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Magali

Magali
domenica 28 febbraio 2010
Forse leggendo il mio blog pensate che io viva in un mondo di zucchero filato e non mi renda conto della realtà che ci circonda, non è così vedo le immagini del Cile, i funerali dell’avvocato a Palermo e tante vicende che fanno male … da una parte la natura che si ribella e dall’altra esseri umani che di umano non hanno proprio nulla … ed allora io mi rifugio nelle mie riflessioni che possono apparire stupide …
Oggi pensavo ai sogni che sono, per me, linfa vitale. Mentre cucinavo, pensavo che sono stati sempre una parte integrante della mia vita, da quando ero bambina ed immaginavo di scappare a cavallo di una bicicletta dove nel cestino davanti c’era posto per un cagnolino, mio compagno di viaggio.
Tanti sono diventati realtà e, devo ammettere, che l’entusiasmo che alimenta il progetto, la ricerca, il desiderio svaniscono con la concretizzazione. Mi sovviene la poesia di Leopardi “il sabato del villaggio” in cui il poeta preferisce l’attesa della vigilia alla giornata di festa vera e propria.
Ed è vero, quando il sogno diventa realtà, come in tutte le favole che si rispettino, ci si sente felici, ma allo stesso tempo svuotati, quindi per riacquistare energia bisogna mettere in cantiere un altro traguardo da raggiungere.
Per me non è essenziale trasformare le idee in qualcosa di tangibile, l’immaginare un’ipotetica realizzazione mi dà una gioia di vivere, una voglia di raccogliere informazioni, di leggere per raggiungere obbiettivi forse irraggiungibili … quando non avrò più sogni vorrà dire che tutto dentro di me sarà diventato arido, incolto e non verdeggiante com’è ora.
Non importa l’entità del sogno, io ho avuto sogni grandi, piccoli, incredibili … e tutti analizzati in modo serissimo come quando volevo avere un allevamento di pecore australiane o comprare alcuni carati di un peschereccio o nuotare con i delfini in mare aperto o lanciarmi nell’impresa di scrivere un blog o avere un gatto a cui non essere allergica … ed alcuni li ho realizzati!
Scegliete un sogno, coltivatelo, fate che il solo pensare sia per voi una sorta di rifugio da tutti gli affanni, fa bene al vostro cuore, a voi stessi e non danneggia nessuno … e se poi riuscirete a realizzarlo avrete un bellissimo ricordo da tirare fuori dal cassetto della memoria in uno di quei grigi giorni d’inverno …

Ho sempre sognato di fare questa torta molto semplice, ma, non so come mai, ho sempre rimandato oggi finalmente l’ho preparata ed è … indovinate un po’? Buonissima!


Torta di carote
Ingredienti per 6 persone:

carote
100 g di farina
mezza bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 pizzico di noce moscata
180 g di zucchero
2 dl scarsi di olio di oliva
2 uova
200 g di carote
140 g di gherigli di noci tritati
burro per ungere la teglia

Preparazione:
Pulite e grattugiate le carote.
Passate al setaccio la farina mescolata al lievito, mettetela in un insalatiera con la cannella, la noce moscata e un pizzico di sale. Aggiungete le uova, lo zucchero e l’olio. Mescolate bene ed aggiungete le carote grattugiate e le noci.
Versate in uno stampo imburrato e fate cuocere in forno a 180° per 1 ora circa.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
sabato 27 febbraio 2010
Innanzitutto devo ringraziare Cristina, del negozio UNITED COLORS OF BENETTON in via Di Nanni 68 a Torino, che pur non conoscendoci, ci ha fatto veramente una cortesia. Le ho detto che aveva contribuito ad inserire nell’universo bel un gesto ed innescato una serie di pensieri positivi. Grazie!
Oggi vi presento Bimbo è il cane della zia di una mia cara amica, divide la sua vita con Lola, una micina, e Luisa, l’umana! Vivono un po’ in Germania e un po’ di tempo sul lago di Como. Li conosciamo virtualmente, ma questo trio ci è apparso subito speciale! Magali ha deciso di pubblicare la sua foto, perché noi non amiamo solo i gatti e poi lui ha una faccia simpatica!


Stasera non vi affliggo con le mie parole, ma con quelle di un articolo che ho conservato che avevo ritagliato dal quotidiano La Stampa nel 2006.

Amore universale
Lui tedesco, bruno, serio, fin troppo alto per la sua età. Lei italiana, bionda, prorompente, non si può dire che passi inosservata. Camminando sul bordo della strada che costeggia le colline di Sanremo, quando la bionda scivola, precipita nel canale di scolo, trappola di cemento armato. Un muro liscio di quattro metri la separa dalla salvezza : lei prova a scalarlo con le unghie, ma crolla al suolo senza altra speranza che lui.
Lui, il tedesco, la conosce appena, ma sa che l’amore è dare, dare sempre e per primi, non importano le conseguenze e le ricompense. Corre in cerca di una casa dimenticate nel bosco e grida aiuto. Nessuno lo sente e allora continua a gridare: incessante, tenace. Ogni tanto torna al canale e guarda e guarda giù: resisti bionda, ti salverò. all’alba qualcuno nella casa si affaccia, pensa che sia uno scocciatore, uno zingaro, un mendicante affamato. Gli butta qualcosa dalla finestra, forse del cibo, ma il tedesco scuote la testa e continua a gridare.
Finalmente nella casa capiscono e chiamano i vigili del fuoco. Lui li guida fino allo scolo, li osserva calarsi lungo la parete ed estrarre la bionda bagnata e tutta tremante. Ma quando i pompieri lo invitano a salire sull’ambulanza con lei, il tedesco tentenna, attretra, si sottrae. Ha agito in nome dell’amore assoluto, quello che non chiede nulla in cambio se non la libertà. Si riempie i polmoni con l’aria del mattino e la rincorre ungo i sentieri che solo lui conosce, fino a scomparire all’orizzonte. Lascia la speranza che tutti, una volta nella vita, si possa palpitare allo stesso ritmo celeste del tedesco e della bionda. Anche se loro, va detto, sono due cani.


Massimo Gramellini

Ed ecco la ricetta del giorno, buona, buona, buona!


Torta pere e cioccolato
Ingredienti:
200 g di farina
50 g di cacao amaro
80 g di olio di oliva (o 150 g di burro per un impsto più morbido)
2 uova
5 pere medie
160 g di zucchero
un cucchiaio di maizena
50 g di cioccolato fondente

Preparazione:
impastate la farina con il cacao amaro, l’olio di oliva, 80 g di zucchero e 2 uova fino ad ottenere una pasta omogenea, formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fate riposare in frigorifero per 30 minuti.
Tagliate, da ogni pera, una fetta dalla parte centrale spesse 3 mm. Fate bollire 2,5 dl d’acqua con 40 g di zucchero e cuocetevi le fette di pera per 10 minuti.
Tagliate le pere a pezzi piccoli e fate cuocere in una casseruola con un dito d’acqua e 40 g di zucchero, finchè saranno morbidi, frullateli e fate addensare la purea con un cucchiaio di maizena diluita in 2 cucchiai di acqua fredda per 5 minuti.
Togliete la pasta frolla dal frigorifero, stendetela e mettetela in uno stampo imburrato, bucherellatela e cuocete in forno caldo a 180° per 20 minuti. A fine cottura togliete dal forno e fate raffreddare. Spennellate la base di pasta frolla con il cioccolato fondente sciolto a bagno maria e mettete a rapprendere in frigorifero per 10 minuti. Riempite la base con la purea di pere, disponete sopra le 5 fette di pera sgocciolate.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.

venerdì 26 febbraio 2010
L’altro giorno mio marito mi ha detto che, pur non capendo nulla di cucina, trova ugualmente gradevole collegarsi e visitare il mio blog, perché gli piace leggere quello che scrivo prima della ricetta.
Il fatto che l’antepiatto (queto termine è stato coniato da Magali, che l’ha copiato da antefatto!) sia apprezzato mi è stato confermato proprio oggi anche da una cara Amica che mi segue assiduamente e tutto questo … indovinate un po’ … mi ha fatto riflettere!
Chi mi conosce personalmente sa che ciò che sto per scrivere corrisponde a verità: sono una persona molto disponibile nei confronti del mio prossimo, ascolto con pazienza gli affanni altrui e quando posso far qualcosa di pratico non mi tiro mai indietro.
Ultimamente ho imparato a dire veramente a “muso duro” (pure questa espressione me l’ha suggerita Magali) quello che penso anche cose spiacevoli ai diretti interessati con una schiettezza che non credevo essere in grado di avere, mi sono resa conto che le persone non si offendono per questo mio comportamento, so perfettamente di non avere il dono della verità assoluta e che le mie parole non cambieranno il mondo, ma spero, dal più profondo, che lo migliorino. Sono come si suol dire una goccia nell’oceano, ma vi garantisco che, anche se faticoso, so che avendo seminato tanto, forse non dalle persone a cui ho fatto direttamente del bene, ma da un’altra parte inaspettatamente mi arriva qualcosa di bello.
Anche solo un sms, parole toccanti, mi ripagano, mi fanno credere, che in qualche angolo sparuto c’è, ogni tanto, qualcuno che mi pensa con affetto e mi manda un pensiero positivo.
Non voglio apparire a tutti i costi la fanatica del sorriso stampato sulle labbra, e mio marito vi può confermare che a volte sembro veramente un orso intrattabile, che se ne sta nella sua tana, ma se qualcuno ha bisogno io ci sono, le nostre zampe sono sempre tese e, nel nostro piccolo, Magali ed io cerchiamo di far sì che questo mondo, attraverso i nostri gesti, le nostre parole e le nostre ricette, sia un po’ più …


