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Magali

Magali
domenica 22 luglio 2012
Mi rendo conto che gran parte degli esseri umani fanno ben poche cose da soli, io amo molto la solitudine, lo ammetto non sento molto il bisogno di compagnia, forse perchè così non mi sento vincolata.
L'altra sera in assoluta solitudine sono andata a vedere questo film, avevo visto il trailer e mi aveva incuriosito.
La trama è data dal titolo stesso "Cena tra amici": sono cinque e si ritrovano a casa di uno di questi. Tutto ha inizio quando Vincent viene interrogato sulla scelta del nome che darà al figlio, prossimo nascituro, la risposta provocatoria, che in seguito si paleserà burlesca, è solo l'avvio di una serie di situazioni tragicomiche rivelatrici di imbarazzanti circostanze che coinvolgono ad uno ad uno tutti i partecipanti della serata. Il film si svolge in un appartamento, il ritmo è incalzante e, proprio, quando si sfiora la tragedia, il tono viene sollevato da una battuta, una gag e la scena drammatica si trasforma in umorismo allo stato puro.
Il film appare paradossale, perchè, nella realtà, solo pochi saprebbero esprimere così direttamente ciò che pensano degli altri, ma soprattutto nessuno riuscirebbe a riderne!
Lo consiglio vivamente, perchè se lo si "legge" al di là delle apparenze è uno spaccato di quanto sia complicato lo scorrere quotidiano dell'esistenza di tutti, di quanto, a volte, i gesti di amicizia e solidarietà siano mal interpretati, ma, soprattutto, di come in ogni frangente della vita, anche il più angoscioso, si possa trovare spazio per una risata.

E non possiamo lasciarvi senza una ricettina.



Brick stile pizza
Ingredienti per 6 persone:
12 fogli di pasta per brick rotondi
150 g di pomodori ciliegino
90 g di feta
1 mozzarella fiordilatte
50 g di parmigiano grattugiato fresco
2 cipollotti
1 noce di burro
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
origano
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale

Preparazione:
asciugate la feta e la mozzarella, tagliatele a dadini.
Fate fondere il burro, aggiungete l’olio, mescolate. Spennellate leggermente un foglio di brick, tagliatelo in quarti.
Sulla placca del forno, precedentemente foderata con carta forno, mettete due quarti di brick, poi feta, mozzarella, parmigiano, sull’ultimo strato oltre il formaggio mettete i pomodorini digliegino tagliati a metà, se gradite spolverizzate con l’origano.
Infornate a 180°, per 20 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
lunedì 16 luglio 2012
Vi racconto com'è andata, quando ho visto il tema dell'MTC  di questo mese
non volevo assolutamente partecipare: mi cimento a volte d'estate con il sorbetto, ma per quanto riguarda il gelato ho fatto solo quelle alle rose, perchè è una preparazione che, non avendo la gelatiera, non rientra proprio nelle mie corde. Stavo per abbandonare, ma ho deciso di fare un ultimo tentativo e sono andata dalla mia fedele assistente, le ho detto molto schiettamente che non avrei partecipato e che lasciavo a lei l'onore. Stranamente questa volta non si è tirata indietro, ovviamente ringalluzzita dalla menzione speciale dell'MTC del mese scorso, mi ha subito risposto senza alcun indugio di non preoccuparmi e soprattutto di non intromettermi. 
Vi dico che è stato veramente uno spasso ha trascorso i primi giorni in assoluto silenzio, lei lo chiama meditazione, ma notavo che il suo cervello era veramente molto attivo ... poi una mattina l'ho trovata in cucina non vi dico, da morire dal ridere, sbatteva i tuorli con lo zucchero, metteva il latte sul fuoco, frullava la frutta e tutto con le sue zampotte, beh in effetti erano un po' inzaccherate, ma non le ho detto nulla per non urtare la sua sensibilità. Mi ha detto che ha avuto solo qualche problema a denocciolare le ciliegie e in quel momento mi sono sentita un po' in colpa, ma ogni tanto bisogna lasciare le redini e demandare,
Il mattino seguente l'ho trovata con il suo cappelino da cuoco ovviamente con il buco per le orecchiotte, che impastava tra nuvole di farina che si sollevavano ogni volta che sbuffava, volevo domandarle cosa stesse facendo, che non mi sembrava il caso di accendere il forno con questo caldo, ma il suo sguardo mi ha intimorito, era veramente stremata, ma, so che, per nulla al mondo si sarebbe arresa,
Così mi sono fatta da parte e ho atteso molto incuriosita, volevo proprio vedere cos'avessr combinato.
Dopo aver chiuso e aperto il congelatore innumerevoli volte, ad un certo punto ho avuto paura che si chiudesse dentro per sbaglio, mi ha chiamato e tutta fiera mi ha presentato la sua preparazione dicendomi: "tri cat is megl che uan!" Questo è il gelgatto, in tuo e mio onore". Come si può non essere contente nell' avere un'assistente così solerte, fantasiosa e soprattutto zen?
Ha faticato tantissimo, ha dovuto combattere con temperature che hanno sfiorato i 40° con alto tasso di umidità e poi per la prima volta mi ha detto che avrebbe voluto avere una pellicciotta con la cerniera lampo ..., eccola qui mentre si gode un po' di calma.


