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Magali
Casa mia ...
Appena ho letto di questo candy/contest, scusate la schiettezza, ma non ho ancora capito la differenza, ne ho parlato a Magali e lei mi ha detto che "cadeva proprio a fagiolo" e mi ha spronato a cercare di trasformare le emozioni in parole, non ho avuto dubbi, l’unico luogo che mi rappresenta in modo pieno ed esclusivo, di cui conosco ogni angolo e che sento veramente “casa mia”, non è quello dove vivo, ma quello che mi sta nel cuore.
La prima volta che ci andai era il 1981 e ricordo ancora il profumo dei croissants appena sfornati a Les Halles …
E’ la mia meta per eccellenza, appena posso scappo lì, perché solo ed unicamente lì, per me, il tempo assume una connotazione unica, qualsiasi affanno non trova più il minimo spazio ed io sono, magicamente, invasa da un entusiasmo, creduto inesistente, invece solo sopito.
Mi sento a mio agio girovagando a Porte de Clignancourt tra le bancarelle del mercato delle pulci, andando nel colorato quartiere di Barbes-Rochechouart dove appena scendi dal metrò vieni sommerso dai volantini di maghi e santoni, dove incontri persone con abiti dai colori sgargianti tipici del paese a cui appartengono, quando mi perdo nei negozi di tessuti ai piedi della collina di Montmartre, quando passeggio sul lungosenna e sfoglio le stampe antiche riproposte, ormai da sempre, dai boquinistes, quando la mia anima trova pace nel luogo che, forse, mi appartiene da altre vite: la chiesa di Sant’Eustachio, che mi avvolge, sempre, con protettiva atmosfera o quando, solitamente la domenica, passeggio nel Marais dove i palazzi sono squallidi, ma le sue vie sono permeate da un’atavica cultura mista a severità, ad un non apparire, come se ogni palazzo, ogni negozietto, esteriormente trascurati, racchiudessero qualcosa di ineguagliabile.
I giardini del Lussemburgo affascinanti in ogni stagione, con le caratteristiche sedie di metallo verde, dove tante volte mi sono seduta a leggere, sentendomi veramente una parigina, perché, per me, il fatto di avere del tempo per star lì a gustare un libro, ad osservare le persone, a scattare fotografie significa aver compreso, nel profondo, la vera essenza di questa città caotica, sempre più sporca, stancante, ma che, in realtà, racchiude uno spirito flemmatico.
Io amo “flaner” senza meta, girovagare in rue du Bac dove tutto è stile, eleganza, sentirmi privilegiata nell’aver scoperto un angolo nascosto, un giardino segreto, "Catherine Labouré", cintato da un muro, dove mi sento proiettata in un mondo senza tempo, un’atmosfera densa di vitalità mi attende al mercato degli artisti e, termino la mia giornata, passando in uno dei tanti “café” parigini dove la gentilezza è di rigore, “Le Select”, qui ormai mi conoscono e sanno che non posso andar via se non prima aver salutato il micione che da ormai 18 anni è la mascotte del locale.
Parigi è l’unico luogo che sento veramente mio, in cui il mio cuore palpita, si emoziona, in cui attingere linfa vitale, ideare progetti, pormi obiettivi, in cui l’entusiasmo è parte pulsante del mio essere e dove, soprattutto, tutto sembra possibile, anzi è possibile, anche con l’anima gravata da pesanti dolori, ho sempre la certezza che mi sentirò leggera, in cui la sola comunanza dei luoghi sarà in grado di scacciare ogni tristezza lasciando spazio ad una spensieratezza stupefacente ed alla consapevolezza di provare sensazioni, ogni volta, rinnovate, magiche, ma soprattutto di trovarmi nell’unico posto in cui dove è giusto che io sia.
Pat'à Coco
Con questa ricetta partecipiamo al contest "mise en place" di Ambra del blog gatto ghiotto.
La nostra partecipazione era doverosa visto il nome del blog e soprattutto, perchè ci ha dato la possibilità di presentare questa ricetta che appartiene al paese che più ci rappresenta, che appare chiaramente dalla nostra "mise en place". E’ un piatto versatile, perché la preparazione di base è sempre la stessa, ma lo si “farcisce”, al momento di servirlo, secondo il gusto personale come abbiamo fatto noi oppure con cipolle, reblochon e dadini di pancetta, fois gras, pezzetti di maiale ed in tanti altri modi che la fantasia vi suggerisce!
Pat a’coco
Ingredienti:
2 confezioni di pasta sfoglia
4 patate bollite
1 confezione di panna da cucina
Formaggio parmigiano grattugiato fresco
sale
150 g di salmone affumicato
Insalatina per accompagnare
Preparazione:
tagliate a fette le patate bollite.
