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Magali

Magali
martedì 31 marzo 2020
Questo post risale a gennaio, quando ho visto questo film in Francia
Ero molto dubbiosa se pubblicare la recensione oggi, vista la situazione, ma il titolo è veramente ciò che penso, ci sarà un cambiamento e, spero, molti di noi saranno cambiati e quindi sono sicura che sarà dura, ma andrà meglio.
"Il meglio deve ancora venire", (sarebbe uscito in Italia a marzo), è la storia di due amici dal tempo del collegio Arthur (Fabrice Luchini) e César (Patrick Bruel), il primo bloccato, incapace di uscire dagli schemi opposto al secondo che vive alla giornata e cerca di afferare il meglio dalla vita. 
Due persone così diverse al punto di completarsi. Per un equivoco uno dei due crede che l'altro sia gravemente malato, decide così di restare al suo fianco e di rendere gli ultimi mesi di vita dell'amico memorabili all'inseguimento e realizzazione di "tutto quello che avresti voluto fare".
Il "sano" è entrato in un vortice da cui potrebbe uscire solo dicendo la verità all'amico, ma non riesce a trovare mai il modo per rivelargli la sua terribile e inesorabile malattia. I due iniziano a fare cose strampalate, a ridere, a vivere intensamente. Arriva un momento in cui, per un concatenarsi di situazioni, l'ammissione della verità, diventa inevitabile, come tale diventa la rottura tra i due amici di sempre.
Non svelo il finale, ma posso dirvi che è un film struggente, ti porta ad avere le lacrime agli occhi dal ridere, ma, credetemi, ci sono frangenti in cui le lacrime diventano amare e sgorgano inarrestabili.
Questo male terribile che divora, distrugge, diventa protagonista tangibile, intangibile delle vite di tutti, non riesce, infine, a sopravvivere a quest'amicizia. 
Sicuramente se avessi conosciuto la trama, l'epilogo, non sarei andata a vederlo, ma sono contenta di essere andata, perchè è un film che merita assolutamente di essere visto, emozionante, toccante, in certi punti, esilarante, mi sono resa conto che "il non sapere, il non essere a conoscenza del male" aiuta a vivere più spensieratamente e mi ha insegnato con convinzione che, comunque debba andare, il tempo che si ha disposizione bisogna viverlo all'insegna del "meglio deve ancora venire".
lunedì 30 marzo 2020
Oggi più che mai ognuno di noi non deve dimenticare che arriveremo alla meta, che abbiamo una destinazione, materiale o immateriale riveste poca importanza, ma è necessaria per non perdere la rotta, siamo un'mmensa ciurma di persone smarrite, affrontiamo questo viaggio senza scoraggiarci e, anche se il cammino genera tensione, adattamento e presenta scenari lugubri, noi contrapponiamo il nostro buon umore, le nostre risate e, semplicemente, lasciamo trasportare dalla corrente, senza porci troppe domande, perchè mai come oggi, le risposte sarebbero introvabili.
Buona settimana a tutti voi!
domenica 29 marzo 2020
L'ora è avanti! E noi la rincorriamo!
Con la speranza di passare presto dall'irreale ...
... Al reale!
Buona Domenica a tutti voi!

sabato 28 marzo 2020
Spesso leggo le ricette molto frettolosamente per controllare se ho tutti gli ingredienti in casa, solo quando mi sono messa all’opera, mi sono accorta che nel Japanese cotton cake non è presente la farina e allora … non so perché non mi ha convinto, ho desistito e ho fatto questo dolce a sentimento, che ha convinto tutti noi!
Il vecchio stampo tutto “svirgolato”, il profumo della vaniglia che ha invaso la cucina durante la cottura … mi hanno riportato indietro nel tempo e mi hanno fatto comprendere che le cose semplici sono le sole che contano e, oggi, ancora di più.
Buon sabato e ricuordatevi il cambio d'ora e non penso che qualcuno si lamenterà di avere un'ora di meno!
Dolce a sentimento
Ingredienti per stampo profondo di diametro:
100 g di farina
140 g di formaggio fresco
100 gi di cioccolato bianco
2 uova
semi di vaniglia (o una bustina di vanillina)
50 g di zucchero
100 g di farina
2 cucchiaini di lievito per dolci
50 g di uvetta
½ bicchierino di brandy

