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Magali

Magali
giovedì 31 ottobre 2019
Imperterriti andiamo avanti!
Perla 43 - Onora il tuo temperamento
Nel corso dell’evoluzione umana abbiamo sviluppato diverse caratteristiche sviluppato diversità bei vari aspetti del nostro temperamento tra cui:
  • socievolezza: alcune persone sono veramente estroverse, mentre altre sono assolutamente introverse, ma la maggior parte si trova a metà tra i due estremi. In senso generale, con molte diversità nei dettagli, le persone Estroverse si nutrono di contatti sociali e si indeboliscono nella solitudine; quello introverso e funziona o all’opposto.
  • Inclinazioni emotive: il modello degli antichi greci basato su quattro tipi di personalità, ovvero il sanguigno (allegro), il collerico (predisposta all’irritazione), il melanconico (tendente alla tristezza) il flemmatico (difficile a Queen volgersi emotivamente) contiene ben più di un granello di verità.
Le caratteristiche del temperamento sono innate, esse sono solo alcune delle tante tessere che costituiscono il mosaico che noi siamo. Inoltre, queste sono solo delle tendenze, la cui completa espressione viene formata da altre parti di noi (come ad esempio l’intelligenza, la passione e c. ), Dalle nostre esperienze di vita e dall’intenzione cosciente. Quando la combinazione iniziale tra il tuo temperamento è un determinato ambiente non è buona, e difficile funzionare al meglio e questo ci fa credere che ci sia qualcosa di sbagliato in noi e qualcosa di non ottimale emerge gradualmente penetra in noi e si sovrappone alla nostra fiducia scardinando il nostro amore il nostro senso di dignità.
Ma nella realtà, non c’è assolutamente nulla di sbagliato! Ognuno di noi dovrebbe onorare il proprio temperamento: accettandolo, vedendo le cose belle che lo caratterizzano, cercando quelle situazioni e quella relazione dove possiamo esercitare e di spiegare i nostri punti di forza, rendendocene cura quando ci troviamo a dover superare delle difficoltà. In altre parole, dobbiamo lavorare contro la nostra natura, assecondando la, anziché andandole incontro.
Come
Chiarisci a te stesso la natura del tuo temperamento. Ad esempio confrontandoti con altre persone della tua età, del tuo sesso tu sei relativamente:
  • facile a distrazioni, impulsivo e la continua ricerca di fattori stimolanti? Oppure sei fortemente focalizzato, giudizioso e cauto!
  • Sei interessato ad avere molti contatti sociali oppure ad avere solo pochi buoni amici e trascorrere parte del tuo tempo da solo?
  • Sei allegro, melanconico, incline a irritarti o tranquillo?
(Se ti trovi a metà della gamma di queste caratteristiche va bene, significa che il tuo temperamento si trova lì nel giusto mezzo).
Del tuo temperamento cerca di analizzare i punti di forza e i bisogni o i punti di vulnerabilità. Pensa a cosa potresti fare Di appropriato per farsi che nelle situazioni che vivi attualmente possono dispiegarsi al meglio i tuoi punti di forza e tu posso inserirti con più facilità negli ambienti maggiormente adatti a te. Considera anche cosa potresti fare per soddisfare i tuoi bisogni e nello stesso tempo per proteggere le tue vulnerabilità.
Devi comprendere che ogni problema non trova la sua causa solamente in te o nel tuo ambiente, ma proprio nell’interazione tra l’ambiente e te. Per quanto riguarda te, abbi compassione per qualsiasi stress o dolore potresti aver provato; prendi consapevolezza del fatto che nessun temperamento è perfetto. Siamo tutti variazioni, per lo più strane, del modello umano di base. Essere in grado tu per primo di vedere l’umorismo presente nel tuo temperamento ne addolcisce gli spigoli e ne facilita le interazioni.
mercoledì 30 ottobre 2019
In Francia e in Germania già impazzano! E' l'ultimo nato di casa Ferrero: "Biscuits" un biscotto dal "cuore" di Nutella. Io ne ero completamente all'oscuro e poi l'altra sera Cristian, un collaboratore di mio marito, che veniva a cena da noi a Parigi, mi ha portato questi dolcetti, perchè li definisco tali. 
Non ho guardato nè ingredienti, nè calorie, vi dico solo che per gli amanti della famosa crema possono creare dipendenza, quindi le anime vacillanti è meglio che si astengano.
Io non amo molto la Nutella, ma posso dire che sono buoni, anche la friabilità del biscotto è ottima.
In questi giorni c'è stato l'assaggio a Milano, non so quando saranno sul mercato italiano. Vi lascio il link della Ferrero
Ora mi sa che dovrò rivedere quanto affermato nel post di ieri.😂
martedì 29 ottobre 2019
Ringrazio chi si è interessato a me e sto facendo il possibile per rimettermi in piedi!
Post stupido tanto per ridere!
Non posso temere di pesarmi
su una bilancia così!

