I NOSTRI VIDEO ....

PER VEDERE I NOSTRI VIDEO (TROPPO DIVERTENTI!) ANDATE IN ALTO ALLA DESTRA DELLA SCRITTA HOME PAGE

Lettori fissi

Magali

Magali
mercoledì 31 ottobre 2018
Che ne dite lo adottiamo anche noi per andare a fare le commissioni? Pensateci sarebbe divertentissimo! 😄 Mai più cariche come muli e saremmo pure ecologiche, perchè la macchinina è elettrica!😉

martedì 30 ottobre 2018
In questi post uno e due vi aavevo parlato del gruppo di scrittura, si sceglieva una fotografia e sa questa ognuno dei partecipanti doveva trarre ispirazione. E se avete piacere, dalla prossima settimana inizia una saga di racconti divertenti.
(immagine tratta da internet)
Una stella ...
È notte, Gilbert si rigira nel letto senza trovare pace. Sono già due giorni che ha lasciato Parigi per rifugiarsi nel suo angolo di paradiso in Camargue, per riuscire a raggiungere il suo obiettivo.
E’ autunno inoltrato, l’assenza di turisti rende questo luogo assolutamente unico, la natura, ancora rigogliosa, è l’assoluta padrona, i cavalli bianchi si aggirano liberi, i fenicotteri rosa sono ancora presenti negli stagni, il vento, spesso, fortissimo sembra ululare, fischiare, crea echi, rimbalzi, e prendere sonno si trasforma in un’impresa impossibile. Proprio irraggiungibile come quella che aveva spinto Gilbert così lontano da tutti.
Sapeva esattamente dove voleva arrivare, quale fosse il traguardo da conseguire durante questo ritiro, ma, allo stato attuale delle cose, gli appariva veramente un miraggio. Provava, al contempo, un sentimento contrastante, una sorta di recondita certezza, che albergava dentro di lui, perché quella vecchia casa di pietra, in cui sentiva ancora riecheggiare le risate e le anziane voci, riusciva a percepire l’affetto che sempre l’aveva accolto, perchè il mas de famille non l’aveva mai tradito.
Visto che il sonno proprio non desiderava essere il suo compagno, si alzò, spinse l’uscio che si apriva nel giardino e il vento lo fece trasalire di stupore, perché era assolutamente caldo. “Che strano questo ottobre” pensò tra sé e sé alzando gli occhi verso il cielo e, questa volta, la meraviglia che lo invase era immensa. Nel cielo terso, scuro di un blu profondo, illimitato, si vedeva questa moltitudine di colori. Era ignorante, non sapeva se fosse una galassia, una tempesta di stelle cadenti, una costellazione, ma era consapevole che questo vortice iridato lo aveva letteralmente rapito. Si rendeva conto che tutto questo ero anomalo, perché durante le lunghe notti adolescenziali, trascorse a cercare risposte in quel cielo, mai ad occhio nudo aveva osservato un simile spettacolo. Rimase lì attonito, non riusciva a distogliere lo sguardo, si sentiva assorbito da un luogo senza spazio e tempo, poi ad un tratto senti il gatto che, silenziosamente l’aveva raggiunto e si strusciava contro le sue gambe reclamando uno spuntino notturno. Gilbert venne bruscamente riportato alla realtà, ma rientrando in casa aveva con sé un magico bagaglio: un’armonia di colori affollava la sua mente.
Il cielo tempestato di stelle, quel vortice colorato e soffuso gli avevano trasmesso entusiasmo, energia e, senza porsi troppe domande, iniziò a creare, sbucciava, tagliava, tritava, soffriggeva, cucinava dolcemente, mescolava, impastava, annusava, assaggiava … ricominciava da capo, senza sosta fino ad arrivare a ricreare l’assoluta atmosfera che l’aveva ispirato.
Anche questa volta la cucina della sua infanzia non l’aveva tradito, aveva trovato risposta in una notte magicamente stellata, l’aveva portato a creare un’opera unica, un assoluto accordo di colori e profumi, una raffinata sinfonia di sapori, un gusto sublime al palato e aveva certezza che da domani Gilbert sarebbe stato un cuoco stellato.