Preparazione:
preriscaldate il forno a 180°.
in una terrina mettete i tuorli con lo zucchero e montate con le fruste, aggiungete il formaggio fresco, amalgamate bene.
Fate fondere il cioccolato bianco a bagnomaria e poi aggiungetelo al composto, aggiungete la farina setacciata e il lievito, i semi di vaniglia, una lacrima di brandy e amalgamate bene il tutto.
Montate a neve ben ferma gli albumi e aggiungeteli al composto mescolando dall’alto verso il basso.
Mettete in una ciotola l’uvetta a bagno in acqua calda con un goccio di brandy. Scolate, asciugate e passate nella farina, poi eliminate la farina in eccesso e aggiungete al composto mescolando bene.
Mettete in uno stampo precedentemente imburrato e infornate per 45 minuti.
Togliete dal forno, fate raffreddare, togliete dallo stampo e servite.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
venerdì 27 marzo 2020
Ne "parlavo" con la mia amica Bruna, ormai bisognerebbe scrivere "messaggiavo"😆 e dicevo che non avevo più postato gli outfit low cost e che non sapevo neanche che fare con il blog e lei mi ha detto che almeno porto un po' di leggerezza. Lo so non usciamo più, sapete anche io sono come voi e alterno giorni in cui mi sento proprio giù, poi cerco di non pensare di fare cose tupide come questo post, lo so non cambia la sostanza delle cose, ma un pochino aiuta ... Stanotte ho avuto il primo incubo, adesso tutto questo si insinua anche nei miei sogni, è pesante, ma stiamo ancora bene, dobbiamo andare avanti, passerà ne sono certa, resistiamo, tutto andrà bene.🌈
E tanto per non pensare l'abito Fendissime dello scorso post l'ho pagato 3 €, questo di Dolce e Gabbana (pure lui low cost) io l'ho abbinato a una camicetta in pizzo, ma si può portare anche senza abbinato a una giacca.
giovedì 26 marzo 2020

Il post l'ho scritto pochi minuti fa per dimostrarvi che anche io vivo su questo pianeta e non in una bolla. Ieri mattina ero proprio giù, capita anche a me, ma non è da me stare in tenuta notturna durante la giornata, mi sono alzata per "badanza" felina e dopo colazione mi sono rimessa a letto fino all'ora di pranzo inoltrata.
Assolutamente non da me e da mai più replicare, anche se, durante il pomeriggio ho ampiamente recuperato.
Non bisogna abbattersi, a che serve? Nulla  muta.
Pensare, forse, che non potremo fare tante cose, a che serve? Devo non al tempo che non ho avuto, ma a quello che ho perso e, se ci riflettete, ognuno di noi quanto ne ha sprecato (me compresa). 
Da riflessiva voglio diventare operativa per "professione", perchè solo così lo scorrere temporale assume una connotazione. Questa foto ha un suo perchè ... voglio pensare fortemente che verrà un giorno in cui avremo la mente "sgombra" e che un outfit primaverile catturerà la nostra attenzione.
Oggi, ugualmente, sono qui, ci sono e mi alzo "inchiuppata e tosta" (NM) ad affrontare il primo step della giornata che voglio assolutamente sia un'ottima giornata per tutti noi, perchè più che mai ne abbiamo bisogno.
mercoledì 25 marzo 2020
Più volte vi ho scritto che ho ancora tante cose "vissute" da mostrarvi e questa mostra, vista quest'estate, è una di queste.
Nel 2019 il premio Dior della fotografia per giovani talenti è alla sua seconda edizione, organizzato in partenariato con la scuola nazionale superiore di fotografia di Arles, questo concorso prestigioso decide di mettere in luce i giovani artisti delle più grandi scuole internazionali di arte e fotografia. Nel 2019 "Parfums Christian Dior" ha messo la donna al centro di una carta bianca proponendo il tema "Woman - Women Faces"  "Donna - Volti di Donne". Colori, femminilità e bellezza sono le parole chiave di questa edizione.
Vi lascio agli scatti di questi artisti emergenti, li ho trovati toccanti, emozionanti, tecnicamente evoluti, assolutamente stupefacenti data la giovane età dei concorrenti.
Gangao Lan - la vincitrice
Ana Cristina Blumenkron
Daniela Costantini
Patrick Selemani
Elsa Leyder
martedì 24 marzo 2020
Ho letto
"La scomparsa di Adèle Bedeau", anche se tutto ciò risale a un po' di tempo fa, attualmente, pur avendo a disposizione parecchio tempo, non riesco molto a concentrarmi sulla lettura.
Manfred Baumann vive in un’ordinaria città dell’Alsazia, è un uomo solitario. Timido, asociale, riservato, la sua vita è routinaria e trascorre le sue serate bevendo da solo, accontentandosi di guardareo Adèle Bedeau, la bella cameriera dell bar.
Georges Gorski è un poliziotto pienamente in sintonia con il grigiore della città, le sue ambizioni si sono spente molto tempo fa, forse il giorno in cui la sua sagacia non è stata in grado di risolvere il suo primo caso penale e, da allora, il fallimento è mutato in ossesione.
Quando Adèle scompare, Baumann diventa il principale sospettato di Gorski. Uno strano gioco si svolge quindi tra i due uomini, al punto di spingere l’ispettore a ritornare indietro nel tempo.
Il libro si fonda su un affare apparentemente banale, in un ambiente altrettanto insulso, ma Graeme Macrae Burnet dimostra che questo velo grigio ricopre l’imprevisto.
Il misterioso passato prende il sopravvento al punto di diventare assoluto protagonista del libro e di liberare il protagonista dal peso di una vita.
L’epilogo è assolutamente giusto, ma poteva tranquillamente essere evitato, perché, in realtà, non sussisteva motivo se non quello della coscienza personale.
Sono arrivata alla fine della lettura, come quando ritorni da un viaggio con un bagaglio pieno di vestiti inutili che potevi anche non portare e ti chiedi il perché ti sia caricata così, non sono riuscita a trovare una motivazione se non l’assoluto virtuosismo dell’autore assolutamente capace di riscattare questo romanzo con una fine sorprendente che solo i grandi maestri del noir sono in grado di fare.


