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Magali

Magali
sabato 31 marzo 2012
Oggi è veramente una giornata stupenda e c’è chi la impiega dormendo! 


Con questa ricetta partecipiamo al contest sulla ricotta Fior di rosmarino e La cuoca dentro



Ed ecco cos'abbiamo preparato:




Ricociò
Ingredienti:
per la pasta:
200 g di farina
100 g di burro
7 cl di acqua
2 cucchiaini di zucchero
1 pizzico di sale

per la farcia:
250 g di ricotta
1 cucchiaio di fecola
120 g di zucchero
1 uovo intero e 1 tuorlo
2 cucchiaini di cacao amaro
50 g di uvetta sultanina
50 g di mandorle a lamelle
Il succo di mezza arancia
la scorza grattugiata di un’arancia
1 bicchierino di brandy

Preparazione: per la pasta: nel robot mettete la farina, il burro freddo di frigo, l’acqua fredda, lo zucchero e il sale. Avviate alla massima potenza e nel giro di pochi minuti si formerà una palla. Avvolgete nella pellicola alimentare e mettete in frigo fino al momento di utilizzarla.
Per la farcia: fate rinvenire l’uvetta in una scodella con dell’acqua tiepida e il liquore.
Scolate e asciugate.
In un’insalatiera mescolate bene la ricotta con lo zucchero, l’uovo e il tuorlo, la scorza grattugiata di un’arancia, l’uvetta e le mandorle.
Togliete la pasta dal frigorifero, tenetene un po’ da parte, e stendete il resto. Foderate uno stampo da crostata di circa 28 cm di diametro imburrato precedentemente.
Versate la crema, formate con la restante pasta delle forme per decorare.
Preriscaldate il forno a 180° e infornate la torta per 40 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
martedì 27 marzo 2012
Personaggi agés, ognuno accompagnato dal proprio fardello di problemi, si ritrovano in India, in quello che hanno creduto un hotel lussuoso, fantastico, ma che, malauguratamente, è “vissuto”, come loro non ha più lo splendore di un tempo e molte cose non funzionano come dovrebbero. L’India con i suoi colori ridà entusiasmo, desiderio, creatività, colore e significato alla vita dei protagonisti, fa capir loro che ci sono ancora delle cose da fare, emozioni da provare ed insieme a loro risorge anche l’albergo che li ospita. Il tutto si svolge in un totale equilibrio tra sentimenti, buon gusto, dramma ed il tempo scorre piacevolmente. Se volete credere che durante il nostro cammino di vita ci sia sempre una concreta speranza, se volete trascorrere due ore piacevoli e, soprattutto, se vi dite che ormai “non potete far nulla per cambiare” vi consiglio di andare a vedere questo film) che uscirà tra qualche giorno, che ho avuto il privilegio di vedere in anteprima qualche giorno fa),  perchè "la vita è un'avventura ad ogni età".


Ed ora vi propongo la ricetta ... che, stavolta non è mia, ma di Valeria simpaticissima e partecipo così al contest di EliFla

Ecco la nostra preparazione

Pasta con pomodori verdi
Ingredienti per 2 persone
3 0 4 pomodori verdi tipo San Marzano
1 carciofo (l’ho aggiunto io)
180 gr di pasta corta a piacere (consiglio qls di rigato o i fusilli come in foto)
Olio extravergine d’oliva
Basilico
1 spicchio d’aglio
Tanto formaggio grattugiato (va bene qls tipo di formaggio che avete in frigo, che sia salato e non troppo fresco, l’ideale è il pecorino)

Preparazione:
lavare i pomodori e tagliarli a dadini piuttosto grandi. In una padella fare soffriggere lo spicchio d’aglio con l’olio, quando l’aglio sarà imbiondito eliminarlo e versare il pomodoro a dadini, aggiungere il basilico, il sale e mezzo bicchiere d’acqua e mescolare.
Pulite il carciofo mettetelo nell’acqua acidulato con il limone, tritatelo ed unitelo al pomodoro.
Fare cuocere il sugo per circa 15 minuti.
Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata, toglierla dal fuoco al dente e mantecarla con il sugo ai pomodori ancora sul fuoco, aggiungere il formaggio grattugiato e impiattare.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
domenica 25 marzo 2012
Io non amo la storia, le biografie … eppure sono stata attratta dalla vita di una donna Marie Joseph Rose de Tascher de la Pagerie, meglio conosciuta come Joséphine de Beauharnais o ancor meglio come Giuseppina Bonaparte.

