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Magali
domenica 27 settembre 2015
Gnudi di ricotta e spinaci con salsa di pomodorini
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pâtes et pattes |
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E' tardi sto scrivendo questo post e spero di non addormentarmi ...
Lo so, potrei farne anche a meno, nessuno ne sentirebbe la mancanza, ma mi sono impegnata con me stessa a pubblicare per lo meno ogni domenica.
In effetti la tenacia è forse l'unica dote che mi appartiene, che mi ha sempre contraddistinto dai molti. Andare avanti indomita, contro ogni possibilità di riuscita, di approvazione come quando diplomata in ragioneria mi sono laureata in architettura, quando ho nuotato con i delfini, quando ho attraversato l'oceano da sola, quando ho vissuto dolori insopportabili, quando ho trovato Magali, unica gatta a cui non sono allergica, quando ho raggiunto sogni che credevo impossibili e durante tutte queste imprese mi ha aiutato avere la "capa tosta". La determinazione, la parola, anche solo presa con se stessi, sono essenziali, forse per questo, mi sento un pesce fuor d'acqua in questo mondo in cui il senso del dovere ha perduto la sua ragion d'essere, in cui io donna intransigente annaspo faticosamente!
Ecco vi ho spiegato il motivo per cui è quasi mezzanotte, la giornata è stata stancante, la salute ha fatto un po' cilecca, con la palpebra calante sono qua ad annoiarvi!
E per continuare a tediarvi, alcuni scatti estivi e non sapete quanti ancora attendono di essere pubblicati!
Ho tante ricette da pubblicare, ma devo ancora scrivere la preparazione, quindi oggi via lascio questa che ho tratto dal blog di Sabina: "Due bionde in cucina", lei bellissima e bravissima cuoca e fotografa, accompagnata da Nina la sua incantevole modella pelosotta! Oltre a queste sue capacità possiede la grandissima dote di esternare sempre il proprio pensiero e, questo, non è da tutti.
Lo so, potrei farne anche a meno, nessuno ne sentirebbe la mancanza, ma mi sono impegnata con me stessa a pubblicare per lo meno ogni domenica.
In effetti la tenacia è forse l'unica dote che mi appartiene, che mi ha sempre contraddistinto dai molti. Andare avanti indomita, contro ogni possibilità di riuscita, di approvazione come quando diplomata in ragioneria mi sono laureata in architettura, quando ho nuotato con i delfini, quando ho attraversato l'oceano da sola, quando ho vissuto dolori insopportabili, quando ho trovato Magali, unica gatta a cui non sono allergica, quando ho raggiunto sogni che credevo impossibili e durante tutte queste imprese mi ha aiutato avere la "capa tosta". La determinazione, la parola, anche solo presa con se stessi, sono essenziali, forse per questo, mi sento un pesce fuor d'acqua in questo mondo in cui il senso del dovere ha perduto la sua ragion d'essere, in cui io donna intransigente annaspo faticosamente!
Ecco vi ho spiegato il motivo per cui è quasi mezzanotte, la giornata è stata stancante, la salute ha fatto un po' cilecca, con la palpebra calante sono qua ad annoiarvi!
E per continuare a tediarvi, alcuni scatti estivi e non sapete quanti ancora attendono di essere pubblicati!
E' sempre un piacere fare le ricette che propone, perchè le sue indicazioni sono sempre perfette nelle dosi e la realizzazione è un sicuro successo. Spesso mi capita di rifare ricette tratte nell'etere, seguendo le dosi indicate che poi non si rivelano corrette ... Vi consiglio di provare questo primo piatto, perchè è proprio ottimo!
Gnudi di ricotta e spinaci con salsa di pomodoriniIngredienti per 4 persone:
400 g di spinaci freschi
250 g di ricotta
2 uova
100 g di semolino fine, più altro
50 g di parmigiano grattugiato
noce moscata
sale e pepe
per la salsa di pomodorini:
500 g di pomodorini Piccadilly
2 cucchiai di olio d'oliva
2 spicchio d'aglio tritato
1 peperoncino essicato
una manciata abbondante di foglie di basilico (io non le avevo)
una spolverata di scorza di limone grattugiata al momento
Preparazione:
lavate bene gli spinaci, metteteli in una casseruola con il fondo spesso e cuoceteli a fuoco basso con il coperchio, in modo che cuociano con il vapore e quindi mantengano la loro consistenza.
Scolateli, eliminate bene l'acqua, fateli raffreddare e infine tritateli.
Preparate la salsa al pomodoro. Fate soffriggere l'aglio nell'olio, aggiungete i pomodorini tagliati in quarti, il peperoncino, la scorza di limone, il basilico spezzettato, salate e cuocete senza coperchio a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto, finchè la salsa si addensa.