lunedì 23 marzo 2020
"Gli uomini non smettono mai di avere paura. Meccanismi oscuri ci divorano dall'interno. Essere felici è la più sottile forma di disperazione che non osa pronunciare il suo nome."
Jean d'Ormesson
Dal libro “Presque rien sur presque tout” – “Quasi nulla su quasi tutto”

Ricordate vi avevo parlato di lui in questo post, e le sue parole continuano a piacermi, anelo disperatamente alla felicità, basta brutte cose ... Voglio avere il coraggio, se ne avrò la possibilità, di riuscire a inseguirla, pretenderla, perchè mai come in questi giorni ho assunto consapevolezza che non esiste la mancanza di tempo, ma l'averlo "speso" erroneamente. Vivo con la speranza, sicuramente mal riposta, che tutti coloro che da sempre vivono lamentandosi dopo questa "esperienza" collettiva riescano a comprendere il significato dell'oggi, delle emozioni, del rendersi conto che il denaro è solo un tramite e non può sicuramente rendere l'impossibile possibile. Vorrei che dopo, molti usassero i loro talenti, le loro risorse per rendere la realtà più colorata, perchè abbiamo bisogno di un arcobaleno perenne che illumini la nostra esistenza! Prepariamoci insieme a bandire i "cattiziari" (cit. NM) personali, globali, e aprire la nostra "finestra" al bello!
Arles - agosto 2019
domenica 22 marzo 2020
Una finestra sul cielo ...
In qualsiasi parte del mondo siamo alziamo gli occhi e vedremo sempre uno spettacolo diverso.
Buona domenica a tutti voi!
sabato 21 marzo 2020
Ormai la routine è casalinga e ultimamente le fette biscottate acquistate, vi dico sinceramente facevano veramente schifo, mi sono riproposta di mangiarle, ma ogni mattina era una penitenza, praticamente in bocca formavano una sorta di cemento ... per educazione e rispetto nei confronti del cibo non amo buttare la roba ed ancora di più in questa situazione, ma proprio 'ste fette non andavano giù😁
Ho cercato un po' in rete e ho trovato questa ricetta  che però ho modificato, nel post troverete la mia versione,  il risultato "papillamente" (non vi pare che questo termine sia proprio gioioso) è stato veramente inaspettato al punto che il marito ha detto: "E' proprio da rifare!".
Otterrete un dolce dalla consistenza morbida, noi l'abbiamo mangiato sia a colazione sia  dopocena e non ci ha deluso in nessuna occasione rivelandosi, come sapete l'abitudine del dolcino serale è difficile da sradicare.😂
Ho messo ben 50 grammi di zucchero in meno della ricetta originario, ma purtroppo il latte che ho utilizzato era leggermente dolcificato e, per me, la torta è risultata un pochino troppo dolce, ma comunque l'ho spazzolata lo stesso 😆
Buon sabato cari amici!
Torta del riciclo 2 
Ingredienti per uno stampo a cerniera da 22 cm:
250 g di fette biscottate
100 g di zucchero semolato
3 cucchiai di polvere di mandorle
1/2 litro di latte (io ho usato uno di mandorle e riso)
2 uova
1 mela
50 g di uvetta
1/2 bicchierino di rum
un cucchiaio di olio
noce di burro per la tortiera (se preferite olio)
Zucchero a velo q.b.

