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Lettori fissi

Magali

Magali
giovedì 30 aprile 2020
In questo periodo non riesco a leggere libri, ho bisogno di poesia, capace di trasmettere emozioni immediate, questa di oggi la dedico a una cara Amica lontana, ma vicina. Il vivere è pieno di contraddizioni e, a volte pur con sofferenza, per sopravvivere bisogna accettare gli eventi e andare avanti.

Saprai che non t'amo e che t'amo
Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.

Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.

T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.

Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.
Pablo Neruda
mercoledì 29 aprile 2020
Ieri ho trovato alcuni cimeli inerenti il matrimonio di NM celebrato il 28 settembre 1914 a Torre del Greco.
La partecipazione 
La foto degli sposi e notate come era vestita moderna!
E questa cartolina  ricordo del viaggio di nozze! Hotel Cuccumella - Sorrento con l'aggiunta dicitura (non so se per mano di NM o del nonno)
"Dove il sogno d'oro fu raggiunto!"



martedì 28 aprile 2020
Spesso mi torna in mente  mia Nonna Maria, che ormai tutti conoscete come la filosofa dei poveri, donna non colta, ma molto perspicace, e mi viene da sorridere, perchè ormai il suo "parlare" è diventato comune anche a molte mie amicizie. In realtà sapete ben poco di lei, nacque nel lontanissimo 28 aprile 1888 (sì, sì avete letto bene) a Modugno in provincia di Bari, sposò un avvocato napoletano da cui ebbe 5 figli che sopravvissero, mentre altri due morirono poco dopo la nascita, restò presto vedova e riuscì ad allevarli a costo di molti sacrifici. Mi viene da sorridere, perchè era veramente particolare, mi raccontava che, in realtà, lei amava un altro uomo e lo spiava dalle gelosie, perchè uscire sul balcone, a inizi novecento, era troppo azzardato, non ricordo quale impedimento ci fosse a questo folle e impossibile amore, poi, forse per pressioni familiari, ripiegò su mio nonno Vincenzo (poraccio!)😂
E' sempre stata una donna molto pratica, spiccia, lei non parlava, sentenziava, tutte le nuore, ricordo, le davano del voi in segno di rispetto.
Vi lascio una sua foto del 1917, così almeno ve la presento "Inchiuppata e tosta", come tutte noi dobbiamo essere!

lunedì 27 aprile 2020
Questa foto me l'ha inviata un'amica parigina, mentre si recava al lavoro a piedi ... Che nostalgia, è come essere lontana da casa ...
Buona Settimana a tutti voi!

domenica 26 aprile 2020
Visto che ieri non ho pubblicato la ricetta, ve la lascio oggi: ho replicato la torta allo yogurt greco (la versione 1 la trovate QUI), perchè era veramente ottima, ho fatto questa variante al cacao. Siccome sono moooolto stordita ho messo le uova intere con lo zucchero, quindi non ho potuto montare gli albumi a neve, per questo la torta è venuta un po' più bassa. In altri tempi avrei buttato il tutto e rifatto da capo, ma adesso più che mai si vive ai tempi del "Non si butta nulla" quindi ho proceduto ugualmente alla preparazione. Il risultato è stato ottimo e secondo mio marito, sarebbe ideale accompagnata da panna, ma quest'ultima non rientrava tra le mie scorte!
Buona domenica a tutti voi!
Torta soffice allo yogurt greco al cacao
Ingredienti per uno stampo da 22 cm di diametro:
4 uova
100 g di zucchero
300 g di yourt greco (io 0% grassi) - 2 vasetti
zeste di un'arancia bio
40 g di maizena
3 cucchiai di cacao amaro
1 cucchiaino di lievito per dolci


Preparazione:
preriscaldate il forno a 170°.
sbattere i tuorli con lo zucchero, fino a che non si sbianchino. Aggiungere lo yogurt un po' per volta, poi zeste dell'arancia, il cacao setacciato e la maizena con il lievito, mescolate bene.
Montate gli albumi a neve ben ferma e aggiungeteli al composto e amalgamando dal basso verso l'alto, versatelo in uno stampo imburrato e infornate per 40-45 minuti.
Togliete dal forno, fate raffreddare e spolverizzate con zucchero vanigliato.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"
sabato 25 aprile 2020
Buon sabato amici miei
e in questo giorno che, forse quest'anno, "sentiamo" di più, vi lascio queste foto scattate a 
 Paris - Place de la Bastille

