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Magali
giovedì 15 febbraio 2018
Una via di fuga - 15 febbraio
Pubblicato da
pâtes et pattes |
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Chissà se qualcuno non vede l’ora di leggere le mie riflessioni, di sapere ciò che mi frulla in testa.
Magali spesso mi chiede come mi vengano in mente e il perché di tutto questo “macinio” cerebrale. La risposta è semplice e molteplice: sono una persona che vive moltissimo tempo in solitudine, mentre pulisco, cucino, cammino, penso, mi pongo delle domande, per me è assolutamente normale e c’è un perché, anzi un PERCHE’ a tutto ciò. Evito in questo modo di farmi seghe mentali, di addentrarmi in qualche meandro angosciante del mio essere. Ognuno di noi sa perfettamente che mettendosi a pensare ad un problema da risolvere, ad una preoccupazione (e chi non ne ha?), innesca una spirale che lo attira in un vortice senza costrutto. Forse per questo motivo mi ritrovo a pensare a problematiche esistenziali in senso lato, mettendo così all’opera il mio cervello sempre in continuo movimento.
Nel corso della mia vita ho elaborato questa teoria, una sorta di ancora, di valvola di sicurezza, come d’abitudine ne ho parlato con Magali e lei mi ha detto che se mai può essere utile anche a voi. Vivere con una gatta zen ha i suoi vantaggi!
Quando ho un problema da risolvere o una situazione da affrontare, soprattutto invecchiando, con il passare degli anni le esperienze iniziano a diventare più pesanti, mi affanno di più rispetto ad un tempo. Mi sento stretta in una morsa di angoscia che mi pare di sentire tangibilmente. Ritornando al concetto espresso in precedenza me la devo, come si suol dire, “cantare e suonare da sola”, perché lo sono fisicamente ed anche perché sono convinta che il condividere, per quello che mi riguarda, spesso non porta ad un sollievo, ma solo a tediare il prossimo. Ho escogitato un escamotage (ho controllato è maschile, quindi senza apostrofo!): penso a ciò che sto vivendo, lo analizzo e mi creo una via di fuga, un modo per uscirne in caso non ce la facessi più a reggere. Lo so non sempre è possibile, ma non si tratta di trovare la soluzione definitiva, ma solo un espediente per allentare la tensione, che può essere se si è bravissimi una soluzione alternativa oppure, anche solo, una piccola cosa come bere un the, andare a fare una passeggiata per sgombrare la mente, guardare vecchie fotografie, accarezzare Magali, preparare un dolce, leggere un libro, passare dal nostro blog per vedere cosa ci siamo inventate!
Una cosa pratica, gradevole che distragga la nostra mente e doni serenità, gioia e buonumore.
Etichette:
riflessioni,
vita
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2 commenti:
cara Helga, da alcuni mesi sto abbracciando questo approccio anche io e mi sento molto meglio. A volte bersi una tazza di tè basta a darci 5 minuti di sollievo, a interrompere un circolo vizioso di problemi e a ridarci la giusta lucidità. Nel peggiore dei casi, ci avrà dato 5 minuti di conforto: meglio di nulla :) Ti abbraccio e saluta Magali (non la abbraccio perché sono allergica ai gatti, mi accettate lo stesso?)
Ho intuito fossi di Torino dall'intercalare che ben conosco, essendo io di Pinerolo :-) bel blog, ho dato una lettura ai tuoi ultimi post e li trovo accattivanti, a presto dunque! Buona serata :-) P.s mio figlio è tutte le settimane a Parigi per lavoro e mi sa che quella che hai fotografato è la pasticceria di cui mi parla spesso.. dì se mi porta UN macaron che sia UNO..
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