Preparazione:
prendete le fette biscottate, passatele al mixer fino ad ottenere una polvere, mettetele in una ciotola capiente.
Versatevi pian piano sopra  il latte  che si ammorbidiscano, sempre mescolando e lasciate riposare 5 minuti.
Aggiungete quindi le uova, lo zucchero, le mandorle in polvere, la mela sbucciata e tagliata a tocchetti, l'uvetta, l'olio e il rum.
Amalgamate bene tutti gli ingredienti, quindi versate il composto in una tortiera precedentemente imburrata, (io ho utilizzato uno stampo a cerniera) livellate la superficie e mettete nel forno ventilato già caldo a 180° per 45 minuti.
Una volta pronta, lasciatela raffreddare e spolverizzate la superficie della vostra torta con lo zucchero a velo.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"

venerdì 20 marzo 2020
La primavera arriva a lei non importa di nulla, di ciò che accade e pare impossibile pensare che veramente l'unica certezza che abbiamo è quella dello scorrere del tempo. Questa foto l'ho scattata nel giardino della mia veterinaria del mare, è un albero bellissimo, non so se e quando potrò tornarci, so solo che oggi siamo qui amici miei, vi abbraccio con il cuore e che questa stagione porti con sè la nsotra rinascita!

giovedì 19 marzo 2020
Sono trascorsi 25 anni da quando mio padre non c'è più, oggi i ricordi, brutti e belli, affollano la mia mente e io mi aggrappo disperamente ai picnic domenicali nelle valli di Lanzo, alle passeggiate al Valentino, al giorno di Natale che, nonostante le difficoltà, ogni hanno era sempre magico.
I ricordi emotivamente positivi, colorati, lieti sono fonte di serenità, speranza e io oggi voglio pensare che tu sia ancora al mio fianco e che mi rassicuri dicendomi: "Andrà tutto bene Helga" e io assumo consapevolezza che veramente sarà così.
mercoledì 18 marzo 2020
Molti nomi un solo Grande Uomo
Jean Bruno Wladimir François-de-Paule Lefèvre d'Ormesson

Jean d'Ormesson

Jean d’O

Un volto intenso come la sua vita (1925-2017) : scrittore, editorialista, attore e filosofo francese. membro dell’Académie francaise.
Vi parlo di lui, perchè il suo modo di scrivere mi ha colpito profondamente. In questi giorni, per tutti difficili, bisogna "aggrapparsi" alle piccole cose e per fortuna ho scoperto Jean che mi ha reso felice nel leggere queste parole che credo ogni essere umano vorrebbe fossero scritte per lui!