lunedì 29 ottobre 2018
Spesso si dice che ci si sente soli anche quando si è in compagnia, perché non ci sono similitudini di pensieri, obiettivi comuni, visioni simili dell’esistenza, interessi da condividere … A me l’altro giorno è capitato praticamente l’opposto: ero sola, ma in realtà ero contornata da tante persone.
Trascorrendo parecchio tempo solinga, rifletto molto, forse il farlo mi distrae dai problemi quotidiani, e mentre preparavo il mio abituale tea pomeridiano, ho pensato che sono una persona fortunata e anche molto. Ero lì in cucina e non mi sentivo assolutamente sola, perché in realtà non lo ero!
Stavo sorseggiando un tea regalatomi dalla mia amica Laura, dolcificato con il miele di Bruna, nella tazza di Marina, e nel mentre “grignottavo” una treccina preparata secondo la ricetta di Loredana e farcita con le marmellate di Iucci e Jeannine e nel mentre stavo leggendo un messaggio di Anna e una mail di Elena! Praticamente tante mie amiche erano presenti, tutte lì con me.
Il pensiero unisce come i sapori, le piccole cose, i bei gesti, praticamente il “dare”. L’amicizia è un grande dono, va alimentato, coltivato e, soprattutto, rispettato ed apprezzato.
Le amicizie si scelgono, forse senza neanche rendersene conto, ci si trova a condividere il cammino della vita per tanto o poco tempo, chissà, a volte si cambia in modo diverso e ci si allontana altre volte invece si cresce parallelamente, comunque sia l’affetto che rinsalda i legami esiste e va al di là dell’effettiva vicinanza.
Non posso che concludere ringraziando tutte voi che senza rendervene conto fate parte di molti momenti della mia vita.
E a voi tutte dedico questi fiori 😘 

domenica 28 ottobre 2018
Chi fotografa sa che ci sono scatti che, non si sa per quale motivo, si amano particolarmente, forse non sono neanche perfetti, ma rimangono nel cuore, questo è uno che mi piace particolarmente, fotografia recente di un cielo parigino sulla destra fa capolino la Tour Saint-Jacques in rue de Rivoli.

sabato 27 ottobre 2018
Penso che un po' atutti la zucca ricordi Halloween, a me mette allegria e ho la fortuna di avere la mia spacciatrice personale😄, la mia amica Iucci, che da aprile fino adesso si dedica con passione al suo orto ed è veramente bravissima.
Con il suo, per me, prezioso dono ho fatto questa torta salata di Halloween, di Aulin, di Hallo win, di come volete voi, è buona😋, è light😊, quindi che possiamo desiderare di più?😉
Torta matta Aulin
Ingredienti per uno stampo da 26 cm di diametro:
per la pasta matta:
250 g di farina
125 ml di acqua
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva

per il ripieno:
300 g di zucca già pulita
1 porro grande
2 cucchiai di emmental grattugiato
100 g yourt greco
1 uovo
30 g di feta
olio di oliva
sale
pepe
erbe di Provenza