lunedì 28 ottobre 2019
A me capita spesso di ritrovarmi con tante alimenti o in frigorifero o in dispensa e non sono molto organizzata nella preparazione dei pasti, ho pensato di creare aiuto.
Nella colonna pasta mi annoto il menù riferito al pranzo o alla cena o entrambi e nella colonna "spesa" annoto quello che eventualmente mi manca. La piccola chicca è che proprio dove si scrive la lista si può ritagliare e portare quando fate compere per non dimenticare nulla e a casa resta il vostro planning "pappatorio". Si cerco di studiarle tutte per essere più organizzata, ma cretemi, come si suol dire,  faccio acqua da tutte le parti😅
Se avete piacere di scaricare il file CLICCATE QUI
domenica 27 ottobre 2019
Sono di nuovo in movimento! Buona domenica a voi tutti!

sabato 26 ottobre 2019
Ci sono ricette che replico la finta farinata è una di queste. Ha riscosso successo nella versione uno e nella versione due e siccome non c'è due senza tre ecco la terza!
Vi chiedo scusa per la foto scattata con il cellulare, di sera prima di procedere al "pappamento" ma come la farinata stracca (perchè farcita con stracchino) ero stracca pure io!
Finta farinata stracca
Ingredienti per una teglia da 28 cm di diametro:
150 g di farina di ceci
225 ml di acqua
1 cucchiaio di olio di oliva
½ cucchiaino di sale

