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Magali
sabato 30 novembre 2019
Burgers zucca - 30 novembre
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pâtes et pattes |
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Ormai la zucca di Iucci è diventata famosa, mia fedele compagna di viaggio, colgo l'occasione per salutare la mia cara amica e dirle che la penso tanto anche se sono lontano e mi manca. Comunque torniamo alla ricetta, questi burger mi sono piaciuti, ma meno di altri, perchè non amo molto la consistenza dell'avena quando diventa umida, la preferisco croccante, però il gusto era ottimo. Si accettano variazioni!
Burgers zuccaIngredienti per tre burgers:
200 g di polpa di zucca
1 uovo
50 g di fiocchi d’avena
1 cucchiaino di erbe di Provenza
1 cucchiaio di aceto balsamico
Sale
Olio
Per farcire:
erba cipollina
formaggio di capra
Preparazione:
fate cuocere la polpa di zucca in padella con coperchio (io ho aggiunto pochissima acqua affinché non si attaccasse), una volta cotta passatela al mixer.
Mettetela in una terrina aggiungete l’uovo, i fiocchi d’avene, le erbe di Provenza, l’aceto balsamico e regolate di sale. Mescolate e lasciate riposare una ventina di minuti.
Fate cuocere in padella con olio e carta forno. (io faccio così)
Servite con erba cipollina e formaggio di capra sminuzzato o con quello che più gradite.
E come dice magali “leccatevi i baffi!”
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venerdì 29 novembre 2019
Ora sì - 29 novembre
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Prologo:
ho scritto queste righe più di un mese fa e adesso, a distanza di tempo, affermo ora sì, hanno assunto un senso.
Questa riflessione non ha senso, o forse sì, non lo so, ho iniziato a scrivere senza un'idea precisa, ma forse comincio sempre così😄
ho scritto queste righe più di un mese fa e adesso, a distanza di tempo, affermo ora sì, hanno assunto un senso.
Questa riflessione non ha senso, o forse sì, non lo so, ho iniziato a scrivere senza un'idea precisa, ma forse comincio sempre così😄
Andate al di là delle apparenze: non invidiate chi sorride, forse lo fa per nascondere un dolore; non crediate che la persona ottimista abbia una vita favolosa lastricata di rosa; non pensiate che le persone allegre non abbiano problemi; riflettete sul fatto che chi ha denaro possa fare sacrifici e utilizzarlo per fare del bene, per aiutare il prossimo; ammirate coloro che agiscono in tal senso, che viaggiano, si muovono, leggono, scrivono, ascoltano musica, imparano cose nuove, cucinano piatti mai provati, hanno, semplicemente, compreso che la vita va agguantata, vissuta e questo non mi stanchero' mai di ripeterlo, vi assicuro, principalmente a me stessa. E sopratttutto, non invidiate il prossimo per cose che potreste fare anche voi, se solo lo desiderereste veramente.
Non abbiamo sconfitto il dolore, la sofferenza, la morte: siamo umani questa è la realtà. Che ci piaccia o no alla morte non abbiamo scampo, possiamo immaginarla lontana, non al nostro fianco, ma lei ci attende. Ho pensato a lungo a questo e ho scoperto, parlo assolutamente a livello personale, che l’unico antidoto sia vivere. Sì vivere intensamente, agire, farsi travolgere e sorprendere noi stessi e gli altri. Allargare i nostri orizzonti, le nostre braccia, il nostro cuore a tutto il bello che possiamo fare, osservare, catturare… Per me è piú semplice impegnarmi materialmente, perché la mente non è spesso mia buona alleata, a volte mi conduce alle mie paure conosciute, al mio lato più umano e vulnerabile, quindi, mi butto a capofitto e ... faccio, faccio. Mi impegno ad “accumulare” bei ricordi e chiunque possa pensare che la mia esistenza sia solo “rosa”, che io non soffra o che in certi giorni non arranchi è un po’ stupido. Posso apparire presuntuosa nello scrivere ciò: ogni persona ha le proprie difficoltà, ma la saggezza di pochi sta nel vedere e mostrare al mondo le curiosità, le scoperte, il bello che quotidianamente scorge ed io finché ho la possibilità di respirare, camminare, usare i miei cinque sensi voglio che la mia vita sia così e spero che mi seguano in molti!
Spesso sorrido tra me e me quando penso che ho ancora una marea di cose da raccontarvi mostre, libri, helgate, sogni che attendono in qualche angolo remoto del mio pc e quante ancora (a Dio piacendo) scoprirò ... Ho più vita che tempo. Sono iperattiva questo è sicuro e credetemi a fine giornata mi rendo conto di non essere mai e dico mai riuscita a fare tutto cio' che mi ero prefissata.
Spesso sorrido tra me e me quando penso che ho ancora una marea di cose da raccontarvi mostre, libri, helgate, sogni che attendono in qualche angolo remoto del mio pc e quante ancora (a Dio piacendo) scoprirò ... Ho più vita che tempo. Sono iperattiva questo è sicuro e credetemi a fine giornata mi rendo conto di non essere mai e dico mai riuscita a fare tutto cio' che mi ero prefissata.
Rido perchè penso che vivo troppo!😁 Sono una donna dagli estremi evidenti me ne rendo conto, forse il mondo non è ancora pronto alla mia irruenza!😆
Il mio bagaglio è colmo di avvenimenti e emozioni da raccontare per chi avrà piacere di seguirmi!💓
Qualunque cosa succeda, resta viva.
Non morire prima di essere morta davvero.
Non perdere te stessa, non perdere la speranza, non perdere la direzione.
Resta viva, con tutta te stessa, con ogni cellula del tuo corpo, con ogni fibra della tua pelle.
Resta viva, impara, studia, pensa, costruisci, inventa, crea, parla, scrivi, sogna, progetta.
Resta viva, resta viva dentro di te, resta viva anche fuori, riempiti dei colori del mondo, riempiti di pace, riempiti di speranza.
Resta viva di gioia.
C’è solo una cosa che non devi sprecare della vita, ed è la vita stessa.
Virginia Woolf
Qualunque cosa succeda, resta viva.
Non morire prima di essere morta davvero.
Non perdere te stessa, non perdere la speranza, non perdere la direzione.
Resta viva, con tutta te stessa, con ogni cellula del tuo corpo, con ogni fibra della tua pelle.
Resta viva, impara, studia, pensa, costruisci, inventa, crea, parla, scrivi, sogna, progetta.
Resta viva, resta viva dentro di te, resta viva anche fuori, riempiti dei colori del mondo, riempiti di pace, riempiti di speranza.
Resta viva di gioia.
C’è solo una cosa che non devi sprecare della vita, ed è la vita stessa.