Preparazione:
per la pasta matta: in un recipiente (io ho utilizzato un comune robot da cucina) mettete la farina, il sale e l’olio e aggiungere, poco per volta l’acqua finchè non si otterrà un impasto elastico, ma non troppo compatto. Avvolgere la pasta matta nella pellicola e farla riposare per almeno 30 minuti.
pulite le verdure, affettate sottilmente la cipolla.
Tagliate a dadini la zucca. Pulire il porro, tagliarlo in metà e poi pezzetti.
brunoise le verdure.
In una padella con dell’olio fate dorare il porro, aggiungete la zucca, un pizzico di sale (non molto perché poi metterete la feta che è già salata) fate cuocere dieci minuti con il coperchio.
In un recipiente lavorate lo yogurt, aggiungete l’emmental, mescolate, aggiungete l’uovo, un pizzico di sale e pepe e mescolate bene il tutto.
Stendete la pasta matta in una sfoglia sottile, rivestite una tortiera precedentemente foderata con carta forno, bucherellare la pasta con i rebbi di una forchetta e mettete il composto.
Sul composto mettete le verdure.
Sbriciolate la feta, aggiungetevi le erbe di Provenza e spolverizzate la torta.
Infornare a 180° per 25-30 minuti. Lasciare raffreddare e servire.
Se non la mangiate subito o la tenete per il giorno dopo, prima di servire vi consiglio di riscaldarla nel forno a microonde, ne acquisterà in morbidezza.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"
venerdì 26 ottobre 2018
Ho visto questo film
Questo film è tratto dal libro di Ian McEwan "La ballata di Adam Henry" e ha come protagonista Fiona Maye, interpretata da Emma Thompson, giudice dell'Alta Corte britannica, che deve decidere sulle sorti di Adam Henry, un diciassettene affetto da leucemia che, in accordo con i propri genitori,  rifiuta la trasfusione di sangue in quanto testimone di Geova.
Dopo aver ascoltato le ragioni dei genitori e il personale sanitario, Fiona è indecisa tra il rispettare le convinzioni religiose del ragazzo e il salvargli la vita, per sciogliere questo atroce dubbio ed arrivare ad una decisione decide di incontrarlo in ospedale.
Fiona si addentra in meandri emozionali, che la coinvolgono molto di più di quanto si aspettasse e mettono in crisi gli aspetti fragili della sua esistenza, come il suo matrimonio, oltre che a riflettere sul caso che deve giudicare.
In seguito si trova a dover affrontare aspetti della propria vita che finora aveva tralasciato, mettendosi davanti a uno specchio per ritrovare se stessa.
L'incontro con Adam la segna profondamente, la sua sfrontatezza, il suo modo di essere così maturo, la coinvolgono inaspettatamente e fanno riemergere prepotentemente la parte emotiva che, sicuramente, anche a causa del suo lavoro ha soffocato da sempre.
Non vi dico di più sull'epilogo, ma posso esprimere un mio giudizio più che positivo per questo film, magistralmente interpretato sia da Emma Thompson che da Stanley Tucci, nella parte del marito, che dall'attore emergente Fionn Whitehead, nella parte di Adam, ovviamente, non posso nascondere che sia molto triste, anche se bellissimo.
giovedì 25 ottobre 2018
L'ormai famosa NM (alias Nonna Maria alias filosofa dei poveri) soleva dire "l'andata e la venuta non si conta" quando si fa qualcosa "a vuoto", di non proficuo. E così è stato domenica mattina approfittando di un attimo di tempo si è deciso di andare alla mostra del fotografo Elliott Erwitt alla reggia di Venaria Reale.
Ero riuscita a vincere la mia innata ritrosia circa "l'uscire" a Torino ed una volta arrivati alla reggia c'era una coda lunghissima alla biglietteria unica anche se si desiderava solo visitare la mostra e non le intere ale compongono la residenza. La stranezza è che esistono biglietti separati secondo quello che si desidera vedere, ma davanti all'ingresso dell'ala che ospitava l'esposizione NO people, NO possibilità di acquisto biglietto 😪
Sicuramente da turista avrei atteso pazientemente come faccio quando sono all'estero, ma abitando a Torino e avendo, forse, la possibilità di ritornare non avevo proprio voglia di stare per lo meno due ore in coda.
Tutto questo preambolo per presentarvi qualche fotografia che sia mio marito che io abbiamo avuto il piacere di scattare.
La gente che vedete sul fondo è la coda😱

mercoledì 24 ottobre 2018
Mi viene da sorridere, perchè praticamente vado quasi sempre in luoghi già visitati tante volte, ma riesco sempre a trovare qualcosa che mi colpisce. Girovagando per Arles, non so perchè, mi sono messa a guardare le porte di ingresso delle abitazioni e quanti modi batacchi o modi per entrare ho trovato! Quindi "Toc, Toc" e ovviamente "Avanti!"