Pasticcio di carciofi
Ingredienti per 4 persone:

5 carciofi
il succo di un limone
400 g di passata di pomodoro
1 mozzarella
basilico
2 spicchio d’aglio
olio di oliva
3 cucchiaio di parmigiano grattugiato
sale

Preparazione:
pulite i carciofi, tagliateli in quarti ed eliminate l’eventuale barba, e metteteli in un’insalatiera con l’acqua acidulata con il succo di limone per evitare che anneriscano.
Scolateli e affettateli finemente.
Pelate lo spicchio di aglio e fatelo soffriggere in un padella antiaderente con un po’ d’olio di oliva.
Aggiungete i carciofi, il sale e il pepe. Fate cuocere per 15 minuti. Togliete dal fuoco.
Pelate l’altro spicchio d’aglio e fatelo soffriggere in un’altra padella aggiungete la passata di pomodoro, il sale e il basilico e fate cuocere per 20 minuti. Togliete dal fuoco.
Scolate e asciugate la mozzarella, tagliatela a piccoli pezzi.
In un’insalatiera mescolate bene i carciofi, il sugo e la mozzarella.
Imburrate una pirofila, mettetevi la preparazione cospargete di parmigiano e mettete in forno a 200° per 20 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.
giovedì 25 febbraio 2010
Oggi vi racconto la storia dei miei capelli …
praticamente è da settembre che non riesco ad avere un colore di capelli che mi soddisfa … uniforme …
Mi sono tornate alla memoria le parole di mia madre, che mi diceva quando avevo una ventina di anni: “tu non sei una persona paziente, ma ricordati che la vita ti insegnerà ad esserlo”. Ed, in situazioni molto meno banali di questa, ho imparato ad esercitare questa qualità.
Memore di questo alla fine mi sono resa conto, che nella vita, bisogna, a volte, mettersi da parte accettare gli eventi e non cercare di modificarli con ostinazione, tanto se non è il tempo giusto, non si arriva all’obbiettivo desiderato.
Sono testarda di natura e per questo le ho provate tutte, ma ora ho deciso di smettere ed accettare.
Sono viva, respiro, ho una casa, da mangiare, la salute va bene, ho degli affetti sinceri, una pelosotta magica, un carattere ironico e quindi … va benissimo così. Anche io qualche inconveniente, come tutti, oggi mi si è rotto un dente, ma non vi affannate è già stato "riparato" dal mio dentista, che ringrazio per il suo pronto intervento. Quindi, ora, prima di continuare, essendo per metà napoletana, è d'obbligo il gesto scaramantico delle corna! A parte gli scherzi
ho riflettuto e mi sono resa conto che, nei più svariati frangenti della nostra vita, ci ostiniamo, vogliamo che le cose vadano come desideriamo e se ciò non accade questo disturba il nostro quotidiano.
Allora ho rispolverato queste parole, che io per prima, dovrei avere sempre sotto gli occhi.

Preghiera tibetana della serenità

Concedimi la serenità di sopportare le cose che non posso cambiare
Il coraggio di cambiare quelle che posso cambiare
E la saggezza per cogliere la differenza

Oggi vi scrivo questa ricetta che cucinava mia nonna, poi mia madre, non so se sia quella ufficiale, io quando ero carnivora ne ero ghiotta, oggi la mangia chi mi sta vicino e vi garantisce che è buonissima! Condizione essenziale: amare le cipolle!
E, visto i tempi di cottura, mi riallaccio al discorso iniziale della pazienza.


Genovese - piatto della pazienza
Ingredienti per 4 persone:

1 kg di tenerone
800 g di cipolle bianche
2 carote
1 bottiglia di vino bianco secco (750 ml)
un dado vegetale
olio di oliva

Preparazione:
pelate le cipolle, tagliatele a metà e mettetele a bagno in acqua fredda per un’ora circa.
Scolatele e affettatele finemente con la mandolina.
Pelate e tagliate a pezzi le carote nel senso della lunghezza.
Mettete un po’ di olio nella casseruola e fate rosolare la carne a fuoco vivo ed aggiungete il dado e scioglietelo bene.
Aggiungete le cipolle, le carote alla carne e coprite completamente con il vino.
Fate cuocere per due ore e mezza circa, finchè la carne non sia cotta ed il vino consumato completamente.
Con le cipolle condite la pasta del tipo rigatoni o penne, come secondo servite la carne con un po’ di sugo alle cipolle.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.

mercoledì 24 febbraio 2010
Innanzitutto ringrazio chi ha raccolto quanto ho scritto sul post di ieri, sono contenta che almeno una persona mi abbia manifestato il suo assenso scrivendomi delle parole toccanti "anch'io mi sento diversa dagli altri e voglio esserlo ... non sopporto la mediocrità e chi non ha idee" . Grazie anche solo un' altra come noi, significa molto. Magali ed io non siamo sole sulla strada della diversità e questo ci fa molto piacere!
Siamo anche convinte, la pelosa con il suo passato da randagia e io con il mio, che, purtroppo, anche il passare attraverso la sofferenza dà la forza di avere il coraggio di manifestare il proprio pensiero non condiviso dalla massa.
Si suol dire che il buongiorno si vede dal mattino e credo sia vero.
Stamattina ho sentito aprirsi la porta della camera da letto, che lascio sempre socchiusa, e dopo poco ho sentito il solletico dei baffetti di Magali sulla fronte! E vi dirò, che per essere una signorina, ne ha fin troppi!
Dovete sapere che lei dorme per conto suo e non è solita chiamarmi al mattino mi raggiunge in cucina appena mi alzo. Stamattina ho sentito il suo nasotto umido sulla mia guancia e mi sono resa conto che la sua presenza è fonte di gioia inesauribile.
Nel corso della giornata ho acquisito sempre più la consapevolezza di essere una persona fortunata, perché posso dedicare tempo ed attenzione all’osservazione della realtà che mi circonda e trarre anche, dagli accadimenti in apparenza banali e per altri non degni di nota, una lezione di vita.
Oggi ero nello spogliatoio della piscina ed una donna, non molto anziana, non superava sicuramente la sessantina non si ricordava più quale armadietto avesse chiuso con il suo lucchetto e non poteva, così, recuperare i suoi indumenti.
Si sentiva veramente smarrita e limitata, perché aveva questa dimenticanza.
Tutto ciò mi ha profondamente colpito ed ho pensato che ogni qualvolta che stiamo per lamentarci di qualcosa senza importanza, evitiamo di farlo … Tante cose si risolvono … Bisogna rendersi conto che dobbiamo farlo solo per cose importanti …
Poi perché dobbiamo riempire l’universo di lamentele superflue? Questa frase è rivolta principalmente a me stessa, ultimamente ho scocciato il mondo intero con i miei capelli (ma questa è un’altra storia che vi racconterò prossimamente).
Tutto può cambiare, si possono attraversare periodi più o meno duri, ma passano … credetemi.
Non vi affannate, come passano le stagioni, così anche i crucci vanno via!
Prima di passare alla ricetta del giorno Magali vuole aggiungere "cara Tiziana io l'ho scampata bella, perchè Helga è allergica ai gatti e come, ormai tutti sanno, non a me! Fabio per fortuna mi ama alla follia e spesso mi coccola, anche se sono molto gelosa di PUBLI!".
Ed ora ecco la ricetta del giorno, vi diamo alcune segnalazioni per eventuali varianti.
Premetto che potete usare anche una panna da cucina non acida.
Per le crepes potete usare anche la farina di grano saraceno, che di solito si usa per fare le crepes salate in Francia, unico inconveniente che rimangono un po’ più spesse.

Crepes al salmone
Ingredienti per 12 crepes:

125 g di farina
2 uova
200 g di latte
20 g di burro
una presa di sale
100 g di salmone affumicato
200 g di spinaci bolliti e tritati
50 g di panna acida

Preparazione:
in un’insalatiera mescolate le uova con la fatina e il sale, dopo aggiungete dolcemente il latte e il burro fuso. Sbattete bene il composto.
In una padella antiaderente su un fuoco vivace passate velocemente il burro. versate due cucchiai di composto e quando la padella è ben calda muovete in modo che tutto il fondo sia ricoperto da uno strato fine di preparazione.
Fate cuocere qualche minuto da ogni lato.
Mettete un cucchiaio di panna acida, gli spinaci e un po’ di salmone.
Ripiegate i lati come nella foto.
Preparate così tutte le crepes.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
martedì 23 febbraio 2010
Stasera voglio iniziare io con un saluto speciale a due nostre nuove e care amiche!