Preparate gli gnudi. Mettete in una ciotola capiente la ricotta, sbriciolatela con la forchetta, aggiungete gli spinaci, le uova, il semolino, il parmigiano grattugiato, sale, pepe, noce moscata e amalgamate bene il tutto.
In un piatto grande o sul piano di lavoro spolverate con altro semolino, con un cucchiaio o con l'attrezzo da gelato formate gli gnocchi e passateli nel semolino per ricoprirli.
In una pentola portate a ebollizione acqua salata, cuocete gli gnocchi in più riprese, sono cotti quando salgono a galla. Scolateli bene e teneteli al caldo nel forno a 190° finchè sono cotti tutti.
Mettete gli gnocchi nei piatti, aggiungete la salsa di pomodorini ben calda, qualche foglia di basilico e una spolverata di parmigiano.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
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domenica 20 settembre 2015
Plumcake ai fichi
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pâtes et pattes |
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Riprendere il blog dopo le vacanze significa rientrare a tutti gli effetti in vostra compagnia. Questo mese è per me un andirivieni.
Mi sposto volentieri, anche se per lavoro, perchè il movimento, anche se stancante, è per me fonte di vita.
Ho scritto, cancellato, riscritto, ricancellato, riscritto questo post, perchè alla mente si affastellano tante emozioni che vorrei essere in grado di esternarvi al punto di renderle vostre.
Ecco ho di nuovo pigiato il tasto per cancellare ...
Non so perchè è la prima volta da cinque anni a questa parte in cui le parole faticano ad uscire.
Ho trascorso un'estate serena e questo non mi capitava da tantissimi anni, in cui non ho invitato nessuno neanche a bere un bicchier d'acqua, mi sono riposata, ho riflettuto tanto sull'essenzialità della vita, di quanto poco ci basti per essere tranquilli, per stare bene, ma soprattutto di quanto sia essenziale un ingrediente: la volontà di cambiare atteggiamento, di uscire dagli schemi, di non trincerarsi dietro stupide scuse, bisogna solo rimboccarsi le maniche, non incolpare nessuno delle cose non fatte, delle nostre sconfitte e semplicemente improvvisare e andare avanti, soprattutto perchè il tempo scorre troppo velocemente ed è un'offesa trascorrerlo sempre allo stesso modo ...
Ho scattato tantissime fotografie, ma ahimé, sono ancora tutte da riordinare ... Vi lascio queste come inizio ...
Vi lascio con questa torta per iniziare la giornata in modo piacevole e dinamico, che dedico alle mie amiche del gruppo le "sbilanciate", ho fatto qualche modifica alla ricetta originale, è venuta ottima, lo garantisco, perchè i plumcake li ho mangiati tutti io, altro che il marito! Voglio ringraziare le suddette componenti, perchè sono troppo simpatiche, ironiche, dinamiche, determinate e mi fanno sempre sorridere anche quando le giornate appaiono grigie, un bacione ragazze e ... avanti tutta!
Plumcake ai fichiIngredienti per due stampi da 15 cm:
40 g di burro
25 g di zucchero
125 g di farina
2 rasi cucchiaini di lievito
1 uovo
60 g latte scremato
6 fichi
Preparazione:
pulire e asciugare i fichi. Teneteli due per la decorazione.
Amalgamate il burro con lo zucchero, poi unire l’uovo e la farina con il lievito, aggiungere i fichi a tocchetti. Mescolate e mettete negli stampi imburrati e decorate con i fichi che avete tenuto da parte.
Preriscaldare il forno a 180° e infornate per 35 minuti circa.
A vostro piacimento spolverizzate con zucchero vanigliato
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
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giovedì 10 settembre 2015
Il croissant pensando a Giulietta
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pâtes et pattes |
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Armatevi di pazienza, perchè il post è un po' lungo, ma mai quanta ce n'è voluta per la preparazione della ricetta con la quale partecipiamo all'MTC, mi scuso se il post del giubileo sia stato un po' stringato, ma ero veramente stanchissima e Magali, come sapete, con le sue zampotte non riesce a scrivere al pc!
Tornata dalle vacanze, dopo una settimana infernale, in cui penso che trainare un carro di buoi sarebbe stato meno faticoso, sono partita per lavoro il 5 mattina, sul furgone erano presenti: Fabio (il marito), SuperMario (il ragazzo che lavora con lui), Magali (gatta zen-chef), Matilde Desiderio (il lievito madre) ed io (serva in carriera, tuttofare, addetta alla cambusa). Io, ignara della sorpresa carissime redattrici, avevo già studiato qualche piccolo intoppo fittizio per poter rimandare la partenza alle nove e sbirciare la ricetta del mese e partire con qualche "attrezzo" e qualche libro, ma invece … fregata fui! Quindi mi son trovata in terra straniera a correr in tutta fretta a comprare il mattarello.