Ho letto la sua biografia, scritta sotto forma di diario come fosse stato redatto da lei stessa, mi è piaciuta molto, perché coinvolgente, emozionante come vissuta in prima persona. Forse, non tutti sanno che a darle i natali fu la lontana isola della Martinica, che ancor oggi fa parte dei dipartimenti francesi d’oltremare, ma la cosa curiosa fu che a soli 14 anni le fu predetto proprio da una veggente dell’isola che sarebbe stata sposa, vedova e poi regina! Alle orecchie di Rose, come veniva chiamata a quell’epoca, la predizione dell’anziana indovina suona eccitante e al tempo stesso ridicola. Un oceano intero la separa dalla Francia e a lei tutto questo appare improbabile così poco avvezza a usi di un mondo aristocratici e per di più senza dote, perché figlia di uno squattrinato proprietario terriero. A lei appare anche solo impensabile il fatto che possa trovare un marito. Ed invece Rose sposa in prime nozze Alexandre de Beauharnais e poi si unisce, in secondo matrimonio, con Napoleone Bonaparte, pazzamente innamorato di lei e per lui sarà Joséphine. Si avvera, così, la predizione dell’indovina: il destino si compie. Accanto al piccolo corso inizia una nuova esistenza dall’apparenza dorata, lei non lo ama e gli sarà eternamente infedele, il matrimonio naufragherà per l’assenza di un figlio tanto desiderato dall’imperatore. La sua biografia rivela una donna sempre ribelle, in grado di far fronte alle vicissitudini dell’esistenza e di essere vicino ad un uomo dalla personalità egocentrica e complessa, mettendo in luce risvolti della sua personalità che fanno scoprire una Giuseppina scaltra, intelligente, passionale, capace di destreggiarsi con abile maestria in ogni situazione. Io, fortemente, diversa da lei, ne sono stata oltremodo affascinata.

Con questa ricetta e con estremo piacere partecipiamo a  Donne STraordinarie di Stefania



Per ricordarla vi propongo un dolce delle Antille, ovviamente gluten-free, si utilizza la tapioca, che per me è stata una piacevole scoperta.



Dolce per Rose
Ingredienti per 8 tortine:
2 uova
½ cucchiaino di lievito
4 cucchiai colmi di zucchero
3 cucchiai colmi di tapioca
1 ananas fresco affettato o una scatola di ananas
1/2 bicchierino di rhum

burro
2 cucchiai di zucchero

Preparazione:
in una terrina sbattete le uova, aggiungete, lo zucchero, la tapioca, il lievito e il rhum. Amalgamate bene.
Ungete gli stampi monodose o una teglia grande, spolverizzateli di zucchero, in ognuno mettete una fetta di ananas e versate il composto.
Fate cuocere in forno a 180° per 20 minuti.
Sformare ancora tiepidi, se no lo zucchero del fondo si indurisce.
Se desiderate potete irrorare con del rhum prima di servire.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
mercoledì 21 marzo 2012
Non ho ancora capito se la primavera è iniziata ieri visto che quest’anno è bisestile oppure inizia oggi?
Ho chiesto a Magali e lei mi ha detto che sono solo stupide elucubrazioni ed abbiamo ben altro di cui preoccuparci. In effetti ha ragione la pelosotta … ascoltando le notizie si ascolta un continuo susseguirsi di violenza terribile, razzista, incomprensibile, temibile, perché potrebbe colpire chiunque, nessuno è immune, in quanto non bisogna essere colpevoli per esserne oggetto.
Può sembrare forse assurdo che io continui a postare ricette, a parlare con Magali di frivolezze, ad essere felice, perché oggi c’è il sole, non è perché sia insensibile a questi accadimenti,  ed al di là della banale retorica che la vita continua, lo faccio perché questo spazio sia una sorta di isola felice, di luogo in cui trovare tranquillità, in cui, come oggi, siamo virtualmente unite dai muffin!
Stupidità, forse per alcuni. Sciocchezze, per alcuni. Inutilità, per alcuni. Piccole gioie che scaldano il cuore, per me.
Due amiche FranciVale mi hanno regalato questo bellissimo libro e le ringrazio nuovamente per questo bellissimo e graditissimo regalo