Mentre cucinavamo questo piatto che è simile, ma non uguale, Magali ed io abbiamo pensato che anche noi due siamo diverse dai nostri simili.
Magali non graffia mai, non salta sul tavolo, non dà allergia e sotto la sua folta pelliccia si nasconde una cuoca filosofa.
Helga dice sempre ciò che pensa, anche se sgradevole, non mette il denaro come valore primario dell’esistenza e cerca di vedere sempre il lato positivo della vita.
Tutto questo ci fa sentire diverse dalla massa, fino al punto di desiderare, a volte, di essere invece simili.
I simili vivono molto meglio non devono sempre giustificarsi con tutti per il proprio comportamento, le proprie opinioni e desideri. Difficilmente si mettono in discussione, perché loro sono nel giusto, sono tanti e questo li rende forti.
Ho avuto durante la mia vita il privilegio di conoscere una persona speciale, con cui ho diviso parte del mio cammino, un giorno discutevamo proprio su questo argomento e mi disse una frase semplice, ma diretta e che spesso mi torna alla mente: “ci si sente diversi e, a volte incompresi, fin quando non si incontrano persone a noi simili”.
L’importante è non arrendersi, il cercare dei nostri simili per attivare con loro uno scambio proficuo di idee, questo ci fortifica, migliora e ci fa progredire nel nostro percorso evolutivo.
Lo so ciò che ho scritto stasera è un po’ ingarbugliato, ma sono sicura che qualcuno “che si sente diverso” si identificherà sicuramente e voglio dire a questo qualcuno, che se dentro di lui sente, di porsi delle domande e di dover scegliere la strada più impervia, sappia che non è solo, la pelosotta ed io la condividiamo con lui e pian piano diventeremo sempre più numerosi!
Oggi vi presento una ricetta che mi ha mandato la mia amica Amelia (visitate il suo blog La fiamma di Amelia dove potrete ammirare le sue bellissime ed originali creazioni). Il nome della ricetta mi sembra molto azzeccato, in quanto sembra un ragù di carne, ma in realtà a base di soia, è adatto ai vegetariani e non …


L’apparenza inganna
Ingredienti per 4 persone:

320 g di spaghetti
1 cipolla rossa
50 g di fiocchi di soia
4 dl di brodo vegetale (potete usare un dado)
1 lattina di pelati (io ho usato del pomodoro fresco, che congelo sempre a settembre)
1 bicchiere e mezzo di vino rosso
un cucchiaino di sale
un cucchiaino di zucchero
peperoncino spezzettato
basilico tritato
olio di oliva

Preparazione:
cuocete i fiocchi di soia nel brodo vegetale, circa 10 minuti dall’ebollizione. A fine cottura scolateli bene.
Pelate ed affettate finemente la cipolla e mettetela in una padella o un salta pasta con un po’ di olio di oliva.
Aggiungete la soia, zucchero e sale, aggiungete il vino e fate evaporare dolcemente. Aggiungete i pomodori pelati a pezzettoni e mescolare di tanto in tanto. Fate cuocere per circa 45 minuti, a metà cottura aggiungete il basilico. Tenete presente che più cuoce meglio è.
Fate cuocere gli spaghetti al dente, scolateli e fateli saltare nel sugo.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.
lunedì 22 febbraio 2010
Se guardate in alto sotto le orme dell'intestazione troverete la prima di una serie di pagine che rimarranno fisse per tutta la durata del blog. Abbiamo deciso di iniziare con la storia di Magali, ovviamente è lei che ha scelto questo argomento.
Oggi ho riflettuto molto sul fatto che la creazione del mio blog ha innescato il rinsaldarsi di vecchie amicizie, il crearsi di una serie di conoscenze dai volti sconosciuti, con cui abbiamo delle affinità e condividiamo emozioni.
Magali ed io siamo convinte che nulla accade mai per caso (leggendo la sua storia avrete un’ulteriore riprova di questo) quindi chiunque fa parte del nostro cammino è perché ha qualcosa da trasmetterci per arricchirci a livello emotivo, per costruire qualcosa insieme o anche perché solo leggendoci può colorare un po’ il suo quotidiano.
Non abbiamo la presunzione di scrivere cose eclatanti, le nostre parole possono apparire banali, ma sono frutto del nostro vivere e di tutta la strada che abbiamo percorso finora per essere così come siamo: la pelosotta Magali e la sua assistente Helga. Una strana coppia, che spera di riempire un po’ il cuore, di tutti coloro che ci seguono, di dolcezza e speranza nella vita. In attesa della primavera abbiamo creato questo stuzzichino che va benissimo per iniziare in modo diverso una cenetta tra amici.


Fiori appetitosi
Ingredienti per 6 persone:

1 barbabietola
1 mozzarella
1 scatoletta di tonno sott’olio
1 manciata di capperi sott’aceto
20 g di burro
2 cucchiai di panna da cucina

Preparazione:
tagliate a fette la barbabietola e poi datele la forma di un fiore.
Scolate e asciugate la mozzarella, tagliatela a fette e poi in piccoli dischi.
Aprite la scatoletta di tonno e scolate bene l’olio, tritatelo con i capperi (precedentemente sciacquati) al mixer o con la mezzaluna.
Mettetelo in una scodella ed aggiungete il burro e la panna, amalgamate bene fino ad ottenere un impasto morbido.
In un piatto mettete i fiori di barbabietola, poi il disco di mozzarella e, con la siringa, la mousse di tonno.
Potete spalmare la mousse di tonno avanzata su del pane tostato da accompagnare ai fiori.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.

domenica 21 febbraio 2010
Oggi ho riflettuto molto sul fatto che, nella vita, se riusciamo a fare qualcosa che amiamo siamo più sereni. Lo so voi penserete “bella scoperta” ed avete ragione, ma credo sia molto più difficile scoprire ciò verso cui siamo portati, piuttosto che perseguirlo. Tempo fa ho letto “Il codice dell’anima” di James Hillman, un libro bellissimo in cui l’autore esprime il concetto che siamo noi a scegliere i nostri genitori per diventare ciò a cui siamo destinati. Noi siamo quello che siamo solo perché siamo stati generati da determinate persone, li abbiamo scelti per avere la certezza di essere quello a cui eravamo destinati. Possiamo essere mediocri, far parte di un gruppo o emergere per particolari talenti, chi ci genera rientra nel nostro destino ed è designato a far sì che noi diveniamo ciò che dobbiamo essere. Questo grazie alle vicende della famiglia o alla sensibilità e all’incitamento dei nostri genitori.
Rifletto sul come sono e so che non potrei essere altrimenti se, non fossi stata generata da mio padre e mia madre, se, purtroppo, grazie a loro, non avessi sofferto, come è stato, se non avessi dovuto crescere prima del tempo, se non avessi acuito la mia sensibilità non sarei Helga. Ora, dopo tanto peregrinare, so che siamo qui per percorrere un cammino, che ci piaccia o no, anche l’essere umano più insignificante vive un’evoluzione e più la sofferenza è forte e lacerante, più veloce e il progresso evolutivo.
Riuscire a comprendere, quale sia il proprio talento , fa star meglio, è come arrivare in un porto sicuro, se si è individuato un obbiettivo bisogna solo organizzarsi per raggiungerlo e non ci si sente smarriti come su una barca alla deriva senza la conoscenza della propria destinazione. Ed è altrettanto pesante proseguire consapevoli del fatto di non essere sulla strada giusta.
Immaginate, banalmente, come si può obbligare un melo a produrre pere, impossibile! E come può essere sereno un essere umano se, costretto, a fare ciò verso cui non è portato?
Io credo che il consiglio che si possa dare a chi si ama, qualsiasi età abbia, sia di riuscire a comprendere il proprio talento, anche se a noi sembra assurdo, perché solo così saremo circondati da persone felici.
Oggi la pelosotta ed io abbiamo molto riflettuto e poco cucinato!
La domenica non abbiamo mai molta voglia di preparare cose elaborate e quindi oggi vi presentiamo un piatto all’insegna della super semplicità, ma vi assicuriamo che è molto appetitoso!


Frittata patate e cipolle
Ingredienti per 4 persone:

3 patate medie
3 cipolle grandi
4 uova
olio di oliva
sale

Preparazione:
Pelate e affettate finemente con la mandolina le patate e le cipolle.
In una padella antiaderente con un po’ d’olio d’oliva fate cuocere a fuoco basso le patate e le cipolle per una ventina di minuti aggiungendo il sale. A fine cottura togliete dal fuoco.
In un’insalatiera sbattete le uova con il sale, aggiungete le patate e le cipolle.
In una padella antiaderente fate riscaldare un po’ di olio di oliva e mettete a preparazione..
Fate cuocere a fuoco basso e dopo circa dieci minuti, quando la preparazione ha preso consistenza, giratela dall’altro lato con l’aiuto di un coperchio e fate cuocere per altri 10 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.

sabato 20 febbraio 2010
Innanzitutto voglio ringraziare Antonietta la mia cara amica verduriera del mercato di via Di Nanni a Torino, grazie a lei riesco a preparare tutte le ricette a base di frutta, verdura e uova, mi fornisce sempre prodotti freschi e mi sopporta con le mie richieste, a volte, fuori stagione. Ho deciso di soprannominarla "la donna della domenica" visto che per motivi di lavoro riesce a vedermi soprattutto la domenica!
Oggi riflettevo sull'amicizia, non importa confidarsi sempre con qualcuno, ma il poter trascorrere qualche momento anche solo a bere un tea insieme e a sdramattizzare ridendo con leggerezza è veramente bello. Gli affanni sbiadiscono lasciando spazio a sprazzi di sereno.
Ho trovato queste parole che esprimono, meglio di quanto io sia in grado di fare, la vera essenza di questo sentimento per me molto importante, anzi direi fondamentale nella mia vita:

Un'amica è l'unica
persona che può
correggere i tuoi difetti ...
e ha il buon senso di provarci.
L'amore lega
indissolubilmente due vite, come gemelli
siamesi.
L'amiciza permette di camminare
comodamente fianco
a fianco.