venerdì 24 aprile 2020
Vista la situazione attuale si esce solo per necessità, ma io non demordo, continuo con la mia rubrica di abbigliamento low cost, perchè mi fa sentire normale, non mi fa pensare e mi dona un tocco di leggerezza.
L'ultimo abito di Dolce e Gabbana, presentato in questo post l'ho pagato ben 1 euro. Siccome quello che spendo in abbigliamento è talmente irrisorio che posso permettermi di comprare anche cose stravaganti come questo trench di Moschino, che vi confesso ho pagato un po' di più del mio standard😄
giovedì 23 aprile 2020
In questo periodo tutti tendono a rivalutare le piccole cose, ne "parlavo" proprio ieri con una cara amica lontana, non gliel'ho mai detto, ma le sono molto affezionata la "conosco" da inizio blog ed è proprio una bella persona. Ritorniamo alle piccole cose: io, a causa del mio vissuto, ho adottato questa "filosofia" di vita già da molto tempo, perchè, avendo trascorso periodi lunghi e dolorosi, da sempre sono grata per tutto ciò che ho e, soprattutto, consapevole dell'effimerità .
In tutto questo Magali è stata un'ottima insegnante, quante volte "mi sono" persa nell'osservarla: il suo essere zen, le sue buffe espressioni e la manifestazione della felicità per cose semplici.
Sono solita piantare l'erba gatta, (lei non ama quella che si acquista già in vaso, è pur sempre una Lady), ma non avendo più i semi, così prima del confinamento ho fatto scorta di cibo per le pelosotte e anche della preziosa semenza.
Se volete vedere il video della sua felicità CLICCATE QUI


mercoledì 22 aprile 2020
Poesia: linfa vitale per i momenti bui, da cui attingere emozioni nello spazio di pochi minuti, un balsamo immediato per l'anima. E' speranza, gioia, sofferenza. La amo da sempre, ultimamente, confesso di averla trascurata ed ecco perchè da un po' di tempo sul blog trovate delle poesie.

Io non ho bisgono di denaro
Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti.

Di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori, detti pensieri,
di rose, dette presenze,
di sogni, che abitino gli alberi,
di canzoni che faccian danzar le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti...

Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia le pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Alda Merini

martedì 21 aprile 2020
Il virus non mi ha fatto riscoprire persone o valori nuovi, tutti si sono comportati come pensavo, nessuno ha rivelato nuovi volti, buonismi inaspettati, i gentili sono rimasti tali,  i gentili che non si spingono "oltre", che sembrano mossi da altruismo e poi non si muovono per nulla😂 e gli indifferenti uguaglio. La prima categoria non arriva alle cinque dita di una mano, (non devo scomodare anche le dita nei piedi nel conteggio), ma esiste ...
La grande scoperta o meglio una riconferma, non è il mio prossimo, sono assolutamente io. Onestamente credevo di angosciarmi molto di più, di pormi molte più domande e, invece, ho già imparato e messo in pratica un'importante lezione di vita: vivere alla giornata, il presente. Apprezzare l'oggi con tutto il bello che può portare con sè. Non che non passi i miei momenti di tristezza o non viva sofferenze, ma riesco sempre a trovare qualcosa per cui
Ho deciso di ripartire da me, da ciò che voglio fare e non da quello che gli altri si aspettano ...
Ho capito che il mio archivio fotografico, il lato grafico del mio blog e tante altre cose non sono dovute a carenza di tempo, ma di voglia e dall'impellenza di fare cose più interessanti.
Siete curiosi? Uh se ne ho di cose più interessanti da fare ... la cosa più urgente a cui mi dedico è cercare di imparare meglio il francese sia con esercizi, sia vedendo film o serie tv in lingua originale e chiamando periodicamente i miei amici per "bavarder", tutto questo per evitare di "parler français comme une vache espagnole"😆. 
Ultimamente ho anche avuto il tempo di guardare una scatola di vecchie fotografie di mio padre, rispolverare i giornali di cucito con i cartamodelli, fare biscotti ...
E voi che fate di bello?
Non c'entra nulla, ma per la serie "vi strappo 'na risata", vi lascio una foto scattata in centro Parigi!😄
Boulevard Sébastopol - Paris

lunedì 20 aprile 2020
In mezzo al grigio un tocco di giallo per sperare ...
Buona settimana a tutti voi!
Paris
domenica 19 aprile 2020
Ci tornerò presto, ne sono certa🌈
Buona domenica a tutti voi!
Paris - 80, rue Francois Miron

