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Magali

Magali
venerdì 27 aprile 2018
99% delle volte in cui parto, praticamente vado in una casa, essenzialmente per il fatto che porto Magali con me. I viaggi in cui vado in albergo, purtroppo, sono quasi inesistenti. Dopo questa premessa, dovete sapere che i miei spostamenti sono come lo sbarco in Normandia, dal punto di vista organizzativo e un trasloco dal punto di vista della roba che porto e vi assicuro che la maggior parte delle volte non riguarda abbigliamento, infatti parto, solitamente, indossando gli abiti da casa  e in valigia un cambio per uscire, quindi ridotta proprio all’osso, ma nonostante questo la mia auto, che poi non è delle più piccole, è piena, anzi pienissima e farci stare uno “spillo” sarebbe impossibile e dire che, ogni volta durante i preparativi, penso “questa volta porto poco”, poi tra il dire e il fare …
So di essere privilegiata, perché mi sposto e non sto sempre a Torino, ma, vi assicuro, che dietro a tutto questo c’è logistica, preparazione, lavoro: vestiario (partire nelle stagioni incerte come la primavera è altamente “cipolloso”), necessaire restauro (profumo, trucco), zaino tecnologico (pc, caricabatterie, macchine fotografiche, cuffiette, kindle), biancheria (per letto, casa, asciugamani), necessario per Magali (cibo, spazzole, cassetta, lettiera), alimenti primari (olio, caffè, sale ecc.), pranzo per il viaggio (più di una volta siamo restati bloccati in autostrada senza via di fuga e la mia frittata di spaghetti è stata provvidenziale e quante volte abbiamo benedetto il thermos con il caffè!), cibo pronto (da mangiare nei giorni seguenti all’arrivo per non mettersi subito a cucinare), Matilde Desiderio (il lievito madre), pensieri da regalare al mio arrivo, varie ed eventuali (in estate anche la pianta di basilico: Meridionali's karma)😁.
Oltre alla preparazione, mi tocca anche il carico, lo scarico e lo svuotamento e il riempimento del frigorifero, a volte a tutto questo si unisce un bel mal di schiena, perché non ho più l’età!
Dietro ogni cosa bella c’è un lavoro, ci sono cose da fare e non sempre ne ho voglia, poi, ovviamente, quando arrivo in un posto che amo sono felice, ma se penso al prima e al dopo resterei sempre a casa!

1 commenti:

carmen ha detto...

Come ti capisco cara Helga...in famiglia facevamo le vacanze in campeggio e praticamente mi portavo la casa! Figuriamo aprire e chiudere case diverse...è un super lavoro, per fortuna che c'è Magali che ti dà una mano, pardon...una zampa!

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