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Magali
domenica 23 novembre 2014
Torta sorprendente
Pubblicato da
pâtes et pattes |
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Di Parigi amo ...
Il profumo dei croissants alla stazione della fermata del metrò "Les Halles", posso dire mi accompagni dal 1981, la prima volta in cui visitai questa città
Il tempo variabile velocemente nel corso della giornata
Le panetterie in cui trovi ad ogni ora tantissime varietà di brioche, innumerevoli dolci monoporzione il tutto accompagnato sempre da sorrisi e gentilezza
Le code educate delle persone in attesa
I tetti
La vivacità in qualsiasi giorno della settimana
Il disinteresse dei Parigini sull’abbigliamento altrui: il vero Parigino non guarda assolutamente come sei vestito
La socievolezza, la facilità con cui si chiacchiera con sconosciuti in un negozio, ad un caffè
L’aver tutto a portata di piede e di mano: qualsiasi luogo è facilmente raggiungibile, qualsiasi cosa trovabile
I mercati con la merce sempre esposta in modo ordinato
I mercati degli artisti
Il vento caldo, freddo, soprattutto all’uscita del metrò, che la caratterizza da sempre ed il cielo sempre in movimento
Le cose semplicemente sorprendenti come questi occhi che ti scrutano e sono solo dovuti al taglio di un ramo …
Per caso ho letto su un giornale a Parigi l’origine delle clementine, che devono il loro nome al loro invenore, Vital Rodier, o meglio frate Clemente, questo monaco agronomo francese della fine del XIX secolo, si occupava del giardino, dell’orto e del frutteto dell’orfanotrofio di Miserghin, una piccola città algerina della regione d’Oran,. Ed è proprio lì che con il botanico Louis-Charles Trabut, presidente della società d’orticultura algerina, ha tentato di incrociare una di mandarino e una di arancio. La loro sperimentazione ha dato nascita a un nuovo agrume. Zuccherino, privo di semi e più facile da sbucciare rispetto al mandarino, questo nuovo frutto rese felici i bambini dell’orfanotrofio. All’inizio fu chiamato “mandarinetto”, poi finalmente l’agrume venne battezzato “clementine” in omaggio a Frate Clemente.
Vi ho raccontato questo, perché l’ingrediente principe della ricetta di oggi sono appunto le clementine: spesso girovago in rete e trovo ricette che salvo sul pc, con il buon proposito di farle. Questa mi ha subito incuriosito per la sua preparazione un po’ diversa dal solito e ho deciso di “provarla”. Io ho utilizzato uno stampo a cerniera di diametro 17 cm e viene decisamente alta, ma ne avevo solo un altro, per me, troppo grande. E’ rimasta comunque bella sofficiosa e il risultato mi ha ampiamente sorpreso e soddisfatto!
Torta sorprendente:
Ingredienti:
800 ml di acqua minerale
130 g di zucchero
4 clementine non trattate
200 g di polvere di mandorle
150 g di zucchero
4 uova
1 cucchiaino raso di lievito per dolci
Per spolverizzare:
zucchero vanigliato, cacao amaro, un pizzico di cannella
Preparazione:
lavate e spazzolate bene le clementine. Portate ad ebollizione l’acqua con 130 grammi di zucchero, aggiungete le clementine intere. Abbassare il fuoco e fate cuocere circa un’ora. A cottura ultimata togliere le clementine dallo sciroppo. Fate raffreddare.
Preriscaldate il forno a 180°.
Passate le clementine al mixer fino ad ottenere una purea. Aggiungete la polvere di mandorle, 150 grammi di zucchero, le uova, il lievito e amalgamate bene.
Versate il composto in uno stampo a cerniera foderate di carta forno.
Infornate e fate cuocere per 20 minuti, poi abbassate il forno a 160° e fate cuocere per altri 30 minuti (se usate uno stampo più grande, anche meno). Verificate la cottura della torta con uno stuzzicadente, se è ancora umida lasciatela ancora in forno.
Lasciate raffreddare prima di togliere dallo stampo. Quando sarà fredda spolverizzate con il composto indicato negli ingredienti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
Etichette:
dolce
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7 commenti:
Chissà che buon profumo ti avrà lasciato nell'ambiente. Vedrò di trovare le clementine non trattate e provare a rifarla. La tua descrizione mi ha fatta sognare....... Chissà....magari un giorno ci andrò! Baci a te e a Magalì. Bruna e Cleo
Helga, io di Parigi me ne innamorai tanti anni fa in un ferragosto caldissimo mentre con il mio fidanzato salivo a piedi i gradini della Tour-Eiffel. Il fidanzato poi l'ho sposato ed a Parigi, quando ci torniamo, ci lasciamo sempre il cuore.
La storia delle clementine non la sapevo ma questa torta..... LA VOGLIOOOOO!!!!
Buona serata
Nora
Helga hai raccontato perfettamente i motivi per amare Parigi e, a me, già manca.
Hai ragione la tua torta è stupefacente dovrò provarla.
Grazie per la storia delle clementine e quello' occhio che guarda qualcosa vorrà dire.
Un abbraccio
molto interessante la storia delle clementine, che non conoscevo e davvero sorprendente la ricetta per questa torta dall'aspetto sofficissimo con acqua minerale e mandorle...ho l'acquolina!
Parigi è la mia città. Se non sapessi di essere nata altrove, potrei affermare senza dubbio di essere parigina.
Ho Parigi "sparsa" per tutta casa - quadri, soprammobili, scatole, piatti, per lo più frutto di regali - e la adoro da sempre. Avevo paura un anno fa, quando per la prima volta l'ho visitata fisicamente, che mi avrebbe deluso perché l'avevo idealizzata a tal punto che non poteva essere davvero tanto bella come avevo sognato tante volte...... e invece ci ho lasciato il cuore. La tua descrizione mi ha fatto sentire sulla pelle quell'aria fresca e frizzante, spezzata dall'aria calda all'entrata del metrò, i profumi, le strade, i negozi e i mercatini, la cordialità. Grazie mille per avermi trasportato lì! ^_^
Mamma mia Helga, sembrano veramente degli occhi che ti scrutano. La natura riesce a creare cose davvero strane e tu sei stata bravissima ad accorgerti di questa cosa.
Questa torta è davvero particolare, mi ispira molto. Se ho capito bene le clementine vanno frullate con tutta la buccia dopo essere state cotte. Deve essere molto profumata.
Parigi, l'ho visitata tempo fa ma davvero troppo di corsa! bella questa profumatissima ricetta e oggi scopro l'origine delle clementine:non si smette mai d'imparare :)
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