martedì 23 ottobre 2018
Spesso a Parigi, si incontrano persone, spesso asiatiche e quasi sempre giapponesi, che vestono in modo molto particolare o per l'insieme o per qualche dettaglio che non può che essere notato!
Scusate per le fotografie, ma queste due persone si erano accorte delle  mie intenzioni e non erano molto contente, ma non potevo non immortalarle!
Che dite  il prossimo inverno si useranno anche da noi? Magali mi ha detto che lei è già alla moda!

lunedì 22 ottobre 2018
A Saintes Maries de la mer, c'è un'unica chiesa nel centro del villaggio. E' stata costruita vicino alla foce del Piccolo Rodano in posizione strategica, in quanto al tempo della sua edificazione, tra il IX e il XII, i pirati infuriavano sulla costa ed era necessario difendersi dalle invasioni.
La chiesa domina il villaggio ed è visibile anche in lontananza. È imponente, una vera fortezza, costituita da un'unica navata dritta, disadorna e alta 15 metri. Il tetto è circondato da una passerella con merli e fungeva da torre di avvistamento.
Al suo interno vi è anche un pozzo di acqua dolce in quanto serviva come rifugio per la popolazione in caso di invasioni.
Saintes Maries de la mer deve il suo nome a Marie-Madeleine, Marie Jacobé et Marie Salomé. Quando arrivarono in Camargue, furono accolte da Sarah, "la nera", che divvenne la loro serva.
Proprio nella cripta della chiesa si trova anche la statua di Santa Sara, (in realtà non si sa se sia veramente stata proclamata santa) patrona dei gitani, che ogni anno nel mese di maggio si riuniscono qui in pellegrinaggio.

domenica 21 ottobre 2018
A Arles su un muro ... a volte credo che i commenti siano superflui. Auguriamo a tutti una domenica slow😻😍
sabato 20 ottobre 2018
Ho voluto provare due ingredienti, per me, nuovi: la “panna” di riso e lo zucchero muscovado, che è uno zucchero di canna scuro e molto aromatico, grazie al suo particolare processo di produzione mantiene la maggior parte di minerali naturalmente presenti nel succo di canna da zucchero. E’ marrone molto scuro, fine e si presenta come la sabbia umida.
Essendo la prima volta che utilizzavo questo tipo di zucchero, volutamente non ho aggiunto né frutta fresca o candita o scorza di limone per sentire al meglio il suo gusto che vi assicuro è veramente particolare un misto tra il caramello, miele, castagna … Perdutamente innamorata😍
Plumcake semplicemente particolare
Ingredienti per uno stampo da plumcake 21x11 cm:
185 g di farina
2 uova
100 g di zucchero muscovado non raffinato
80 g di crema di riso
80 g di yogurt greco 0% grassi
2 cucchiai scarsi di olio di semi di girasole
1 cucchiaino di lievito per dolci
semi di baccello di vaniglia
1 cucchiaio di rum
Burro o olio per lo stampo

