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Magali

Magali
sabato 17 settembre 2011

Ringrazio tutti quelli che mi seguono anche se da un po' di tempo qui di magnà non si parla, ma solo di vita, sì la mia che, molto spesso, si accomuna alla vostra. Sono una donna dai modi bruschi, dal pessimo carattere, che nasconde una profonda sensibilità, che stride con questo involucro. Pochi riescono a comprendermi, ad andare al di là delle apparenze, ad avere la pazienza di strofinare per far emergere la brillantezza. Scrivo per dirvi che il cammino continua faticosamente, molto faticosamente, ma vado avanti, anzi andiamo avanti Magali ed io, zampotta nella mano e crediamo che domani sarà sicuramente migliore, anche perchè un altro tratto è stato percorso e non ci siamo arrese, nonostante le difficoltà. Potrei vivere comodamente, invece mi pongo domande, esploro i meandri più nascosti e profondi di me stessa: "Perchè?" ho domandato alla mia pelosa compagna e lei, come sempre, mi ha guardato con i suoi occhi smeraldini e mi ha risposto: "Perchè sei una persona coraggiosa", non credo alle mie orecchie e ricambiando il suo sguardo ribadisco stupita: "Coraggiosa?" e lei continua: "Sì coraggiosa, perchè non nascondi la tua fragilità, vai avanti anche a costo di soffrire, convinta che tutto ciò ti porterà ad un'evoluzione interiore, alla serenità a cui hai diritto e che nessuno potrà più ferirti con le sue parole, perchè qualsiasi essere umano anche se strano o diverso ha diritto a conservare le sue caratteristiche se non lede la libertà altrui".
In effetti, in questi momenti, mi sento molto più fragile che coraggiosa e, vi confesso, che spesso, per trovare la forza, rileggo queste righe che voglio condividere con voi, che scrisse mia madre tanti anni fa poco dopo la mia nascita:


Con il braccino
roseo, grasso
che sbuca dalla manica
ormai corta,
la bocca dischiusa
in un lieve sorriso
tu dormi, piccina
fra le mie braccia.
Come vorrei chiuderti
in questo cerchio magico
e proteggerti dai dolori!
Ma crescerai e soffrirai,
perché vivere è anche soffrire
e io prego che quel giorno
ci siano ancora
le mie braccia
per darti, come ora,
il sonno serenatore.

Mia madre non c'è più da tantissimi anni e per motivi non dipendenti dalla sua volontà non ha potuto mantenere fisicamente la sua promessa e proteggermi con il suo abbraccio, ma io sono convinta che ogni volta che rileggo queste sue parole so che posso farcela e credo che questo sia significativo del fatto che l'amore vada al di là dello spazio e del tempo.
sabato 10 settembre 2011

Lo so vi ho trascurato, Magali ogni giorno mi ripeteva “Ma ti sei dimenticata del blog?”.
In realtà non è così: il periodo che sto attraversando è particolarmente pesante, sicuramente a causa del mio carattere troppo preciso, mi pongo troppi interrogativi e trovare delle risposte esaustive non è semplice e costa un impiego di energia notevole, anche se si è compreso il cammino da intraprendere quello è solo il primo passo, proseguire è la parte più ardua.
In questi giorni è riemerso in me un impulso che non provavo da molto tempo: quello di fuggire. Consapevole della stupida vacuità di questo desiderio, non lo seguo, ma è la risposta al mio stato d’animo, mi dà la dimensione di quanta inquietudine provi, ma so che tutto ciò non è altro che un ennesimo scalino da superare, un altro tratto di salita che mi porta avanti … verso il nuovo.
In questo periodo ho anche maturato la certezza di aver investito di troppa importanza alcune persone, tutto ciò mi ha distolto dal mio percorso e mi ha fatto ricadere in errori già commessi come il mettere altri al primo posto.
Colgo l’occasione per ringraziare e lo dico di cuore, i molti che ogni tanto vengono a vedere se Helga e Magali hanno pubblicato qualcosa, gli amici che si preoccupano per il mio silenzio e quelli che mi sono vicini, ve lo dico in confidenza, quando si è soli, quando ci si sente soli nel più profondo della propria anima, un gesto affettuoso scalda il cuore.
Come ho già scritto in precedenza, certi pezzi del cammino vanno necessariamente percorsi in solitudine e non in cordata, perché solo così rappresentano un rinnovamento catartico, ma per me l’avere certezza che esistano delle presenze, pelosotte o meno, vicine o lontane, che hanno fiducia in me e sanno che ce la posso fare, mi dà forza. Lo so potrei accontentarmi e non cercare risposte, ma la mia indole vulcanica è sempre alla ricerca del “meglio”.

ELENCO RICETTE

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