Per il gelato ha seguito passo, passo la ricetta di Mapi, ovviamente il suo è stupendo. Magali, per la prima volta, mi ha pregato di scusarsi con tutti, ma lei ha veramente fatto del suo meglio.


Gelgatto
Gelato alla ciliegia (senza gelatiera)

Ingredienti:
500 ml latte fresco intero
500 g ciliegie
200 g zucchero semolato
6 tuorli di uova grandi
2 cucchiai di acqua (cucchiaio-misurino da 15 ml)
2 cucchiai rasi di zucchero semolato (cucchiaio-misurino da 15 ml)
½ cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
Resa: 1 litro

Preparazione:
preparare la crema inglese con il latte, lo zucchero, i tuorli, come spiegato nella ricetta del gelato alla vaniglia sopra riportata, poi abbatterne la temperatura e riporla in frigorifero per almeno un’ora o anche tutta la notte.
Denocciolare le ciliegie, poi metterle in una pentola insieme allo zucchero e l’acqua. Mettere la pentola sul fuoco a fiamma bassa e cuocere per 15 minuti circa, mescolando. Togliere la pentola dal fuoco, frullare per ottenere una purea fine e abbattere velocemente la temperatura immergendo la pentola in una ciotola con acqua e ghiaccio. Trasferire in un contenitore a chiusura ermetica e mettere in frigo per almeno un'ora.
Amalgamare i due composti ormai freddi, unire l’estratto di vaniglia e procedere al condensamento manuale o meccanico come spiegato per il gelato alla vaniglia, fino a quando questa non assume la consistenza della panna montata. Mettere nella vaschetta riempiendola fino a 6 mm dal bordo, coprire con un rettangolo di carta forno tagliato a misura del contenitore facendolo aderire alla superficie e passare nella parte più fredda del congelatore per almeno un’ora, prima di servirlo. Se fosse trascorso più tempo e il gelato fosse troppo solido, passarlo in frigo per 20 minuti.
Se non avete la gelatiera: trasferire il composto in un contenitore basso, lungo e stretto munito di coperchio (le misure ideali sono cm 23x16x38, altrimenti suddividetelo in più contenitori piccoli, in modo che congeli uniformemente), tappare e riporre nella parte più fredda del freezer per 60-90 minuti. Trascorso questo tempo la miscela sarà ghiacciata sulla base e sui bordi, ma morbida al centro. Mescolarla molto velocemente con uno sbattitore elettrico per uniformarne la densità (volendo la si può trasferire velocemente nel robot da cucina per frullarla), poi riporla nuovamente nella vaschetta livellandola bene e rimettetela in freezer. Ripetere il procedimento per altre 2 volte a intervalli di un’ora e mezza ciascuno; dopo la terza volta trasferire il gelato nella vaschetta che lo conterrà, preferibilmente in polipropilene e riempita fino a 6 mm dal bordo; coprire il composto con un rettangolo di carta forno fatto aderire alla sua superficie (per limitare la presenza di aria umida e impedire la formazione di fastidiosi cristalli di condensa sulla superficie), tappare e rimettere in freezer per 30-60 minuti per far raggiungere al gelato raggiungere la giusta densità. Prima di servirlo, passarlo in frigorifero per 20 minuti.

