UN PO' DI NOI

mercoledì 21 novembre 2018

Racconto ep. 3 - 21 novembre

Puntuale ogni mercoledì, arriva il "seguito" del racconto, la foto ispiratrice era questa
(immagine tratta da internet)
Dal deserto alla pioggia la saga continua - episodio 3
Oggi dico a me stessa che nulla può rovinare questa giornata: sono proprio felice, si non capita spesso di esserlo e, soprattutto, di esserne consapevoli! Questo stato d’animo è raro e lo è ancora di più quando non si riesce ad individuarne la causa, alla fine ci si stupisce pure!
Siamo così abituati alla sofferenza, al tormento, al brutto che quando si provano sensazioni che ci mandano in estasi, ci invadono piacevolmente, ci sembra impossibile al punto di sentirci alieni. Ebbene sì mi sento proprio così, forse la mia pelle è diventata verde e mi è venuto pure il naso a trombetta e non me ne sono accorta!
Il mondo non lo sa, chi mi vede dall’esterno è convinto che io sia organizzata, precisa, perfetta, ma vi svelo un segreto sono svampita inside! Non ci credete e invece dovete! Ricordo ancora quando avevo steso in viso una maschera di argilla e, in quello stato, distrattamente ho aperto la porta al postino che mi fissava in modo interrogativo e io non riuscivo a capirne il perché, od ancora quella volta quando ho stupito tutti esprimendo con convinzione: “Il rospo è il “maschio” della rana” e ancora quando in uno dei tanti collegamenti della metropolitana ero su un lungo tapis roulant, di quelli posti per abbreviare i percorsi, chiacchieravo tranquillamente ero di spalle e … non mi sono accorta che il percorso mobile era finito così sono caduta rovinosamente. E quante volte ho sbagliato numero telefonico e me ne sono accorta solo dopo aver raccontato i miei più intimi segreti!
A questo punto vi chiederete cosa c’azzecca la felicità con la distrazione e se avete un attimo di pazienza ve lo spiego. Oggi vado dal parrucchiere, perché come ha ben detto una grande donna “Se sei pettinata bene e indossi un bel paio di scarpe te la puoi cavare in ogni situazione”. Per quanto riguarda le scarpe sono a posto, visto che con soli venti euro ho comprato un paio di stivali che hanno già riscosso i complimenti di ben tre persone, quindi ora mi dedico al “parrucco”.
Due chiacchiere frivole, una bella pettinata ed esco ancora più felice!
Ho ancora un po’ di tempo e mi fermo a guardare ad occhi spalancati e stupiti le luci natalizie che decorano le vie della città e, pur essendo qui a Torino, non sfarzose, riservate come siamo noi, scaldano comunque il cuore e infondono atmosfera di festa. Ebbene mentre me ne sto lì con il naso per aria, uno scroscio d’acqua improvviso mi travolge, rimango immobile, non ho neanche la forza di correre, tanto a che serve, frugo affannosamente nella borsa, vi assicuro che quella di Mary Poppins in confronto alla mia non è nessuno, alla ricerca del mio portentoso ombrello pieghevole ultraleggero, al punto che non mi accorgo neanche di averlo, e infatti … non ce l’ho, semplicemente perché non l’ho preso!!! Un lampo attraversa la mia mente, lo sapevo che c’era minaccia di pioggia, ma poi “me lo sono scuordata”.
A quel punto non posso far altro che scoppiare in una risata fragorosa, che pian piano inizia a coinvolgere tutti gli altri passanti, diventa addirittura irrefrenabile e catartica. Mi rendo conto di essere in uno stato pietoso, ma nulla, assolutamente nulla può scalfire la mia felicità, semplicemente perché … stasera cenerò con il passeggero numero 13!
… Il seguito al prossimo racconto

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