Anche se armata dell’utensile suddetto, volevo rinunciare ad essere tra le prime, perché vi giuro sono incasinata, poi destino ha voluto che andassi a leggere i commenti al post del giubileo e quello di Giulietta di Alterkitchen mi è risuonato nella mente tutto il giorno … quindi come una folle ho mollato i suddetti uomini in fiera e sono corsa al supermercato e poi ad impastare, solo che ahimé era già metà pomeriggio!
E in questo momento non so ancora se ce la farò, la pasta è lì in frigo che riposa, Magali è ai piedi del letto che dorme beata e io? Io sono qua che aspetto lo scadere delle sei ore per procedere alla seconda tappa e poi spero di reggere per le seguenti, perché in questo momento è NOTTE!
Mi consolo, perché il panettiere sotto casa, starà facendo quello che mi accingo a fare io, e a tal proposito vorrei proporre un nuovo santo: Saint Boulan (Saint Boulanger era troppo lungo), perché diciamolo tra di noi ‘sti panettieri francesi sono veramente dei santi, si fanno veramente un “panaro” indicibile … non li invidio, io ancora prima di cominciare e vedere il risultato che, non oso pensare che scempio sarà, so già che mai più tenterò quest’impresa. Proprio pensando all'epilogo, mi è venuto in mente quando praticavo assiduamente yoga, all'inizio ero presa dall'esecuzione perfetta, poi invece ho assunto la consapevolezza che l'importante era essere presente, con i propri limiti e con l'obiettivo di migliorarsi ed è proprio con questo spirito che affronto questo "nostro" appuntamento mensile, parlo al singolare, perchè Magali si ritiene perfetta.
Dimenticavo sono qui a Parigi, dove il croissant è veramente sublime, e sono stata brava ad avere il coraggio di cimentarvi in tale ricetta con tutte le meraviglie che vedo in queste vetrine! Ricordo ancora la prima volta che venni a Parigi, il profumo di croissant che ho sentito per la prima volta intensamente nella stazione della metropolitana di Les Halles, mi accompagna ancor oggi e sono passati 34 anni!
Magali ha detto che avrebbe incrociato le sue zampotte, io non posso far altro che pregare Saint Boulan!
Il tutto iniziò alle 16 e si è concluso, ora posso scriverlo, alle 1.15. Lei, esaltata dai commenti al post del giubileo, ha voluto partecipare ancora più attivamente, anche perchè di notte è più arzilla!
L’indomani mattina la cottura … io ero già cotta la sera!
Abbiamo seguito la ricetta di Lou, che ringraziamo per la pazienza, e contraccambiamo la sua gentilezza non facendo nessuna variante, nessuna farcitura, così con noi se la sbriga rapidamente!
Ho utilizzato farina T45 che avevo già, sono andata al supermercato per comprare la famosa gruau, ma, da attenta consumatrice, sotto Gruau, scritta a caratteri altisonanti, c'era scritto semplicemente farine T45. Alla fine ero più confusa di prima … e alla fine sono venuti così e alla fine se la prossima volta desiderate la nostra presenza, fate una ricetta semplice nous vous prions! E guardate dove sono andata con 'sto benedetto croissant!
Il croissant pensando a Giulietta
Ingredienti:
400 g farina T45
220 ml latte
40 g burro ammorbidito a temperatura ambiente
30 g zucchero
4 g lievito di birra istantaneo
9 g sale
4 g aceto di vino bianco
200 g burro per sfogliatura
Preparazione:
in una ciotola sciogliete lo zucchero ed il sale con il latte e l’aceto.
A parte setacciate la farina con il lievito di birra istantaneo.
Unite il burro, gli ingredienti liquidi a quelli secchi fino ad ottenere un impasto grezzo.
È importante che l’impasto non venga lavorato eccessivamente, in modo da evitare di sviluppare la maglia glutinica. Se ciò dovesse accadere vi ritrovereste con un impasto troppo forte che si strappa durante la fase della sfogliatura.
Formate un quadrato e avvolgetelo in pellicola alimentare. Fate riposare il panetto in frigo per 6 ore e se notate che l’impasto lievita dopo un paio d’ore sgonfiate l’impasto.
Poco prima di tirare fuori l’impasto preparate il panetto di burro schiacciandolo tra due fogli di carta da forno come mostrato nei video. Rimettete il panetto di burro nel frigo mentre stendete l’impasto.
Stendete l’impasto a circa 6 mm di spessore facendo in modo che sia largo poco più del panetto di butto e alto due volte l’altezza dello stesso.