"Ti amo nel tempo. Ti amerò fino alla fine dei tempi. E quando il tempo sarà trascorso, allora ti amerò. E nulla di questo amore, come nulla di ciò che è stato, potrà mai essere cancellato."
Jean d’Ormesson
Dal libro “Un jour je m’en irai sans avoir tout dit” – “Un giorno me ne andrò senza aver detto tutto”

martedì 17 marzo 2020
Scrivo costantemente il blog per non pensare sempre al solito problema e perchè così tutti sanno che sto bene e leggendo i commenti su FB so che anche coloro a cui tengo procedono con me il cammino in buona salute.
Sono commossa ho ricevuto messaggi, telefonate dall’Italia, dalla Francia, dalla Germania e persino dalla Cina, proprio loro ci hanno raccomandato di rimanere a casa e domandato se avessimo bisogno di qualcosa.
Prendo questo periodo come una vera vacanza, non ho contatti fisici con il mondo, non posso aiutare nessuno (mi sono offerta di portare la spesa a due vicine di casa, ma hanno rifiutato) e da mercoledì ho deciso di stare a casa ad oltranza.
Voglio cantare, ballare, ridere, leggere, cucinare, mangiare, bere, urlare, saltare e alla fine di questi giorni di auto-isolamento deciderò che fare.
Al momento ci sono, esisto e ben venga la solitudine, non la temo, per fortuna ho mani, cervello e cuore e, soprattutto, ho voi : vi ringrazio per esserci. "Andrà tutto bene amici miei!"

J’écris tous les jours mon blog pour ne pas toujours penser au problème habituel et parce que tout le monde sait que je vais bien et en lisant les commentaires sur FB je sais que même ceux que j’aime progressent avec moi le chemin en bonne santé. J’ai été touchée de recevoir des messages, des appels d’Italie, de France, d’Allemagne et même de Chine, qui nous ont précisément demandé si nous ont réccomandé de rester à la maison et si nous avions besoin de quelque chose. Je prends cette période comme de vraies vacances, je n’ai aucun contact physique avec le monde, je ne peux aider personne (je me suis proposée d’apporter des courses à deux voisins, mais ils ont refusé) et, à partir de mercredi, j’ai décidé de rester à la maison à autrance. Je veux chanter, danser, rire, lire, cuisiner, manger, boire, crier, sauter, et à la fin de ces jours d’isolement, je déciderai quoi faire. En ce moment, je suis là, j’existe et la solitude est la bienvenue, je ne la crains pas, heureusement j’ai mes mains, mon cerveau et le cœur et, surtout, j’ai vous: je vous remercie d’être là. "Tout ira bien mes amis!"

I write my blog every day so I don’t think about the usual problem and so everyone knows that I’m fine and reading the comments on FB I know that even those I care about proceed with me in good health.
I am touched that I have received messages, telephone calls from Italy, France, Germany and even China. From China they recommended that we stay home and that they asked us if we needed anything.
I take this period as a real holiday, I have no physical contact with the world, I can’t help anyone (I offered to bring groceries to two neighbors, but they refused) and from wednesday I decided to stay at home for the longest time.
I want to sing, dance, laugh, read, cook, eat, drink, scream, jump and at the end of these days of self-isolation I will decide what to do.
At the moment I am there, I exist and well come solitude, I do not fear it, fortunately I have my hands, my brain and my heart and, above all, I have you : I thank you for being there. "All will be well my friends!"
lunedì 16 marzo 2020
Post senza foto causa verdure in fuga.
Lo zucchino ha dato il la ...
Ieri avevo sei zucchini che dovevo assolutamente affrontare prima che si "amareggiassero"... e così non ci ho pensato su due volte: coltello in mano come in assetto di guerra e con la determinazione degna di un incursore ho aperto la porta del frigorifero e ho preso la decisione di dividerle ...
Due sono andate a far compagnia a due carote, due patate, una gamba di sedano (a me piace dire gamba che ci volete fare ... sopportatemi) e un bel tocco di porro e hanno dato vita a una minestra che ha preferito migrare verso paesi freddi e si è rinchiusa nel congelatore.
Altre due si sono spontaneamente unite a due carote e un peperone fatto al forno per convolare a giuste nozze (un'unione promiscua) con del couscous per la cena di domani. 
Ed infine le ultime due hanno deciso volontariamente di affettarsi e, per scacciare ogni sfigheira, si sono unite ad uno spicchio d'aglio scegliendo di partire per un viaggio aereo con una bella mozzarella per poi atterrare sulla farinata di stasera.
La follia impera ancora più incessante in questa casa, perchè io non sono abituata alla staticità, sono da sempre fuori come un balcone e, adesso, sono sempre più fuori sul balcone, sogno lidi lontani e, invece, mi ritrovo in cucina tra quattro fuochi, mentre vorrei ritrovarmi con un cuoco! 
Cerco di non pensare, sdrammatizzo, rido, ascolto musica a tutto volume, perchè voglio ricordarmi sempre che la vita è adesso e andrà tutto bene amici miei!