Virginia Woolf
giovedì 28 novembre 2019
Perla 47 - 28 novembre
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Ancora pochissimi giovedì e arriveremo alla fine del percorso ... vi lascio alla perla odierna, buona lettura!
Perla 47 - Rispondi, non reagireIl cervello umano si è evoluto nel tempo in tre fasi:
- tronco cerebrale, focalizzato sull'evitare il pericolo;
- sistema limbico, focalizzato sull'accedere alle ricompense;
- corteccia, cocalizzata sull'associarsi a "noi".
In un individuo questi tre sistemi, evitare, accedere e associarsi sono sempre in funzione. La chiave di volta sta nellos tabilire se essi siano al lavoro in modo positivo, un modo cioè che promuova la felicità e sia di beeficio a se stessi e agli altri, oppure in modo negativo, ossia un modo che conduce alla sofferenza ed è, quindi, nocivo.
Cosa accade nel tuo cervello quando pesti sistemi funzionano in maniera positiva, cioè quando ti senti bene, quando sei "nella zona", quando stai realizzando te stesso o stai progredendo spiritualmente? La risposta è importante, perchè puoi deliberamente stimolare e, conseguentemente, gradualmente rafforzare le reti neurali che sostengono questi stati mentali positivi.
Quuando ti senti al sicuro, soddisfatto e amato, il sistema del tuo cervello imporntato sull'evitare è calmo, il sistema improntato sull'accedere è contento e quello che si associa è premuoroso. Quest è il modo in cui il cervello attiva una modalità di risposta che porta sollievo e che ti nutre.
Ecco, però, il rovescio della medaglia: quando ti senti minacciato, anche solo minimamente, il sistema focalizzato sull'evitare mette la marcia dell'odio inteso in senso lato (rabbia, paura): quando sei completamente frustrato o insoddisfatto, il sistema che si focalizza sulla ricompensa scade nell'avidità (che va dal semplice desiderare qualcosa fino a provarne ossessione o dipendenza); e quando ti senti rifiutato o svilito, il sistema che cerca l'associazione sfocia nel patema d'animo (che va dal un dolore sordo fino ai terribili sentimenti di abbandono, mancanza di valore o solitudine).
Ogni volta che ti senti pressato, preoccupato, irritato, deluso, abbandonato, emarginato o triste, questo scatena stress.
Si è sottoposti continuamente a tensioni e tutto ciò ci porta a vivere in una condizione di stress continuo a tal punto da diventare un nuovo modo di vivere ritenuto, alla fine, normale. Oltre a determinare sentimenti infelici, tutto questo è dannoso per la tua salute fisicam lo stress cronico provoca un indebolimento del sistema immunitario, crea disturbi all'apparato digerente, causa squilibri ormonali e fa aumentar i rischi di infarto o di ictus. Lo stress mina inoltre anche la salute mentale, poichè porta con sè pessimismo, umore sotto i piedi e depressione; fa aumentare l'ansia e l'irritabilità: provoca "una disperazione cronica" che ti fa chiudere sempre più in te stesso, giocare in difesa, mettere i tuoi sogni in un cassetto e ti fa vivere al di sotto delle tue capacità; ti fa aggrappare al "noi" temendo, perfino sfruttando o addirittura attaccando "il loro".
Quindi rientramo in casa.
Come
Dobbiamo attivare la modalità di risposta, quella non reattiva del nostro cervello. Il punto nodale è quello di assumere come priorità il fatto di stare bene, di cercare quotidianamente le opportunità per stare in pace, la felicità e l'amore e prendere tutti i momenti che abbiamo a disposizione per indugiare nel ben-essere.
Ogni volta che riesci ad essere in questa modalità di risposta del tuo cervello, rientra più facile tornare "a casa".
Questo accade perchè "i neuroni che si accendono insieme, si cablano insime": ciò significa che stimolare i substrati neurali di calma, contentezza e premura, li rafforza. E questo rende anche più difficile l'essere spinti fuori casa; è come allungare la chiglia della tua barca a velain modo tale che, a prescindereda quanto duramente soffieranno i venti della vita, rimarrai saldo ed eretto, non capitolerai e continuerai a dirigerti verso il faro dei tuoi sogni. Ciò rende meraviglioso questo percorso e che lo scopo del viaggio della tua vita, cioè l'essere in pace, felice, amorevole e amato, divenza il tramite per arrivare a destinazione.
mercoledì 27 novembre 2019
SuperHelgata 2 - 27 novembre
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A chi se lo fosse perso consiglio di leggere il post di ieri, che vi serva da monito: se qualcosa va storto nella vostra giornata e vi capita di pensare che per quel giorno avete già dato e che non vi può capitare altro di nefasto, ricordatevi di Helga!😉
Sbloccata la mia auto , ritornata al volante, ero spossata, ma felice 😃 e, come vi dicevo ho proseguito il mio programma e mi sono diretta al supermercato: vi faccio ridere mentre riempivo il carrello ho visto una giacca invernale prezzo 49,90 € mi piaceva, ma tra me e me ho detto: "Lascia perdere hai già tanta roba e poi costa troppo" (sapete io solo low cost!😂), ho continuato i miei acquisti e ho fatto una mega spesa ingombrante (soprattutto lettiera, cibo randagi, acqua) caricato il tutto, ho imboccato la via del ritorno, avevo una fame terribile, ormai erano le 14,30 passate e non avevo neanche fatto colazione, e avevo dimenticato di acquistare qualche biscotto o simili, non vedevo l'ora di arrivare a casa per poter mangiare qualcosa, ma non sapevo cosa il destino avesse in serbo per me😆 ... ad un certo punto sulla strada davanti a me vedo un bellissimo fagiano immobile.
Io lo guardo e lui non si sposta, accosto la macchina al fine di scendere per fargli attraversare la strada, ho lo sguardo fisso su di lui, e non mi rendo conto che, intanto, sto andando mooolto lentamente (per mia fortuna) avanti, ma sapete com'è andata?
Ho accostato troppo, il terreno che costeggia l'asfalto, ha ceduto a causa della pioggia caduta copiosa nei giorni precedenti e ... mi sono ritrovata così, credetemi non si nota, nelle foto, di quanto realmente fosse inclinata l'auto.
Ho cercato di uscire dal lato guida, ma la macchina era talmente in pendenza che la portiera era pesantissima e non riuscivo ad aprirla se non di una decina di centimetri. Allora sono andata dall'altra parte e ho avuto la fortuna che lo sportello non fosse proprio a stretto contatto con il terreno e così sono riuscita ad aprirlo e uscire.