Per la farcitura:
50 g stracchino (circa io a 👁)
erba cipollina
basilico
pepe

Preparazione:
scaldate il forno a 220°.
Lavate e asciugate l'erba cipollina e le foglie di basilico.
In una terrina mettere la farina di ceci, il sale e l’olio, aggiungete pian piano l’acqua facendo amalgamare dolcemente. Alla fine dovete ottenere un composto fluido e più spesso della pastella delle crêpes. Foderate lo stampo con carta forno, ungetelo con poco olio, versate il composto.
Cuocete in forno per circa 10 minuti. Togliete dal forno, distribuitevi lo stracchino, l'erba cipollina e il basilico spezzetati, rimettete qualche minuto in forno affinchè il formaggio si fonda, togliete dal forno, spolverizzate di pepe e servite immediatamente.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
venerdì 25 ottobre 2019
Fresco, fresco di uscita ... mercoledì sono andata a vedere il film
dopo aver visto tutte le stagioni trasmesse in televisione, essermi appassionata, non potevo che andare di corsa a vedere l'epilogo. E nel film arrivano proprio tutti, anche chi per motivi diversi aveva lasciato la tenuta del Conte e della Contessa di Grantham. Vi dico solo che tutti sono in fermento in quanto i reali sono attesi ... Due ore che scorrono piacevolmente, ritrovare i volti noti, diventati quasi di famiglia, dà gioia al cuore. La scenografia curatissima così come gli abiti ... L'humor inglese che vivacizza l'atmosfera e, personalmente, vorresti che non apparissero i titoli di coda ...
Sul finale, sono presenti molti spunti per un secondo film (lo spero vivamente!)
Il mio consiglio è assolutamente SI' (meglio aver visto la serie in tv)
giovedì 24 ottobre 2019
Oggi inizia l'ultima parte del nostro cammino dedicata all'essere in pace, vi lascio la perla odierna che, credo, se tutti riuscissimo a mettere in pratica, staremmo molto meglio (me compresa, ovviamente!)
Perla 42 - Nota che va tutto bene proprio adesso
Il meccanismo automatico della pressione, per il cervello, è un modo estremamente efficace per individuare qualcosa che sta per emergere, ma al tempo stesso è un modo di vivere estremamente faticoso. Distrugge il benessere, nutre l’ansia e la depressione, costringendo le persone a vivere in difesa, di sotto delle proprie possibilità.
Ed è basato, inoltre, su una bugia originaria. I perfetti, quel disagio che percepiamo in sottofondo, sta continuamente sussurrando nel tuo ”orecchio” menate: ”Non sei al sicuro, sei circondato da minacce, non potrei mai permetterti di abbassare la guardia“.
Osserva, invece, proprio adesso, in questo preciso momento, pur non essendo tutto perfetto stai bene.
Quando pensiamo al futuro, ci preoccupiamo e cominciamo a pianificare. Quando pensiamo al passato, proviamo del risentimento e del rimorso. I fili della paura sono intrecciati nel tappeto mentale del passato del futuro. Guarda di nuovo la sottile fetta di tempo che il presente. In questo momento chiediti: stai fondamentalmente bene? Stai respirando bene, il tuo cuore batte regolarmente, la mente sta funzionando in maniera lucida, le risposte sono quasi certamente tutte sì.
Nella vita quotidiana, e possibile accedere a questo senso di fondamentale sicurezza, persino mentre stiamo sprecando i nostri impegni. Ciò non significa ignorare i problemi o le minacce reali, e nemmeno far finta che sia tutto perfetto. Non è questo il punto, ma nel bel mezzo di qualsiasi situazione, puoi realmente constatare che in questo preciso istante va tutto.
Come
Diverse volte al giorno, nota il fatto, che fondamentalmente va tutto bene.
Potresti desiderare una quantità maggiore di denaro o di amore o liberarti di un dolore fisico, ma nel frattempo ricorda te stesso che va tutto bene in questo preciso istante. Afferma l’ora: “io sto bene proprio adesso“.
Nota che, mentre senti che tutto va bene proprio adesso, puoi continuare a fare quello che devi fare a gestire i tuoi problemi. La paura Che accadranno cose negative, se permetti a te stesso di sentirti bene, E infondata; fai in modo che ciò penetri dentro di te.
Qualche volta è vero Che non va tutto bene. Forse accaduto qualcosa di terribile oppure il tuo corpo accusa deo disturbi o la tua mente è sconvolta. Fai quello che puoi, in queste circostanze, però trapassare la tempesta e appena possibile nota Che il centro del tuo essere e intatto, come luogo di quiete, dieci metri sott’acqua al di sotto dell’uragano che ulula sopra e spazza il mare.
Notare che tu stai veramente bene proprio adesso significa non ammantare la tua vita con un atteggiamento positivo, come fosse un bel velo. Al contrario, stai facendo la conoscenza con un fatto semplice, ma profondo: “ in questo momento io sto bene“. Senti allora nel tuo corpo, più profonda della paura, La verità che vivere e respirare e bello.
Vivere stabilmente dentro questa percezione di sentirsi a posto, È un modo potente di costruire il benessere di accedere alle risorse, sia nel tuo cervello che in tutto il tuo essere.
mercoledì 23 ottobre 2019
Ancora scatti dell'esposizione che ho postato ieri.
“Amo particolarmente la luce e i colori del Marocco. Amo tutti i colori, ma amo soprattutto il miscuglio delle sfumature. Ho imparato a non avere paura di mescolare tutto.”
Hassan Hajjaj
martedì 22 ottobre 2019
Oltre alla street art, amo molto un'altra espressione artistica: l'esposizione di gigantografie nelle stazioni metropolitane di Parigi, solitamente in quelle più frequentate come "Hotel de Ville", "Concorde", "Trocadero" e molte altre. Adoro scendere le scale per andare a prendere la metropolitana ed essere "accolta" da questa sorpresa, se non ho fretta lascio passare i treni e rimango a "godermi" questa mostra inaspettata.
Durante il mio ultimo soggiorno in cui il tempo è stato veramente grigio e il mio stato d'animo non era da meno, per le ragioni che tutti conoscete, essere travolta da questa esplosione di colori mi ha trasmesso un'indescrivibile sensazione di "vita", di "esserci".
L'autore è Hassan Hajjaj, l'artista definito l'Andy Warhol di Marrakech, è nato in Marocco, più precisamente a Larache nel 1961, e si è trasferito a Londra negli anni '80 dove attualmente risiede.