venerdì 17 aprile 2020
Prima di tutto Buon Sabato a tutti voi!
Bisogna essere nello spirito e, soprattutto, Helga non lo era ... ma stamattina ha dato una scorsa al gruppo MTC, alle stupende ricette delle talentuose partecipanti e, come ai vecchi tempi, è venuta da me a chiedere consiglio ... Io l'ho guardata con il mio solito impassibile sguardo e, come ricordate sono una gatta speciale, le ho detto:"Perchè no?"
Ci siamo unite come un tempo: io la mente, lei il braccio abbiamo creato questa ricetta senza fronzoli, in sintonia con il momento contingente sia per l'utilizzo degli scarti, ormai di questi tempi l'imperativo è "Tutto può servire!" e all'insegna del buon umore, perchè nonostante le ammaccature della vita e, soprattutto, l'incertezza per il futuro, noi andiamo controcorrente, riemergiamo faticosamente da tutto il "brutto, il male, la tristezza" che ci circonda preparando questa pasta veramente improvvisata con gli ingredienti a disposizione in questo momento nel frigorifero.
In tutte le sfide dell'MTC la cosa che forse non vi abbiamo raccontato che la nostra ricetta non decolla finchè non c'è il nome giusto e se, riflettete, è importante: questo dettaglio ci contraddistingue, ci rende unici, ci accompagna, fin quando non l'abbiamo scelto Helga e io non riusciamo a procedere. Abbiamo quindi preparato la Kiulo's pasta, dettata dal desiderio di leggerezza, allegria, mangiando questo piatto è come se facessimo una doccia catartica capace di far scivolare via tutto la sofferenza accumulata a livello mondiale e personale (io non sono molto d'accordo con questa metafora😸) e, soprattutto, condividerla con voi, significa che va tutto bene, perchè siamo fortunati semplicemente perchè ci siamo!
Queste sono le motivazioni che ci hanno spinto veramente last minute a partecipare, per esorcizzare il dolore, per essere travolte dal vostro affetto.
E ora veniamo alla ricetta, proposta dall'MTC, ma pubblicato  nel gruppo FB dell'MTC: una pasta mantecata preparata con gli scarti, intesi come ciò che, pur essendo commestibile, siamo soliti buttare.
Magali, l'ispiratrice, dotata di un bellissimo lato B, ha lanciato quest'idea ed è nata la nostra pasta preparata con i kiuli: quello delle carote, delle zucchine ecc.
Bando alle chiacchiere vi presentiamo la nostra preparazione.
Kiulo's pasta
Ingredienti per due persone:
160 g di penne rigate
2 kiuli di carota
2 kiuli di zucchino
2 kiuli di  cipollotto (sia il verde che la barba)
2 kiulo di indivia belga
2 fiori di zucchino
la buccia di una bietola rossa cotta al forno
olio extra vergine
2 cucchiai di aceto balsamico
1 cucchiaino di zucchero
sale 
pepe nero di kampot
parmigiano grattugiato fresco
Preparazione:
mettete la buccia della bietola rossa in una casseruola con dell'acqua e fate bollire.
Lasciate intiepidire, filtrate l'acqua e rimettetela nella casseruola, in attesa.
Prendete l'allegra compagnia dei kiuli (carote, zucchini, cipollotti parte verde, indivia) e i fiori privati del pistillo e, dopo averli lavati, tritateli grossolamente zucchine, carote e indivia, mentre tagliate nel senso della lunghezza i cipollotti e i fiori, fateli cuocere in padella con l'olio e regolate di sale.
In una padella mettete l'aceto balsamico, 2 cucchiai di acqua, lo zucchero e un  pizzico di sale, fate caramellare e aggiungete la barbetta dei cipollotti precedentemente lavata e asciugata.
Portate a ebollizione l'acqua derivante dalla bietola, salatela e calate la pasta.  A fine cottura scolate e fate mantecare nel sughetto, aggiungendo il parmigiano, un cucchiaio di acqua di cottura e spolverando generosamente di pepe.
Servite immediatamente, decorando con la barbetta caramellata e i pistilli del fiore.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"
Innanzitutto ringrazio tutti coloro che ci sono vicini per la "partenza" di the Queen, è stato un ultimo saluto speciale come lo era Lei. Ieri ho riflettuto a lungo, mi sono, quasi, sentita fuori posto, con il mio dolore, le mie lacrime nel contesto anomalo che stiamo vivendo, arrivo al punto paradossale di sentirmi in colpa per la mia sofferenza.
Il mio cuore è a pezzi e, pian piano sicuramente si rinsalderà, ma con una cicatrice in più. E' proprio proseguendo nel cammino della vita che i "segni" che incidono la mia anima aumentano, si stratificano, mi domando se d'ora in poi si è destinati solo al brutto, alle notizie terribili, alle malattie, all'impossibilità di fare programmi ...
Forse per il contesto che stiamo vivendo, le emozioni si amplificano e trovare una valvola di sfogo è più difficile. Avrei voglia di correre, rivedere il mare, sentire il rumore delle onde che si infrangono, il vento forte a tal punto da farmi perdere l'equilibrio ... Tutto ciò non è possibile ...
Sono una donna concreta, pratica, ma per una volta voglio illudermi, e aprire, utopicamente, la mia finestra e vedere questo tramonto indescrivibile, e voglio assolutamente credere che sia foriero di un giorno meraviglioso per tutti noi!