Gatti
Ingredienti:
250 g di farina
1 uovo
100 g di zucchero vanigliato
100 g di burro
un pizzico di sale

per la versione cioccolato:
2 cucchiai di cacao amaro

per la versione a macchie:
1 una manciata di gocce di cioccolato

Preparazione:
mescolare e setacciare la farina con lo zucchero a velo, metterla a fontana su un piano, al centro mettere le due uova e mescolare con l’aiuto di una forchetta. Aggiungere il burro a pezzi ed impastare. Dividete il composto in tre parti aggiungete il cacao in una e le gocce di cioccolato nell’altra. Nella parte bianca aggiungete, invece, l’essenza di vaniglia. Avvolgete i tre impasti in pellicola da cucina e mettete in frigorifero per un’ora.
Tirate fuori dal frigorifero gli impasti stendeteli e con l’aiuto dello stampo tagliate i biscotti, fateli cuocere in forno a 180° per 10 minuti, toglieteli dal forno e fateli raffreddare.
Metteteli in frigorifero per un’ora.
Tirateli fuori dal frigorifero, aiutandovi con un sac à poche mettete su un biscotto il gelato per metà alla vaniglia e per metà alla ciliegia, e poi accoppiatelo con un altro biscotto, metteteli nel congelatore per almeno due ore prima di papparli.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
giovedì 12 luglio 2012
Innanzitutto i miei più vivi complimenti ad Andrea che ha superato brillantemente l'esame di maturità e ringrazia tutti coloro che lo hanno sostenuto, pur non conoscendolo direttamente, attraverso i commenti lasciati sul blog, pensandolo in questo momento "epico" ed ovviamente i pelosotti che hanno incrociato le loro zampotte in segno di buon auspicio!
Ed ora a noi, tornata nella mia tanto odiata città trovo ad accogliermi caldo e umidità, da me mal sopportati solo perchè mi trovo qui, ma andiamo oltre ...
Avete presente come si suol dire per le ciliegie "una tira l'altra", beh in questo periodo ho inanellato una serie di delusioni una dietro l'altro. Il triste che provengono da persone a me molto vicine, a cui ho dato molto. Sono convinta che, spesso, tutto ciò che si riceve è frutto del proprio comportamento, forse il mio aver dato troppo, ha creato in me delle aspettative di gentilezza e gratitudine o più semplicemente, senza scusare alcuno, ho al mio fianco persone insensibili.
Al "buon soldatino" anche se allo stremo delle forze, non necessita di alcun appoggio nè morale, nè materiale, perchè continua, come d'abitudine, la sua marcia, ma ... arriva il colpo di scena, un attimo, un lampo, in cui anche il più ineccepile, il più ligio si ribella ... e da buon stratega prepara i suoi passi futuri indiduando un sogno da raggiungere attraverso una costruzione dei dettagli, per ora utopica, ma salutare, in questo momento, per la propria sopravvivenza.
Ed ora dopo una settimana di pigrizia "bloggistica" non posso non lasciarvi una ricetta che sia fresca per quest'estate rovente, un'idea nata per essere portata in spiaggia, per mangiar qualcosa di diveso senza l'uso della forchetta, ma carina anche come finger food per un aperitivo tra amici o semplicemente antipasto usando pomodori più grandi.




Pomodori prêt à porter
Ingredienti per 4 persone:
20 pomodori ciliegino
1 pacchetto di quinoa già cotta o mezzo bicchiere di quinoa da cuocere
una manciata di capperi sott'aceto
abbondante basilico
falde di peperoni gialli e rossi tipo “peperlizia”
una scatoletta di tonno sott’olio (se lo gradite)
olio extra vergine di oliva
sale

Preparazione:
lavate, asciugate e tagliate la calotte dei pomodorini, vuotateli e salateli all’interno.
Sgocciolate il tonno e tritatelo con la mezzaluna insieme al basilico e ai capperi anch’essi ben sgocciolati. Tagliate i peperoni a piccoli dadi.
Mescolate la quinoa, precedentemente cotta, con l’impasto di basilico e i peperoni, regolate di sale e di olio. Riempite i pomodori.
E come dice Magali “leccatevi i baffi”
martedì 3 luglio 2012
Siamo qui tutti insieme, pelosotti ed umani, a comunicare il nostro incoraggiamento ad Andrea, perchè giovedì affronterà l'orale! Lo voglio anche ringraziare, perchè grazie a lui sono tornata indietro nel tempo, mi ha fatto ripensare al passato e, nonostante, gli esami dati, in seguito, all'università, quello di maturità rimane l'esame storico per eccellenza, l'unico, l'immemorabile e sono contenta, perchè mi pare che lo scorrere inesorabile degli anni non abbia sopito la mia curiosità nei confronti del mondo. Lascio, ora, spazio ai pelosotti che si sono veramente impegnati!