domenica 15 marzo 2020
Dopo tanti anni non si hanno idee sui regali da fare ... si è alla ricerca di qualcosa di speciale come un viaggio in una meta amata, ma, a volte, tutto "salta".
L'altro giorno ti ho chiesto che regalo vorresti per il tuo compleanno e la tua risposta è stata: "Che ci fossero meno contagi". 
Un tempo avevamo certezza di essere padroni delle nostre vite, di poterle cambiare se solo l'avessimo desiderato e ci fossimo impegnati duramente per raggiungere l'obbiettivo, adesso tutti noi siamo allo stesso livello, siamo anime in attesa, ma il tempo scorre va avanti e a lui non importa cosa sta accadendo arriverà la primavera così come oggi è giunto  il tuo compleanno e io mi trovo impreparata senza un regalo, nè un biglietto, costretta a improvvisare una cena con quello che ho in casa e la vedo dura sul dolce visto che non è proprio il mio pezzo forte😁! 
In tutto questo caos, però, un'ottima bottiglia di spumante brut è in frigo e sicuramente stasera si brinderà a questo "anomalo" compleanno, ai tuoi 63 anni. Stavolta sono davvero "impreparata" non ho comprato neanche un biglietto in anticipo come faccio d'abitudine, quindi oggi sarà un compleanno "immateriale", "sospeso", "surreale" in cui il mio dono potrà essere solo ricco di momenti emozionanti e, comunque andrà a finire quest'avventura, se usciremo integri da questa forzata convivenza, sarà stato sicuramente un compleanno da ricordare. 
Auguri di cuore da tutti noi!

sabato 14 marzo 2020
Continuo finchè posso ad andare avanti con la mia routine, ad essere con voi tutti i giorni, questo significa che ci sono e che voi ci siete e che "Tutto andrà bene".
Ultimamente ho un po' la fissa dei pancakes, li preparo quando desidero una colazione più nutriente. L'altra mattina ho fatto questo esperimento che è riuscito alla grande.

Pancakes energetici
Ingredienti per 6 pancakes:
1 banana (85 g senza buccia)
40 g di fiocchi d'avena
1 uovo
25 g di farina
1 pizzico di lievito per dolci
25 g di latte
1 cucchiaio di zucchero (se la banana non è matura)
burro per ungere la padella
sciroppo d'acero

Preparazione:
sbucciate la banana schiacciatela con una forchetta e passatela al mixer con l'uovo e lo zucchero, mettete in una terrina aggiungete i fiocchi di avena, la farina con il  lievito e infine il latte, amalgamate il tutto.
Fate cuocere in padella precedentemente unta con del burro.
Servite accompagnato da sciroppo d'acero.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"


venerdì 13 marzo 2020
Sono da sempre una persona molto pratica, non amo i giri di parole, il "ruminare" sempre i soliti argomenti e perdermi in inutili dissertazioni.
Amo da sempre girovagare in internet, spesso mi dicono che dovrei fare l'investigatrice, complice il fatto che spesso di notte non dormo ... Bando ai preamboli, ho trovato questo video dell'Hong Kong Shenzhen Hospital su come fare una maschera casalinga, non sarà certificata, ma sicuramente è utile. Il video è molto semplice ed esaustivo, se siete interessati CLICCATE QUI 
Al telegiornale regionale dicono che arriveranno delle mascherine questo fine settimana, Fabio ha chiesto in farmacia e gli hanno risposto che nessun arrivo è previsto, lo dico con rammarico, ma in Italia per la maggior parte delle cose, anche quelle essenziali, bisogna sempre conoscere ed arrivare per via trasversale.
Poi sul sito del Centers for Disease Control and Prevention (centro per controllo e malattie) statunitense ho letto che, semplicemente, senza tante seghe mentali per soluzione disinfettante basta mettere 4 cucchiaini di candeggina in un litro di acqua, per il link CLICCATE QUI  
Spero di esservi stata utile.
giovedì 12 marzo 2020
Cara Alice,
di questi tempi non posso neanche spedirti un biglietto … Non sai quante volte ho cercato di collegare mente, cuore e dita per cercare di scriverti qualcosa di unico come il ricordo che ti accompagnerà di questo giorno. 
Alla fine di questa giornata gli sforzi, le difficoltà incontrate durante il “cammino” svaniscono lasciando spazio solo alla gioia, all’emozione, alla speranza nel futuro e, a distanza di anni, credimi, se chiuderai gli occhi e ritornerai indietro nel tempo tutto ti apparirà nitido come in una fotografia e proverai ancora un’immensa soddisfazione, perché laurearsi non è cosa da poco.
Determinazione, tenacia, bravura sono necessari compagni di viaggio e tu possiedi tutte queste qualità ed io sono molto fiera di te e unitamente a Magali non posso che augurarti il successo che meriti e di provare tantissime gioie ed emozioni come quella vissuta in questo giorno e, da lontano, unitamente alla pelosotta non possiamo che esternarti con 