giovedì 16 aprile 2020
Après il y la version francaise.
Ieri, 15 aprile, Publi, soprannominata the Queen, ci ha lasciato, se n'è andata tra le braccia di Fabio, senza far rumore, naturalmente, discreta come quando è entrata nelle nostre vite, fino all'ultimo ha fatto "pugnetto" con il nostro dito nella sua zampetta, l'abbiamo accarezzata fino all'ultimo ronron.
Era il 2002 quando l' abbiamo trovata in ditta vicino ai bidoni dell'immondizia con il femore rotto. E da allora è stata sempre con noi. Carissima Publi, hai consumato tutte le tue sette vite e, sicuramente, anche altre di riserva ... dall'estate 2018 sei venuta anche tu a vivere a casa con noi, al lavoro non potevi più rimanere, perchè eri sorda come una campana, Magali non è stata per niente contenta, ma tu sei sempre stata riservata e non le hai mai dato fastidio.
Oggi scrivendo ripercorro tutte le volte che ce l'hai fatta ... tantissime: la prima quando ti hanno messo il chiodo per il femore, poi tre volte operata in bocca, un'altra volta ancora eri tutta gonfia per un morso, poi sei arrivata sanguinante, ti eri tagliata malamente e ti hanno ricucito, poi un'altra volta ancora operata all'intestino ..., ma tu sei sempre stata determinata e forte. Anche nell'ultimo mese a volte c'erano momenti in cui non ti sentivi di mangiare, ma subito il giorno dopo mi guardavi con il tuo capino inclinato e io sapevo che non eri ancora pronta a partire, ma che ancora avevi voglia di stare con noi e ti presentavo ogni sorta di delizie per invogliarti e tu sei sempre stata in grado di stupirmi.
Ci manchi già, ti ricorderemo per il tuo "ciarlare" da ranocchietta, essendo sorda, miagolavi proprio forte e avevi sempre tante cose da raccontarci,  per le tue zampette davanti, oblique per l'artrosi, da "ballerina di periferia", tutto l'amore che ci hai donato, il tuo ronron così forte fino all'ultimo, ciao Scricciolo Peloso ci hai accompagnato per tantissimo tempo, più di 18 anni, e sei nel nostro cuore. Siamo addolorati, affranti, solo chi ha "perso" un peloso può capire come possiamo sentirci ... Molti penseranno "E' solo un gatto ...", ma per noi Lei è stata molto, molto di più!
Buon Viaggio, the Queen sei stata una compagna indimenticabile, ti vogliamo bene! Un pezzo del nostro cuore parte con te! Addio guerriera!
Ci sono tanti video, tante foto più belle sparse nei miei disordinati archivi, ma all'ultimo momento accompagnata da un immenso dolore sono riuscita a fare solo questo.
QUI UN VIDEO che raccoglie alcune pagine di vita.

Pour les amis francais:
 Hier, 15 avril, Publi, surnommée The Queen, nous a quitté, elle si n'est allée dans les bras de Fabio, sans faire de bruit, naturellement, discrète comme quand elle est entrée dans nos vies, jusqu’au dernier elle a attrapé avec ses petits doigts de sa patte notre doigt, nous l’avons caressée jusqu’au dernier ronronnement.
C’était en 2002 quand nous l’avons trouvé à coté de l'entreprise près des poubelles avec le fémur cassé. Et depuis lors, elle a été avec nous tout le temps. Très chère Publi, tu as consommé toutes tes sept vies et, bien sûr, d’autres de réserve... depuis l'été 2018, tu es venue vivre avec nous à la maison, tu ne pouvais plus rester au travail, parce que tu étais sourde comme un pot, Magali n'a pas étée contente, mais tu as toujours été discrète et tu ne l’as jamais gênée.
Aujourd’hui, en écrivant, je me remémore toutes les fois où tu as réussi... tellement de fois: la première quand ils t' ont mis un clou pour le fémur, puis trois fois opéré dans la bouche, une autre fois tu étais toute gonflée pour une morsure, puis tu es arrivée sanglante, tu t’étais  coupée et on t’a recousue, puis, un'autre fois, opérée aux intestins..., mais tu as toujours étée déterminée et forte. Même le mois dernier, il y avait parfois des moments où tu n'avais envie de manger, mais le lendemain, tu me regardais avec ton museau incliné, et je savais que tu n'etais pas encore prete à partir, mais tu avais encore envie d’être avec nous, et je te présentais toutes sortes de délices pour te séduire, et tu as toujours été capable de me surprendre.
Tu nous manques déjà nous nous rappellerons: pour ton "bavardage" de petite grenouille, étant sourde, tu miaulais vraiment fort et tu avais toujours beaucoup à nous raconter, pour tes pattes devant, obliques pour l’arthrose, comme une "danseuse de banlieue", tout l'amour que tu nous as donné, ton ronronnement si fort jusqu’au dernier, au revoir, petit "poilu", tu nous as accompagnés pendant très longtemps, plus de 18 ans, et tu es dans notre cœur. Nous sommes affligés, tristes, seulement ceux qui ont "perdu" un poilu peuvent comprendre comment nous pouvons nous sentir ... Beaucoup de gens vont penser "C’est juste un chat ...", mais pour nous, elle a été beaucoup, beaucoup plus!
Bon voyage, The Queen tu as été une compagne inoubliable, nous t’aimons ! Un morceau de notre cœur part avec toi. Adieu guerrière!
Il y a beaucoup de vidéos, beaucoup plus de belles photos éparpillées dans mes archives en désordre, mais au dernier moment, accompagnées d'une immense douleur, c’est tout ce que j’ai pu faire..
ICI UN VIDEO qui rassemble quelques pages de notre vie.
mercoledì 15 aprile 2020
Innumerevoli volte vi ho parlato de "Il libraio di notte" e nel mio ultimo post su di lui, Paolo Fiorucci, ho citato il suo libro di poesie "21 poesie invece di chiederti come stai", regalatomi unitamente alla borsa dalla mia amica Loredana,  e oggi ve ne propongo un'altra, perchè poche frasi racchiudono molto.
A mare
Sulla barca
che ho messo da parte 
si parla di te
come un'onda che è buona  
a partire
sulla rotta dei miei silenzi,