In una scodella mescolate la panna, sale, il parmigiano quanto basta per ottenere una crema.
Stendete la pasta sfoglia in una teglia, mettete degli strati di patata alternati con la crema, coprite l’altra confezione di pasta sfoglia. Fate cuocere in forno a 180° per 30 minuti.
Tagliate la torta in porzione, posizionatele sul singolo piatto, sollevate un po’ lo strato superiore di pasta sfoglia ed inserite alcune fette di salmone. Accompagnate con insalatina di stagione.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
Auguri e ... buoni propositi
Quindi in questo mese in cui notoriamente si dorme dolcemente, io, ovviamente sempre controcorrente, assumo impegno formale e mi impegno, formalmente, con voi tutti, così almeno sarò spronata a perpetrarlo, ad apportare qualche cambiamento nella mia vita … a fine anno vi renderò conto!
Come sapete Magali non ama i travestimenti e quindi per Pasqua si è rifiutata di travestirsi da pulcino o da coniglio e quindi ho dovuto “fregarla” con questo collage!
A chi ci segue assiduamente, a chi saltuariamente, a chi ci lascia un commento, a chi ci conosce personalmente, insomma a voi tutti auguriamo una Serena Pasqua!
Ed ora ecco una ricetta da portare a Pasquetta per la tradizionale scampagnata!
Torta alle cipolle
Ingredienti:
una confezione di pasta sfoglia
800 g di cipolle fresche
150 g di formaggio di capra stagionato grattugiato
3 uova
Noce moscata grattugiata
Sale
Olio di oliva
Preparazione:
pulite, lavate le cipolle e affettatele grossolanamente e fatele cuocere in una padella antiaderente con un po’ di olio di oliva e un pizzico di sale per una ventina di minuti.
In un’insalatiera sbattete le tre uova aggiungete del sale, la noce moscata, il formaggio ed infine le cipolle, mescolate bene.
Srotolate la pasta sfoglia in una teglia, mettete il composto e fate cuocere in forno a 200° per 20 minuti circa.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
Quante cose ...
Helga mi ha girato la patata bollente ed ora tocca a me prendere il testimone della carissima Tinny e descriverla in sette mosse:
1 troppo istintiva
2 pensa troppo a tutto ciò che si potrebbe verificare e poi c’è sempre l’ennesimo imprevisto che non aveva preventivato
3 ambisce alla perfezione, ma non è per nulla perfetta
4 l’amicizia è al primo posto nella scala dei valori, a volte, senza rendersene conto può fare delle gaffe, ma vi assicuro sempre in buona fede
5 troppo disponibile
6 sincera
7 con un pessimo carattere
Grazie
Ciao Marina
Torta di rose
Ed ecco cos'ho rispolverato con Magali
Questo foglietto risale a quasi quarant’anni fa: andavamo sempre in vacanza a Borghetto Santo Spirito in Liguria e, puntualmente, ritrovavamo ogni anno le amicizie estive, si creava una folta combriccola. Noi, ragazze di ieri, giocavamo, ci tuffavamo, ridevamo, mentre le nostre mamme si scambiavano spiegazioni di lavori a maglia, schemi di uncinetto e ricette. Ecco questa è proprio il frutto di uno di questi scambi. Mentre scrivo queste poche righe la mia mente corre indietro nel tempo e penso a quanto fossi fortunata, rispetto ai ragazzi di oggi, nel poter trascorrere tre mesi interi di vacanza al mare, a come la vita fosse più semplice, schietta e, soprattutto, a quanto mi sono divertita! I ricordi legati a quelle estati sono tutti belli e, non perché il passato si colora, retoricamente, sempre di rosa, ma, perché realmente è stato così! Grazie a questi contest ho preparato, con qualche variante, questa torta che mi ha sempre affascinato, la cui ricetta era rimasta nascosta nel quadernone di mamma, ma, soprattutto, mi sono balzate alla memoria volti, nomi sopiti che hanno contribuito a scrivere indimenticabili pagine della mia vita.
Ed ecco la nostra torta, prima della cottura
e dopo ...
Torta di rose
Ingredienti
Per la pasta:
600 g di farina
4 cucchiai di olio di oliva
2 cucchiai di zucchero (80 g se il ripieno è a base di marmellata)
50 g di lievito di birra
Latte quanto basta (circa 200 ml)
Per il ripieno io ho usato:
un barattolo di marmellata di albicocche Rigoni
oppure, se preferite
200 g di burro
200 g uva sultanina (preventivamente “ammollata” con acqua e cognac e poi asciugata)
1 albume per spennellare
Preparazione:
la sera precedente preparate il lievitino con 260 g di farina e il lievito di birra sciolto nel latte tiepido.