Pam Brown (1928)



Charlotte cioccolato e mele
Ingredienti per 4 persone:

2 mele golden
10 g di burro
3 cucchiai di zucchero
cannella in polvere
150 g di cioccolato fondente
200 ml di panna
20 biscotti savoiardi
1 dl di brandy
1 tazzina di acqua

Preparazione:
Sbucciate le mele, togliete i torsoli, tagliatele in quarti e poi a piccoli pezzi. In una padella antiaderente mettete il burro, aggiungete le mele e un pizzico di cannella e 2 cucchiai di zucchero, fate cuocere per dieci minuti finchè i pezzi sono quasi disfatti.
Fate sciogliere il cioccolato a bagno maria, togliete dal fuoco e aggiungetevi la panna calda e mescolate. (Io nella crema non ho aggiunto zucchero). Aggiungete le mele e mescolate.
In un’insalatiera mettete il brandy, l’acqua e il cucchiaio di zucchero. Inzuppate uno per volta i savoiardi. Mettete in ogni stampino uno strato di savoiardi alternato ad uno di crema e terminate con uno strato di savoiardi. Coprite con pellicola da cucina e mettetevi sopra un peso. Vi conviene prepararla il giorno prima. Al momento di servire rovesciate lo stampino su ogni singolo piatto.
Potete, se desiderate, utilizzare una forma sola, ovviamente più grande.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
venerdì 19 febbraio 2010
Qui piove e la città appare più grigia e tetra del solito, come dice giustamente Tiziana che ringraziamo di tutto, oggi è un tempo da lupi e non da gatti! Per una serie di spiacevoli, ma non gravi, eventi, mi sento triste, direi molto triste. Avete presente quando senti che ogni parte del tuo corpo anche la più insignificante, come i peli e le unghie dei piedi, siano intrise da questo sentimento. Ho reso l’idea?
Ebbene oggi, anche con lo strufugnamento di Magali e con la consapevolezza di essere una persona fortunata, mi sentivo giù di morale.
E per l'appunto mi sono tornate alla memoria alcune parole su questo argomento:

“La tristezza non può
entrare attraverso queste porte.
Dalle finestre
entra l’aria del mondo,
le rosse rose muove,
le bandiere ricamate
del popolo e delle sue vittorie.
Non puoi.
Qui non entri.”


da “Ode alla tristezza” Pablo Neruda


Per non sprofondare ancora di più in queste sabbie mobili, Magali ed io ci siamo scrollate e abbiamo deciso di cucinare qualcosa di nuovo per esorcizzare e scacciare questa brutta bestia.
Abbiamo preparato un piatto con ingredienti invernali, ma colorato per dare allegria a questa giornata! Lo abbiamo guarnito con dei cuori, che manifestano tutto l'affetto che proviamo nei confronti di chi ci segue conosciuto o sconosciuto che sia, peloso o meno ...
Comunque l'esserci concentrate sul creare qualcosa di nuovo, l'esserci messe ai fornelli, è stato terapeutico ed ora ci sentiamo meglio!




Mistero in giallo
Ingredienti per 4 persone
:
125 g di farina di mais
5 dl abbondanti di acqua
1 porro
70 g di lenticchie
100 g di zucca
4 cucchiai di besciamella
6 cucchiai di parmigiano reggiano
sale e pepe
olio di oliva

Preparazione:
preparate la polenta: fate scaldare l’acqua in una pentola con il sale e quanto bolle, versate la polenta a pioggia, rimestando un cucchiaio di legno.
Senza smettere di rimestare, fate cuocere 10 minuti (se utilizzate una farina di mais a cottura rapida), 45 minuti nell’altro caso.
A fine cottura mettete la polenta in singoli stampini, unti con un po’ di olio, e poi con uno stampino più piccolo pressate in modo da renderli cavi.
Pulite e tagliate a rondelle il porro, in una casserola mettete l’acqua, il porro, lenticchie e sale e fate cuocere dolcemente per un’ora circa. Tutta l’acqua che avete messo si deve essere consumate e, ovviamente, le lenticchie devono essere cotte.
Pelate la zucca e cuocete a pezzi in una padella antiaderente con pochissima acqua o al vapore con un po’ di sale, a fine cottura frullatela.
In una scodella mescolate le lenticchie, la zucca, la salsa besciamella (per la besciamella vedete la ricetta n° 346 di gennaio), sale, pepe e mescolate.
In ogni scodellino di polenta mettete il composto e poi ricoprite il fondo con un altro strato di polenta in modo da chiudere.
Prima di servire rovesciate fate riscaldare gli stampini in forno a 180° per 15 minuti.
Rovesciate ogni stampino su ogni singolo piatto e servite tiepido.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.
giovedì 18 febbraio 2010
Oggi mi sono resa conto che, alla mia età, è molto più facile seguire le regole che trasgredire. Dò la colpa alle giornate piene, al fatto che ho sempre da fare, ma alla fine neanche oggi sono riuscita a trasgredire! E voi? Qualcuno c'è riuscito? Sono veramente curiosa, anzi lo siamo sia io che Magali ... lei ha detto che come trasgressione vorrebbe, una volta tanto. uscire senza pelliccia e io ho cercato di spiegarle che è un po' difficile. Poi ha espresso il desiderio di guidare l'auto ed anche lì ho cercato di dissuaderla, alla fine, esausta, ha affermato che le tarpo le ali (che non ha). Infine, abbiamo deciso che visto che "l'unione fa la forza", quindi cercheremo di trasgredire insieme!
Scusate la chiacchierata senza sensp, ma oggi abbiamo avuto una giornata un po' pesante ed allora cerchiamo di sdrammatizzare!
A volte, forse, la miglior difesa da tutto è la fuga, io direi su un tappeto volante o un teletrasporto che non conosce limiti spaziali, dire anche temporali mi sembrerebbe di pretendere un po' troppo!
Questo, credo, sia il post più sconclusionato scritto finora, ma una volta ogni tanto, concedetemelo ...
Ecco a voi la ricetta del giorno ...


Scaloppine ai carciofi
Ingredienti per 4 persone:

4 scaloppine di media grandezza
30 g di farina
2 carciofi
il succo di un limone
40 ml di vino bianco
30 g di pinoli
uno scalogno
foglioline di finocchio (secondo il vostro gusto)
olio di oliva
sale

Preparazione:
pulite i carciofi, tagliateli in quarti ed eliminate l’eventuale barba, e metteteli in un’insalatiera con l’acqua acidulata con il succo di limone per evitare che anneriscano.
Scolateli e tritateli finemente.
Pelate lo scalogno e fatelo soffriggere in un padella antiaderente con due cucchiai d’olio.
Aggiungete i carciofi, il sale e 20 ml di vino bianco. Fate cuocere 5 minuti fino a quando il vino non è evaporato, aggiungendo i pinoli e le fogliette di finocchio. Togliete dal fuoco.
Infarinate le scaloppine e mettele in una padella antiaderente grande con un po’ di olio di oliva e fatele dorare da ambo i lati a fuoco vivace aggiungendo il vino. Aggiungete il composto che avete preparato, abbassate il fuoco e fate cuocere dolcemente per qualche minuto.
Servite caldo, io le ho accompagnate con degli spinaci e cialde di parmigiano.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
mercoledì 17 febbraio 2010
Oggi abbiamo tantissime cose da dirvi e speriamo abbiate la pazienza di leggerci!
Ogni tanto ad Helga, viene la bizzarra idea di non continuare il blog, poi succede sempre un piccolo evento, che le fa cambiare idea, come l’aver ricevuto la mail di un assiduo lettore (in realtà è uno, ma vale per tre!) e quindi abbiamo capito che qualcuno ha piacere di leggerci e Magali dice che “dobbiamo continuare!”.
Oggi innanzitutto Magali, Publi ed io auguriamo BUON COMPLEANNO a KARIN ! AUGURI!!!

Publi vuole ringraziare pubblicamente e, con tanto di foto, i suoi veterinari!