Preparazione:
foderate lo stampo con carta forno precedentemente oleata.
Preriscaldate il forno a 170°.
In una grande terrina sbattete le uva con lo zucchero.
Aggiungete la crema di riso, il rum, la vaniglia e mescolate bene.
Poi piano piano la farina setacciata con il lievito, l’olio e amalgamate bene.
Infine lo yogurt, otterrete un composto omogeneo. Mettetelo nello stampo e infornate per circa 40 minuti.
Togliete dal forno, dallo stampo quando sarà tiepido e mettete su una griglia a raffreddare definitivamente.
Spolverizzate con zucchero a velo e tagliate a fette.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
venerdì 19 ottobre 2018
Soon sveglia dalle 4 con il fetente al fianco, ma questa è una storia noiosa, passiamo ad altro.
Qualcuno si stupirà, perché parlo raramente di Torino, città in cui vivo, dell’Italia, il motivo è semplice non le amo e mi riesce più facile scrivere di ciò che mi fa palpitare il cuore, mi dona entusiasmo, voglia di vivere.
Oggi, però, contravvengo a quanto scritto sopra e vi parlo di quest’iniziativa che mi ha fatto conoscere la mia amica Loredana, la sua fama, qui sul mio blog, sicuramente la precede, unita alla mia fame, quella che mi viene ogni volta che vado su "La cucina di mamma Loredana", a vedere e prendere nota delle sue ricette magistralmente realizzate.
Torniamo all’argomento di questo post: un ragazzo di 33 anni Paolo Fiorucci, dopo un’esperienza come portiere di notte, decide di aprire una libreria e oggigiorno questa è già una mossa coraggiosa, ma lui è stato ancor più temerario, perché ha deciso di portare questo angolo di soli dodici metri quadrati dedicato alla cultura a Popoli, un paese dell’Abruzzo che conta 5.000 anime, e con un orario che va dal tardo pomeriggio fino a sera.
Vende sia libri nuovi che usati, anche attraverso internet, questa è la sua pagina Facebook, e io auguro a Paolo, “Libraio di notte” veramente di cuore che questa sua impresa abbia vita felice, che gli abitanti di Popoli sappiano che in quel luogo troveranno un amico pronto a donare loro un consiglio, una persona attenta alle loro esigenze e comprendano l’importanza della lettura, perché con un libro non sei mai solo, ti arricchisce, non ti tradisce, ti strappa una risata, ti coinvolge, ti fa viaggiare, ma soprattutto crea legami e ti rende partecipe.
Concludo nel ringraziare la mia amica Loredana per avermi fatto conoscere questa bellissima realtà, che a me sa un po' di magia!
giovedì 18 ottobre 2018
Ho visto quel film
E' basato sul libro "La libreria" di Penelope Fitzgerald pubblicato nel 1978, è un film spagnolo diretto da Isabel Coixet e si svolge nel 1959  a Hardborough, una cittadina nel Suffolk, e ha come protagonista Florence Green, una dolce ed idealista vedova che decide di aprire una libreria. Si espone in prima linea e lo fa in modo eroico solo per il mero desiderio di riuscire a realizzare il suo sogno. Non le interessa se non ha il sostegno, lei crede nel suo progetto spinta dall'amore per la lettura e va avanti fino in fondo. Tutto ciò non fa che scatenare le antipatie e le ire di coloro che vedono usurpata la loro posizione di leader all'interno del villaggio, specie quelle della signora Gamart, che con ogni mezzo, anche dopo l'apertura della libreria non fa che ostacolare Florence.
Florence che rappresenta una folata di aria pura ed è la sola che in punta di piedi, riesce a "smuovere" la vita da eremita dell'inavvicinabile, misterioso e ricco Mister Brundish, che diventa insieme alla bambina che quotidianamente l'aiuta in libreria l'unico suo sostenitore.
Il film ha una voce narrante, la cui identità verrà svelata solo alla fine e dà la dimensione di quanto Florence, nonostante l'epilogo della storia, risulti vincitrice contro la malvagità dei molti, lasciando un segno tangibile nella vita delle persone che l'hanno sostenuta.
Un film poetico, con una fotografia stupenda, in cui l'accanimento per mere questioni di meschino potere e il comportamento bigotto degli abitanti del villaggio non possono che rattristare lo spettatore, ma l'entusiasmo, l'irriducibile determinazione di Florence, il suo entusiasmo, il suo amore per la cultura, riscattano il comportamento di tutti i meschini e donano speranza al genere umano.
mercoledì 17 ottobre 2018
Mi sono imbattuta in questa poesia, la trovo stupenda, l'ho letta e riletta, il pensiero che un uomo abbia potuto scrivere tali parole, mi ha commosso, mi sono posta tante domande ... queste sono le parole che vorrei sentirmi dire e, credo, sia un desiderio comune a tante donne.