Il giorno successivo mettete la farina rimanente a fontana, aggiungete delicatamente i 6 tuorli, lo zucchero, il burro o (l’olio). Quando il tutto è ben amalgamato aggiungete il “lievitino”, lavorate bene la pasta.
Stendetela con il matterello su carta forno , spalmate la marmellata sulla pasta, distribuendola in modo uniforme, arrotolate la pasta, allungate un po’ il rotolo con le mani, tagliatelo in metà e poi fino ad ottenere 12 “tocchetti”.
Imburrate ed infarinate uno stampo “a cerniera” disponete i “tocchetti” di pasta, spennellate con l’albume dell’uovo leggermente sbattuto, spolverizzate con dello zucchero. Fate riposare un’ora, noterete che la pasta cresce.
Infornate in forno preriscaldato a 180° per 45 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
H & M
Questo contest mi ha fatto riflettere e ho girato subito la domanda a Magali: “Qui non è semplice, perché dobbiamo trovare una ricetta che rappresenti tutte e due, per te se fossimo una ricetta quale saremmo?”. La pelosotta mi ha guardato in modo laconico, come quando le pongo le mie domande, ormai, detto fra noi, ci sono abituata e, per la prima volta in vita mia, l’ho vista titubante. “In effetti io sono pelosa, tu sei umana, ma abbiamo molte più affinità di esseri apparentemente simili: amiamo la casa, siamo riservate, io sono elegante, chic, ma al contempo amo la semplicità”, continua fissandomi negli occhi: “leggendo le presentazioni delle altre ricette, tutte le cuoche esprimono il meglio, parlando delle loro qualità, ma, diciamolo francamente, Helga tu hai veramente un pessimo carattere, sei impulsiva, la diplomazia non sai neanche dove sta di casa, corretta all’inverosimile, con forte senso del dovere, vivere al tuo fianco è difficile, perché tu ambisci alla perfezione, gli altri no, solo io che, modesti a parte, ho particolari qualità posso assolvere questo compito senza venire travolta dalla tua irruente personalità”. Tra me e me penso: “Che schiettezza, menomale che doveva farmi una bella presentazione … “ Cogliendo il mio sguardo un po’ triste prosegue dicendo: “devo dire che, non hai solo difetti, anzi anche qualità rare come il calore umano e la disponibilità, alla fine di ogni giornata hai fatto sicuramente un favore a qualcuno, ma talvolta, gli altri, stupidamente, badano molto di più all’apparire che all’essere e solo io, che ti conosco a fondo, posso apprezzarti, comunque, per concludere, il piatto che ci possa al meglio rappresentare deve essere originale, semplice, variegato, sorprendente, emozionante, colorato, ma soprattutto inusuale e sai che ti dico, io non sono riuscita a trovarlo, quindi dobbiamo inventarlo!” “Certo che sei stata proprio di aiuto, menomale che sei superiore, e adesso, come facciamo, il contest sta per scadere …”. In un ipotetico frullatore abbiamo messo tutti gli ingredienti che potessero rispecchiarci ed è venuto fuori questo “ensemble” semplice, fresco, dinamico, ma con il tocco di classe del cake salato (ne avevamo già fatta una versione al salmone, ma questa è molto più leggera), quindi non possiamo che presentare la nostra H&M.
H&M Per l’insalata Ingredienti per 4 persone: 2 zucchini 4 gherigli di noce 400 g di asparagi 300 g Piselli Olio extra vergine di oliva Aceto balsamico Sale Per il plum cake 3 uova 150 g di farina 10 cl di olio di oliva 200 g di salmone affumicato Erba cipollina fresca tagliata finemente 1 bustina di lievito Sale Preparazione: pulite le verdure, parte degli zucchini vanno affettati con la mandolina, altri tagliati a dadini. Fate cuocere separatamente in acqua bollente salata le verdure, scolatele. Tritate grossolanamente le noci. In una scodella emulsionate l’olio extravergine di oliva, l’aceto balsamico ed il sale, aggiungete le noci e condite l’insalata. In un’insalatiera mettete la farina, il lievito, le uova, l’olio e mescolate il tutto, aggiungete un pizzico di sale ed il latte ed amalgamate il tutto. Aggiungete l’erba cipollina e il salmone tagliato a pezzetti mescolate. Versate il composto in una forma da plumcake imburrate e fate cuocere in forno, precedentemente riscaldato, a 180° per 45 minuti. Componete l’insalata su un piatto accompagnandola con il cake salato. E come dice Magali “leccatevi i baffi!”