dove fermano gli sguardi 
e tu cominci.
Paolo Fiorucci
martedì 14 aprile 2020
Buongiorno cari amici, spero che, nonostante tutto, abbiate trascorso un lungo fine settimana sereno. Molti di voi in solitudine, lo so, ma, credetemi, credeteci, l'importante è essere in piedi. Mi raccomando non trascuratevi, aggrappatevi alle piccole cose, coccole gratificanti che per qualche attimo vi distolgono dalla realtà.
Ieri era Lunedì dell'Angelo e, visto, che Pasquetta (devo scriverlo con l'iniziale maiuscola altrimenti si offende) si era ingelosita alla vista della tavola di Pasqua, ho voluto apparecchiare in modo un po' più curato, utilizzando, però, le stoviglie abituali. Se avessi avuto i tovaglioli di carta la "piegatura" sarebbe stata migliore, ma ho dovuto arrangiarmi e accontentarmi anche di questa vista cortile!

lunedì 13 aprile 2020
Non amo preparare per le feste, tirar fuori bicchieri e tovaglie belle, perchè a casa nostra appena si usa una tovaglia o tovaglietta da prima colazione è buona regola macchiarla subito. Il pulito attira la macchia😱, ma ieri ho apparecchiato con la tovaglia con il pizzetto all'uncinetto fatta da zia Lucia, i bicchieri di cristallo di Murano dei miei genitori, i piatti che sono un autoregalo, perchè non mi importa se si romperà un calice o si macchierà qualcosa, anzi se ciò accadrà è segno che ci siamo, siamo vivi e, oltre a rompere le scatole, scassiamo pure i bicchieri!😂
Questo è solo l'inizio, uscirò sempre di più dalle regole, la decisione è presa, voglio afferrare più che mai la vita a piene mani, perchè se sopravvivo a questa avventura ci sarà un perchè!
Vi auguro una buona pasquetta e ... state sul balcone mi raccomando!
Ed ecco la mia tavola di Pasqua ...
domenica 12 aprile 2020
Mai come quest'anno sento questo giorno e voglio credere che tutti risorgeremo presto e potremo tornare alla nostra vita ...
A tutti voi, da tutti noi con il cuore

sabato 11 aprile 2020
Per una volta ho seguito alla lettera una ricetta ...
Ho visto questo video su youtube e mi sono messa all'opera, è semplice, ma veramente ottima, perchè rimane morbida all'interno, sembra quasi abbia una crema. Appena la si tira fuori dal forno è bella alta, poi si ammoscia un po', ma senza nulla togliere alla sua bontà!
Raramente replico, ma attualmente ho già sperimentato altre due versioni oltre questa! Lo so non è un dolce pasquale, ma quest'anno non c'è nulla nella norma!
Buon sabato amici miei!
Torta soffice allo yogurt greco
Ingredienti per uno stampo da 22 cm di diametro:
4 uova
100 g di zucchero
350 g di yourt greco (io 0% grassi)
1 bustina di vanillina (io semi di vaniglia)
zeste di un limone
40 g di maizena
1 cucchiaino di lievito per dolci

Preparazione: 
preriscaldate il forno a 170°.
sbattere i tuorli con lo zucchero, fino a che non si sbianchino. Aggiungere lo yogurt un po' per volta, poi zeste di limone, la vaniglia e la maizena con il lievito, mescolate bene.
Montate gli albumi a neve ben ferma e aggiungeteli al composto e amalgamando dal basso verso l'alto, versatelo in uno stampo imburrato e infornate per 40-45 minuti.
Togliete dal forno, fate raffreddare.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"
venerdì 10 aprile 2020
Andiamo avanti e vogliamo sperare che questa sarà una Pasqua speciale in senso positivo, intanto leggiamo l'articolo curato dalla nostra carissima Emanuela su Donna Moderna con le sue ricette e foto bellissime, che ci danno un senso di "normalità".