Il tuo cuore lo porto con me
Il tuo cuore lo porto con me.
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perché il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perché il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
tu sei quel che luna sempre fu
e quel che un sole sempre canterà sei tu
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l'anima spera,
e la mente nasconde.,
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.
Edward Estlin Cummings


martedì 16 ottobre 2018
Per chi non fosse ancora al corrente di questo fenomeno, vi rimando a questi post precendenti UNO e DUE, gli altri possono proseguire la lettura e scoprire le ultime!😆
Sono distratta e causa vekkiaia e acufeni perenni, questa mia caratteristica si è acuita.😜
L'altra mattina ero di corsa e ho attaccato la presa della piastra e l'ho pure accesa o meglio il tutto era quello che credevo. Intanto ovviamene ho fatto altre cose, poi torno in bagno per stirarmi i capelli e ... la piastra è fredda, penso sia rotta, poi controllo e avevo inserito la presa dell'idropulsore, ma come si fa??? Io posso 😉
Voi dovete sapere che ovunque vada il binomio è Helga=ghiaccio nel freezer. Partendo da questo assioma torno dalle vacanze e, ovviamente, l'Artide era lì ad attendermi😱 quindi ho messo il termostato  zero e ho provveduto allo sbrinamento, ho il mio sistema rapido, quindi dopo una decina di minuti il tutto era a posto. Rimetto tutto nel freezer, chiudo il frigo per praticità tengo la prota aperta mentre sbrino e proseguo la giornata. Verso sera, mio marito mi dice che il termostato è sullo zero😨 A mia giustificazione😇 devo dirvi che se spento la luce all'interno del frigorifero è sempre accesa! Vi pare una scusa accettabile?
A Parigi, l'ultimo giorno, avevo ancora un po' di tempo e stanchissima mi sono trascinata al museo delle arti decorative in rue de Rivoli, per vedere l'esposizione su Gio Ponti, definito l'archi-designer. La prima cosa che mi ha stupito è stata l'assenza di coda, però mi sono detta che se mai non era una mostra da attirare un grande pubblico, poi entro e anche nell'atrio pochissime persone, mi guardo intorno non vedo assolutamente manifesti inerenti😨 E dico a me stessa certo che non lo considerano molto! Poi mi decido a chiedere,  morale: la mostra inizia il 19 ottobre.😂 Io sono oltre😁
Questa street art parigina, con questa figura femminile con la testa a bolle, immersa in un'altra dimensione un po' mi rappresenta!😂

lunedì 15 ottobre 2018
Venerdì mi sono recata alla libreria Bodoni in centro, non ci crederete, ma il giorno dopo c'era il sole e non eventi catastrofici come si conviene dopo un evento eccezionale! Io, pur avendo consapevolezza, di vivere in una bella città architettonicamente parlando, esco mal volentieri,  non mi piace, esco solo per commissioni, piscina, cioè quando sono obbligata e se no casi rarissimi possibilmente a piedi. 
Ieri la presentazione del catalogo di questa mostra, mi ha spinto a venir meno a queste mie pessime abitudini!
La mostra è una collezione di famiglia dei coniugi Crema, genitori della mia amica Laura, amanti dell'arte, al punto da diventare collezionisti e promotori del premio Cumiana e di numerevoli pregnanti iniziative.
Dalla presentazione si è evinto e sentito vivamente quel legame, rappresentato dall'armonia e dalla passione, che va al di là dello spazio e del tempo che unisce generazioni e che dovrebbe essere proprio di ciascuna famglia e, in questo caso, in senso più ampio anche di un'intera comunità.
Questa dote peculiare che spinge l'essere umano ad "andare oltre",  a condividere ed intensificare scambi culturali con i propri simili. 
"Un viaggio lungo una vita raccontato dalle opere della collezione d'arte di Margherita e Mario Crema conservate presso il Museo Luigi Mallé.
ETTORE FICO - Paesaggio (Alberi), 1961
MARCELLO BOGLIONE - Campagna
Un viaggio in Italia che stimola una nuova serie di opere dell'artista inglese Al Page.
AL PAGE - Revolutionary, 2017
AL PAGE - Delegte, 2016
Due mostre parallele, due storie lontane che condividono una passione profonda."
Il museo Mallé si trova a Dronero, in provincia di Cuneo, e la mostra di cui vi ho parlato si svolge dal 13 ottobre 2018 al 17 marzo 2019.
domenica 14 ottobre 2018
Oggi Magali, zen per eccellenza, ha preso il comando del blog e ci insegna in questo periodo dell'anno come bisognerebbe fare ... Only relax!

