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Magali
domenica 28 febbraio 2010
306 - Torta di carote
Pubblicato da
pâtes et pattes |
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Forse leggendo il mio blog pensate che io viva in un mondo di zucchero filato e non mi renda conto della realtà che ci circonda, non è così vedo le immagini del Cile, i funerali dell’avvocato a Palermo e tante vicende che fanno male … da una parte la natura che si ribella e dall’altra esseri umani che di umano non hanno proprio nulla … ed allora io mi rifugio nelle mie riflessioni che possono apparire stupide …
Oggi pensavo ai sogni che sono, per me, linfa vitale. Mentre cucinavo, pensavo che sono stati sempre una parte integrante della mia vita, da quando ero bambina ed immaginavo di scappare a cavallo di una bicicletta dove nel cestino davanti c’era posto per un cagnolino, mio compagno di viaggio.
Tanti sono diventati realtà e, devo ammettere, che l’entusiasmo che alimenta il progetto, la ricerca, il desiderio svaniscono con la concretizzazione. Mi sovviene la poesia di Leopardi “il sabato del villaggio” in cui il poeta preferisce l’attesa della vigilia alla giornata di festa vera e propria.
Ed è vero, quando il sogno diventa realtà, come in tutte le favole che si rispettino, ci si sente felici, ma allo stesso tempo svuotati, quindi per riacquistare energia bisogna mettere in cantiere un altro traguardo da raggiungere.
Per me non è essenziale trasformare le idee in qualcosa di tangibile, l’immaginare un’ipotetica realizzazione mi dà una gioia di vivere, una voglia di raccogliere informazioni, di leggere per raggiungere obbiettivi forse irraggiungibili … quando non avrò più sogni vorrà dire che tutto dentro di me sarà diventato arido, incolto e non verdeggiante com’è ora.
Non importa l’entità del sogno, io ho avuto sogni grandi, piccoli, incredibili … e tutti analizzati in modo serissimo come quando volevo avere un allevamento di pecore australiane o comprare alcuni carati di un peschereccio o nuotare con i delfini in mare aperto o lanciarmi nell’impresa di scrivere un blog o avere un gatto a cui non essere allergica … ed alcuni li ho realizzati!
Scegliete un sogno, coltivatelo, fate che il solo pensare sia per voi una sorta di rifugio da tutti gli affanni, fa bene al vostro cuore, a voi stessi e non danneggia nessuno … e se poi riuscirete a realizzarlo avrete un bellissimo ricordo da tirare fuori dal cassetto della memoria in uno di quei grigi giorni d’inverno …
Ho sempre sognato di fare questa torta molto semplice, ma, non so come mai, ho sempre rimandato oggi finalmente l’ho preparata ed è … indovinate un po’? Buonissima!Oggi pensavo ai sogni che sono, per me, linfa vitale. Mentre cucinavo, pensavo che sono stati sempre una parte integrante della mia vita, da quando ero bambina ed immaginavo di scappare a cavallo di una bicicletta dove nel cestino davanti c’era posto per un cagnolino, mio compagno di viaggio.
Tanti sono diventati realtà e, devo ammettere, che l’entusiasmo che alimenta il progetto, la ricerca, il desiderio svaniscono con la concretizzazione. Mi sovviene la poesia di Leopardi “il sabato del villaggio” in cui il poeta preferisce l’attesa della vigilia alla giornata di festa vera e propria.
Ed è vero, quando il sogno diventa realtà, come in tutte le favole che si rispettino, ci si sente felici, ma allo stesso tempo svuotati, quindi per riacquistare energia bisogna mettere in cantiere un altro traguardo da raggiungere.
Per me non è essenziale trasformare le idee in qualcosa di tangibile, l’immaginare un’ipotetica realizzazione mi dà una gioia di vivere, una voglia di raccogliere informazioni, di leggere per raggiungere obbiettivi forse irraggiungibili … quando non avrò più sogni vorrà dire che tutto dentro di me sarà diventato arido, incolto e non verdeggiante com’è ora.
Non importa l’entità del sogno, io ho avuto sogni grandi, piccoli, incredibili … e tutti analizzati in modo serissimo come quando volevo avere un allevamento di pecore australiane o comprare alcuni carati di un peschereccio o nuotare con i delfini in mare aperto o lanciarmi nell’impresa di scrivere un blog o avere un gatto a cui non essere allergica … ed alcuni li ho realizzati!
Scegliete un sogno, coltivatelo, fate che il solo pensare sia per voi una sorta di rifugio da tutti gli affanni, fa bene al vostro cuore, a voi stessi e non danneggia nessuno … e se poi riuscirete a realizzarlo avrete un bellissimo ricordo da tirare fuori dal cassetto della memoria in uno di quei grigi giorni d’inverno …
Torta di carote
Ingredienti per 6 persone:
carote
100 g di farina
mezza bustina di lievito per dolci
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 pizzico di noce moscata
180 g di zucchero
2 dl scarsi di olio di oliva
2 uova
200 g di carote
140 g di gherigli di noci tritati
burro per ungere la teglia
Preparazione:
Pulite e grattugiate le carote.
Passate al setaccio la farina mescolata al lievito, mettetela in un insalatiera con la cannella, la noce moscata e un pizzico di sale. Aggiungete le uova, lo zucchero e l’olio. Mescolate bene ed aggiungete le carote grattugiate e le noci.
Versate in uno stampo imburrato e fate cuocere in forno a 180° per 1 ora circa.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
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dolce
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6 commenti:
CHE BELLO LEGGERTI!
E' vero, tutti abbiamo dei sogni, alcuni ci sembra di averli dimenticati , ma sono lì e ci basta una parola, un gesto, una qualsiasi sciocchezza e loro tornano e ci fanno di nuovo palpitare il cuore nella speranza di riuscire ad attuarli...e così viviamo sentendoci ancora giovani ed aspettiamo ancora qualcosa, sperando nel domani..
Ciao Helga che ci fai mangiare, ma anche pensare !
Ma alla fine - se mai ci sarà - dell'avventura in rete, non pensi di tradurre il tutto in un libro?
E cosa è quella stupendissima foto con delfino????
Cristina
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