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Magali
giovedì 25 febbraio 2010
309 - Genovese
Pubblicato da
pâtes et pattes |
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Oggi vi racconto la storia dei miei capelli …
praticamente è da settembre che non riesco ad avere un colore di capelli che mi soddisfa … uniforme …
Mi sono tornate alla memoria le parole di mia madre, che mi diceva quando avevo una ventina di anni: “tu non sei una persona paziente, ma ricordati che la vita ti insegnerà ad esserlo”. Ed, in situazioni molto meno banali di questa, ho imparato ad esercitare questa qualità.
Memore di questo alla fine mi sono resa conto, che nella vita, bisogna, a volte, mettersi da parte accettare gli eventi e non cercare di modificarli con ostinazione, tanto se non è il tempo giusto, non si arriva all’obbiettivo desiderato.
Sono testarda di natura e per questo le ho provate tutte, ma ora ho deciso di smettere ed accettare.
Sono viva, respiro, ho una casa, da mangiare, la salute va bene, ho degli affetti sinceri, una pelosotta magica, un carattere ironico e quindi … va benissimo così. Anche io qualche inconveniente, come tutti, oggi mi si è rotto un dente, ma non vi affannate è già stato "riparato" dal mio dentista, che ringrazio per il suo pronto intervento. Quindi, ora, prima di continuare, essendo per metà napoletana, è d'obbligo il gesto scaramantico delle corna! A parte gli scherzi
ho riflettuto e mi sono resa conto che, nei più svariati frangenti della nostra vita, ci ostiniamo, vogliamo che le cose vadano come desideriamo e se ciò non accade questo disturba il nostro quotidiano.
Allora ho rispolverato queste parole, che io per prima, dovrei avere sempre sotto gli occhi.
Preghiera tibetana della serenità
praticamente è da settembre che non riesco ad avere un colore di capelli che mi soddisfa … uniforme …
Mi sono tornate alla memoria le parole di mia madre, che mi diceva quando avevo una ventina di anni: “tu non sei una persona paziente, ma ricordati che la vita ti insegnerà ad esserlo”. Ed, in situazioni molto meno banali di questa, ho imparato ad esercitare questa qualità.
Memore di questo alla fine mi sono resa conto, che nella vita, bisogna, a volte, mettersi da parte accettare gli eventi e non cercare di modificarli con ostinazione, tanto se non è il tempo giusto, non si arriva all’obbiettivo desiderato.
Sono testarda di natura e per questo le ho provate tutte, ma ora ho deciso di smettere ed accettare.
Sono viva, respiro, ho una casa, da mangiare, la salute va bene, ho degli affetti sinceri, una pelosotta magica, un carattere ironico e quindi … va benissimo così. Anche io qualche inconveniente, come tutti, oggi mi si è rotto un dente, ma non vi affannate è già stato "riparato" dal mio dentista, che ringrazio per il suo pronto intervento. Quindi, ora, prima di continuare, essendo per metà napoletana, è d'obbligo il gesto scaramantico delle corna! A parte gli scherzi
ho riflettuto e mi sono resa conto che, nei più svariati frangenti della nostra vita, ci ostiniamo, vogliamo che le cose vadano come desideriamo e se ciò non accade questo disturba il nostro quotidiano.
Allora ho rispolverato queste parole, che io per prima, dovrei avere sempre sotto gli occhi.
Preghiera tibetana della serenità
Concedimi la serenità di sopportare le cose che non posso cambiare
Il coraggio di cambiare quelle che posso cambiare
E la saggezza per cogliere la differenza
Oggi vi scrivo questa ricetta che cucinava mia nonna, poi mia madre, non so se sia quella ufficiale, io quando ero carnivora ne ero ghiotta, oggi la mangia chi mi sta vicino e vi garantisce che è buonissima! Condizione essenziale: amare le cipolle!
E, visto i tempi di cottura, mi riallaccio al discorso iniziale della pazienza.
Genovese - piatto della pazienza
Ingredienti per 4 persone:
1 kg di tenerone
800 g di cipolle bianche
2 carote
1 bottiglia di vino bianco secco (750 ml)
un dado vegetale
olio di oliva
Preparazione:
pelate le cipolle, tagliatele a metà e mettetele a bagno in acqua fredda per un’ora circa.
Scolatele e affettatele finemente con la mandolina.
Pelate e tagliate a pezzi le carote nel senso della lunghezza.
Mettete un po’ di olio nella casseruola e fate rosolare la carne a fuoco vivo ed aggiungete il dado e scioglietelo bene.
Aggiungete le cipolle, le carote alla carne e coprite completamente con il vino.
Fate cuocere per due ore e mezza circa, finchè la carne non sia cotta ed il vino consumato completamente.
Con le cipolle condite la pasta del tipo rigatoni o penne, come secondo servite la carne con un po’ di sugo alle cipolle.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.
Etichette:
carne
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1 commenti:
Ecco perchè Roby adora le tue cipolle,sono completamente cotte nel vino !
Le cipolle fanno molto bene alla salute, fra l'altro sono diuretiche, cerchiamo di mangiarle di frequente... e sono buone !
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