Una volta sulla strada non mi sono persa d'animo e ho iniziato a far segno alle auto in transito di fermarsi, il primo, ironia della sorte, è stato un cacciatore che mi ha chiesto cosa fosse accaduto e io non ho detto che mi ero accostata per salvare un fagiano, perchè avevo certezza non mi avrebbe compreso😜
Poi si sono fermti due signori che non erano nel luogo e mi hanno assicurato che andavano ad avvertire un depanneur che venisse in mio soccorso, uno dei due salutandomi mi ha detto:"Mi raccomando aspetti qui!"😲 e l'altro lo ha rimbrottato, indicando la mia auto:"Ma dove vuoi che vada!"😂
Dopo una decina di minuti ritornano i due signori e mi rassicurano dicendomi che tra venti/trenta minuti il carro attrezzi sarebbe arrivato.
Ero sul ciglio in attesa, si sono fermate altre macchine per chiedere se avessi bisogno di aiuto ... Io non ero affannata, perchè più che sicura che ad Otto non fosse accaduto nulla, ma temevo che si cappottasse, mentre l'avrebbero "tirata su!".
Finalmente in lontananza vedo un veicolo con le luci alternate, erano loro, i miei salvatori!
In tre si sono messi per levare me e Otto dai guai. Ce l'hanno fatta in pochi minuti: costo dell'operazione con fattura e TVA compresa (la nostra Iva) 144 € (la punizione per non aver acquistato il giaccone)😁
Otto era in perfetta forma senza graffi o ammaccature!
Otto era in perfetta forma senza graffi o ammaccature!
Sono riuscita ad arrivare a casa sana e salva e ho pure accompagnato la signora dei gatti per il tour serale di nutrizione randagi!
Mi rendo conto di essere stata fortunata: sabato sia al mattino che al pomeriggio il mio angelo custode era sicuramente al mio fianco e per chi fosse curioso il fagiano, non è stato investito, e si è poi deciso ad attraversare la strada.
Se siete curiosi e volete vedere il video del salvataggio, lo trovate qui sotto, è molto mal fatto, perchè intanto seguivo le manovre!
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martedì 26 novembre 2019
SuperHelgata 1 - 26 novembre
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Ogni volta che vi parlo di un'Helgata, credo di aver raggiunto il limite ed, invece, riesco sempre a superarmi!
Piove da giorni, molto strano per queste zone, e vige allerta meteo: dovete sapere che al limite del paese c'è un rifugio per gatti proprio in prossimità del fiume. Sabato mattina avevo deciso di andare a fare spese al supermercato che dista circa 25 km, ma prima sono andata a dare un'occhiata ai mici e infatti era tutto allagato, praticamente dove vedere l'acqua, solitamente, si parcheggia.
Sono stata accorta e ho parcheggiato prima dello specchio d'acqua, ma non mi sono resa conto che il terreno, in apparenza, compatto non lo era, è al momento di fare la manovra inversa per tornare indietro, le ruote davanti non facevano presa e giravano a vuoto 😱 Per mia fortuna c'erano anche altre persone, dopo di me al volante della mia auto si sono avvicendati una signora ed un signore, ma il risultato è stato il medesimo nonostante avessi posizionato sotto le ruote un cartone molto spesso.😱😱
Che fare?😲
Il signore aveva un fil di ferro e ha legato le nostre auto e provato a tirare, ma nulla di fatto, perchè il filo era troppo corto e non aveva potuto legarlo saldamente.😱😱😱
Intanto intorno si era raccolto un gruppo😆 di consiglieri e sostenitori, vi confesso che tutti erano fiduciosi tranne la sottoscritta.😳
Io ero preoccupatissima 🙄, perchè la mia auto è molto pesante ... ma rincuorata dal fatto che tutti mi avevano detto di non preoccuparmi, che una soluzione si sarebbe trovata 👌
Arriva un altro signore che dal suo portabagagli tira fuori una lunga cinghia in nylon e in tre si consultano su come legare le due auto😕 il collegamento è stato effettuato, macchine unite 👍
Al voltante del mio kangoo sale la signora con il finestrino abbassato in modo che un altro signore potesse darle istruzioni su come girare bene le ruote, l'altro signore è andato al volante della propria auto pure lui con vetro abbassatto: le manovre hanno inizio.
E pian piano vedo che Otto (questo è il nome della mia auto del vezzeggiativo KangoOtto) arranca e riprende terreno ...
Non vi sto a raccontare poi come la signora, sempre con super indicazioni dall'esterno, sia stata così abile da invertire il senso di marcia, in quello spazio angusto.
Ho ringraziato tutti calorosamente e ancora una volta mi sono sentita "accolta" dalla gente, questa volta sconosciuta, di questo villaggio.💓
La lezione per quella giornata in cui, non ci crederete, ma avevo il sesto senso mi accadesse qualcosa, l'avevo avuta e invece di scegliere la via più saggia, cioè quella di tornarmene a casa, ho deciso di proseguire ed andare all'ipermercato a fare le commissioni.😖 E' stata una pessima idea ...
Se continuassi il racconto e vi scrivessi cosa mi è accaduto il post diventerebbe troppo lungo, quindi vi aspetto domani ... non sapete cosa vi attende 🥺 e neppure io lo sapevo😩
lunedì 25 novembre 2019
Contro - 25 novembre
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Rimando a domani il post sulla SuperHelgata perchè oggi sono presente contro la violenza: per tutte le donne maltrattate sia psicologicamente che fisicamente, è difficile combatterla ... impossibile? Ma? Io voglio credere ai miracoli
domenica 24 novembre 2019
Scampolo d'autunno - 24 novembre
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Per chi fosse curioso di sapere cosa ho combinato ieri, vi aspetto domani con una SuperHelgata, vi assicuro che questa volta ho superato me stessa😁, vi lascio allo scatto domenicale!
In questo angolo di Parigi l'autunno è ancora presente!
Buona domenica a tutti voi!
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sabato 23 novembre 2019
Crostoni zucca e - 23 novembre
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E sempre con la zucca di Iucci ho preparato questa ricetta, ho utilizzato del formaggio francese il Bleu: assomiglia al brie, ma all’interno è come il gorgonzola. E’ veramente buono: fidatevi! Questi crostoni sono ottimi e vanno benissimo per un pranzo frugale o per un aperitivo, ve li consiglio vivamente e buon fine settimana a tutti voi, il mio sotto la pioggia battente e il vento sferzante!
Crostoni zucca e Ingredienti per due crostoni:
1 fetta di pane casereccio per persona (io Polaine)
1 fetta di zucca (circa 100 g)
formaggio erborinato (io ho usato il Bleu)
gherigli di noce
senape di Digione q.b.
timo fresco
sale
pepe
olio extravergine di oliva
Preparazione:
private della buccia la zucca. Tagliatela a dadini. Passatela al microonde per due minuti con un pizzico di sale e il timo.
Spalmate della senape sulle fette di pane, mettete la zucca, dei tocchetti di formaggio e i gherigli di noce spezzettati.