Helga vuole segnalarvi un film bellissimo che è andata a vedere oggi:


Un film dal finale inaspettato, che rappresenta un inno alla vita ed insegna ad andare SEMPRE al di là delle apparenze, a guardare in fondo all’anima delle persone. Non importa il lavoro che si svolge, la cultura accademica, la peculiarità che distingue l’essere umano è il possedere quella dote che lo spinge ad andare sempre oltre: la curiosità intellettiva. Questo film, fa comprendere, che il presente è importante, che nessuno di noi sa quando lascerà questa terra, ma lo deve fare quando il suo cuore è felice, quando è aperto nei confronti del mondo, perché vuol dire che in quel momento sta vivendo appieno il proprio presente! Non si può fermare il tempo, si può solo viverlo con intensità, senza rimpianti e senza paure. Riuscire a vincere le proprie paure è importante per vivere nuove emozioni.
Ed anche oggi ... non abbiamo avuto il tempo di trasgredire ... ci aggiorniamo a domani!
Arriviamo, finalmente direte voi, alla ricetta del giorno. Oggi è il 17 febbraio: festa del gatto (auguri a tutti i pelosotti dal muso triangolare!) ed è anche mercoledì, giorno in cui Magali ed io cuciniamo pesce, ed allora la pelosotta ha voluto unire le due cose! Salutiamo con un sonoro MIAO i nuovi amici di GATTI SI NASCE !!!
Ed ecco il risultato!


Pesce gatto
Per ogni pesce gatto:

100 g di nasello
2 cucchiai di besciamella
1 cipolla
2 cucchiai di olio di oliva
sale

per decorare:
buccia di limone, grani di pepe, lische di pesce e erba del frate.

Preparazione:
pulite e fate soffriggere la cipolla in una padella antiaderente e mettete la polpa del nasello e un po’ di sale, fate cuocere per 15 minuti dividendola con la forchetta. Togliete dal fuoco.
In una scodella mettete il nasello ed aggiungete la besciamella e amalgamate (per la besciamella vedete la ricetta n° 346 di gennaio).
Mettete il composto nel taglia pasta a forma di gatto e decorate.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.

martedì 16 febbraio 2010
Eccomi qui in ritardo, abbiamo avuto problemi di connessione ...
Siamo brevi vogliamo solo comunicarvi che Publi sta molto meglio è tornata a casa o meglio in ditta, adesso deve stare un po' in convalescenza. Ringraziamo tanto la Dottoressa Costa e il Dottor Gilardi per il loro pronto intervento. Speriamo tanto che la bricconcella per un po' non si vada a ficcare nei pasticci!
Oggi non siamo state diligenti ... Magali ed io, vi chiediamo scusa, ma non abbiamo avuto il tempo di "essere semplicemente trasgressive", rimandiamo a domani ...
Anche la mia mano, per fortuna sta molto meglio, oggi vi propongo una ricetta molto semplice, ma, almeno per me, desueta, mi è tornata alla mente ... ed il mangiarla ha risvegliato in me molti ricordi ...
Ve la presentiamo e vi auguriamo nel gustarla, di risvegliare in voi, tante cose belle ...

Risotto agli spinaci
Ingredienti per 6 persone:

400 g di riso (carnaroli o arborio)
un bicchiere di vino bianco secco
1,5 l di brodo vegetale (potete anche usare un dado)
1 cipolla bianca
250 g di spinaci
5 cucchiai di olio di oliva
20 g di burro
20 g de parmigiano grattugiato
sale

Preparazione:
fate bollire in poca acqua bollente salata per 5 minuti gli spinaci puliti e lavati.
Se utilizzate degli spinaci surgelati potete farli cuocere per 5 minuti in una padella antiaderente.
Scolate e fate raffreddare gli spinaci. Strizzateli e tritateli con la mezzaluna.
Pelate e affettate sottilmente la cipolla.
In una pentola mettete l’olio e fate dorare la cipolla mescolando con un cucchiaio di legno.
Aggiungete il riso, fate tostare qualche minuto e aggiungete gli spinaci, mescolate bene il tutto. Aggiungete il vino bianco e fate evaporare a fuoco vivace. Aggiungete un mestolo di brodo, fatelo assorbire, aggiungetene un altro fino alla fine della cottura del riso. (Il tempo di cottura dipende dalla qualità del riso che avete utilizzato).
Aggiungete il parmigiano grattugiato e la noce di burro. Mescolate.
Coprite e lasciate riposare per un minuto fuori dal fuoco.
E come dice Magali “e come dice leccatevi i baffi!”.
lunedì 15 febbraio 2010
Ieri ho trascorso una bellissima giornata in compagnia di cari amici.
Sono ritornata a casa con un regalo che mi ha riempito di gioia ed allegria: piatto fatto dalla mia cara amica Maria Pia (visitate il suo blog: http://dituttounpoceramica.blogspot.com/ e le sue creazioni: http://www.misshobby.com/it/negozi/il-club-delle-galline ).
Ieri sera ho guardato attentamente questo regalo ed ho cercato di annotare le sensazioni che mi ha trasmesso: mi è piaciuto, perché rappresenta veramente come dovrebbe essere il mondo: colorato, vivace e soprattutto pieno di vie inaspettate di fuga. Ogni tanto da una casa spunta un omino, che non è altro che una delle tante sfaccettature rinchiuse dentro di noi, che dovremmo avere il coraggio di far uscire liberamente. Non importa quale talento possediamo, l’importante è riuscire ad individuarlo e ad esprimerlo.
Ecco tutte le sensazioni che mi ha trasmesso questo inaspettato regalo unite anche ad un’incontenibile desiderio di libertà!
Invito ognuno di voi a mettere in atto una piccola trasgressione, mi spiego meglio: domani cercate di fare una cosa, anche banale, che non avete mai fatto, toglietevi uno sfizio e vedete come vi sentite! Qualcosa per voi stessi che rimandate da sempre …
Io ho deciso di … ve lo racconto domani!
Oggi non posso cucinare, perché ho la mano destra infortunata, per un susseguirsi di spiacevoli eventi, che si risolveranno bene, e non posso permettermi di farmi entrare, inavvertitamente, del detersivo nelle ferite.
La micina del lavoro, la nostra amata birbantella Publi, la cui foto potete vedere al n° 336 di gennaio, stamattina aveva un taglio sotto “l’ascella” della zampa anteriore e così l’abbiamo portata dal veterinario. Durante la visita la veterinaria, ha azionato il rasoio elettrico per tagliarle un po’ il pelo per vedere meglio la lacerazione, rivelatasi poi di ben 4 cm, e la miciotta si è spaventosa e mi ha profondamente graffiato la mano, dovrei prendere degli antibiotici, ma sono allergica, quindi non li assumo, ma la cosa più importante è che la ferita della pelosa, con opportuna anestesia, è stata ricucita e non sembra infetta.
Ecco a voi il piatto del giorno, non troverete la ricetta, perché non ce l’ho, l’ha preparata un’altra mia cara amica presenti ieri, Adriana, e, siccome, visto l’abbondanza della tavola della proprietaria di casa, l’artista Maria Pia, ne era avanzata un po’ ed io mi sono subito fatta avanti per portarla a casa.
E' a base di farina di ceci, poi una volta solidificata si taglia a fettine e si frigge, durante la cottura le fettine si ingrandiscono. Ve lo consiglio per accompagnare in modo originale il vostro aperitivo.
Vi mostro la prima e dopo la cottura o meglio la frittura!
Ed ora ecco la ricetta e mi raccomando guardate il piatto di oggi!
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”


domenica 14 febbraio 2010




Eccomi qui con la ricetta del giorno. Il famoso dolce che ho presentato al concorso, il cui argomento è "I ♥ U", per questo l’ho decorato così …
E’ stato veramente arduo …
Ad un certo punto ero disperata, la glassa si disfava, la cucina ingombra di roba, Magali che mi guardava attonita, mi sentivo di aver intrapreso un compito troppo elevato per le mie capacità. Però non mi sono arresa, con il sostegno di Magali ho continuato, riprovato ed alla fine ce l’abbiamo fatta!


Ed anche alla fine di quest’impresa ho tratto le debite conclusioni. Ho desunto che l’unione fa veramente la forza: Fabio più volte è andato a comprarmi ingredienti vari che avevo terminato e poi soprattutto che quando ci si impegna con tutte le proprie forze in qualcosa si arriva ad un risultato e se anche non è perfetto è sempre una grande soddisfazione!
Abbiamo chiamato questa ricetta “Ceci n’est pas facile!” – “Questo non è facile!”.
Questo non è facile come l’amore! E’ un dolce pieno di sorpese e piccole scoperte, come dovrebbe essere questo sentimento universale!


Ed ecco a voi la ricetta!