quale giornata migliore, se non questa, per sfornare dei meravigliosi muffin? Ho commesso solo un errore, innavertitamente, ho aperto il forno dopo solo 5 minuti proprio mentre stavano "spompando" e quindi non sono gonfissimi, perdonatemi, se lo sa Magali rimarca di sicuro la mia distrazione, ma vi assicuro che sono buonissimi e la ricetta è stata perfetta seguita alla lettera senza cambiar nulla e non sempre capita.
Con questa ricetta partecipo a questa simpatica iniziativa!




Muffin all'arancia 

Ingredienti per 8 muffin:
60 g di burro a temperatura ambiente
85 g di zucchero
1 uovo
85 g di farina
2 cucchiaini scarsi di lievito per dolci
25 g di polvere di mandorle
la scorza grattugiata e il succo di un’arancia piccola

Per la copertura:
la scorza grattugiata e il succo di un’arancia non trattata
55 g di zucchero
15 g di scaglie di mandorle

Preparazione:
lavorate il burro in una terrina fino a renderlo spumoso, aggiungete lo zucchero e lavorate fino a che sia ben amalgamato, aggiungete l’uovo, le mandorle in polvere e la scorza grattugiata dell’arancia, amalgamate bene.  Aggiungete poi pian piano la farina con il lievito e il succo dell’arancia. Mescolate bene.
Mettete il composto negli stampi da muffin e fate cuocere in forno a 180° per 20-25 minuti.
Nel frattempo preparate lo sciroppo mettendo in una padellina antiaderente il succo dell’arancia, lo zucchero e la scorza grattugiata dell’arancia, fate cuocere a fuoco lento finchè non si ispessisce.
Appena i muffin sono pronti metteteli a raffreddare su una griglia, dopo aggiungete sopra lo sciroppo ed infine le mandorle. 
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"
martedì 20 marzo 2012
Eccoci qui di nuovo crepes, ebbene sì, Magali dopo aver visto che la ricetta precedente non era propriamente un primo mi ha fatto notare che è stata tutta colpa mia per non aver letto bene le regole della tenzone. Lo ammetto sono una donna distratta o meglio lo sono diventata con gli anni, ma, onestamente, ve lo dico in confidenza in questa mia vaghezza sto veramente bene, perchè mi fa vivere in una sorta di bambagia protettiva, come se fossi avvolta dalla pellicciotta morbida di Magali, diciamo attutisce un po' i "colpi" della vita, perchè mi fa trovare rifugio in una mia personale atmosfera fatta di sogni, fantasia, risate. 
Questa volta Magali, per evitare miei ulteriori errori, ha deciso di prendere il comando della cucina e si è messa all'opera. Ho cercato di domandarle cosa avesse intenzione di preparare, e lei, sotto il mio sguardo sbigottito ha iniziato a parlare tra sé e sé, ripetendo sempre un suono "cup, cup, cup". Quando si comporta così non vuole che le si facciano ulteriori domande, tanto lei non si risponderebbe, lei desidera essere capita per quello che esprime, altrimenti pazienza non concede altre e più approfondite spiegazioni.
Io ho deciso di lasciarla fare, a me rimarrà l'incombenza della pulizia in cucina post uragano Magali, ed intanto cerco di capire ... "cup, cup", e penso "ma che sarà? Forse tazza in inglese, ma subito mi correggo, perchè avrebbe detto cap, cap", cerco veramente di sforzarmi e poi quando la vedo, armata di affilato coltello, intenta nella preparazione finale della ricetta finalmente comprendo "cup sta per taglia, (coupe), in francese", spesso visto che lei, solitamente, si esprime in italiano, mi capita di dimenticare le sue origini! Un'altra distrazione, ma ssst non diciamole nulla!