Mettete in forno preriscaldato a 180° per 12 minuti. Sfornate irrorate con un filo d’olio. Servite.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
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venerdì 22 novembre 2019
Helgate 11 - 22 novembre
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Il post di oggi doveva essere un altro, ma qui si vive alla giornata o meglio si sopravvive😁
Per chi si preoccupa,😱 perchè sono qui in un paese, quasi deserto, battuto dal vento gelido, in solitudine penso faccia benissimo a preoccuparsi😅
Qui sono nel sud e, notoriamente, ovunque tu sia la parte meridionale di ogni paese è accogliente, conviviale e io sono riuscita ad "entrare" a pieno titolo a far parte di questa realtà!
Qui sono nel sud e, notoriamente, ovunque tu sia la parte meridionale di ogni paese è accogliente, conviviale e io sono riuscita ad "entrare" a pieno titolo a far parte di questa realtà!
Sono stata invitata con i miei vicini da una coppia di loro amici che, di conseguenza, sono diventati miei amici, ormai sono vecchia e certe cose mi commuovono. Vi spiego meglio il menù ufficiale era tete de veau (testa di vitello), ma per me che da 25 anni sono vegetariana, avevano preparato una bella orata. La gentiliezza di preparare qualcosa di diverso, pur di avermi con loro mi ha fatto sentire coccolata, il varcare la soglia e vedere le cartoline, da me inviate quando sono raminga, in bella mostra mi ha fatto sentire parte di quella casa.
Io sono senza famiglia, carente di affetto for ever, è così devo farci i conti da sempre, sono costretta ad accettarlo e il vedere di come molti (non ci crederete ma sono tanti) mi vogliono bene mi fa scendere sempre qualche lacrima!
Un'altra caratteristica di questa parte di Francia è che qui si beve! Uh se si trinca! Io non bevo abitualmente, non perchè non ami il vino (buon amico che ti fa dimenticare gli affanni, ti fa sentire leggera e affascinante), ma perchè soffro già di mio di mal di testa (il famoso fetente che voi tutti ben conoscete), ma nelle riunioni di amici, solo per non essere sgarbata, mi adeguo, oggi: 5 persone=4 bottiglie, senza contare il digestivo di fine pasto (quello vi confesso l'ho saltato!)
Morale: una volta tornata a casa alle 16,30 sono andata direttamente a dormire e sono stata svegliata da una chiamata di mio marito alle 19,30, ma, detto tra noi, non sapevo neanche dove mi trovassi e che ora fosse!
Che vi devo dire la solitudine ha il suo prezzo!
Adesso che sono quasi le 20,30 è meglio che mi alzi a servire le pelose!
Non ho più l'età per queste cose e se domani mattina leggerete queste riflessioni (termine troppo elevato per ciò che ho scritto, ma non ne trovo uno migliore se non sriflessioni) vuol dire che sono sopravvissuta alla bevuta!😲
Vi metto il link del piccolo koala per tenerlo nell'album dei ricordi, ma con il post non ci azzecca per nulla😆 Non credo che il vino sia così dannoso o forse sì😊 Buonanotte, ops Buongiorno!
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giovedì 21 novembre 2019
Perla 46 - 21 novembre
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Mi trovo assolutamente in accordo e sintonia con la perla odierna. Attualmente, forse a causa dei social, ho visto che la maggior parte delle persone tende alla fotografia, la preparazione culinaria, l’aspetto esteriore, assolutamente tutto perfetto. Io da sempre sono una persona volenterosa, ma molto imperfetta e da quando ho accettato tutto questo, sto molto meglio, forse perchè ho imparato a far le cose per me stessa e me ne infischio del giudizio altrui. Sto imparando anche ad accettare che il mondo non sia perfetto o meglio in sintonia con me, ma per fare ciò vivo praticamente da eremita.
Perla 46 - Rilascia l’ansia relativa all’imperfezione
Le “imperfezioni” sono sempre presenti e comprendono: caos, disordine, vestiti sporchi, erbacce, ingorghi stradali ferite fisiche, malattia, invalidità, dolore, problemi situazioni da risolvere, ostacoli, perdite, errori e sbagli, confusione, mancanza di chiarezza.
In poche parole un’imperfezione, intesa in questo senso, è l'allontanamento da un ideale ragionevole o standard, tutti questi allontanamenti hanno un costo ed è meglio fare tutto il possibile per evitare di pagarlo.
Riguardo all' imperfezione in se stessa, non ci limitiamo a questo: diventiamo ansiosi ci sentiamo a disagio ci innervosiamo ci stressiamo e diventiamo problematici, piuttosto che riconoscerla come un aspetto normale della vita. Invece di affrontare le situazioni per come sono, gestendole semplicemente, ci intrappoliamo nella preoccupazione sul loro significato, lamentandoci, sentendoci impotenti, sviluppando delle convinzioni rigide ed emettendo giudizi, incolpando noi stessi e gli altri oppure auto-commiserandoci e sentendoci ancora più delusi, maltrattati e trattati ingiustamente dalla vita.
Queste reazioni nei confronti dell'imperfezione ti fanno sentire molto peggio di quanto tu ne abbia bisogno, creando attriti con gli altri e rendendo più difficile intraprendere delle azioni efficaci.
Ecco un'alternativa: lascia che una tazza rotta sia una tazza rotta, senza aggiungere alcun giudizio, resistenza, colpevolizzazione o preoccupazione.
Come
Fai degli sforzi appropriati per migliorare le situazioni, ma renditi conto del fatto che qualsiasi cosa può essere imperfetta. Non puoi rendere la tua personalità assolutamente perfetta e non puoi nemmeno rendere perfetti gli altri nè, tanto meno, il mondo. Apriti a questa realtà: non puoi proteggere in modo perfetto coloro che ami, nè eliminare tutti i fattori di rischio relativi alla tua salute, nemmeno impedire alle persone di fare cose stupide. All'inizio questa apertura potrebbe risultare faticosa, e a tratti anche triste, ma poi sentirai una ventata di aria fresca, una nuova libertà e un'ondata di energia per le cose che puoi fare, adesso che non vieni più sminuito dalla disperazione di dover rendere perfetta ogni cosa.
Abbiamo bisogno di standard e di ideali, ma abbiamo anche bisogno di considerare tutto ciò in modo più leggero.
Fai attenzione anche al bisogno di avere sempre ragione, l'insistenza moralizzante dell'auto in posizione del tuo punto di vista, di come tu, gli altri e il mondo intero dovrebbero operare. diventa consapevole se hai o meno delle tendenze verso il protezionismo punto e, rischi di trasformarti in una persona con cui è difficile vivere e lavorare, oltre a diventare un individuo interiormente infelice.