Ceci n’est pas facile!
Ingredienti:
Per la base:
3 uova
75 g di zucchero
75 g di farina
un pizzico di sale
un po’ di burro per lo stampo

Per il marzapane:
1 uovo
90 g di zucchero
90 g di zucchero a velo
180 g di mandorle in polvere (tritate molto finemente)
1 cucchiaino di succo di limone

un po’ di zucchero vanigliato per spolverizzare
un po’ di confettura di albicocche setacciata e leggermente riscaldata

Per la glassa fondente:
50 g di margarina
2 cucchiai di succo di limone
330 g di zucchero vanigliato
1 cucchiaio di acqua
un po’ di zucchero vanigliato per spolverizzare
12 gocce (circa) di colorante alimentare rosso

un po’ di brandy

Decorazione:
marzapane bianco e rosa

Preparazione della base:
riscaldate il forno a 180°. Rivestite lo stampo con la carta oleata imburrata.
Mettete le uova nel mixer, aggiungete lo zucchero e lavorate prima a bassa velocità e poi ad a velocità più sostenuta finchè il composto è diventato più pallido.
Aggiungete alla preparazione pian piano la farina setacciata e il sale. Quando avete finito versate la preparazione nello stampo e fate per 30 minuti.
A fine della cottura togliete dal forno, dopo 5 minuti togliete il dolce dallo stampo e fate raffreddare su una griglia.

Preparazione del marzapane:
sbattete l’uovo dolcemente, setacciate i due zuccheri e aggiungeteli all’uovo. Cucinate a bagno maria e mescolate finchè la preparazione diventa cremosa. Togliete dal fuoco.
Aggiungete le mandorle in polvere e il succo di limone. Lavorate con un cucchiaio di legno per ottenere una pasta morbida.
Su un piano spolverizzato con un po’ di zucchero vanigliato, lavorate la pasta per renderla omogenea.
Avviluppatela nella pellicola da cucina e mettetela nel frigorifero fino al momento di utilizzarla.

Rivoltate il dolce per avere una superficie liscia, spennellate con la confettura di albicocche (setacciata e leggermente riscaldata) il fondo e i bordi del dolce. Stendete il marzapane con il matterello, fate ben aderire la pasta al fondo e ai bordi del dolce. Io ho dapprima fatto il fondo e lo rifilato e dopo il bordo con un’unica striscia.

Preparazione della glassa fondente:
in una casseruola mettete la margarina e il succo di limone e un cucchiaio di acqua. Riscaldate finchè la margarina è fusa. Setacciate direttamente nella casseruola 165 g di zucchero e fate bollire mescolando fino a quando non ottenete una preparazione omogenea.
Versate la preparazione, già cotta, in un’insalatiera e lavorate con il mixer, incorporando dolcemente le gocce di colorante rosso e il resto dello zucchero, un cucchiaio per volta, fin quando lo zucchero è tutto incorporato.
Su un piano spolverizzato di un po’ di zucchero vanigliato, impastate la glassa fondente finchè non diventa fredda, così diventerà più consistente.
Stendete la glassa fondente con il matterello in un’unica sfoglia, spennellate con il brandy il fondo e i bordi del dolce.
Fate ben aderire la pasta al fondo e ai bordi del dolce. Tagliate la pasta in eccesso e lisciate la superficie con del dolce con le mani.
Per decorare ho utilizzato il marzapane bianco e rosa (che ho colorato).
Voi potete decorare secondo il vostro gusto.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

sabato 13 febbraio 2010
Paris at night
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L' ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.


Jacques Prévert

Ed ecco la ricetta del giorno ...



A cuor leggero
Ingredienti per 6 persone:

un rotolo di pasta sfoglia
un tuorlo d’uovo
2 mele golden
10 g di burro
2 cucchiai di zucchero
cannella in polvere
150 g di cioccolato fondente
200 ml di panna
zucchero a velo

Preparazione:
srotolate la pasta sfoglia su un piano leggermente infarinato e tagliatela in tanti cuori con il tagliapasta (per ogni porzione ci vogliono 3 cuori). Mettete i cuori sulla placca del forno rivestita di carta oleata imburrata e spennellateli con il tuorlo d’uovo sbattuto.
Fate cuocere in forno a 200° finchè i cuori non saranno dorati, controllate già dopo 5 minuti. A fine cottura togliete dal forno.
Sbucciate le mele, togliete i torsoli, tagliatele in quarti e poi a piccoli pezzi. In una padella antiaderente mettete il burro, aggiungete le mele e un pizzico di cannella e lo zucchero, fate cuocere per dieci minuti finchè i pezzi sono quasi disfatti.
Fate sciogliere il cioccolato a bagno maria, togliete dal fuoco e aggiungetevi la panna calda e mescolate. (Io nella crema non ho aggiunto zucchero). Aggiungete le mele e mescolate.
Prendete un cuore, mettete uno strato di crema, un altro cuore, uno strato di crema e terminate con il terzo cuore. Procedete così con tutti gli altri cuori. Spolverizzate con lo zucchero vanigliato.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"
venerdì 12 febbraio 2010

Finalmente una bella giornata di sole. Ormai voi che mi seguire, sapete che mentre cucino, rifletto e oggi mi sono resa conto che l’aver sofferto ti dà l’opportunità di essere sereno, di riuscire a scorgere quella piccola cosa che può dare una valenza diversa ad una giornata banale. E come dopo un susseguirsi di giornate grigie, una in cui il cielo è limpido l’apprezziamo molto di più, perché abbiamo la consapevolezza di quanto sia stato pesante il maltempo. Oggi posso dire di essere una persona fortunata, soprattutto perché riesco, anche nei rari momenti tristi, a scorgere lo spiraglio attraverso il quale filtra il raggio di sole. Anche se la vostra giornata può essere pesante o triste, se pensate di non avere la forza per andare avanti, fermatevi un attimo, fate un respiro profondo, chiudete gli occhi e sono sicura che troverete anche voi una ragione per sorridere! E, poi, se ci è riuscita Magali (non vi sembra che sorrida?) ci potete riuscire benissimo anche voi!
Ed ora la ricetta del giorno, semplice ma con un tocco di rosa!


Torta salata rosa
Ingredienti per 6 persone:

per la pasta:
100 g di burro freddo
200 g di farina
70 ml acqua fredda
3 cucchiai di barbabietola frullata
sel
pour la farcitura:
250 g di ricotta
500 g di spinaci
3 uova
noce moscata grattugiata
40 g di parmigiano
sale

Preparazione:
preparate la pasta brisé amalgamando la farina il burro e aggiungendo un po’ alla volta l’acqua fredda fino ad ottenere un impasto compatto (potete usare il mixer) . In ultimo aggiungete la barbabietola e il sale. Una volta pronta avvolgetela in un foglio di pellicola da cucina e lasciatela riposare in frigo per 30 minuti.
Tirata fuori la pasta dal frigo, stendetele e mettetela in una teglia imburrata o in teglie monoporzione. Bucherellate il fondo e cuocete in forno per 20 minuti. Togliete dal forno e fate intiepidire.
Fate bollire in poca acqua bollente salata per 5 minuti gli spinaci puliti e lavati.
Se utilizzate degli spinaci surgelati potete farli cuocere per 5 minuti in una padella antiaderente.
Scolate e fate raffreddare gli spinaci. Strizzateli e tritateli con la mezzaluna.
In un’insalatiera amalgamate la ricotta, le uova, gli spinaci, il sale, una grattugiata di noce moscata e il parmigiano. Mescolate bene.
Mettete il composto nella base della torta e decorate con dei cuori di pasta.
Fate cuocere in forno a 180° per 20 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.
giovedì 11 febbraio 2010
Oggi voglio iniziare con parole non mie: con un sms che mi (scusate CI, se no Magali poi si offende!) ha inviato una nostra amica molto speciale:
"carissima Helga, è un piacere visitare il tuo blog, non solo per il palato, ma per le parole che scrivi, perchè raggiungono i cuori delle persone. La buona cucina è fatta anche di saggezza e amore, non solo di elementi combinati insieme. Un grosso bacio"
Sono sempre più convinta che nella vita si ricordino le cose eclatanti, che sono fuori dalla norma, io ho sempre vissuto dolori laceranti, forti emozioni, felicità indescrivibili, ma voglio dire che parole come quelle che ho ricevuto oggi mi fanno apprezzare le piccole cose che contribuiscono a rendere la quotidianità meno grigia, soprattutto in una giornata di inverno. Quindi non posso che ringraziare per tutto l'affetto che ricevo, che veramente mi scalda il cuore (quello di Magali è già riscaldato ampiamente dalla sua folta pellicciotta!)
Ed ora ecco la ricetta del giorno, ho voluto fare qualcosa di un po' diverso, io, come molti di voi sanno, non mangio carne, ma Fabio, che è, insieme a Magali (che non ama le spezie) è il carnivoro della famiglia, ha detto, mangiandolo, che ha provato un insieme di sapori nuovi, ma eccellenti, quindi non vi resta che basarvi sulla sua parola e provare!



