pâtes et pattes

Se in questo momento potessi esprimere un desiderio vorrei una gomma per cancellare tutto il dolore. Lo sento pesante, mi impedisce di respirare, di pensare. Le lettere sembra che svolazzino e non riescano a prendere forma, forse perché le parole sono inutili, io resto in silenzio, ma dentro sono in tempesta, vorrei uscire dal mio autocontrollo e urlare fino a non avere più voce, correre fino a non sentire più le gambe ... e invece rimango immobile, mi chiudo à riccio, senza desiderio di comunicare con il prossimo, e ti penso e con la mente voglio tornare indietro ai nostri quindici anni quando è iniziata l’amicizia che ci ha unite per 42 anni durante i quali siamo sempre state in contatto nella buona e nella cattiva sorte. Siamo cresciute in modo differente, con ideali e obiettivi di vita dissimili, ma in questi anni non abbiamo mai avuto un dissapore e nulla ha scalfito l’affetto che ci ha tenute legate. Sono egoista, lo so, scrivo per me stessa con la speranza di avere un po’ di sollievo, di riuscire a non sentire il peso che mi schiaccia il petto. Sono obbligata a lasciarti andare. Oggi torno, dopo quattro mesi di assenza, nessuno si preoccuperà se ho qualcosa per cena, ma nel freezer so che troverò i ravioli che sempre mi compravi per ricambiare le mie gentilezze: tu sarai lì presente. E io così voglio vederti come l’ultima volta, quando ti avevo portato le tagliatelle fatte in casa e tu eri felice. Non ho mai pensato che potesse arrivare questo momento e non immaginavo di soffrire così, mi sento mutilata e smarrita. Sono obbligata a lasciarti andare, ma non riesco a dirti addio, perché per me non te ne sei andata.