“Voglio mostrare al mondo intero quello che io conosco del Marocco: un’energia e un atteggiamento; l’inventiva e il fascino della moda di strada; il grafismo stupefacente trasmesso dagli oggetti del quotidiano; la gioia e la forza di carattere della gente”
Hassan Hajjaj
lunedì 21 ottobre 2019
Non potevo che iniziare con questo post!
Buona settimana a tutti voi!
Sì ditemi di sì! Ditemi che anche voi nel cortile giocavate alla settimana o campana. Questo era uno dei tanti passatempi che facevamo oltre a "tocca color", "fazzoletto", "nascondino", "un bastimento carico di ...","Regina, reginella quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello così grande e così bello?" e tanti altri che ora non mi sovvengono alla memoria. Quindi capite che mentre camminavo appena ho visto su un marciapiede parigino ...
Non ho potuto resistere alla tentazione e per un attimo sono tornata indietro nel tempo!

domenica 20 ottobre 2019
Buona domenica con questo autunno parigino!

sabato 19 ottobre 2019
Si era persa nei meandri del mio incasinatissimo pc, qui tutto giace senza un senso, un filo logico apparente, l'anarchia regna totale ... E' una ricetta di Alessandra qui trovate il link io l'ho riprodotta fedelmente senza modificare assolutamente nulla!
Stupendissima - tarte al limone e al cocco
Ingredienti:
per uno stampo da crostata, meglio se col fondo amovibile, del diametro di 24 cm
pasta frolla, da preparare con la ricetta che preferite

per il ripieno:
180 g di burro a temperatura ambiente
200 g di zucchero
4 uova intere, grandi
la scorza grattugiata di un limone non trattato
90 g di cocco grattugiato
uno yogurt alla vaniglia

Preparazione:
con le fruste elettriche, montate il burro a crema, prima da solo, poi con lo zucchero, facendolo diventare bianco e spumoso; unite poi le uova, uno alla volta, sempre montando. Aggiungete poi la scorza di limone,(anche il succo,se volete un gusto piu' persistente) e lo yogurt e amalgamateli al resto degli ingredienti con un cucchiaio di legno: in ultimo, unite la farina di cocco e incorporatela al ripieno.
Per evitare che il composto si separi
1. usate il burro a temperatura ambiente (20-22 gradi al massimo)
2. se lo montate in planetaria, usate la frusta a foglia, altrimenti, vanno bene le fruste elettriche, ma a bassa velocità, perché lo surriscaldano troppo
3. montatelo prima da solo, poi aggiungete lo zucchero (per qualche pasticcere, meglio se a velo)
4. come faccio io (ma non è scritto da nessuna parte): anziché montare il burro da solo, lo stempero con il cucchiaio di legno e lo sbatto bene con quello. Poi aggiungo lo zucchero e passo alle fruste: in questo modo, contengo i rischi di surriscaldamento del burro.
Alessandra procede così:
1. prima, imburro e infarino bene lo stampo
2. stendo la frolla
3. la metto in frigo, per tutto il tempo necessario alla preparazione della crema (ma potete tenerla anche di più)
4. faccio una cottura in bianco di 10 minuti, ossia: stendo sul fondo della frolla un foglio di carta da forno, lo copro con fagioli secchi, lo inforno a 180°C, modalità statica, per 10 minuti. Poi spengo, sforno, lascio intiepidire per pochi minuti, elimino fagioli e carta forno, verso il ripieno e inforno, sempre a 180°C per trenta minuti circa.
La superficie deve essere appena brunita, come quella che vedete nella foto.
Non preoccupatevi se, appena fuori dal forno, il ripieno sarà molliccio e tremolante, perché rassoda a contatto con l'aria.
Lasciate raffreddare completamente, poi sformate con delicatezza sul piano da portata e spolverate con zucchero a velo, come se non ci fosse un domani.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”


venerdì 18 ottobre 2019
Ieri ero alla ricerca di una foto e mi sono imbattuta in questa che avevo rimosso ... la aggiungo alla collezione di soggetti pubblicati recentemente. E' solo per dare un tono ridanciano al blog😂 (prometto dalla prossima settimana torno ad essere una persona seria), ma credetemi ridevo fragorosamente, mi fa skiattare dalle risate, spero anche a voi. Li noto solo io?


