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Magali
294 - Gattò di patate
Preferiamo godere del presente, piuttosto che porci domande sul nostro futuro, e se ci fosse dato di sapere, tutto, ma proprio tutto anche le vicissitudini tristi che ci attendono, avremmo tutta questa smania di conoscere?
La pelosotta ed io ci accontentiamo di stare bene oggi, di essere così come siamo. Io di perdermi nei suoi occhi cangianti, attraverso cui vedo il suo mondo, basato sui valori essenziali del vivere e lei non si pone molte domande, sicuramente perché lei è su un gradino molto più alto!
Lei ha detto che non capisce bene la differenza tra passato e futuro, ma è contenta di ciò che ha!
Le parole qui di seguito le trovo molto belle, non so più dove le ho lette …
Devi vivere come se non ci fosse il domani
Amare come se non avessi mai sofferto
Ballare come se fossi sola
Ora ecco il piatto del giorno, questa ricetta la preparava mia madre, di origine napoletana, e il termine gattò (non l’ha scritto Magali) è la “storpiatura” di gateau. Per me, essendo vegetariana lo preparo solo con il formaggio. Questa ovviamente non l’ho gustato, ma chi l’ha mangiato si è leccato i baffi!
Gattò di patate
Ingredienti per 4 persone:
700 g di patate
100 g di mortadella (io ho usato il prosciutto perché avevo quello)
100 g di fontina o formaggio che si scioglie
1 uovo
2 cucchiai di pangrattato
sale
Preparazione:
fate bollire le patate in acqua salata. A fine cottura schiacciatele ancora calde.
Tagliate a dadini la fontina.
Aggiungete alle patate l’uovo e un pizzico di sale se occorre. Mescolate con un cucchiaio di legno, se l’impasto dovesse risultare troppo consistente aggiungete un po’ di latte (io non ne ho avuto la necessità). Oliate una teglia da forno e fate un strato con l’impasto mettete uno strato di mortadella (o il prosciutto), della fontina, un altro strato di mortadella, dell’altra fontina e terminate con il restante impsto.
Spolverizzate di pangrattato.
Fate cuocere in forno a 180° per 30 minuti circa.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.
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1 commenti:
Buono, buono. Mi lecco i baffi - che forse c'ho davvero!
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