giovedì 9 aprile 2020
Come arriverò alla fine di questa esperienza non mi è dato di sapere. Ce la farò a non commettere omicidio? Per fortuna sono esile e quindi non posso iniziare una lotta corpo a corpo ... Non ho neanche un bel cosciotto di tacchino surgelato che potrebbe servirmi come arma del delitto ... Abitando in un appartamento e avendo due gatti non ho neanche a disposizione del veleno per topi ... credo questi siano gli unici motivi che non mi faranno diventare un omicida.
La convivenza brutta bestia ... io da sempre anima solitaria e non solo per dire, ma proprio per fare😂 Mi trovo a pormi domande esistenziali del tipo: ma che n'è stato del mio cenare all'ora che mi piace? Che n'è stato del mio chi se ne frega se non ho il pane? Che fine hanno fatto le mie cene improvvisate? I miei piatti télé (praticamente mangiare davanti alla tv)? Per non parlare dei miei spuntini notturni fregandomene della luce accesa o dei rumori?
Questo confinamento mi ha creato non pochi nemici (sono in ordine casuale non di importanza):
il frigorifero che apro più volte, ma invano, alla ricerca di qualcosa di dietetico 
il forno che stava per esalare l'ultimo respiro, ma è stato resuscitato in extremis dal consorte, perchè la produzione di pane, brioches e torte non può interrompersi. Una volta era la lotta deve continuare, ora la panza prima di tutto ...
il consorte su di lui potrei scrivere molto, ma dubito possa essere di vostro interesse😆
Scrivo tutto ciò per continuare a sdrammatizzare e a non perdermi nella realtà, l'utopia, l'ironia, i sogni sono di gran lunga meglio, vi auguro buona giornata e vi dò appuntamento alla prossima farneticazione!
mercoledì 8 aprile 2020
Sempre dal mio quaderno "Il libro delle cose insensate, stupide e care", di cui avevo parlato in questo post, ero anche solita, appuntare poesie che mi colpivano e, sfogliandolo, ho trovato questa scritta nel 1939 da Bertolt Brecht e mi è sembrata così attuale.
Come potete constatare, alla fine della poesia, lui riponeva speranza in noi, nelle generazioni future ... vi lascio trarre le vostre conclusioni, io mi sono posta una domanda:"L'indole dell'essere umano cambierà?"

A coloro che verranno
Davvero, vivo in tempi bui!
La parola innocente è stolta. Una fronte distesa
vuol dire insensibilità. Chi ride,
la notizia atroce
non l’ha saputa ancora.

Quali tempi sono questi, quando
discorrere d’alberi è quasi un delitto,
perché su troppe stragi comporta silenzio!
E l’uomo che ora traversa tranquillo la via
mai più potranno raggiungerlo dunque gli amici
che sono nell’affanno?

È vero: ancora mi guadagno da vivere.
Ma, credetemi, è appena un caso. Nulla
di quel che faccio m’autorizza a sfamarmi.
Per caso mi risparmiano. (Basta che il vento giri,
e sono perduto).

“Mangia e bevi!”, mi dicono: “E sii contento di averne”.
Ma come posso io mangiare e bere, quando
quel che mangio, a chi ha fame lo strappo, e
manca a chi ha sete il mio bicchiere d’acqua?
Eppure mangio e bevo.

Vorrei anche essere un saggio.
Nei libri antichi è scritta la saggezza:
lasciar le contese del mondo e il tempo breve
senza tema trascorrere.
Spogliarsi di violenza,
render bene per male,
non soddisfare i desideri, anzi
dimenticarli, dicono, è saggezza.
Tutto questo io non posso:
davvero, vivo in tempi bui!
Nelle città venni al tempo del disordine,
quando la fame regnava.
Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte,
e mi ribellai insieme a loro.
Così il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.

Il mio pane, lo mangiai tra le battaglie.
Per dormire mi stesi in mezzo agli assassini.
Feci all’amore senza badarci
e la natura la guardai con impazienza.
Così il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.

Al mio tempo le strade si perdevano nella palude.
La parola mi tradiva al carnefice.
Poco era in mio potere. Ma i potenti
posavano più sicuri senza di me; o lo speravo.
Così il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.

Le forze erano misere. La meta
era molto remota.
La si poteva scorgere chiaramente, seppure anche per me
quasi inattingibile.
Così il tempo passò
che sulla terra m’era stato dato.
Voi che sarete emersi dai gorghi
dove fummo travolti
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui
cui voi siete scampati.

Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe,
attraverso le guerre di classe, disperati
quando solo ingiustizia c’era, e nessuna rivolta.

Eppure lo sappiamo:
anche l’odio contro la bassezza
stravolge il viso.
Anche l’ira per l’ingiustizia
fa roca la voce. Oh, noi
che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si poté essere gentili.

