pâtes et pattes

Oggi vi parliamo di

E' un film di Steven Spielberg che narra i giorni in cui Katharine Graham, interpretata da Meryl Streep, proprietaria della casa editrice che pubblicava il Washington Post, deve decidere se pubblicare i "Pentagon Papers", le migliaia di pagine che riscostruivano la verità sulle scelte della politica americana in Vietnam, che nel periodo da Truman a Johnson, passando per Eisenhower e Kennedy. Il film si svolge nel 1972 all'epoca della possibile rielezione di Nixon, che vuole, ovviamente, continuare ad occultare la verità sulle motivazioni di tanti giovani mandati a combattere invano. L'inesperta proprietaria è affiancata dal risoluto direttore del giornale Ben Bradlee, interpretato da Tom Hanks. Il film si incentra sulla libertà di stampa e su quanto, anche negli Stati Uniti all'inizio degli anni settanta, fosse molto difficile per una donna ricoprire un ruolo svolto essenzialmente da uomini. L'interpretazione di Meryl Streep è assolutamente perfetta: una donna che ama il suo lavoro, ma non si sente pronta a svolgerlo, ricopre questo ruolo in seguito al suicidio del marito, che esterna i propri dubbi e tentennamenti in maniera magistrale, fino ad arrivare con determinazione alla decisione finale di pubblicare i famosi documenti secretati, rischiando persino il carcere. 

Alla fine del film l'attesa del verdetto della Corte Suprema fa restare per qualche  attimo appesi ad un filo sia gli attori che il telespettatore, una giornalista del Post è al telefono, tutti i colleghi sono intorno a lei, riporta le parole della corte, dette da chi è all'altro capo del filo e si trova in tribunale:" La stampa dev’essere al servizio dei governati, non dei governanti".

La libertà di stampa trionfa e si appresterà ad afforntare il successivo scoop riguardante l'affare Watergate.

Lo consiglio vivamente a chi ama, però, questo genere di film.