pâtes et pattes

Scrivendo il post di oggi penso che tutti vi identificherete con ciò che leggerete, perchè ognuno di noi, qualsiasi età abbia, ha una persona cara da ricordare.

Una persona che abbiamo amato e che non è più al nostro fianco, che vorremmo ancora una volta vedere e stringere in un abbraccio. Al di là della retorica, delle frasi fatte che le persone restano in qualche modo a noi vicino e di questo, per esperienza personale, ne ho consapevolezza, la mancanza, l’assenza non viene mai colmata.

Io mi sento come quando hai degli abiti in disordine, lasciati su una sedia, vuoi riordinare, ma non ne hai voglia e apri l’armadio e li metti a casaccio pur di non averli davanti. E così è per i brutti ricordi, le mancanze, le perdite, penso di averli dimenticati, messi da parte in un angolo buio, ma appena apro l’armadio sono lì ammucchiati e mi appaiono alla rinfusa, basta un colore, un profumo, una musica, una fotografia e tutto ritorna tangibile alla memoria e trafigge il cuore come una coltello affilato. Arrivo a sentire, a distanza di tanti anni, un vuoto dato dall’impossibilità della presenza fisica dei miei cari.

E allora in questo giorno, volgo lo sguardo a me stessa, a quanto queste persone abbiano contribuito all’essere che sono, anche, a volte, facendomi soffrire e preoccupare mi hanno reso la donna che sono oggi: stravagante, distratta, ma capace di vedere il mondo che la circonda con occhi infantili e questo fa riaffiorare alla mente anche tanti bei ricordi.

Vi sembrerà stupido, ma in questo giorno in cui la mancanza è più forte, volutamente guardo il cielo, allargo le braccia e stringo i miei cari in un  caldo e confortante abbraccio e voglio avere certezza che loro riescano a sentire il mio grande e immutato affetto che ancora ci lega.