Ma voi, quando sarà venuta l’ora
che all’uomo un aiuto sia l’uomo,
pensate a noi
con indulgenza.
Bertolt Brecht
martedì 7 aprile 2020
Perchè nonostante tutto mi ostino a voler vedere il mondo a colori ... Ciao cara Lollo!

I fiori primaverili sono i sogni dell'inverno raccontati al mattino presto, al tavolo degli angeli
Khalil Gibran
St. James's Park - London
lunedì 6 aprile 2020
Perchè ci siamo, perchè il cielo è terso, perchè ci siamo, perchè abbiamo tanti motivi per essere felici ...
Buona settimana a voi tutti e, mi raccomando, non pensate solo a fare da mangiare, alla fine di quest'avventura la nostra anima dovrebbe essere mutata, non solo il nostro corpo😁, comunque nel fine settimana pure io ho fatto la mia parte preparando pizze e brioche, quindi per la serie "predico bene e razzolo male!"
Trafalgar square - London

domenica 5 aprile 2020
Non si usa più lo so, ma io in camera da letto ho appeso questo vecchio quadro che si tramanda da generazioni, dietro il quale sono solita mettere l'ulivo benedetto. E' una foto dei Fratelli Alinari e proprio stamattina ho notato che si tratta della Madonna dell'olivo.
Quest'anno non ci sarà il ramo nuovo, ma non ha importanza, perchè sicuramente tutti noi vivremo intensamente questo giorno.
Buona domenica delle palme a tutti voi!
sabato 4 aprile 2020
Appena sfornato l''interno del dolce rimane morbido per la presenza della ricotta e della pera, ma questo non ci ha assolutamente frentao e ne abbiamo mangiato subito metà com merenda. Altro che ginnastica dovrei fare per smaltire tutto quello che mangio, ma per fortuna l'appetito non ci manca!
Buon sabato!
Plumcake
Ingredienti per uno stampo da plumcake da 21 cm:
2 uova
90 g di zucchero (io ho utilizzato zucchero di canna non raffinato)
zeste di arancia bio
65 ml succo di arancia
100 g ricotta
140 g di farina
2 cucchiai di cacao
1 cucchiaino di lievito
3 cucchiai di farina di mandorle
1 pera decana non troppo matura
burro per lo stampo

Preparazione:
sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete poi la ricotta e amalgamate bene. Poi pian piano tutti gli altri ingredienti sempre mescolando fino a ottenere un composto morbido.
Pelate la pera e affettate la metà con la mandolina.
Con la restante parte, privata del torsolo, affettate delle fette più spesse.
Mettete metà del composto nello stampo unto rivestito di cartaforno, poi le fettine più sottili di pera, poi il resto del composto e infine di taglio le altre fette più spesse di pera e spolverizzate con zucchero.
Infornate in forno preriscaldato a 180° e fate cuocere per 45 minuti.
Sfornate e fate raffreddare su una griglia.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"

venerdì 3 aprile 2020
Lettera ad un'Amica
il mio blog è un mezzo, le parole sono uno strumento, posso "intrufolarmi" nella vite altrui senza disturbare e questa volta voglio scrivere una lettera a te, cara amica mia, a te che sei nel mio cuore, oggi, più di ogni altra persona.
Cercando di mettere in ordine le mie fotografie, ritrovo gli scatti improponibili, ma divertenti: i nostri selfies in campagna e mi vengono in mente le nostre risate per cose stupide ... come cambiare la serratura o quando ti avevo portato il tiragraffi per il gatto di tuo nipote ...
Che matte iniziavamo a ridere come due sceme e adesso al solo pensiero mi vengono le lacrime agli occhi, ricordi di vita semplice che ora mi manca terribilmente, mi manca anche quando mi dicevi sempre "Sei proprio cogliona".
Mi hai subito aperto la porta di casa tua per bere un tea insieme o per imparare a fare le tagliatelle o gli gnocchi, poi quando riprendevo la mia bici per tornare a casa tu mi salutavi dal balcone.
Mi manchi amica mia, non sai quanto, vorrei abbracciarti, telefonarti, dirti che ti ammiro, che sei una gran donna, una persona coraggiosa che affronta con inusuale dignità le prove della vita. Il momento attuale è arduo per tutti, ma per te ancora di più e io vorrei stringerti a me, vorrei poter fare di più che scriverti queste parole ...
Tu sai che io ci sono per te e sarà sempre così, perchè la vicinanza con una persona va oltre i legami di parentela, nasce per caso e si insinua nel cuore.
Non sono solo parole le mie e tu lo sai, io ci sono, e ti voglio proprio bene amica mia.
giovedì 2 aprile 2020
Premetto che questo post è scritto in modo assolutamente ironico, per sdrammatizzare, sono conscia di quanto sia fortunata a essere in piedi e della sofferenza che mi circonda.
Dopo l'altro giorno, in cui veramente credo di aver toccato il fondo per quanto riguarda l'umore,  cerco di andare avanti positivamente  e dopo innumerevoli giorni di clausura ho deciso mi sono calata nella parte di Conte, anzi contessa e come diceva NM :"Contessa, contessa puozz sta tu come sta essa" - "Contessa, contessa possa stare tu come sta lei", non c'entra nulla, ma in questi giorni  i post sono uno più demenziale dell'altro, perchè in me convive il diavoletto napoletano 👿 e la precisione tedesca 😊, ed è a causa di quest'ultima che ho stilato una serie di attività che alla fine cadenzano la giornata in questo periodo.
DecretHelga
ancora nel lettuccio meditazione 😊
ci si alza all'ora che si desidera 👿
preghiera  😊
ginnastica 😊
pausa mega colazione 👿
badanza felina 😊😻
se c'è il 🌞 bucato
pausa caffè 😈
si va di ramazza 😊
pausa pranzo (a volte si salta perchè consumato colazione pranzoira)😈
anarchia (tempo dedicato a farsi i caxxi propri) 😊
pausa merenda 😈
in cucina per preparare tutto quello che le nostre mandibole triturano, qui l'appetito non manca 😊
badanza felina 😊😻
TG🌈
pausa cena  😈
TV 😊
pausa dolcetto 😈
meditazione a lettuccio 😊
notte, notte 😊