Quindi riproponiamo una nuova versione delle crepes e  ripartecipiamo alla tenzone dell'MTC:


Per la preparazione delle crepes Magali ha seguito le indicazioni di Giuseppina e per il resto con le sue zampotte ha combinato questo (il piatto fa parte di tanti bellissimi che mi ha regalato la mia amica Pia del blog "Di tutto un po' ceramica") :



Tagliacrepes
Ingredienti per quattro persone:
Per le crepes vedi sopra
Per la salsa:
1 cipolla bianca piccola
2 peperoni gialli piccoli
1 manciata di capperi sott’aceto
sale
olio evo

Preparazione:
preparate le crepes seguendo la ricetta di Giuseppina.
Sciacquate i capperi sotto l’acqua corrente, poi asciugateli.
Pulite i peperoni, lavateli e affettateli a listarelle.
Pelate la cipolla, lavatela, asciugatela e affettatela sottilmente.
In una padella antiaderente con dell’olio fate soffriggere la cipolla e poi aggiungete i peperoni, i capperi e regolate di sale. Fate cuocere a fuoco basso per 30 minuti-
Arrotolate la crepe e tagliate a “tagliatelle”, procedete con tutte le altre.
Fate saltare un minuti in padella con i peperoni.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
domenica 18 marzo 2012
Era da un po' di giorni che ce l'avevo in mente, ma poi non avevo voglia di prepararla, perchè non sapevo come sarebbe stato il risultato finale ... così solo ieri pomeriggio mi sono messa a cucinarle con Magali che mi ripeteva: "Ma ki stai facendo? Ma ki combini?" era diventato un tormentone, mi prendeva in giro ...
Così alla fine ce l'ho fatta, tutta contenta, prima di postarla su MTC vedo che un'altra blogger ha avuto un'idea simile bellissima, colgo l'occasione per farle i complimenti ... non ho tempo per pensarne un'altra, anceh perchè vi diciamoin confidenza che noi ci cimentiamo in questo contest solo veramente per il gusto di partecipare, di esserci. Bando alle chiacchiere eccovi i nostri MakiCrepes. Ieri sera li abbiamo gustati e vi dirò che erano buonissimi, ne ho fatto anche una versione con la carota all'interno, ma ho dimenticato di fotografarli ...
Sto perdendo colpi, ma Magali è sempre intenta a spolverare (vedi post precedente) e non ha tempo di badarmi!
Come dicevamo prima conn sommo piacere partecipiamo alla tenzone


Per la preparazione delle crepes, ho abbandonato la ricetta da sempre, ed  ho seguito le indicazioni di Giuseppina e per il resto abbiamo fatto un po' a modo vostro. Ecco cos'abbimao combinato.




Makicrepes
Ingredienti per 10 crepes:
Per le crepes vedi sopra
20 foglie di coste belle grosse
70 g di riso Roma
2 zucchini
8 surimi
2 cucchiai di aceto bianco
sale


