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Magali

Magali
mercoledì 13 marzo 2013
Innanzitutto un "Benvenuto" sicuramente da parte di tutta le foodblogger per l'arrivo del piccolo di Eleonora, sarà già nato? Un abbraccio e ovviamente un ronron speciale da Magali!
Nonostante le mie tristezze, "the show must go on", la vita va avanti, e io sono sempre in ritardo non sapete da quanto tempo avrei voluto parlarvi di questa mostra che ho visto a novembre!


La mostra era allestita molto bene, non me ne vogliano gli italiani, ma solo i francesi sanno fare quando organizzano esposizioni rivolte ad attirare una grande massa di pubblico internazionale. Hanno "ricreato" questo dipinto di Dalì
e il visitatore può entrare dentro l'opera e fisicamente farne parte



Qui si nota il genio dell'autore da lontano sembrano due occhi invece non sono altro che due paesaggi ...
Le opere erano molteplici e da quelle giovanili già si evinceva il suo talento, la sua abilità nei giochi di luce. Crescendo una nota le ha sempre accomunate: l'attenzione estrema ai particolari, attribuendo al dettaglio nel dettaglio sempre una valenza simbolica (ad esempio sulla cassa dell'orologio in basso a destra oltre alle incisioni vi sono delle formiche, sull'orologio a sinistra in prossimità delle dodici vi è un'ape, se si osserva bene l'orologio centrale è appoggiato su un volto) e questo mi ha sinceramente stupito, perchè conoscevo la sua pittura, ma non avendola mai vista da vicino, non avevo potuto notare questa particolarità. Dicevo questo mi ha stupito, perchè la personalità di Dalì è travolgente, eccessiva, caotica, ma all'estrema ricerca di una precisione estrema, una regola nella sregolatezza. Non sono una critica, ma posso dire che questa mostra mi ha suscitato delle emozioni e ne sono uscita rincuorata, perchè alla fine ho assistito a una sua intervista in cui, in età già avanzata, Dalì diceva che nel corso della sua vita non era riuscito a capire se stesso e le sue opere ... quindi allo spettatore non resta altro che avvicinarsi ai suoi quadri con estremo rispetto, ad osservare e a cogliere quel non so che solo il suo genio è capace di espimere.

 Eccoci puntualmente presenti qui all'MTC
Di solito la prima preparazione seguiamo sempre la versione originale della vincitrice, sbizzarendoci solo nella presentazione, perchè se sono piatti per noi nuovi ci piace gustarli nella loro essenza originaria. Questa volta siamo a "casa" di Mai ed abbiamo seguito fedelmente la sua ricetta. Ha fatto tutto Magali, perchè il pesce è il suo piatto preferito, ha testato personalmente i gamberi.




I lumaconi di Magali ovvero la Fideuà di Mai
Ingredienti per 4 persone:
350 gr. di "fideus"
4 pomodori maturi
1 spicchio d’aglio
250 g di totanii
300 di gamberi
8 scampi
1/2 cucchiaino di paprica dolce
un pizzico di pistilli di zafferano
sale
olio extra vergine
4 “caccavelle” Gragnano

brodo:
1 cipolla media
aqua, sale
pesce di roccia
(muggine, scorfano, qualche testa di gambero)

per la salsa alioli:
1 spicchio d'aglio
olio extra vergine (quanto basta per legare la salsa sui 100 ml)
sale
il rosso di un uovo

Preparazione:

mettere il pesce per il brodo in una pentola piena d'acqua fredda (2 l.) aggiungere la cipolla, sbucciata e fatta in 4 pezzi grossolani. Potete mettere anche qualche testa di gambero, per renderlo più saporito. Portare a ebollizione e togliere la schiumetta che si forma sopra, cuocere per 30/40 minuti. Dopo filtrare e tenere da parte in caldo.
Nella "paella" scaldare un filo d'olio, versarci i fideus e farli tostare il più omogeneamente possibile, devono diventare sul marroncino ma attenzione a non bruciarli troppo. Poi mettere da parte.
Aggiungere olio alla paella e cuocerci i gamberi, salare verso la fine e mettere da parte. Conviene munirsi di un recipiente, meglio con coperchio, per preservare il pesce cotto e mantenendolo caldo. Se serve, aggiungere olio e cuocere gli scampi, salare verso fine cottura e mettere in caldo. Passare ai totani, puliti e fatti a pezzi, (ad anelli per capirci…) salare anche questi a fine cottura e unire al resto del pesce. Fate attenzione alle diverse cotture, il pesce fresco cuoce velocemente, ve la cavate in pochi minuti, ma aggiungete sempre abbastanza olio, perché vi servirà anche per il soffritto.
Lavare e sbucciare i pomodori. Se li fate sbollentare qualche minuto in acqua bollente è molto più facile, se non avete voglia potete usare il pela patate. Tagliuzzateli piccoli, piccoli. Sbucciare lo spicchio d'aglio, fatelo fine fine e soffriggere nell'olio, dopo qualche secondo aggiungerci i pomodori. Aggiungere una punta di zucchero, e più avanti correggere di sale. Se è necessario, (e lo sarà) bagnare con del brodo di pesce.
Quando il soffritto ha cambiato colore, si è ridotto e addensato, versare lo zafferano pestato nel mortaio e sciolto con un filo di brodo, amalgamare e aggiungere mezzo cucchiaino di paprica dolce. Dopo di che va versato il brodo, il sufficiente a coprire a pena a pena la pasta quando la andremo a buttare. Dovrete regolarvi a secondo la pentola o padella che avete a disposizione, ma meglio se questa è bassa e larga.
Quando il brodo comincia a sobbollire buttare la pasta, disporla omogeneamente su tutta la padella. Qui vanno controllati i tempi di cottura della pasta, la mia era 8 minuti, dopo i primi 3 minuti che cuoceva la pasta ci ho aggiunto i totani e i gamberi, amalgamato e cotto fino ai 5 minuti restanti. Assaggiare se è giusto di sale e adagiare sopra gli scampi.
Preparare l’alioli: si comincia con il mortaio pestando l’aglio (io non l’avevo e l’ho messo in una scodella, prima l’ho schiacciato bene con la forchetta e poi l’ho pigiato ancora bene con il manico rotondo di un mestolo) e un pizzico di sale. Deve diventare una purea finissima, senza grumi. Dopodichè mettere il tuorlo e mescolate, il preparato si deve girare e girare versando l'olio a filo, o meglio a goccia, sulla scodella, ma non direttamente sull'impasto. Vedrete che dopo 15/20 minuti la salsa comincia a legare e a crescere.
Fare cuocere in acqua bollente salta i lumaconi per 16 minuti, scolateli con la schiumarola.
Riempiteli con la fiderà e accompagnate con l’alioli.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

10 commenti:

Fabio ha detto...

Davvero un buon piatto..in questi giorni di lavoro intenso trovare un buon piatto aiuta tanto...e che bella che e' stata la mostra..:-)

Loredana ha detto...

Che bella la tua recensione alla mostra, cara Helga e poi belle anche le foto, vederti all'interno del " quadro" di Dalì fa un certo effetto ;)

Anche io questo mese resterò sul basico, ma tu, come sempre, aggiungi il tuo tocco, la presentazione nelle caccavelle è molto originale!

buona giornata

Loredana ha detto...

ps ma hai lasciato il link dalle ragazze ? La tua ricetta non risulta :)

alessandra ha detto...

la fideuà surrealista, è stata la prima cosa che ho pensato, appena ho visto il lumacone!!! Sei sempre un vulcano di idee e non dubitavo della tua passione per Dalì. Noi avevamo visto una mostra a Palazzo Grassi, una decina di anni fa e ne eravamo usciti soddisfatti: nulla di troppo ardito, a parte qualche opera appesa al soffitto, ma nell'insieme ci era piaciuta, specialmente a mia figlia che all'epooca era ancora alle elementari e si era divertita un mondo. Ciò non toglie che sia d'accordo con te su tutto: i Francesi lo fanno meglio- e lo dico con rammarico, sia chiaro. Ma il genio italico sembra sepolto dalla lava della mediocrità, del pressapochismo, dell'omologazione e ci tocca cedere il testimone della creatività ad altri.
..ma meno male che c'è Magallì, che ci risolleva lo spirito con questa fideuà!!!
Grandissime!!

sississima ha detto...

gustosi e invitanti questi lumaconi ripiena, che bella mostra, un abbraccio SILVIA

Mai ha detto...

Secondo me, tu hai l'anima dell'artista. Anche io ho pensato alla fideuà surrealista! Con quel gamberone che sborda dal lumacone, come fanno gli orologi di Dalì... ma ricorda anche un peschereccio che trabocca di gustosa fideuà!
Anche se come dici tu, seguite la versione originale, ci avete messo come sempre quel tocco giocoso che vi caratterizza. Bravissime!

besos!

Murzillo Saporito ha detto...

Questo mese Magali sarà stata felicissima per la ricetta :-)
Il mio micione Romeo, invece, andava matto per le alici.
Sarina l'idea del lumacone, ma tu sei sempre così originale :-)

elenuccia ha detto...

Ho visto la mostra di Dali al Pompodou quando sono stata a Parigi a gennaio. Bellissima ed era stracolma di gente. Concodro sul fatto che i francesi ci sanno fare in queste cose.
Il lumacone e' davvero tres chic ma una porzione un po' piccolina per una affamata come la sottoscritta. Per me due :D

Terry ha detto...

Originale la presentazione, e bello il tuo racconto! un bacio

Ilaria ha detto...

Helga la tua fideua' ha sentito l'influsso di Dali secondo me ha un tocco di originalità incredibile .... È proprio un'idea geniale
Una carezza a Magali e un abbraccio a te

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