Sapore d’oriente
Ingredienti per 4 persone:

300 di riso basmati
6 dl di brodo (potete usare brodo di dado)
400 g di petto di pollo
3 cucchiai di curry
1 vasetto di yogurt naturale
2 cipolle
1 spicchio di aglio spelato
zenzero fresco pelato e grattugiato
20 g di burro
olio di oliva
sale

Preparazione:
pulite il petto di pollo e tagliatelo in piccoli pezzi, salateli e sfregateli in 2 cucchiai di curry. Mettetelo in una ciotola con lo yogurt e fatelo marinare per 2 ore.
In una casseruola fate soffriggere, in un po’ di olio, una cipolla affettata finemente, uno spicchio di aglio intero e lo zenzero. Aggiungete il resto del curry e mescolate.
Scolate il pollo dallo yogurt e fate rosolare nel soffritto per 10 minuti, a fuoco basso con il coperchio. Aggiungete lo yogurt rimasto della marinatura e fate cuocere per 20 minuti, sempre a fuoco basso mescolando di tanto intanto.
In un’altra casseruola fate soffriggere una cipolla affettata finemente in un po’ di olio, aggiungete il riso, tostatelo , bagnatelo con il brodo bollente e copritelo. Proseguite la cottura al minimo senza mai mescolare. Il tempo varia secondo la varietà del riso. (per me cuoce più rapidamente rispetto ad altri modi di cottura). Spegnete il fuoco e lasciate il riso coperto per pochi minuti, quindi togliete il coperchio ed aggiungete il burro mescolando bene con la forchetta.
Servite il riso insieme al pollo.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
mercoledì 10 febbraio 2010

Innanzitutto Magali ha voluto salutare una nuova arrivata, che speriamo abbia la pazienza di seguirci nel corso di quest'anno.
Ora cambiamo argomento Magali ed io sono parecchi giorni che pensiamo molto ad una nostra cara amica, abbiamo riscritto più volte il post di oggi, avevamo trovato anche delle bellissime parole, ma ogni volta le abbiamo cancellate per timore di essere invadenti ...
Vogliamo solo dirti che ti pensiamo più di quanto tu possa immaginare, che sei una bella persona e che presto arriverà un raggio di sole nella tua vita. Se capita che tu possa essere triste, non pensare alla strada che devi ancora percorrere, ma guarda tutta quella che hai fatto finora con determinazione ed impegno. Noi siamo qui per offrirti in ogni momento la nostra mano e la nostra zampotta, anche se non siamo vicine sappi che sei nei nostri cuori e forse il sapere che qualcuno ti pensa con affetto può rendere un po' più lieve il cammino. La cornice con l'angioletto che ci hai regalato per noi è un regalo prezioso. Buona giornata!

Ed ora ecco la ricetta del giorno ...



Un amore di salmone
Ingredienti per 4 persone

100 g di salmone affumicato
100 g di riso
10 g di burro
100 g di formaggio fresco
2 cucchiai di panna
prezzemolo fresco finemente tritato
sale

Preparazione:
fate cuocere in acqua salata il riso.
Scolatelo e conditelo con il burro e il prezzemolo.
Tagliate a listarelle il salmone affumicato.
Mettete in una scodella il formaggio fresco, aggiungete la panna, sale e prezzemolo. Mescolate fino ad ottenere una crema.
Prendete un coppapasta e imburratelo all’interno. Mettete il riso e pressate bene, il salmone e poi la crema di formaggio. Decorate con il prezzemolo.
Mettere al fresco per due ore. 30 minuti prima di servire, togliete i coppapata e conservate a temperatura ambiente.
martedì 9 febbraio 2010
La ricetta che vi presento stasera è di effetto, semplice come sempre e buona!
Se volete conquistare qualcuno è l'ideale!
Se volete riaccendere la passione è l'ideale!
Se siete sole e volete coccolarvi è l'ideale!
E se, siete pelose e golose, come Magali è l'ideale!
Una ricetta da gustare innanzitutto con gli occhi!
Allora non mi resta che augurarvi buon appetito e un ultimo consiglio, anche se siete sole, anche solo per voi stesse apparecchiate e cucinate per voi, io, spesso lo sono, ma preparo sempre per me stessa e vi assicuro: fa star meglio. Guccini in una sua canzone dice "dà ancora più tristezza mangiar male" e credo abbia perfettamente ragione, se vi sedete davanti ad un piatto così non siete un pochino più felici?

Anello sfizioso
Ingredienti per 4 persone:
250 g di tagliatelle
40 g di mascarpone
1 tuorlo d’uovo
100 g di salmone affumicato
2 zucchini
1 scalogno
15 g di burro
sale e pepe
olio di oliva

Preparazione:
sbucciate e tritare lo scalogno.
Pulite e tagliate con la mandolina le rondelle.
In una padella antiaderente fate soffrigere lo scalogno in un po’ di olio di oliva ed aggiungete gli zucchini e pochissimo sale, visto che poi aggiungerete il salmone che è molto saporito. Fate cuocere dolcemente per 10 minuti. Togliete dal fuoco.
Fate cuocere le tagliatelle al dente in acqua salata.
In un’insalatiera mescolate il mascarpone con il tuorlo d’uovo, sale, pepe e due cucchiai di acqua di cottura della pasta. Scolate la pasta e conditela con il burro e la crema preparata.
Trasferite le tagliatelle in uno stampo imburrato.
Intanto rimette gli zucchini sul fuoco ed aggiungete il salmone affumicato tagliato a listarelle. Fate cuocere a fuoco basso per 2 minuti.
Sformate le tagliatelle sul piatto da portata precedentemente riscaldato. Al centro mettete la preparazione di zucchini e salmone.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
lunedì 8 febbraio 2010



L'amore non deve implorare e nemmeno pretendere,
l'amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé.
Allora non è più trascinato, ma trascina."

Herman Hesse


Eccomi qui, oggi sono un po' dolorante, perchè mi sono procurata uno strappo muscolare, ma, ciò nonostante, non riuscite a liberarmi di me!
Sono sempre qua! Magali, non dovrei dirlo, sta ancora dormendo, ma da domani la metto in riga!
Stasera vi propongo uno stuzzichino, semplice, ma di effetto.
Vi lascio alla ricetta di oggi e non mi resta che ringraziarvi per l'attenzione con cui ci seguite. (Magali dice che è solo merito suo e, forse, ha ragione!)


Piccoli cuori
Ingredienti per 4 persone:
300 g di spinaci
2 uova
3 cucchiai di parmigiano grattugiato fresco
2 sottilette
olio di oliva
sale

Preparazione:
fate bollire in poca acqua bollente salata per 5 minuti gli spinaci puliti e lavati.
Se utilizzate degli spinaci surgelati potete farli cuocere per 5 minuti in una padella antiaderente.
Scolate e fate raffreddare gli spinaci. Strizzateli e tritateli con la mezzaluna.
In un’insalatiera sbattete le uova con il sale, aggiungete gli spinaci e il parmigiano.
In una padella antiaderente (io ne ho usata una di 18 cm di diametro) fate riscaldare un po’ di olio di oliva e mettete a preparazione. La frittata deve essere spessa circa 2 cm, quindi se usate una padella più grande aumentate le dosi.
Fate cuocere a fuoco basso et dopo circa dieci minuti, quando la preparazione ha preso consistenza, giratela dall’altro lato con l’aiuto di un coperchio e fate cuocere per altri 10 minuti.
Togliete dal fuoco e fate intiepidire.
Tagliate la frittata e le sottilette a forma di cuore e decorate secondo il vostro gusto.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”


domenica 7 febbraio 2010
Mi auguro che tutti voi abbiate trascorso una domenica serena, come lo è stata la mia. Visto che stiamo "entrando" nella settimana di San Valentino, che sento particolarmente, non per la festa in sè, ma perchè è il giorno del mio anniversario di matrimonio, riflettevo sui rapporti di coppia e mi sono detta che bisogna riuscire a vedere quello che unisce due persone, non quello che le separa, gli interessi comuni, le cose che si ha piacere di fare insieme, credo che questo aiuta a vedere il rapporto sotto una luce migliore.
Magali oggi ha detto che da un po' non metto una sua foto! Le ho promesso che rimedierò presto a questa mia mancanza.
Ed ora ecco la ricetta del giorno: buona, buona, buona!


Ceci al verde
Ingredienti per 4 persone

Per i ceci:
250 g di ceci
un cucchiaino di bicarbonato
uno spicchio di aglio
rosmarino
sale e pepe
olio di oliva

Per i maltagliati
100 g di farina
1 uova
un po’ di acqua tiepida
100 g di spinaci

Preparazione dei ceci:
mettete a bagno, la sera precedente la preparazione, i ceci in una pentola con dell’acqua tiepida e il bicarbonato.
Il giorno dopo scolate i ceci e versateli nella pentola aggiungete il rosmarino e lo spicchio d’aglio pelato ed intero, il sale e ricopriteli di acqua fredda.
Portate ad ebollizione e fate cuocere a fuoco dolce per circa 45 minuti.
Preparazione dei maltagliati:
fate bollire in poca acqua bollente salata per 5 minuti gli spinaci puliti e lavati.
Se utilizzate degli spinaci surgelati potete farli cuocere per 5 minuti in una padella antiaderente.
Scolate e fate raffreddare gli spinaci. Strizzateli e tritateli con la mezzaluna.
Preparate la pasta per i maltagliati: mescolate, su un piano infarinato, la farina con l’uovo, quando la pasta è ancora molle aggiungete gli spinaci.
Quando la pasta è elastica dovete “tirare in sfoglie” fini utilizzando la macchina per la pasta o un matterello. Tagaliate le sfoglie in piccoli pezzi di forma diversa.
Fate cuocere qualche minuto i maltagliati nella zuppa di ceci.
Aggiungete un po’ di olio crudo.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.
sabato 6 febbraio 2010
Oggi ho trascorso una bella giornata, soprattutto per il risultato ottenuto.
Ho preparato una ricetta, che pubblicherò il 14 febbraio, per un concorso di cucina.
Udite, udite ci ho impiegato 5 ore!
Vi racconto tutto domenica prossima ed altro che casalinghe disperate, io ero sul punto di fuggire ...
Oggi visto che domenica prossima è San Valentino vi propongo di passare una settimana piena di sentimento, di amore in senso lato. Non importa se siete in coppia, single felici, cuori infranti o persone che, forse a causa dell'età, pensano di non poter più essere travolte da questo sentimento. Seguite il mio consiglio: apritevi con fiducia donando un sorriso o scambiando una parola con qualcuno, forse questo è più solo di voi e poi leggete le ricette che pubblicherò e mi raccomando provatele e alla fine della settimana sono sicura che sarete più feici!
Allora non mi resta altro che aggiungere "seguitemi in questa settimana del cuore! "
Ecco la ricetta del giorno, un dolce cuore (non è quello del concorso), ma altrettanto buono!