Siccome siamo un po' prese non abbiamo avuto tempo per una ricetta, non che qui non si mangi, ma, più che altro in modo molto rapido, però vi vogliamo lasciare con del cibo per la mente, un libro che mi è stato regalato da una cara amica.

 
Vi consiglio di leggerlo, se avete piacere di leggere una vicenda simile ad una favola. Mi è piaciuto per molti motivi: perchè dona proprio gioia, si svolge a Parigi e per me è stato come essere catapultata nella città che amo, perchè tutte le strade in cui passeggia la protagonista le conosco e quindi ho camminato con lei, inoltre, parla anche di cucina, perchè lei, Aurélie è la proprietaria di un ristorante "Le temps des cerises". Anche nella realtà a Parigi esistono due ristoranti chiamati così. La narrazione inizia con la disperazione di Aurélie per una delusione amorosa, è disperata, entra per sbaglio in una libreria ed acqusita un libro che ... cambierà la vita, perchè nel leggerlo si riscopre ad esserne proprio la protagonista ...

Le temps des cerises - 18, rue de la Butte aux Cailles


Les temps des cerises - 31, rue de la Cerisaie
domenica 1 luglio 2012
Non siamo avvolte dalla calura, dove siamo ora sta diluviando da stamattina, siamo chiusi in casa, tutti umani e pelosi e quindi a fine giornata non rimane altro che riflettere su un tema che in incuriosisce ... perchè l'essere in finale unisce e coinvolge anche chi non è tifoso, anche chi si disinteressa totalmente a questo sport, anche chi non si sente per nulla italiano? Come sempre quando non so quale sia la risposta corro dalla pelosotta e le pongo i miei quesiti e questa volta mi sono comportata allo stesso modo, stufa di una giornata rinchiusa, trascorsa a sonnecchiare (ovviamente lei, non io) mi guarda e mi risponde candidamente, come sempre quando trova i miei quesiti particolarmente banali: "in momenti in cui le certezze sono sempre meno numerose, in cui si è in balia degli eventi, in cui, a volte, non si è propriamente felici, gli umani hanno bisogno di sentirsi parte di un gruppo, non importa quale sia la motivazione, ma l'esserci significa per qualche attimo rappresentare in "qualcosa di positivo" il paese a cui si appartiene e che sempre più sovente non si sente come proprio".
Devo ammettere che ogni volta Magali mi stupisce per la sua acutezza, per il fatto che da felina sicuramente ha una visione al di sopra delle parti.
Abbiamo letto con piacere di una menzione speciale su di noi sul sito dell'MTC che ci ha fatto molto piacere.
In attesa del grande match di stasera abbiamo preparato per sgranocchiarli davanti alla televisione, questi biscotti che hanno riscosso molto successo: tuuto è partito con la ricetta originale è di Laura, una mia cara amica che un giorno mi ha regalato questi biscotti fatti da lei, poi sono stati preparati da Dani ed anche Elenuccia li ha voluti gustare apportando un suo tocco, così li abbiamo preparati anche noi, prendendo un po' di qua e di là ed ecco la nostra versione: abbiamo sostituito i fiocchi d'avena con quelli di soia e il burro, come ha suggerito Elenuccia, con l'olio.
Con questa ricetta partecipiamo al contest di  Giulia & Giulia






Biscotti girablog
Ingredienti:
4 cucchiai di olio
100 g di zucchero
1 uovo sbattuto
50g. di farina 00
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
100 g di fiocchi di soia
100 g di uvetta
2 cucchiai di semi di sesamo
rhum

Preparazione: 
sbattete l'uovo con una frusta, aggiungete lo zucchero e mescolate. Aggiungete l'olio, altra mescolata, poi aggiungete la farina, il sale e il lievito. Unite i fiocchi di soia, il sesamo e l'uvetta fatta rinvenire nel rum. Se il composto risultasse troppo sbricioloso aggiungete un pochino di rhum in modo da tenerlo insieme. Non vi preoccupate se non riuscite a formare una palla tipo frolla, deve essere così. Prendete dei mucchietti di impasto, pressatelo bene tra le mani e disponete distanziati sulla placca. Cuocete a 180 statico per 15 minuti. Appena tolti sono morbidini ma poi si induriscono raffreddandosi. La consistenza secondo me è ottima, croccantini fuori e più teneri dentro.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"

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