sabato 13 ottobre 2018
Per una volta abbandono i dolci, e vi presento questo primo rapidissimo, banale, ma buono! Preparato in questi ultimi giorni quando c'era ancora uno sparuto sole che dava un lieve sentore di estate.
La cucina quotidiana non è ricercata, anche perchè, parlo per me, a volte si mette pure di mezzo la mancanza di voglia!
Sottolineo non l'assenza di fame, quella è sempre presente, anzi se avessi tutto già pronto mi siederei ancora più volentieri a tavola!
Bando alle chiacchiere ecco la ricetta, premetto che le tagliatelle sono assolutamente comprate e non fatte in casa.
Tagliatelle rapidissime
Ingredienti per quattro persone:
250 g di tagliatelle al farro
1 cipolla piccola
1 zucchino
1 melanzana
1 peperone
2 pomodori
basilico
Olio extra vergine di oliva
Sale

Procedimento:
pulite le verdure, tritate la cipolla.
Tagliate a brunoise le verdure.
In una padella fate dorare la cipolla, aggiungete le verdure, fate cuocere dieci minuti, aggiungete il basilico sminuzzato. Regolate di sale.
Fate cuocere le tagliatelle in acqua bollente salata, scolatele e fatele saltare con le verdure.
Servite immediatamente. Se desiderate spolverizzate con parmigiano grattugiato fresco.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
venerdì 12 ottobre 2018
Nel cuore di Parigi, edificate sulla Senna, vi sono due “isole” fluviali alle quali si accede attraverso dei ponti e più precisamente sono l’ Île Saint Louis e l’Île de la Cité. Proprio in quest’ultima, si trova rue de la Colombe, che deve il suo nome a una storia d’amore tra due colombe che avrebbero vissuto qui nel XIII secolo.
Le sculture e i bassorilievi visibili al n° 4 della via ricordano questa leggenda.
Proprio in questa casa, a quell’epoca, visse uno scultore bretone che lavorò alla costruzione della cattedrale di Notre-Dame, che addomesticò una coppia di colombe. Un giorno, a causa di un’inondazione della Senna, la casa crollò e le colombe rimasero intrappolate nelle macerie, solo il maschio riuscì a fuggire.
Più volte al giorno lo si vedeva andare e venire: raccoglieva semi per nutrire la sua compagna, le faceva bere l’acqua della Senna da una cannuccia di paglia. Questo spettacolo emozionò e scosse gli abitanti del quartiere che si mobilitarono per liberare la femmina.
Il giorno della loro riunione, gli uccelli si alzarono in cielo e fecero un ballo per ringraziare coloro che li avevano salvati.
Questa storia passò dal Medioevo di generazione in generazione, divenne così popolare al punto che i neosposi parigini venivano a giurare fedeltà reciproca in questa strada. Questa consuetudine si perpetrò fino al XVI secolo, quando fu vietata dalla chiesa di Notre-Dame, in quanto giudicata pagana.
Leggenda o realtà? A me piace pensarla come una romantica favola da cui molti esseri umani dovrebbero prendere esempio.

ELENCO RICETTE

ELENCO RICETTE
clicca sul micio!

Cerca nel blog

Archivio blog