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Magali

Magali
venerdì 3 maggio 2019
Domenica delle palme mi trovavo a Parigi da sola, il cuore pesante, il cervello ancora di più. Per motivi molto seri l'ansia aveva preso il sopravvento e non sapevo veramente come uscirne. Volutamente non ho telefonato a nessuno, perchè da tempo sono convinta che tediare il prossimo non sia costruttivo e, poi, ognuno ha già i propri affanni.
E' un periodo in cui sto cercando, tra mille incertezze, di accettare la vita assolutamente come va, anche se a volte, ci pone dinanzi a sfide difficili, non sono sempre brava, ma ho capito che qualsiasi cosa accadda bisogna accoglierla e cercare  di "aiutare" se stessi seguendo il proprio istinto, individuare un appiglio e andare avanti.
In questo frangente mi sono affidata a mio padre, che da anni non c'è più, in effetti essendo stato una persona poco espansiva e taciturna, dialogo con lui più adesso che in passato, l'ho pregato di aiutarmi, di inviarmi un messaggio a testimonianza della sua vicinanza.
Era pomeriggio, vagavo senza meta: rue de Rivoli, poi senza accorgemene mi sono trovata davanti  a Notre-Dame, poi su un ponte mentre attraversavo la Senna, mi sono soffermata: c'era un ragazzo che cantava accompagnato dalla sua chitarra, sono rimasta ad ascoltarlo e ho compreso che tutto sarebbe andato per il meglio.



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