Fondamentale è riconoscere che tutte le condizioni, mi riferisco all’aspetto materiale (ad esempio una casa disordinata) e, non ovviamente a quello morale, non importa quanto imperfette, sono perfette così come sono. La perfezione e l'imperfezione svaniscono in quanto distinzioni significative. Sono solo cose nel loro diritto di essere, in sé stesse per se stesse, senza le nostre etichette di bene o male, bello o brutto, perfetto imperfetto. Allora non vi sarà più ansia riguardo l'imperfezione, vi saranno solo semplicità, immediatezza, impegno e pace.
mercoledì 20 novembre 2019
Per Te - 20 novembre
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Ciao cara so che a volte “passi” di qui ... Spesso non ci si rende conto di come le vite si intreccino, anche se si è lontani.
Ti sono grata, perchè grazie a te, sto rivivendo molte emozioni sopite; si affollano nella mia mente e nel cuore innumerevoli ricordi del periodo universitario, come quando trascorrevo le notti per terminare i progetti, le innumerevoli attese in vista di essere chiamata a sostenere l’esame, le materie, in cui avevo fallito, rimandate alla fine del percorso, perché, per me, un tempo ostiche. Ho avuto dei momenti di cedimento, in cui avrei voluto mollare, interrogativi sul perché continuassi, il timore di deludere qualcuno, nessuno era in grado di comprendere come mi sentissi … sono andata avanti sbattendo la testa contro gli ostacoli, imparando ad essere più forte la volta successiva …
La determinazione, la tenacia hanno un ruolo preponderante e so che tu possiedi queste qualità, ricorda, però, che spesso si finisce per essere troppo intransigenti nei confronti di se stessi e bisogna essere così saggi e benevoli nei propri confronti da non esagerare. So benissimo come ci si sente, si ha sempre in mente quel blocco da superare, come se avessimo un peso sulle spalle che diventa ogni giorno più ingombrante ...
La determinazione, la tenacia hanno un ruolo preponderante e so che tu possiedi queste qualità, ricorda, però, che spesso si finisce per essere troppo intransigenti nei confronti di se stessi e bisogna essere così saggi e benevoli nei propri confronti da non esagerare. So benissimo come ci si sente, si ha sempre in mente quel blocco da superare, come se avessimo un peso sulle spalle che diventa ogni giorno più ingombrante ...
Sai cosa facevo? Non pensavo all'esame mancato, dicevo tra me e me che tra venti giorni sarebbe finita, sarei stata libera e mi sarei sentita leggera e per scaricarmi ballavo (o meglio mi agitavo) sentendo a tutto volume QUESTA CANZONE, lo so è decrepita, ma credimi se Bennato sapesse di quanti momenti difficili mi ha aiutato a superare, sicuramente ne avrebbe scritte molte di più.
Lo so le mie parole, non sono gran cosa, vorrei donarti “un’orbita” di serenità, ma non è in mio potere, posso, però, affermare con certezza che i pensieri, il bene uniscono al di là della distanza e, il sapere, che un’umana con una schiera di gatti ti pensa e sparge la voce dicendo di incrociare le zampotte, sicuramente ti farà ridere!
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martedì 19 novembre 2019
Sur le mur - 19 novembre
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C'è una persona che ha la capacità di donarmi un pezzo di "casa", grazie Loredana 😍 e presto vi dirò perchè!
Cammino per vie che percorro da quasi 40 anni, rappresentano il mio mondo, la mia casa, ma non sono mai le stesse, c'è sempre qualcosa di nuovo, basta alzare lo sguardo ...
Cammino per vie che percorro da quasi 40 anni, rappresentano il mio mondo, la mia casa, ma non sono mai le stesse, c'è sempre qualcosa di nuovo, basta alzare lo sguardo ...
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lunedì 18 novembre 2019
Il sacrificio continua - 18 novembre
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Premetto che non sono sponsor della Ferrero, ma devo dire che a Parigi i suoi prodotti sono veramente in ogni dove e vanno proprio alla grande. Io, vi confesso, non sono una fan, tranne il ciocorì che adoro, dopo aver assaggiato i biscotti ripieni di nutella, mi sono "imbattuta" in questi kinder con "rivestimento" di cioccolato fondente invece che al latte e non ho potuto resistere. Li ho comprati ed assaggiati e devo dire che li preferisco a quelli al latte e che devo dirvi ... il sacrificio continua, lo faccio solo per voi ovviamente!😁
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domenica 17 novembre 2019
Indolenza - 17 novembre
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Domenica parigina ... persone che corrono, un'imbarcazione solca la Senna e il tempo scorre indolente. Sulla scia di quest'immagine non posso che augurarvi un'ottima domenica!
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sabato 16 novembre 2019
Torta di zucca senza - 16 novembre
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Pochi giorni prima di partire, la mia amica Iucci mi ha regalato una zucca da lei prodotta (grazie mille carissima😘) e io, ovviamente, l'ho portata con me attraverso la Francia😉
Non avevo voglia di preparare la solita minestra e così ho fatto qualche esperimento, oggi ve ne presento uno, questa torta salata di zucca senza pasta.
Torta di zucca senzaIngredienti per una tortiera diametro 26 cm:
600 g di zucca
2 uova
80 g di formaggio di capra fresco
20 g di emmental grattugiato
100 g di latte (il tipo che preferite vegetale o animale)
1 cucchiaio di senape
80 g di farina semi integrale
olive nere denocciolate
semi di girasole
erbe di Provenza per spolverizzare
sale
Preparazione:
private la zucca della buccia, tagliatela a tocchi, fatela cuocere (io ho utilizzato il wok) con pochissima acqua, sale, mettete il coperchio per una decina di minuti.
Preriscaldate il forno a 180°.
Passate al mixer la polpa di zucca, aggiungete le uova, il formaggio di capra, l’emmental, la farina, la senape, regolate di sale, se necessario.
Otterrete un composto morbido.
Foderate lo stampo con carta forno, mettete il composto. Infornate fate cuocere 10 minuti, tirate fuori dal forno mettete le olive, precedentemente tagliate in due, i semi di girasole, spolverizzate con erbe di Provenza e fate cuocere per altri 20 minuti.
Servite tiepida o fredda.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
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venerdì 15 novembre 2019
Lungo la Senna - 15 novembre
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A Parigi noto sempre un'estrema e continua attenzione ai dettaglie e scopro sempre qualcosa di nuovo. Girovagando lungo la Senna già avevo notato quest'iniziativa, e l'altro giorno la mia attenzione è stata attratta da queste strutture.
Se si desidera rilassarsi
Andare in altalena guardando l'acqua
Una struttura per consentire ai ragazzini di giocare a calcio senza che la palla finisca nel fiume!
Andare in barca stando coi piedi per terra!