Preparazione:
preparate le crepes seguendo la ricetta di Giuseppina.
Sciacquate abbondantemente il riso sotto l’acqua corrente per una decina di minuti, usando un colino a maglie strette.
Fatelo cuocere in 2 volte e ½ di acqua rispetto al suo peso, aggiungendo un pizzico di sale, verso la fine della cottura rimestate se no si attacca tutto. Togliete dal fuoco e fate raffreddare. Aggiungete poi due cucchiai di aceto bianco con mezzo cucchiaino di zucchero e mescolate.
Fate scottare in acqua abbondante salata le foglie delle coste, scolatele e stendetele accuratamente su un piatto a raffreddare.
Tagliate lo zucchino a fiammifero utilizzando solo la parte verde, fate scottare un minuto in acqua bollente salata. Scolate e fate raffreddare.
Sull’apposito tappetino da sushi (potete usare anche della carta forno) mettete le foglie delle coste, la crepe, il riso, lo zucchino oppure il surimi e arrotolate bene. Tagliate a tocchi di circa 3 cm e voilà il gioco è fatto.
Servite accompagnato da salsa wasabi e salsa di soia.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
sabato 17 marzo 2012
Fabio è stato molto contento dell'iniziativa di Magali e ringrazia tutti coloro gli hanno fatto gli auguri, un regalo graditissimo e inaspettato. Ed ora veniamo a noi! Sono sempre di corsa, anche quando potrei farne a meno, se non corro io, corre Magali spostando tutti i tappeti ed atterrando rovinosamente sul pavimento incerato dalla sottoscritta, ebbene sì lo confesso: sono cuoca, cameriera e donna delle pulizie e pulisco anche il water (non come la protagonista di una vecchia pubblicità). In effetti, nella mia vita, non ho mai avuto nessuno che mi aiutasse nelle pulizie, se, devo essere onesta, non c'è nulla di male ad avere un aiuto, ma io mi sentirei a disagio. Magali dice che, in effetti, non abbiamo bisogno di nessuno visto che lei spolvera tutto con la sua codona … la lascio cullare nelle sue illusioni!
Lasciamo perdere questa dissertazione spicciola ed andiamo oltre … Magali è già con la sua valigina rossa davanti alla porte e guardandomi in modo interlocutorio, mi dice: “Oltre dove?”. Quando prende tutto alla lettera proprio non la sopporto! 
Mentre cucinavo, pensavo a tanto tempo fa, quando ero solita leggere molte poesie e così sono andata a rileggerne una che propongo anche a voi.

Amare il mondo
Ci impegniamo, noi e non gli altri,
unicamente noi e non gli altri,
né chi sta in alto, né chi sta in basso,
né chi crede, né chi non crede.
Ci impegniamo:
senza pretendere che gli altri si impegnino per noi,
senza giudicare chi non si impegna,
senza accusare chi non si impegna,
senza condannare chi non si impegna,
senza cercare perchè non si impegna.
Se qualche cosa sentiamdo di "potere"
e lo vogliamo fermamente
è su di noi, soltanto su di noi.
Il mondo si muove se noi ci muoviamo, 
si muta se noi ci facciamo nuovi,
ma imbarbarisce
se scateniamo la belva che c'è in ognuno di noi.
Ci impegniamo:
per trovare un senso alla vita,
a questa vita 
una ragione
che non sia una delle tante ragioni
che bene conosciamo
e che non ci prendono il cuore.
Ci impegniamo non per riordinare il mondo,
non per rifarlo, ma per amarlo.
Bertolt Brecht 

Oggi avete ben capito che sono più strampalata del solito, quindi è meglio che passi alla ricetta con la quale partecipiamo al contest di  "Scamorze ai fornelli"





Piccolo ma buono
Ingredienti per 15 muffins:
300 g di patate
20 cl di latte
240 g di tonno sott’olio (peso sgocciolato 156 g)
3 uova
100 di emmenthal grattugiato
120 g di fecola di patate
½ bustina di lievito
sale

Per la salsa:
50 g di formaggio bianco fresco
½ cucchiaino da caffè di curcuma

Preparazione:
fate cuocere le patate in acqua bollente salata, farle raffreddare, pelatele e tagliatele a dadini.
In un’insalatiera mescolate l’uovo con la fecola di patate e il lievito, aggiungere il formaggio e il latte, regolate di sale e mescolate bene. Tritate il tonno grossolanamente e aggiungetelo con le patate al composto.
Mettete il composto negli stampi da muffins e fate cuocere in forno a 180° per 20 minuti.
Preparate la salsa mescolando il formaggio con la curcuma e servitela come accompagnamento ai muffins.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
giovedì 15 marzo 2012
Eccomi, mi sono impossessata un attimo del blog per fare una sorpresa a Fabio, ebbene sì oggi compie gli anni, ovviamente per galanteria non dico quanti, comunque li porta bene, certo gli umani non hanno la pelliccia che gli nasconde le rughe, ma non tutti possono essere perfetti come noi gatti! Non posso, da gatta zen, che regagliargli una scatola vuota in cui mettere, giorno dopo giorno durante questo anno, tutti i suoi desideri, poi, per l'anno prossimo il compito sarà più arduo: realizzarli! Tutti voi penserete che sia un regalo banale, invece se riflettete, è bellissimo: donare un sogno, significa regalare entusiasmo, curiosità, desiderio di ricerca, pensiero attivo, felicità e vi sembra poco? Non posso che concludere quindi con una mia immagine un po' ritoccata per l'occasione! 