Cuore ai cioccolati
Ingredienti per due cuori monoporzione o per un cuore unico non molto grande

per la base:
3 uova
75 g di zucchero
75 g di farina
3 cucchiai di cacao amaro
una presa di sale
un po’ di burro per ungere la teglia

per guarnire:
100 g cioccolato fondente
20 g burro

50 g cioccolato bianco
10 g di burro
un cucchiaino di farina
un cucchiaio di latte

Preparazione della base:
preriscaldare il forno a 180°. Foderate lo stampo con carta forno imburrata.
Mettete le uova nel mixer, unite lo zucchero e lavorate prima adagio, poi più velocemente fin quando il composto diventa di colore più pallido.
Al composto aggiungete dolcemente la farina e il cacao passati al setaccio e il sale. Quando avete terminato versate l’impasto nello stampo. Fate cuocere per 30 minuti circa.
A fine cottura togliete dal forno e fate raffreddare.
Una volta tolte dal forno, fate raffreddare e poi tagliate nel centro del cuore uno più piccolo. Dopo posizionate il cuore più grande sul piatto da portata.
Preparazione della guarnizione:
Fate fondere a bagno maria il cioccolato fondente e il burro, quando il composto è morbido togliete dal fuoco e continuate a mescolare per qualche minuto. Spalmare il cioccolato sul cuore. Fate ben raffreddare in modo che il cioccolato si indurisca.
Fate fondere a bagno maria il cioccolato bianco, aggiungete la farina e il latte. Otterrete un prodotto molto morbido. Conservate tiepido.
Quando il cioccolato del cuore è freddo versate dolcemente la preparazione di cioccolato bianco nel cuore cavo posto nel suo centro, mettete il cuore in frigorifero finchè il cioccolato bianco non si è addensato.
Servite a temperatura ambiente.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
venerdì 5 febbraio 2010
Cucinando, riflettevo sulla semplicità della ricetta di oggi, da qui ho pensato che, la maggior parte delle volte, cerchiamo spiegazioni esterne ai nostri problemi e ci illudiamo di trovare una soluzione negli altri. Un tempo anche io condividevo questo pensiero, crescendo ho compreso che solo dentro di noi possiamo trovare la forza, perchè nessuno ci conosce meglio di noi stessi e poi, credo, che sia meglio condividere con gli altri le cose belle, piuttosto che crucci ed affanni.

“Uomo, torna in te stesso, entro di te è la verità.”
Sant’Agostino

Oggi qui nevica molto forte, Magali ha deciso di trascorrere il pomeriggio dormendo e siccome le verdure non sono il suo piatto preferito, non mi ha fatto da assistente …


Ho comprato da Antonietta, la mia cara verduriera, del mercato di via Di Nanni a Torino, che ormai anche voi conoscete, dei topinambur, verdura che raramente acquisto, e ho deciso di cucinarli in compagnia! Vi solo posso dire che l’apparenza inganna! La ricetta di oggi può apparire banale, ma vi prego solo di provarla, perché l’unione di queste verdure vi stupirà positivamente!

Misto invernale
Ingredienti per 4 persone:

400 g di topinambur
2 carciofi
2 patate
un limone
uno scalogno affettato sottilmente
olio di oliva
sale e pepe

Preparazione:
Pulire i topinambur, sciacquateli e affettateli sottilmente.
Pulite i carciofi, tagliateli in quarti ed eliminate l’eventuale barba, affettateli e metteteli con i topinambur in un’insalatiera con l’acqua acidulata con il succo di limone per evitare che anneriscano.
Pelate e sciacquate le patate. Asciugatele e tagliatele in piccoli pezzi.
Scolate i carciofi e i topinambur.
In una padella con un po’ di olio fate rinvenire lo scalogno, dopo aggiungete le patate e dopo 5 minuti i carciofi e i topinambur. Salate e pepate.
Fate cuocere dolcemente per 20 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi”.

giovedì 4 febbraio 2010
Innanzitutto saluto tutti vicini e lontani che ci seguite, voi non ci credete, ma penso spesso a voi tutti, anche a quelli che non conosciamo! Grazie!
Oggi, ovviamente cucinando, riflettevo e mi dicevo che durante il mio cammino mi sono sempre sforzata di dare un senso alla mia vita, oggi mi sono detta che non importa quale sia la nostra ragione di vita, è fondamentale trovarne una, anche piccola, che tutte le mattine ci dia gioia e serenità. Può, agli occhi degli altri apparire banale, ma non lo è se questa ci fa essere sereni e desiderosi di intraprendere nuove strade.
Ed ora la ricetta del giorno è molto tradizionale, ma non sono sempre io che decido cosa mangiare! Stasera , infatti, io mi accontenterò dei chicchi d'oro.

Ossobuco e chicchi d'oro
Ingredienti per 6 persone:

per l’ossobuco
6 ossobuco di vitello
4 cucchiai di farina
1 cipolla bianca
1 dl brodo vegetale (potete anche usare un dado)
olio di oliva

per il risotto:
400 g di riso (carnaroli o arborio)
una bustina di zafferano
un bicchiere di vino bianco secco
1,5 l di brodo vegetale (potete anche usare un dado)
1 cipolla bianca
5 cucchiai di olio di oliva
20 g di burro
20 g de parmigiano grattugiato
sel
olio d’oilva

Preparazione dell’ossobuco:
infarinate l’ossobuco.
Pelate e affettate finemente la cipolla. Fatela dorare in una padella antiaderente. Aggiungete l’ossobuco e fate dorare da tutte e due le parti. Aggiungete il brodo lentamente e fate cuocere a fuoco basso per un’ora circa finchè l’ossobuco diventa tenero.

Preparazione del risotto:
Pelate e affettate sottilmente la cipolla.
In una pentola mettete l’olio e fate dorare la cipolla mescolando con un cucchiaio di legno.
Aggiungete il riso e mischiate bene il tutto. Aggiungete il vino bianco e fate evaporare a fuoco vivace. Aggiungete la bustina di zafferano e un mestolo di brodo, fatelo assorbire, aggiungetene un altro fino alla fine della cottura del riso. (Il tempo di cottura dipende dalla qualità del riso che avete utilizzato).
Aggiungete il parmigiano grattugiato e la noce di burro. Mescolate.
Coprite e lasciate riposare per un minuto fuori dal fuoco.
Servire l’ossobuco con il risotto vicino.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.

mercoledì 3 febbraio 2010
Oggi siamo un po' in ritardo ...
Comunque siamo riuscite Magali ed io a presentarvi la ricetta del giorno. Non si sa come mai quando è il giorno del pesce lei si risveglia ed arriva subito in cucina, sale sulla sedia e controlla che tutto sia a puntino!

E, come di consueto, ecco la ricetta del giorno


Involtini di sogliola
Ingredienti per 6 involtini:

6 filetti di sogliola
100 g di broccoli
4 patate non molto grandi
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
2 tuorli
la mollica di pane di un panino
2 dl di latte
timo
sale e pepe
olio di oliva

Preparazione:
lessate le patate, pelatele e schiacciatele.
In una scodella lavoratele con i tuorli, il parmigiano, sale e pepe. Tenete due cucchiai di composto da parte e stendete il restante su una placca del forno rivestita di carta oleata ed unta con un po’ di olio di oliva, formando 6 dischi sottili del diametro di circa 10 cm.
Mettete la mollica di pane nella scodella con del latte. Dopo 5 minuti circa, scolate, strizzate.
Lessate i broccoli, scolateli e frullateli con la mollica di pane, sale e timo. Aggiungete i due cucchiai di composto di patate e amalgamate.
Prendete i filetti di sogliola asciugateli, salateli e pepateli. Con l’impasto di broccoli formate un rotolino e mettetelo su un filetto e poi ripiegate e fermate con uno stuzzicadenti.
Procedete così per tutti i filetti.
Metteteli sulla placca del forno foderata da un foglio di carta oleata ed unta con un po’ di olio di oliva, e conditeli con un filo di olio di oliva.
Cuocete sia i dischi che gli involtini per 12 minuti in forno a 180°.
Servite ogni involtino su un disco di patate.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.

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