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giovedì 14 novembre 2019
Perla 45 - 14 novembre
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Lo confesso spesso non riesco a mettere in pratica queste perle di saggezza, però leggere mi aiuta a riflettere e a comprendere gli errori che commetto, gli espedienti che potrei adottare per vivere meglio, la via per capire me stesso e gli altri. Vi lascio, quindi, alla perla odierna.
Perla 45 - Non lanciare dardi
Provare dolore fisico e mentale è inevitabile punto per usare una metafora di Buddha, i dolori inevitabili della vita sono i suoi "primi dardi". dopodiché noi aggiungiamo insulti alle ferite con le nostre reazioni, con il modo in cui reagiamo ai primi dardi.Inoltre è cosa comune avere reazioni sconvolgenti quando in realtà non è accaduto niente di così veramente negativo.
Qualche volta, in maniera ancora più assurda, reagiamo negativamente addirittura eventi positivi. Forse qualcuno ti ha fatto dei complimenti e tu hai provato sentimenti di inadeguatezza e di mancanza di valore oppure ti hanno offerto un'opportunità al lavoro e tu sei ossessionata dalla paura di non saperla gestire; ancora, qualcuno ti propone di approfondire la vostra amicizia e tu ti preoccupi di deluderlo.
Tutte queste reazioni sono "secondi dardi", quelli, cioè che noi lanciamo contro noi stessi. Includono reagire in modo esagerato a piccole cose, covare rancore, giustificarsi, affogare nel senso di colpa dopo aver imparato la lezione, rimanere attaccati alle cose molto tempo dopo che sono accadute, perdere la prospettiva, preoccuparsi di cose che non possiamo controllare.
La vita ti lancia dardi a sufficienza sufficienza, senza doverci aggiungere quelli lanciati da te stesso!
Come
Accetta accetta l’inevitabilità dei primi dardi. Fanno male, ma il dolore è il prezzo del vivere. Cerca di non lasciarti offendere dal dolore, come se fosse un affronto o di provare imbarazzo come se fosse un fallimento personale.
Quando sopraggiunge un dolore, diluiscilo in uno spazio ampio di consapevolezza. Con una metafora tradizionale, immagina di versare un grosso cucchiaio di sale in una tazza d'acqua e poi berla: che schifo! Immagina, poi di sciogliere quello stesso cucchiaio di sale in una grande zuppiera di acqua pulita: adesso non è poi così male. E’ la stessa quantità di sale, ma questa volta è contenuta e diluita in un contenitore più grande. Vedi se puoi accettare il dolore permettergli di esistere senza reagire ad esso; questo è un aspetto chiave, segno di una pace interiore incondizionata.
Osserva ora i secondi dardi. Sono spesso più facili da vedere, quando sono le altre persone a lanciarli contro se stesse; contemporaneamente considera il modo in cui sei tu ad “dardeggiare” te stesso. Gradualmente Porta la loro consapevolezza nel momento presente così da poter vedere proprio l'istante esatto in cui nasce questa inclinazione a lanciarli; questo punto blocca lì, prima di iniziare a ferirti ancora una volta.
un secondo Dardo scatena reazioni mentali a cascata, come un macigno che rotola giù da una montagna facendole cadere, a catena, molti altri. Per fermare la frana inizia a rilassare il tuo corpo come meglio puoi.
Cerca poi di vedere quanti più aspetti ti è possibile della situazione che ti ha preoccupato in quel dato momento, e maggiori aspetti della tua vita in generale, soprattutto le parti che invece a dispetto di tutto stanno andando bene.
Non cercare altre ragioni per preoccuparti, criticare te stesso o sentirti maltrattato!
Quando scagli i secondi dardi, considera che la persona che verrà maggiormente ferita sarei proprio tu. La sofferenza provocata dai secondi dardi che va da media a forte, non è veramente necessaria. Come dice il proverbio il dolore è inevitabile, ma la sofferenza è facoltativa.
mercoledì 13 novembre 2019
Soddisfazione - 13 novembre
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Sono andata al Salon de la photo 2019 per piacere e non per dovere! Solitamente in questo periodo sono a Parigi quindi abitualmente ci vado, ma quest’anno avevo una ragione in più.
All’ingresso espongono una serie di fotografie di illustri sconosciuti, chi desidera può partecipare inviando un'immagine. Quest'anno il tema scelto dagli orgniazzatori è stato “dualità”. Sia mio marito che io abbiamo “risposto” inviando uno scatto per uno, le nostre foto sono state selezionate ed è stato bello cercare, tra le foto esposte, le nostre.
Lo scatto di Fabio
E’ una soddisfazione, forse banale, ma vedere l’immagine che avevo scelto tra le tantissime che fanno parte dei miei archivi, esposta con il mio nome mi ha fatto piacere. Ecco il mio scatto.
martedì 12 novembre 2019
Quel nonsochè - 12 novembre
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Mi è già capitato di incontrare a Parigi molte ragazze orientali con gonne di tulle, velate, leggere che ad ogni passo fluttuano, appaiono leggiadre. Nell'incendere, nell'abbigliarsi hanno sempre un "nonsoché" che le distingue.
lunedì 11 novembre 2019
Concordo - 11 novembre 2019
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Ricopriva il muro di un edificio in ristrutturazione ...
"Voglio solo collezionare momenti di felicità"
Stendhal
Non posso che essere d'accordo con queste parole, sicuramente non possiamo esimerci dalle prove dolorose che la vita ci impone, ma potremmo evitare tante discussioni inutili, comportamenti non consoni e, in cambio,"accumulare" momenti di felicità e farne tesoro e ...
Buona settimana a tutti voi cari amici!
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domenica 10 novembre 2019
Bonne dimanche - 10 novembre
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sabato 9 novembre 2019
Trent'anni - 9 novembre
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9 novembre 1989 - 9 novembre 2019
immagine tratta da internet
4 febbraio 1945: inizio della conferenza di Yalta dove gli Alleati regolano le sorti della Germania sconfitta. Il paese e specialmente Berlino sono divisi in più zone.
12 maggio 1942: fine del blocco di Berlino, l’URSS aveva bloccato l’accesso alla città agli occidentali, che avevano reagito attraverso un ponte aereo.
13 agosto 1961: in seguito all’esodo di massa dei berlinesi dell’est verso l’ovest, i sovietici costruiscono un muro che separa le due parti.
9 novembre 1989: ventisette anni dopo la sua costruzione il muro cade, che porta alla fine del blocco orientale.
3 ottobre 1990: la riunificazione tra le due Germanie è ufficiale. La data, è oggi, la festa nazionale del paese.