giovedì 17 ottobre 2019
Concordo con questa perla che cerco di mettere in pratica, solo che non sono in grado di farlo senza essere assorbita ... 
E il cammino continua
Perla 41 - Sii generoso
Dare agli altri, al mondo, a se stessi. Tutto ciò è profondamente insito nella nostra natura di esseri umani.
"Nuotiamo" in un mare di generosità mare costituito da molti atti quotidiani di considerazione, reciprocità, benevolenza, apprezzamento, rispetto, pazienza, tolleranza e donazioni, ma, come i proverbiali pesci, non ci rendiamo conto di essere bagnati. A causa del pregiudizio negativo innato del cervello, i momenti, però, del "non dare", quei momenti cioè nei quali siamo chiusi nel nostro risentimento e nel nostro egoismo, nel rifiuto degli altri e nella scortesia nei loro confronti, saltano fuori a caratteri cubitali, in maniera assolutamente evidente.
Quando lasci esprimere la tua natura del dare, ciò ti fa sentire bene, porta beneficio agli altri e li spinge a essere buoni con te a loro volta e aggiunge altri fili "d'amore" al grande tappeto della generosità umana.
Come
Abbi cura di te stesso. Non indulgere in atteggiamenti che possono danneggiare te stessi o gli altri (come ignorare ad esempio l'alcolismo di qualcuno).
Metti in azione la "macchina" della generosità. Sii consapevole delle cose per le quali sei grato e delle quali sei contento. Porta alla mente un senso di pienezza, in modo tale che non ti sentirai deprivato o svuotato, se dai un po' di più.
Nota che per te dare è naturale. Non c'è bisogno di diventare un santo per essere una persona che dona qualcosa con semplicità. La generosità si manifesta sotto molte forme, che possono comprendere: donare il proprio cuore e il proprio tempo, sviluppare autocontrollo, prestare servizio agli altri, offrire cibo e denaro.
Offri sempre la tua totale attenzione. Rimani presente con gli altri, minuto dopo minuto, attento al loro argomentare e al propgramma che stanno espondendo. Può darsi che quello che dicono non ti piaccia, ma puoi, comunque, offrire un ascolto ricettivo. Quando sarà il tuo turno di prendere la parola, l'altra persona, probabilmente, si sentirà più disposta ad ascoltarti.
offri una presenza priva di reattività. La maggior parte delle volte le interazioni, le relazioni e la vita nel suo insieme, sarebberodecisamente migliori se non aggiungessimo i nostri commenti, i nostri consigli o le nostre reazioni emotive, rispetto a una determinata situazione. A volte, proprio il non fare niente è il miglior dono.
Fai pratica. Uno dei migliori contributi, che possiamo offrire agli altri, consistenell'aumentare il nostro livello di benessere e di funzionalità. Qualunque sia la tua pratica, a qualunque livello essa possa crescere, portala avanti con tutto il cuore, come un'offerta quotidiana a chiunque tu consideri sacro, ala tua famiglia, agli amici, o al mondo che diventa sempre più grande.