Come avete notato secondo la nostra routine la costante è la pausa e il fulcro della nostra casa è diventato la cucina, praticamente un luogo di ritrovo per tutti noi pelosi e non, e abbiamo persino deciso, per eliminare un po' di calorie, di fare a gara a chi arriva per primo al frigorifero.
Avevo l'abitudine di pesarmi tutte le mattine, ma da quando è cominciata la clausura, ho deciso di non metter più piede sulla bilancia, praticamente ho seguito il consiglio, ormai noto a tutti, di NM:"Futtatinne".
E questo è diventato il mio motto me ne fotto ...
Oltre alla situazione attuale si sente parlare anche del poi ... della depressione che ci colpirà, io non ho il "culo" parato, ma, scusate il francesismo, me ne fotto ... non bado a molte cose a cui facevo caso prima, vivo l'oggi e lo vivo fottendomene, solo così esorcizzo tutto quello che sta accadendo e se dovrò affrontare momenti duri, lo farò, ma non permetto che mi si metta sulle spalle, già da adesso, un fardello di depressione, difficoltà economica, limitazioni e tristezza. In questo momento ho consapevolezza che il presente è l'unica certezza a cui mi appiglio sdrammatizzando e vado "inchiuppata e tosta" (NM) verso l'obesità.😂
Vi dò un consiglio, fate come me: mettete la musica a tutto volume e "Fottetevene, perchè tutto andrà bene".
mercoledì 1 aprile 2020
Come mi piace questo angolo della poesia intesa, ovviamente, in senso lato, mi fa tornare indietro nel tempo e sono convinta, specie in questo momento, che distrarre la mente impegnandola nel bello, nel fare, nell'apprendere sia veramente fondamentale. Mi sono ricordata che quando avevo 18 anni avevo un quaderno, che ho sempre conservato, dove i miei amici ed io scrivevamo i nosri pensieri, parafrasando Dino Buzzati l'avevo intitolato "Il libro delle cose insensate, stupide e care".
Sono andata a rileggere lo struggentestralcio da cui avevo preso spunto per il titolo ed è veramente bellissimo, è tratto dalla raccolta di racconti "La boutique del mistero".

da "Inviti superflui"
Vorrei con te passeggiare, un giorno di primavera, col cielo di color grigio e ancora qualche vecchia foglia dell'anno prima trascinata per le strade dal vento, nei quartieri della periferia; e che fosse domenica. In tali contrade sorgono spesso pensieri malinconici e grandi; e in date ore vaga la poesia, congiungendo i cuori di quelli che si vogliono bene. Nascono inoltre speranze che non si sanno dire, favorite dagli orizzonti sterminati dietro le case, dai treni fuggenti, dalle nuvole del settentrione. Ci terremo semplicemente per mano e andremo con passo leggero, dicendo cose insensate, stupide e care. Fino a che si accenderanno i lampioni e dai casamenti squallidi usciranno le storie sinistre della città, le avventure, i vagheggiati romanzi. E allora noi taceremo sempre tenendoci per mano, poiché le anime si parleranno senza parola. Ma tu - adesso mi ricordo - mai mi dicesti cose insensate, stupide e care. Né puoi quindi amare quelle domeniche che dico, né l'anima tua sa parlare alla mia in silenzio, né riconosci all'ora giusta l'incantesimo delle città, né le speranze che scendono dal settentrione. Tu preferisci le luci, la folla, gli uomini che ti guardano, le vie dove dicono si possa incontrare la fortuna. Tu sei diversa da me e se venissi quel giorno a passeggiare, ti lamenteresti d'essere stanca; solo questo e nient'altro.
Dino Buzzati

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