Mettete il burro su una metà e richiudetevi l’altro lembo sopra come nel video di Envie de Bien Manger e procedete con la piega a tre (a differenza di quanto mostrato nel video, dove viene fatta una piega a quattro).
Mi raccomando, siate pazienti e per la stesura dell’impasto fate esattamente come lui, soprattutto la cosa di schiacciare con il mattarello, perché così non rischierete di strapparlo.
Avvolgete l’impasto in pellicola alimentare e fate riposare in frigorifero circa mezz’ora.
Stendete il rettangolo, avendo cura che la piega sia alla vostra destra, tirandolo ad una lunghezza corrispondente a tre volte il lato corto e fate una piega a tre come mostrato nel video.
Avvolgete in pellicola alimentare e fate riposare in frigorifero circa mezz’ora. Ripetete la piega a tre e il riposo in frigo. Se fa eccessivamente caldo fate riposare 15′ in frigo e 15′ in freezer.
Fuori dal frigo dividete l’impasto in due e stendete le due porzioni ad una dimensione di 26 x 34 cm e uno spessore di circa 3-4 mm ciascuna. Il piano di lavoro deve essere infarinato a sufficienza, ma non esagerate!
Sbattete l’impasto sul piano di lavoro due volte, per favorire sfogliatura, dopodiché tagliate dei triangoli dalla base di 11 cm circa (io uso un coltello molto grande e affilato tipo da macellaio).
Fate riposare i triangoli per 20′ in frigo prima della formatura.
Fuori dal frigo stirate leggermente la punta dei triangoli, praticate una piccola incisione in mezzo alla loro base e arrotolate con delicatezza i lembi senza premere né stringere troppo l’impasto.
Se fate i croissant la sera per il mattino lasciateli lievitare sulla teglia per un’ora, coperti con pellicola alimentare, dopodiché metteteli in frigo per tutta la notte.
La mattina tirate i croissants fuori dal frigorifero almeno due ore prima della cottura, spennellateli con dell’uovo sbattuto e passato attraverso un colino a maglia fitta muovendo il pennello dal centro del croissant verso l’esterno per evitare che l’uovo faccia attaccare gli strati della sfoglia e copriteli con pellicola alimentare.
I croissant vanno lasciati lievitare a temperatura ambiente almeno due ore (con il caldo agostano, probabilmente in settembre saranno necessaire tre ore) e sono pronti quando tremano un po’ come un budino quando la teglia viene leggermente scossa (non esagerate, dopotutto non vorrete mica compromettere la lievitazione!).
Se volete cuocerli il giorno stesso disponete i croissant su una teglia da forno coperta con carta oleata, spennellateli l’uovo sbattuto, coprite con pellicola alimentare e lasciate lievitare a temperatura ambiente per circa 2-3 ore.
Prima di cuocere i croissant spennellateli nuovamente con l’uovo sbattuto.
Preriscaldate il forno a 220° C per 5′, cuocete per circa 10′ dopodiché abbassate la temperatura a 200°C e cuocete ulteriori 10′ o finché ben dorati.
Fuori dal forno fate raffreddare su una gratella.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"
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sabato 5 settembre 2015
50 e non sentirle! Il giubileo dell'MTC!
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Buongiorno a tutti! 50! Ebbene sì siamo arrivati alla 50esima sfida. Dal giugno 2010 la famiglia si è ingrandita, ora possiamo dire con orgoglio di essere la community più longeva del web.
Tante ricette, tutte sperimentate e da leccarsi i baffi, da cui sono nati anche tre libri, e chissà quanti ancora ne seguiranno … siamo orgogliosi di tutto quello che è stato raggiunto finora e diamo ufficialmente inizio ai festeggiamenti, potevamo astenerci anche noi tra tutti questi giubilei?
E’ difficile esternare il significato di questa sfida, l’emozione che si rinnova ad ogni partecipazione, lo stordimento che, nel mio caso, arriva al punto di farmi parlare con Magali e pensate che la cosa ancora più astrusa e che lei mi risponde!
Sarebbe bello ricordare tutti, si proprio tutti quelli che ne fanno parte, ma è impossibile, la cosa importante è che un lungo filo di invisibile ci unisce, ci fa correre il 5 di ogni mese per vedere in cosa ci dovremo cimentare, fa sì che la cucina di uno diventi quella di molti, ci fa imprecare, stare in ansia davanti allo sportello del forno, ci fa pregare che il gelato non si sciolga prima della fotografia, ci fa tirare un sospiro di sollievo quando la nostra “interpretazione” è terminata!
Ci fa essere orgogliosi di esserci, perché ognuno di noi è importante, quindi, Magali ed io, non possiamo che dire “GRAZIE” a voi tutti dell’affetto che sempre ci dimostrate!
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