mercoledì 16 ottobre 2019
Ho letto questa trilogia
Gli occhi gialli dei coccodrilli - consiglio sì
Il valzer lento delle tartarughe - consiglio no 
Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì - consiglio sì (per concludere)
Questa trilogia scritta da Katherine Pancol, si svolge principalmente a Parigi con qualche spostamento a Londra e New York e vede come protagonisti Joséphine donna colta, intelligente, ma insicura e scialba, le figlie Hortense, all'opposto della madre determinata e sicura di sè, e la piccola dolce Zoe. Quasi all'inizio del libro Josephine verrà abbandonata dal marito Antoine che, presto, uscirà defintivamente di scena. Alla loro vita si intreccia quella della madre Henriette, arrampicatrice sociale e priva di scrupoli, quella della sorella Iris, bella, sofisticata, ma assolutamente priva di talento, sposata a Philippe, un uomo colto, ricco, distinto. Iris ha un figlio Alexandre a cui non è in grado di rivolgere le sue attenzione ed è come se fosse invisibile.
Non bisogna dimenticare altri personaggi importanti come Shirley, la vicina di Joséphine, un'inglese che vive facendo catering nella triste periferia di Parigi, più precisamente a Courbevoie, e condivide la sua vita con suo figlio Gary. Nasconde un segreto (molto improbabile agli occhi del lettore) che verrà svelato nel corso della lettura. Ed è giusto anche citare Marcel (il patrigno di Joséphine) che riesce a risposarsi con Josiane e il loro figlioletto prodigio Junior.
Non bisogna dimenticare la presenza fondamentale di Du Gueslin, un enorme cane, senza un occhio trovato da Josephine durante una sua corsa al parco e diventato poi suo compagno di vita e, non ci crederete, anche lui ci riserva delle sorprese sulla sua vita!
Nella lettura della trilogia  si affrontano tutti innumerevoli argomenti come il tradimento, la violenza, il malocchio, la doppia personalità, i rapporti conflittuali, i senzatetto, l'autrice ci fa catapultare (soprattutto nel primo libro) nel Medieoevo, in quanto, Joséphine scriverà un libro che si svolge in quell'epoca.
Non posso citare tutte le figure di "contorno", ma che rivestono importanza, che si incontrano nei tre libri, ma vi assicuro che tutte sono descritte in modo molto preciso e articolato,
Alla fine di tutto ciò posso dire che il grande pregio di questa scrittrice è che i suoi libri scorrono e invitano il lettore a proseguire la lettura, perchè si entra a far parte delle vite dei personaggi e quindi si vuole conoscere l'epilogo. Non riesco a dare un giudizio totalmente positivo, perchè, a tratti, li ho trovati un po' troppo densi di problematiche, quasi sempre (tranne che nel secondo libro) risolte con il lieto fine e forse in maniera un po' improbabile e spicciola (la vita è un'altra storia!), ma come ho detto si leggono volentieri ed, essendo una trilogia, finisci con l'affezionarti ai personaggi e, soprattutto, desiderando conoscere come si evolveranno le loro vite, il ritmo di lettura è veloce e ti aiuta ad estraniarti un po' dal tuo quotidiano e a non pensare.

Dei tre libri ho segnato tantissimi passaggi da riportare, ma mi rendo conto che sono troppi e vi riporto solo questi tre, per me, molto significativi:
Le venne in mente una frase di Stendhal "Bisogna scuotere la vita altrimenti ci rosicchia" 

"Dammi una mano . Sbuccia le mele, taglialre in pezzi grossi ... Bisogna tenere occupate le mani quando il cuore ci lascia. E' il modo più sicuro per allontanare il dolore"
"Se Antoine non l'avesse lasciata per Mylène e i coccodrilli, se Iris non avesse avuto l'idea di scrivere un libro, se lei non fosse stata obbligata a esserne l'autrice, non avrre mai troavato il suo posto oltre la nebbia ..."

martedì 15 ottobre 2019
Parigi, al contrario di quanto credono molti, è una città in cui veramente nessuno ti guarda e ti giudica per il tuo abbigliamento, per quanto stravagante non sei mai degno di nota.
Vi dò un esempio con queste due foto che, purtroppo, ho scattato con il cellulare in tutta fretta, nella prima c'era un uomo con un lungo cappotto lavorato ai ferri (e vi assicuro non faceva così freddo) e nella seconda capelli molto over😁
Io sono una vecchia signora e i gusti sono gusti, ma per me il fascino ha un altro aspetto!😂

lunedì 14 ottobre 2019
Basta poco per ridare vita ad un oggetto, per dar colore e personalità ad un giardino e questo mi fa pensare che basta poco anche a noi: un bello smalto alle unghie (lo so dura poco e chi se ne frega), un rossetto rosso brillante, un foulard colorato, una collana stravagantee, ma soprattutto non dimenticate una risata fragorosa e cristallina. E poi non dite che non dispenso buoni consigli!😂
Buona settimana a voi tutti!

domenica 13 ottobre 2019
Buona domenica a voi tutti!

sabato 12 ottobre 2019
A Parigi vicino all'uscita delle stazioni della metropolitana verso ora di pranzo si installano delle minuscole bancarelle di frutta e sono stata subito attratta dai lamponi e ho preparato questa verrina con quello che avevo a disposizione.
Verrine prêt à manger
Ingredienti per tre verrine:
100 g di semolino
200 g di latte di mandorla
30 g di uvetta sultanina
2 cucchiai di zucchero di canna
bacca di vaniglia
scorza grattugiata limone bio
alcuni lamponi per decorare
Per il coulis:
150 g di lamponi più alcuni per decorare
60 g di zucchero
2 cucchiai di acqua