La sera del 9 novembre 1989 il muro di Berlino è caduto, si aprono, così. le frontiere tra l’Ovest e l’Est. Un grande avvenimento, vale la pena di notare, sopraggiunge senza fare vittime né da una parte né dall’altra, caratterizzato, unicamente, da una gioia collettiva. Oggi si festeggiano i 30 anni dalla fine di questo simbolo funesto, a lungo soprannominato “il muro della vergogna”, che rappresentava lo scontro tra due ideologie dalla fine della seconda guerra mondiale. Dopo la caduta e gli abbracci, la riunificazione ha avuto inizio dal 1990, ma il paese, che conserva le stimmate di questo periodo travagliato, non vuole dimenticare nulla.
Da quando le immagini dei blocchi di cemento che cadono al suolo vengono diffuse in tutto il mondo, il messaggio è chiaro: l’URSS e il blocco comunista subiscono una grande disfatta. In seguito un paese intero ha dovuto ricostruirsi, dopo aver vissuto decine di anni senza comunicare. Grazie a una forte volontà dell’Ovest di accogliere e fondare una nuova Germania federale, i cambiamenti si sono presto fatti sentire, al punto di diventare la principale potenza economica e politica europea. Il sistema economico tedesco, sebbene sotto molti aspetti imperfetto, è ora regolarmente portato come esempio.
Se la riunificazione ha portato un rapido aumento del livello di vita a est, le differenze persistono sempre al punto che alcuni parlano di “muro fantasma”. Secondo l’istituto tedesco di statistica la popolazione all’Ovest è più giovane, più cittadina e meno “toccata” dalla disoccupazione, tutto ciò crea, quindi, tensioni nella Germania dell’Est, quindi appare chiaro che più che la caduta di un muro, ci vorrà, dunque, del tempo per unificare in modo duraturo questo paese.
Come gli errori commessi durante il cammino della nostra vita, di cui dovremmo fare tesoro ed imparare da questi, la storia dovrebbe insegnare, essere da monito e impedire che tutto ciò riaccada e non venga reiterato, ma spesso gli esseri umani sono stolti.
Come gli errori commessi durante il cammino della nostra vita, di cui dovremmo fare tesoro ed imparare da questi, la storia dovrebbe insegnare, essere da monito e impedire che tutto ciò riaccada e non venga reiterato, ma spesso gli esseri umani sono stolti.
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venerdì 8 novembre 2019
Cinemando - 8 novembre
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Ho visto questo film
che vede come interpreti principali Catherine Deneuve, che ricopre il ruolo di un'attrice famosa, Fabienne, che non vuole abbandonare la scena, e Juliette Binoche, la figlia Lumir, sua sceneggiatrice. Il film è incentrato sul rapporto tra queste due figure in perpetuo conflitto, sullo sfondo di set cinematografico in cui la Deneuve interpreta la figlia, diventata anziana, nel corso della sceneggiatura di una donna dall'eterna giovinezza, interpretata da un'attrice che ricorda moltissimo una sua antagonista e amica che si tolse la vita molto tempo fa. Lumir accusa la madre come causa di questo estremo gesto. Oltre a ciò Fabienne è anche reduce del successo della sua autobiografia, in cui ha reinventato la sua vita, creandosi una figura ideale di madre e di donna.
Le attrici sono impeccabili, all'altezza dei ruoli: Catherine Deneuve conferma le sue indiscutibili capacità di recitazione, unico grande difetto: il film ha pochissime scene all'esterno ed è molto lento, intimista, io, complice anche la stanchezza, mi sono addormentata tre volte e alla terza russavo pure e sono stata svegliata dal mio amico che mi ha dato di gomito! Se volete andare a vedere questo film vi consiglio di farlo assolutamente freschi e riposati! In definitiva non metto in discussione la bravura del cast, l'attenzione dei particolari, la bellezza del giardino della casa nascosto in pieno centro parigino, ma forse io non ero pronta, l'ho trovato troppo lento, intimista e estremizzato al punto di non distinguere la verità dalla bugia ... Il mio consiglio sul fatto se andare a vederlo? Fate ciò che vi pare!😆
giovedì 7 novembre 2019
Perla 44 - 7 novembre
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Avanziamo verso la meta, siamo a buon punto e credo che ognuno di noi dovrebbe scoprire e amare il proprio Bambino Interiore e soprattutto cercare di farsi rispettare di più, perchè questo è un sacrosanto diritto. Buona lettura!
Perla 44 - Ama il tuo Bambino Interiore
Da quando sei nato ad oggi le esperienze vissute hanno lasciato delle tracce nella tua psiche, formando degli strati e I più importanti sono quelli che si sono creati nell’infanzia, cioè quando il cervello era maggiormente ricettivo. Le cose che da bambino sentivi, volevi o credevi si sono intessute nel tuo sistema nervoso. Le esperienze dell’infanzia e dell’adolescenza sono penetrate in te e hanno viaggiato con te, ogni giorno, qualunque cosa facessi e dovunque andassi.
Questi ricordi, presi nel loro insieme, costituiscono l’essenza del tuo Bambino Interiore, nella realtà è un sistema su larga scala incorporato nel tuo cervello, che influenza continuamente e in maniera possente il tuo umore, il tuo senso di dignità, le tue aspettative e le tue reazioni. Il tuo Bambino Interiore è l’essenza di ciò che sei.
Se provi imbarazzo, vergogna, sei critico, se devi avere tutto quanto sotto controllo, se sei dispotico, prepotente o arrabbiato con il tuo Bambino Interiore, ciò influenzerà il modo in cui sentì quello in cui agisci. Conseguentemente, devi saper accettare le parti infantili di te, guidare e alimentare gli strati più profondi della tua psiche.
Le tematiche del Bambino Interiore possono diventare concettuali, superficiali o meramente sentimentali. Tu riportale in profondità, alla Loro essenza. Oggi hai la possibilità reale di essere l’amico forte, saggio e amorevole, il genitore che hai sempre desiderato.
Come
Apriti al sentimento di venire amato e coccolato da qualcuno. Poi, fai il passo successivo e sentiti amorevole verso un amico, un membro della famiglia o anche un animale. Indugia con questo senso di interesse, sostegno e nutrimento; lascia che essa più riempie il cuore la mente. Poi, restando radicato nell’esperienza dell’amore e della cura, sposta l’obiettivo di tale cura verso te stessa, specialmente verso la tua parte bambina. Ora rifletti, tornando indietro, alla tua infanzia nel suo complesso, iniziando dei ricordi più lontani. Cosa provavi a essere un bambino? Quali sono stati i momenti più felici? E più disperati? Cos’è che andava bene, nella tua infanzia e cosa invece andava male? Quando ti sei sentito veramente compreso sostenuto, e quando invece no? Cosa splendeva nella tua infanzia e cosa invece ti ha ferito e fatto male? Che tipo di bambino eri, specialmente del profondo? Quando sono venute fuori le parti migliori di te? Che cosa ne Stato di loro?