martedì 13 marzo 2012
Se allungo la mano nella tasca del soprabito che porto attualmente trovo un sasso raccolto al mare il mese scorso, non ho un amore spiccato per le pietre, ma ogni tanto ne trovo qualcuna che mi colpisce e mi accompagna per un tratto del mio cammino di vita.
Questo mi riporta alla memoria la favola di Pollicino ed: “indovinate un po’?” Tutto questo mi ha fatto riflettere: al contrario del protagonista della favola di Perrault, i sassolini non mi servono a ritrovare la strada di casa, perché ho certezza delle mie radici, di chi sono, ma vorrei avere a disposizione delle pietre magiche, colorate, luccicanti che mi indicassero il percorso verso il futuro.
Ho dentro di me radicata la sensazione di trovare ancora qualcosa che significhi prepotentemente il mio passaggio terreno, non parlo di realizzazione, ma di istinto. La realtà che vivo mi soddisfa, ma ho bisogno di grandi spazi, sono sempre alla costante ricerca del nuovo, delle emozioni, curiosa e aperta verso nuovi orizzonti e poi osservo Magali, il mio opposto, calma e pacata che desidera solo qualcosa di morbido sul quale stendersi … ed allora lei anche, in silenzio, è in grado di darmi la risposta: siamo due esseri differenti, come io lo sono dai molti umani che mi circondano, quindi non mi resta che trovare il sassolino magico che mi apra la porta verso un futuro strabiliante!


Con questa ricetta, preparata qualche tempo fa quando il clima era freddo, freddo,  partecipiamo al contest di Sabrina



Arrosto agrodolce
Ingredienti per 4 persone:
700 g di fiocco di vitello
2 carote
1 gambo di sedano
2 cipolle
mezzo bicchiere di aceto (io ho usato quello balsamico)
1 bicchiere di latte (io ho usato parzialmente scremato)
lauro
rosmarino
olio di oliva

Preparazione:
pelate le cipolle e le carote e affettatele.
In una casseruola con un po’ di olio mette la carne girandola da tutti i lati. Aggiungete le cipolle, le carote, gli aromi, sale e l’aceto , se durante la cottura dovesse asciugarsi completamente aggiungete del brodo. Dopo 45 minuti aggiungete il latte ed ultimate la cottura, in totale circa 1h30.
Togliete dal fuoco, mettete da parte la carne e passate il sugo.
Servite a fette accompagnando con la salsina.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
sabato 10 marzo 2012
Forse sembra stupido … ma, ieri sera, ho aspettato i risultati del contest “Brunch or breakfast?” di  Francesca e Valentina, essendo arrivata tra le 5 finaliste per la colazione dolce, con "il cartoccio del conforto"non pensavo proprio di vincere (poi vi spiego il perché) ed invece con enorme sorpresa ho scoperto che  Magali ed io siamo arrivate prime per la sezione dolce, ce l’abbiamo fatta e questo mi fa molto piacere. Presa dall'euforia sono andata subito a svegliare la pelosotta, che dormiva beatamente, lei mi ha guardato con occhi assonnati ed appena ha appreso la notizia … si è stiracchiata, acciambellata dall’altra parte e rimessa a dormire … lei è al di sopra di tutto.
Il perché non credevo di vincere è per una cosa che mi ha fatto notare l’altro giorno Magali, mentre riiflettevo sul fatto che sono veramente una donna diversa … ho chiesto alla pelosotta cosa pensasse in merito e lei mi ha risposto “Tu sei una donna con la i”.
Ma che vuol dire una donna con la i (e sottolineo minuscola)? Non si suol dire donna con la D (e sottolineo maiuscola)? Dato che ormai la conosco e so che lei se parla, lo fa a “ragion veduta” ho soppesato la sua risposta ed, in effetti, come sempre ha ragione.
Mi ha aperto gli occhi su una realtà inesplorata: ebbene sì sono una donna con la i: imperfetta, imprecisa, incostante, intelligente, intransigente, iraconda, interessante, irritante … e chi più ne i più ne metta.
Girovago tra i blog e vedo foto stupende, presentazioni a regola d’arte, ricette perfette …  ma con la vittoria di oggi ho ben compreso che questa mie carenze possono essere compensate dalla fantasia, dal cuore ingrediente immancabile nella mia cucina e ringrazio Francy e Vale, per essere andate oltre ed aver compreso.

