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Magali

Magali
martedì 16 ottobre 2012
Io sono svampita, smemorata, per dirlo simpaticamente, la mia memoria, un tempo di ferro, ora è fallace a causa di una malattia o meglio sindrome che è mia fedele compagna da parecchi anni. Questo mi capita in vari frangente ed, ovviamente, anche in cucina. Ho rifatto la ricetta di Eleonora in una nuova versione, anche, perché è veramente ottima, questa volta mi ha seguito, con estrema attenzione, Magali che ha controllato che non dimenticassi nessun ingrediente. Abbiamo colto l’occasione per riprendere le nostre riflessioni e al  manifestare del mio disappunto per il mio non ricordare, lei mi ha sollevato il morale, dicendomi che a volte è meglio così, si dimenticano le mancanze, i torti subiti, si è più propensi al perdono e poi per le cose pratiche lei si candida come mia segretaria ufficiale.
Ormai tutti sanno che per me le sfide culinarie sono solo uno spunto per provare nuove ricette, per sguinzagliare la mia fantasia e, in questo caso, un maggiore coinvolgimento, perchè reminiscenza di avvenimenti appresi e da non dimenticare, ma perché non dimenticare? E’ questa la domanda importante che voglio pormi, posso solo dare una mia risposta. Voglio ricordare ancora, perché il male non deve restare nascosto, deve emergere e servire da monito, da guida nel futuro. Deve dare la dimensione di quanto l’essere umano possa distruggere, di quanta atrocità, cattiveria sia in grado di compiere e deve farci comprendere di quanto dolore possa generare l’unione di molti esseri umani ed allora io vi lascio con la speranza di stravolgere il passato di pensare che ognuno di noi ha la possibilità di  immettere qualcosa di positivo nell’universo e che unito a voi tutti possa generare una moltitudine di bene.
Come vi ho già detto, nell’ormai famoso mercatino dell’ultimo post, ho anche acquistato del limone candito che ho utilizzato oggi, per la ricetta ho seguito, anche questa volta, la preparazione di Eleonora, il mio pensiero è rivolto a lei che in questi giorni è a Parigi, e che ringrazio nuovamente.
Partecipiamo  con piacere e questa volta senza dimenticanze all’MTC



Ecco Magali che controlla che abbia messo i semini!


Il pane dolce del Sabato – il pane dolce della memoria
Ingredienti per una treccia ripiena:
250 gr di farina 0
1 uovo medio (circa 60-62 gr con il guscio)
50 gr di zucchero
10 gr di lievito di birra
62 ml di acqua tiepida
62 ml di olio extra vergine d'oliva
5 gr di sale
80 gr di limone candito
80 gr di uva passa
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua
semi di papavero

Preparazione:
prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare, versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita.
Lasciar lievitare per almeno due ore, dopodichè, sgonfiare l'impasto. Tagliare poi la pasta in tre.
Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15. Spargere il limone candito tagliato a pezzetti e l’uva passa sulle tre parti.
Arrotolarle poi sulla lunghezza, in modo da ottenere tre lunghi "salsicciotti".
Unirli da un capo e cominciare ad intrecciare.
Adagiare la treccia su una placca da forno unta di olio. Lasciare lievitare ancora due ore.
Sbattere il tuorlo d'uovo con un cucchiaio di acqua e spennellarlo sulla superficie, cospargerlo con semi di papavero.
Infornare in forno già caldo e STATICO a 200°C per circa 15-20 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

13 commenti:

La mia cucina improvvisata ha detto...

Sono la tua 200 esima lettrice... Capito qui per caso e dando un'occhiata il tuo blog mi piace molto... Complimenti! Passa a trovarmi se ti va, a presto, Martina

Ricette&Vignette ha detto...

Cara Helga, concordo con te riguardo al non dimenticare. Il nostro passato fa parte di noi, di chi siamo diventati oggi anche se non deve diventare un fardello per farci evolvere e migliorare in persone nuove domani.
Mi cimenterò anche io nel Pane dolce del Sabato, non vedo l'ora, anche perchè io riuscirò a farlo proprio solo sabato che sono a casa dall'ufficio..sembra fatto apposta,eh?
il tuo è perfetto, con tutti i suoi semini (al posto giusto, aggiungo!!)
Un bacione e a presto! Francy

Loredana ha detto...

Ti capisco, pensa che io vado sul blog a rileggermi le ricette che ho postato per prepararle...insomma un disastro.

Trovo che sia importantissimo non dimenticare, purtroppo , temo, che non si impari mai dagli errori e la storia lo dimostra.

Passiamo al tuo pane che con quel limone candito mi sembra una vera golosità!

ciao loredana

elenuccia ha detto...

Quando vedo Magali mi si apre il cuore, e mi fa sentire bene. Quella micetta deve avere dei poteri terapeutuci nascosti :-))
e' troppo carina in osservazione di questa meravigliosa treccia

Love for Food and Photography ha detto...

Invitante e bellissimo, con la supervisione della dolce Magalì sicuramente ancora migliore ;-)

Hai ragione, alcune cose meglio dimenticarle, ma lasciarle in un angolino, per ricordarle al momento necessario a trarci d'impiccio.. E' vero, l'esperienza insegna :-)

cari saluti a tutte e 2 dalla banda, Dany felini e coniglio :-)

archcook ha detto...

dopo tanta maestria, di sicuro un piattino succulento da condividere per partecipare al contest non ti mancherà!
a presto!!! http://www.archcook.com/2012/09/sapori-di-fine-estate-andiamo-di.html

sississima ha detto...

questo pane è fantastico!! Un abbraccio SILVIA

alessandra ha detto...

Scusami, Helga, non lo avevo proprio visto. Perchè io, oltre ad aver perso la memoria, son pure distratta. E non ho un supervisore come Magalì, oltretutto!
Bellissimo ripieno, a coronamento di un post denso di riflessioni e di spunti. Grazie ancora
ale

DolcementeSalato ha detto...

Ci si perde sempre dentro i tuoi post e non perchè non si segua un filo ma proprio il contrario perchè tiri fuori riflessioni che fanno partire la mente di chi legge. Dimenticare a volte è una gran fortuna, vengono filtrate tante cose che spesso hanno generato sofferenza. Io però il vostro pane dolce non lo dimenticherò sicuramente, anche perchè non riuscirei mai a fare una treccia così perfetta. Complimenti Helga, è una versione fantastica!!

Lara ha detto...

bellissimo post, bellissima la segretaria e fantastica treccia ^^

Eleonora ha detto...

Ricordare serve a non ripetere.
grazie del post e di questo pane meraviglioso.

๓คקเ ha detto...

Aaaah!!! Limone candito e uvetta per una seconda versione deliziosa!!!
Pure io sono smemorata assai mentre in giovinezza avevo una memoria da paura, che vogliamo farci? Ci adattiamo... :-)

Ilaria ha detto...

Ciao mi presentò sono Ilaria, una grande amante dei gatti e agli inizi come food blogger , intanto complimenti per la ricetta, ma soprattutto ho ammirato la splendida Magali mentre osserva la preparazione....... È' simpaticissima e bellissima chiaramente!

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