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Magali
lunedì 28 febbraio 2011
Sapore d'amore
Pubblicato da
pâtes et pattes |
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Nel corso dell’anno scorso abbiamo pubblicato tante ricette d’amore, per me, il solo ricordarle faceva riaffiorare un sentimento gioioso unico … come lo strudel di mia madre, le polpette di Nonna Maria, ognuno con il suo ricordo e gusto indelebile nella memoria.
Pensando a questo contest, mi sono balenati alla mente tanti piatti, ma ce n’è uno che è veramente incomparabile, rappresentativo di quanto una persona con modeste capacità ed ingredienti umili abbia potuto cucinare qualcosa che mi è restato dentro come “sorgente” d’amore.
Un piatto che, pensate, non mangio da oltre 35 anni, dai tempi in cui mio nonno me lo preparava. Un omino che sembrava uscito da un film western, scappato di casa a soli dieci anni e vissuto nella Foresta Nera non si sa come …
Nonno Giochele, questo era il suo soprannome, lo ricordo ancora quando spadellava e mi serviva quello che, per me, era il dolce che solo lui sapeva preparare, era il suo modo di trasmettermi la sua storia, le sue origini, il suo amore durante i nostri rari incontri.
Questo mi fa riflettere sul fatto che è più facile scambiarsi frasi cattive, ira, rancore, l’amore è difficile trasmetterlo, “passarsi” l’affetto è raro, a volte, complicato, invece Nonno Giochele, nella sua riservatezza, riusciva a farlo egregiamente preparandomi il suo schmarren.
Non ho fatto in tempo a dirlo a Magali, che lei si è messa subito all’opera, visto che io non avevo mai cucinato questo dolce e sono convinta che, sicuramente, sarà come mangiare al “ristorante dell’amore ritrovato”.
Con la ricetta di oggi partecipiamo al contest a cui hanno dato vita
zuccherando e mamma papera ed al primo contest di qui si cucina con amore
Pensando a questo contest, mi sono balenati alla mente tanti piatti, ma ce n’è uno che è veramente incomparabile, rappresentativo di quanto una persona con modeste capacità ed ingredienti umili abbia potuto cucinare qualcosa che mi è restato dentro come “sorgente” d’amore.
Un piatto che, pensate, non mangio da oltre 35 anni, dai tempi in cui mio nonno me lo preparava. Un omino che sembrava uscito da un film western, scappato di casa a soli dieci anni e vissuto nella Foresta Nera non si sa come …
Nonno Giochele, questo era il suo soprannome, lo ricordo ancora quando spadellava e mi serviva quello che, per me, era il dolce che solo lui sapeva preparare, era il suo modo di trasmettermi la sua storia, le sue origini, il suo amore durante i nostri rari incontri.
Questo mi fa riflettere sul fatto che è più facile scambiarsi frasi cattive, ira, rancore, l’amore è difficile trasmetterlo, “passarsi” l’affetto è raro, a volte, complicato, invece Nonno Giochele, nella sua riservatezza, riusciva a farlo egregiamente preparandomi il suo schmarren.
Non ho fatto in tempo a dirlo a Magali, che lei si è messa subito all’opera, visto che io non avevo mai cucinato questo dolce e sono convinta che, sicuramente, sarà come mangiare al “ristorante dell’amore ritrovato”.
Con la ricetta di oggi partecipiamo al contest a cui hanno dato vita
zuccherando e mamma papera ed al primo contest di qui si cucina con amore
Ecco la nostra partecipazione!
Sapore d’amore
Ingredienti per 4 persone:
300 g di latte
4 uove
Mezza fialetta di vaniglia
2 cucchiai di zucchero
100 g di albicocche secche morbide
3 cucchiai di marmellata di ciliegie
Zucchero a velo
Burro per la padella
Preparazione:
mescolate lo zucchero e la farina, versare a filo il latte, aggiungete la vaniglia, unite al composto un uovo alla volta. Dividete il composto in due parti in una aggiungete le albicocche tagliate in quattro parti, mescolate. Nell’altra parte di composto aggiungete l’uvetta, precedentemente ammorbidita in acqua calda, scolate ed asciugate.
Ungete con il burro una padella e cuocete l’impasto.
Praticamente verranno due “frittate dolci”.
Spolverizzate quella con le albicocche con lo zucchero vanigliato e guarnite quella con l’uvetta con la marmellata.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
Etichette:
dolce
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6 commenti:
Mi è avanzata giusto una meravigliosa marmellata di ciliegie fatta da me ovviamente e alcune albicocche secche.... Proverò di certo, grazie per l'idea!
cara helga, che bella l'immagine di tuo nonno! mi ha fatto tornare in mente che il mio nonno paterno, uomo semplice di campagna, molto dolce e sensibile, mi preparava la merenda a base di pane, olio e sale. diciamolo pure non la si può considerare nemmeno una ricetta, ma quello che conta era l'ingrediente principale:l'affetto.
grazie per aver condiviso questo bel momento permettendomi di ricordare.....
baci, bruna
Helga, sei una donna straordinaria, in tutto cio che scrivi, in tutto ciò che fai, esplode tanto tanto amore e tanta gioia.
Non cambiare, tu e la tua magalì siete i miei idoli.
Un forte abbraccio
Mandi
Che bel post sai!! Mi piacerebbe provare la ricetta!! Un abbraccio e buonissima serata
Che bello il nonno Giochele.. con una ricetta semplice e golosa ha saputo riempirti di dolci ricordi e di tanto affetto !
Mi viene un pensiero... ed io, riuscirò mai a trasmettere tanto affetto ai miei cari ?
Grazie di averci fatto partecipi dei tuoi ricordi ! Pia
ottima idea, proverò :)))
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