Ed ora eccoci lanciate in una nuova avventura, con questa ricetta partecipo al contest di  "The Foodbook - il libro è servito" di Polvere di Peperoncino  in collaborazione con Biblioteca culiaria


 

La ricetta è della famosa Nigella, tratta dal seguente libro, lei la presenta sotto forma di torta, noi abbiamo fatto dei muffins più pratici per la prima colazione o per essere gustati la sera davanti alla televisione.


  Ed ecco i muffins




Muffins Nigella - Dolce veneziano alle carote
Ingredienti:
3 cucchiai di pinoli tostati
2 carote medie, circa 200 – 250 g
75 g di uvetta sultanina
60 ml di rhum
150 g di zucchero
125 ml di olio di semi
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
2 uova
250 g di polvere di mandorle
½ cucchiaino di noce moscata grattugiata
buccia grattugiata di limone
il succo di mezzo limone

Preparazione:
preriscaldate il forno a 180°. Foderate il fondo della tortiera  con della carta forno. (io ho utilizzato degli stampi da muffin)
Pelate le carta e passate al robot per tritarle finemente poi asciugatele bene con della carte da cucina.
Mettete l’uvetta in un pentolino con il rhum, portate ad ebollizione, abbassate il fuoco e fate cuocere 3 minuti, Spegnete scolate l’uvetta e fatela raffreddare.
Frullate lo zucchero con l’olio e ottenete un composto cremoso. Aggiungete l’estratto di vaniglia e le uova sempre frullando, quando tutto è ben amalgamato aggiungete le mandorle in polvere, le carote grattugiate, l’uvetta e il rhum se n’è avanzato, il succo e la buccia grattugiata del limone.
Versate la preparazione nello stampo e livellate la superficie con una spatola.
Spolverizzate con i pinoli tostati e infornate per 30 – 40 minuti.
Togliete dal forno e lasciate intiepidire.
E come dice Magali (travestita da Nigella) “leccatevi i baffi!”
domenica 4 marzo 2012
Da quando Eleonora e Matti hanno “lanciato” il loro  contest


ho subito deciso che avrei partecipato, ma volevo trovare un’idea originale, perché Matti la merita: lasciare i propri amici, affrontare una nuova scuola, un ambiente diverso, non è semplice ed allora per lui ci voleva qualcosa di speciale.
Indovinate da chi sono andata? Dalla mia assistente, l’insostituibile, paziente Magali, le ho parlato di questa nuova avventura e le ho chiesto aiuto. Lei mi ha suggerito che doveva, per prima cosa, essere una merenda facilmente trasportabile, da poter portare a scuola come una sorta di portafortuna, ma allo stesso tempo qualcosa di insolito, unico, a cui nessuno penserebbe, per far sentire Matti il ragazzo speciale che è.
Io la guardo e mi domando quale aiuto possa essere questo! Sempre più disorientata le rivolgo uno sguardo smarrito e le dico: “Scusa, ma questo ti sembra un contributo? Se sono venuta da te è per avere una risposta concreta!”, a quel punto la pelosotta mi fissa con i suoi occhi smeraldini e mi dice:”Deve essere qualcosa che vada bene sia nei giorni tristi che in quelli allegri, una sorta di stop and go!”.
Non oso replicare per far la figura della persona stupida, ma, onestamente, non ho capito nulla, non so che pesci pigliare … ma le ultime parole dette dalla mia gatta magica, iniziano a risuonarmi nella testa come il ticchettio di un orologio: stop and go, ferma e vai … stop and go, ferma e vai … inizio a ballare ripetendo ritmicamente le parole non comprese, ma che hanno un suono invitante, fino a quando inaspettatamente si  accende la lampadina, corro subito dalla mia aiutante comunicandole l’idea appena scoperta e lei mi guarda in modo sornione, in cuor suo, lo so, è contenta che io abbia finalmente compreso. Sai, spesso, caro Matti sono proprio zuccona!