mercoledì 11 marzo 2020

Più volte vi ho parlato de "il Libraio di Notte" (cliccate QUI e QUI) alias Paolo Fiorucci, libraio a Popoli, che ho "conosciuto" attraverso la mia cara amica Loredana, che ormai anche voi conoscete, perchè vi ho parlato spesso di lei.
Tra i suoi molteplici doni mi giunse anche una raccolta di poesie di Paolo, ve ne lascio una, perchè la poesia, mezzo di comunicazione desueto, ha sempre un angolo nel mio cuore.

TUTTO COMPRESO
Ti vorrei addosso
compreso il cane,
compreso il gatto,
compresa l'allegria,
comprese le compresse antistaminiche,
compresi i versi
della poesia che non capivo
e ti chiedevo
nella stanza di sopra
una sera che tutto era compreso
Paolo Fiorucci


martedì 10 marzo 2020
Ho letto questo libro
E’ un breve romanzo autobiografico, privo di azione, contemplativo. L’autore e la moglie vivono in un appartamento, facente parte di un’antica costruzione il cui fulcro è uno stupendo giardino. Ricevono quotidianamente la visita di una micina Chibi, che divide la sua vita con la famiglia vicina. Chibi inizia a palesarsi davanti la loro finestra e, pian piano, diventa coraggiosa al punto di entrare nel loro appartamento. Si “conquista” così un posto per dormire, una ciotolina per il latte, un’altra per il cibo … diventa una presenza insostituibile nella vita della coppia arrivando a condividere con loro tutte le notti, per poi andarsene di tutta fretta per ritornare dalla sua famigia "ufficiale" per salutare il bambino prima che vada a scuola.
La narrazione di questo libro è poetica, la trama può apparire “debole”, ma nasconde una poesia inaspettata, le pagine scorrono rapidamente e sembra di essere avvolti da un alone di magia che solo chi ama i gatti può comprendere. La gattina, come tutti i suoi simili, riesce ad arrivare al cuore dei protagonisti, a trasmettere loro emozioni, a "rompere" il silenzio nella coppia e a diventare argomento primario di conversazione, semplicemente con la sua presenza, il suo intrufolarsi, le sue movenze …
Non vi racconto l’epilogo, ma vi consiglio di leggerlo, ne resterete incantati e sono sicura che Chibi arriverà fino alla vostra anima come una piuma mossa dal vento …
domenica 8 marzo 2020
Auguri Donne, care Amiche mie, innalzo virtualmente un calice e ...
brindo a Noi!
Long de la Seine - Paris
sabato 7 marzo 2020
Di solito non cucino questa verdura "da sola", la utilizzo nelle minestre o con il riso o con legumi, ma in Francia la si prepara usualmente. Ultimamente cucino sempre sia per il pranzo che per la cena e le idee scarseggiano, quindi ho preparato questi porri con una vinaigrette un po' diversa e sono stati molto graditi. La foto è inversamente proporzionale alla bontà della ricetta,😆 Buon sabato!
Porri vinaigrette
Ingredienti per due persone:
sei porri
5 cucchiai di olio extra vergine di oliva
2 cucchiai di aceto balsamico
1 cucchiaio abbondante di senape di Digione
1 scalogno
8 gherigli
sale