Per quanto puoi, cerca di mantenere un senso di cura nei riguardi di te stesso mentreti impegni a rispondere a queste domande. Cerca dei modi che permettono al tuo bambino interiore di uscire fuori e di giocare: cerca di immaginarti mentre girovaghi in un luogo selvaggio, senza una meta o uno obiettivo: sentiti libero. In pratica nella vita reale cerca di cambiare i tuoi percorsi, coltivare un nuovo hobby, uno sport, imparare a suonare uno strumento musicale. Non lasciarti costringere dalla routine e dalle presunte limitazioni; ricorda cosa si provava da bambino, il primo giorno delle vacanze estive; senti che l’intera tua vita allo stesso modo si stende davanti a te: divertiti!
Accetta il fatto che non avrai mai un’infanzia migliore di quella che hai avuto, diventa bravo ad affermare te stesso, per ricevere attenzioni e cure appropriate, nelle relazioni. Sii consapevole anche della dura verità: tutto dipende da te e da nessun altro tieni vicino al tuo cuore il tuo Bambino Interiore e l’adulto Che quel bambino, nel tempo, è diventato.
mercoledì 6 novembre 2019
Batimat - 6 novembre
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E come sempre il motivo principale del mio viaggio è stato questo
prima il caos
poi l'ordine
uscendo l'esterno della fiera mi stupisce ...
martedì 5 novembre 2019
Rose qui change - 5 novembre
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Non mi sono mai ritenuta bella, ma, al contempo, per me, non è mai stato un cruccio e, nella mia vita, le mie conquiste maschili sono state sempre di bell'aspetto ... da arrivare al punto di sentirmi dire "Tu sei simpatica, ma tuo marito è proprio un bell'uomo". Praticamente io il cesso della coppia!😆
Sono conscia dei miei difetti: gli specchi a casa mia ci sono e nel corso del tempo, non essendo cecata😁, ho visto la mia immagine riflessa, ma da sempre mi sono accettata. Saggezza, forse, di comprendere che bisogna essere in grado di tollerare ciò che è immodificabile.
Invecchiando, certo, riconosco il mio viso segnato e onestamente non mi trovo molto piacevole e, invece, non bisogna mai buttarsi giù.
In questi giorni di pioggia continua (ovunque vada ho la nuvola fantozziana che mi segue da oltre un mese) indosso questa giacca rosa della Geox (vi sfido a indovinarne il prezzo) acquistata di recente proprio a Parigi, ed è diventata la mia divisa d'ordinanza😂, mentre uscivo da BHV (bureau de l'hotel de ville - l'equivalente della nostra Rinascente) in pieno centro città, un bel signore stava entrando (io uscivo e lui entrava) e vedendomi ha esclamato: "Belle en rose!"
Vi ho raccontato questo perchè come "predico" da sempre sono i particolari che contano, basta un tocco di colore per cambiare il proprio aspetto e poi non bisogna mai buttarsi giù, siamo come siamo, accettiamoci, perchè nella vita si può essere affascinanti anche se un po' agée!
lunedì 4 novembre 2019
Pikachu - 4 novembre
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Dopo i vari incontri precedenti dei vari uomini incrociati per strada, per chi se li fosse persi ecco i vari link post 1, post 2, questo dove dire che li supera tutti, ma mai dire mai chi sa chi posso ancora incontrare sulla mia strada😆
Vi svelo una verità: Pikachu è reale, esiste! Viaggiavo su uno strano triciclo senza pedali, sul cui manubrio c'era il peluche del famoso pokemon, (lo intravedete alle sue spalle nella foto) e lui, il signore giapponese, era come lo vedete, filmava felice e tutti vedendolo ridevano e lui rideva a sua volta. Alla base delle orecchie aveva anche delle lucette intermittenti e, nella foto non si vede, ma il cappuccio della giacca impermeabile aveva anche i fori per le orecchie. Credetemi ormai non mi stupisco più di nulla!😂 Vi assicuro che questo personaggio al suo passaggio spargeva allegria!
Adesso siete libere di invidiarmi per questo incontro!😄😂 E ... Buona settimana a tutti!
Adesso siete libere di invidiarmi per questo incontro!😄😂 E ... Buona settimana a tutti!
domenica 3 novembre 2019
Bellissime e magiche - 3 novembre
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Quando le ho viste ho pensato a te cara Tina, perchè tu ne coltivi di bellissime! A volte un oggetto, una musica, un sapore ci fanno venire in mente qualcuno a cui teniamo e credo che essere "pensati" faccia sempre piacere. Queste zucchette mi sanno di magia e chissà se mai sono l'abitazione di qualche folletto!
Ce n'è per tutti i gusti ... Buona domenica!
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sabato 2 novembre 2019
Torta del conforto - 2 novembre
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Qui a Parigi il Carrefour sotto "casa" distribuisce un giornalino settimanale contente qualche articolo di attualità, turismo, programmi tv e ricette di cucina.
Ho adocchiato questa e l'ho modificata secondo quello che non avevo/avevo in casa, necessitavo di conforto, ma non mi sentivo di uscire.
Non avendo tortiere a disposizione mi sono dovuta arrangiare con uno stampo usa e getta. Il dolce rimane morbido, tipo fondant. Io me ne sono subito spazzolata due fette e vi assicuro che non si sentiva la mancanza delle uova e il conforto è stato immediato😂
Torta del conforto
Ingredienti per uno stampo rettangolare di 14x20 cm:
1 banana matura
200 g di cioccolato fondente (io ho utilizzato 50% di cacao)
200 g di farina T45
1/2 bustina di lievito
120 g di zucchero di canna
1 vasetto di yogurt greco naturale 0% grassi (150 g)
1 vasetto di yogurt naturale 0% grassi (150 g)
40 g di latte
2 cucchiai di olio di semi di girasole
burro o olio per ungere lo stampo.
Procedimento:
preriscaldate il forno a 180°.
Fate fondere a bagnomaria il cioccolato. Tenete qualche dadino da parte da grattuggiare e mettere sulla superficie del dolce.
Schiacciare la banana, privata della buccia, o con una forchetta o, meglio, nel mixer. In una terrina mescolate gli yogurt con lo zucchero, aggiungete la banana, la farina setacciata con il lievito amalgamare bene il tutto, aggiungere il latte, l'olio, mescolate ed infine il cioccolato fuso. Amalgmate bene il tutto. Mettete nello stampo unto, spolverizzate con il cioccolato grattugiato e fate cuocere in forno preriscaldato per 40 minuti circa.
Sfornate, lasciate intiepidire e togliete dallo stampo.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"
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venerdì 1 novembre 2019
Boh - 1 novembre
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