di nascosto da Helga, voglio aggiungere qualcosa anch’io, visto che sei un ragazzino speciale, non ti stupirai se a scriverti è una gatta, ma io sono magica e questa merenda è tutto merito mio, spero ti piaccia! Io la trovo divertente, originale, e siccome tu sei coraggioso e bravo a scoprire nuovi mondi, ho pensato che questa potesse essere un’altra “finestra” che si apre su qualcosa che, forse, ancora non conosci, una storia da raccontare ai tuoi amici.
Quando sarai triste potrai mangiare il biscotto stop, il rosso ti darà forza e coraggio e quando sarai felice quello verde che ti darà una carica speciale per sentirti ancora più contento!
Ho creato per te anche una “pozione magica” e mi raccomando fammi sapere se è di tuo gradimento!
Non posso che concludere con un ronron proprio tutto per te!

Magali
                                                          


Ecco la storia:
Ampelmann (uomo del semaforo): Il suo debutto avviene il 13 ottobre del 1961 nel primo semaforo pedonale della Berlino Est, su disegno di Karl Peglau. Dopo la riunificazione delle “due” Berlino sarebbe dovuto sparire interamente dall’Est per essere sostituito dalla segnaletica dell’Ovest. Scomparve, infatti, per qualche anno, ma molti desideravano che “l’omino del semaforo” tornasse a vivere! Finalmente, nel 1995, riecco lampeggiare questo semaforo con i suoi brillanti omini. Divenne chiaro che non si trattava di una normale segnaletica, ma che questi soggetti nascondevano ben altro potenziale. Sono stati creati tantissimi prodotti, come ad esempio lo stampo per biscotti che abbiamo utilizzato, l’Ampelmann è diventato un simbolo della nuova Berlino riunificata, l’omino col cappello, non a caso, ha fatto storia ed è uno dei più famosi berlinesi di tutto il mondo.


Ed ora bando alle chiacchiere, ecco quello che abbiamo preparato per te, carissimo Matti!





AmpelMatti

Ingredienti:
500 g di farina
2 uova
200 g di zucchero vanigliato
150 g di burro
1 cucchiaio di essenza di vaniglia
un pizzico di sale

per la versione cioccolato:
3 cucchiai di cacao amaro

per decorare:
300 g di pasta di mandorle
colorante verde
colorante rosso

Preparazione:
mescolare e setacciare la farina con lo zucchero a velo, metterla a fontana su un piano, al centro mettere le due uova e mescolare con l’aiuto di una forchetta. Aggiungere il burro a pezzi ed impastare. Dividete il composto a metà ed aggiungete il cacao. Nella parte bianca aggiungete, invece, l’essenza di vaniglia. Avvolgete i due impasti in pellicola da cucina e mettete in frigorifero per un’ora.
Dividete la pasta di mandorle in due e coloratene una di verde e l’altra di rosso.
Tirate fuori dal frigorifero gli impasti stendeteli e con l’aiuto dello stampo tagliate i biscotti, fateli cuocere in forno a 180° per 10 minuti, toglieteli dal forno e fateli raffreddare.
Stendete la pasta di mandorle colorata, ricordati di usare dello zucchero a velo per far sì che non si attacchi alla spianatoia, e tagliate gli omini con lo stampo. Fate aderire le forme ai biscotti spennellando l’albume con un pennello.
Ecco gli Ampelmann / AmpelMatti sono pronti e come dice Magali “leccatevi i baffi!”

Ed ora l'accompagnamento: 



Pronto per il "trasporto"!
 Frullato go!

Ingredienti:
una banana
2 cucchiai di sciroppo di mirtillo
½ bicchiere di latte
½ bicchiere di acqua
1 cucchiaio di zucchero

Preparazione:
frullate il tutto e come dice Magali “leccatevi i baffi!”

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