Preparazione:
pulite i porri privandoli della parte verde, metteteli a testa in giù in piedi in un recipiente pieno di acqua così l’eventuale terra sita all’interno verrà eliminata.
In una scodella mettete l’olio e l’aceto e sbattete con una forchetta, aggiungete la senape, i gherigli precedentemente sminuzzati, lo scalogno affettato con la mandolina, regolate di sale, mescolate bene.
Fate cuocere i porri in acqua bollente salata per circa 15 minuti. Scolateli, poneteli in un piatto e cospargeteli con la vinaigrette. Potete servirli caldi o tiepidi.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
venerdì 6 marzo 2020
Per non pensare, per sdrammatizzare ecco con un altro look low cost.
Un semplice scamiciato "Fendissime" con la particolarità di avere una zip lungo tutto un lato con la possibilità, se lo si desidera. di "aprire" uno spacco.

giovedì 5 marzo 2020
Avevo in mente di pubblicare questa foto estiva, con questo cielo così terso ed intenso (assolutamente non modificata), e mi ha stupito come qualche giorno fa, anche una mia amica ha postato su FB una foto simile unita al desiderio di "pulizia", a cui mi unisco una voglia di rinnovamento interiore, una rinascita verso il bello più assoluto. Il desiderio di un ritorno alla "normalità" con la consapevolezza, spero patrimonio comune di molti, di saper riconoscere il bello della nostra vita, anche se ripetitiva, e, soprattutto, quando il cielo sarà nuovamente terso evitare di lamentarci. Dedico questa foto a Marina, " Non pensi che ce lo meritiamo "questo azzurro" cara amica mia?

mercoledì 4 marzo 2020
Musica che è poesia, non occorre aggiungere altro
se volete sentirlo dal vivo CLICCATE QUI

4 marzo 1943

Dice che era un bell’uomo e veniva, veniva dal mare
parlava un’altra lingua, però sapeva amare
e quel giorno lui prese a mia madre, sopra un bel prato
l’ora più dolce, prima d’essere ammazzato.
Così lei restò sola nella stanza, la stanza sul porto
con l’unico vestito, ogni giorno più corto
e benchè non sapesse il nome e neppure il paese
mi aspettò come un dono d’amore, fino dal primo mese.
Compiva sedici anni, quel giorno la mia mamma
le strofe di taverna, le cantò a ninna nanna
e stringendomi al petto che sapeva, sapeva di mare
giocava a far la donna, col bambino da fasciare.
E forse fu per gioco, e forse per amore
che mi volle chiamare, come Nostro Signore
della sua breve vita il ricordo, il ricordo più grosso
è tutto in questo nome, che io mi porto addosso
e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino
per la gente del porto io sono, Gesù Bambino
e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino
per la gente del porto io sono, Gesù Bambino
Lucio Dalla
martedì 3 marzo 2020
Le parole di Cicerone "Pares cum paribus facile congregantur" - "Ognuno con grande facilità  frequenta i suoi simili" è stato comprovato da alcuni ricercatori americani che gli amici che scegliamo hanno, spesso, un patrimonio genetico relativamente simile al nostro. Le corrispondenze sono generalmente così numerose come tra cugini, di conseguenza noi scegliamo persone che ci assomigliano. Questo risponde al quesito di quando, in moltissimi casi, si sente un legame di vicinanza notevole con coloro che scegliamo come "amici" rispetto a parenti che hanno ricevuto la nostra stessa educazione e hanno condiviso con noi moltissime esperienze fin dalla nascita.
Io non posso che avvalorare e rendere mio questo studio scientifico, sono molto in sintonia con le mie amicizie e non posso dire altrettanto con i miei parenti. Ho riscontrato che ciò succede anche in altre famiglie, non si vive spesso sulla stessa lunghezza d'onda, non so perchè ciò accada, ma succede ...
E voi vi ritrovate con questa teoria?
Ognuno sceglie i propri simili💓
lunedì 2 marzo 2020
Non potendo andarci mi accontento così e ... 
Dolce Settimana a tutti voi!
10 rue Saint Antoine - Paris 4
domenica 1 marzo 2020
Buona domenica a tutti voi!
Place Suzan Valadon - Paris

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