Preparazione:
portate il latte ad ebollizione e buttate a pioggia il semolino, aggiungete lo zucchero, fate addensare, togliete dal fuoco e aggiungete la scorza di limone, la vaniglia e l'uvetta, mescolate bene il tutto e ripartite il composto nelle verrine.
Intanto preparate il coulis: n una casseruola mettete lo zucchero, i lamponi sciacquati e asciugati, l’acqua e portate a ebollizione. Spegnete, fate raffreddare e passate ad un colino.
Distribuite il coulis nelle verrine, decorate con i lamponi.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"
venerdì 11 ottobre 2019
E dopo "l'ordine" imposto dalla durata del salone, si ritorna nel caos, si deve smontare, gettare le cose inutili (non avete idea dello spreco di cibo, oggetti, allestimenti che avvengono, da parte di molti espositori e allestitori al termine del salone), e, soprattutto, imballare bene gli arredi, i monitor affinchè non si rovinino. In ultimo si preparano i pallets (per gli stand che saranno riportati in Italia da un trasportatore esterno), in alternativa, per gli stand di non grande entità che sono stati trasportati da noi, si caricano il/i furgone/i. 
In Italia, ormai, tranne alcuni casi (come alcuni dedicati al cibo, ai libri) sono rivolti ai professionisti, mentre all'estero ce ne sono tantissimi.
Se siete curiosi e volete vedere il video dello smontaggio CLICCATE QUI SOTTO
giovedì 10 ottobre 2019
Eccomi un po' in ritardo rispetto al solito orario (vi confesso che sono sveglia e alzata da mo') il cammino prosegue e vi auguro una buona giornata.

Perla 40. - Fai sogni in grande
Tutti abbiamo dei sogni: mete da raggiungere, grandi progetti, ragioni di vita, contributi da dare agli altri.
Molti dei suddetti sogni sono radicati nella visione di quello che da ragazzi consideravano possibile. Anche quando gli elementi più infantili vengono meno, quello che resta, spesso è ancora profondamente vero per la persona adulta.
Quali sono i veri desideri del tuo cuore? Potrebbero essere piuttosto concreti e tuttavia risultare grandi sogni. (Come ad esempio desiderare che tutti in famiglia facciano la loro parte di lavori domestici), ma i tuoi soldi potrebbero essere più nobili e più difficili da realizzare come ad esempio ridurre il bullismo nelle scuole o l’inquinamento atmosferico o forse proseguire il tuo risveglio spirituale.
Se ti apri veramente a questa domanda: quali sono i sogni che per me sono importanti? Sentirai parlare la tua anima, la tua essenza. il tuo centro, la tua saggezza interiore più profonda.
Vale la pena ascoltare ciò che ti dirà la tua anima. E poi vale anche la pena cercare dei modi, modi pratici, radicati nella quotidianità che ti faranno crescere un passo alla volta per far diventare i tuoi sogni realtà.
Come
Trova un momento e un luogo tranquillo, poi chiedi a te stesso cosa desideri nel profondo. Immaginati anche quando eri più giovane e chiediti quali fossero i tuoi sogni di allora.
Cerca di essere aperta a ciò che emerge, non sminuirlo definendolo poco realistico, troppo tardivo, “egoista“ o folle. Forse lo puoi scrivere e fare un collage di immagini o anche di parole che rappresentino i tuoi sogni. Ricorda che i tuoi sogni non sono scolpiti nella pietra; puoi lasciarli respirare, coltivarli o cambiarli.
Senza impantanarti nei dettagli, rivolgi i tuoi pensieri a quello che potresti fare, in maniera realistica per andare avanti nella realizzazione dei tuoi sogni programmando date e obbiettivi. Poi agisci concretamente, se puoi aiutarti, sii sincero al riguardo e tieni un diario su come porti avanti il tuo programma.
Durante tutto il processo lascia che il tuo sogno viva in te. Arriva a sentire il cuore pulsante del sogno, il modo in cui ti giunge dal profondo del tuo io e come tutto ciò potrà servire a te stessa e agli altri. Dedicati al tuo sogno. Permetti che il tuo sogno ti sia amico.
mercoledì 9 ottobre 2019
E arriva il giorno dell'inaugurazione (il cielo azzurro a breve sparirà) e come per magia, tutto è perfetto e le porte sono aperte al grande pubblico!

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