pâtes et pattes

NM, alias Nonna Maria, alias filosofa dei poveri che ormai a voi tutti è ben nota, soleva dire “Meglio far invidia che pietà”, ma non so quanto sia valido questo detto. Molti mi dicono che non dovrei tenere il blog, perché la mia vita potrebbe suscitare invidia. Io penso che, in tal caso, questo meschino sentimento sarebbe provato da persone limitate, che non sono in grado di guardare al di là … E scorgere che ad ogni passo del proprio vivere corrisponde anche una contropartita di organizzazione ed affanni e, poi, soprattutto il cercare di mostrare quasi sempre il bello che scorgo non significa che non abbia anche io le mie sfighe (scusate il francesismo).

Certo che se raccontassi sempre e solo del fetente che mi tiene spesso compagnia anche per giorni di fila, delle crisi della Meniere, degli acufeni sempre più pressanti che non mi abbandonano mai neanche se c’è la televisione accesa, delle preoccupazioni per il futuro mio e dei miei cari, del mio triste e pesante passato, indubbiamente susciterei pietà, ma, lasciatemelo dire, anche un’ immensa noia!

Sono consapevole che la pietà sia sinonimo di aggregazione, quando qualcuno suscita pena farà scattare sempre attenzioni da parte degli altri, ma questo non mi appartiene, non fa parte di me. Io preferisco cercare di essere, per quanto mi è possibile, come diceva NM (che spesso s’inventava pure i termini) “inchiuppata e tosta” e continuare a scorgere il bello che c’è, e se il prezzo da pagare è la meschina invidia, me ne farò una ragione e onestamente metterò in pratica l’ormai famoso detto della suddetta:”Futtatinne!” (scusate sempre il francesismo).

Continuando sulla scia del bello, vi lascio questo scatto che potrebbe appartenere ad ogni luogo!