I NOSTRI VIDEO ....

PER VEDERE I NOSTRI VIDEO (TROPPO DIVERTENTI!) ANDATE IN ALTO ALLA DESTRA DELLA SCRITTA HOME PAGE

Lettori fissi

Magali

Magali
domenica 27 ottobre 2013
Terminiamo il nostro viaggio estivo in Provenza. Non so quanti di voi hanno visto il film con Russell Crowe, "Un'ottima annata" di Ridley Scott, tratto dal romanzo di Peter Male, ebbene  proprio a Gordes c'è "La Renaissance" dove si svolgono alcune scene del film e poi a pochi chilometri dal paese c'è il famoso chateau ereditato dal protagonista. Per chi non avesse ancora visto il film, proprio stasera, lo trasmettono alle 21.15 su Premium Cinema.


Ecco l'ingresso dello chateau che nel film si chiama "La Siroque", mentre in realtà è "La Canorgue"








Ed il famoso vino "Le coin perdu" protagonista, quasi assoluto, del film!


Ed ora ecco la ricetta ... torta del mistero ovvero semplicemente torta con tante prugne, le ultime ...,  che le hanno dato un aspetto molto "morbidoso" e nessuno, tra coloro che l'ha mangiato, ha indovinato l'ingrediente principale. La fotografia è pessima, ma vi assicuro che la torta è ottima!


Torta del mistero 
Ingredienti per uno stampo da 22 cm
2 uova
300 g di farina
100 g di zucchero
1 vasetto di yogurt bianco da 150 g
1 bustina di lievito per dolci
1 kg di prugne
1 cucchiaio di fruttosio o 2 cucchiai di zucchero
burro per ungere lo stampo

Preparazione:
lavare e asciugare le prugne, privarle del nocciolo e tagliarle in quarti. Mettere in una casseruola con il fruttosio, coperchiate e fate cuocere a fuoco basso per 5 minuti. Togliete il coperchio, le prugne avranno sprigionato tutto il loro liquido, continuate la cottura finchè non si sarà assorbito quasi totalmente e avrete ottenuto, così, un composto morbido.
In una terrina mescolate le uova, lo zucchero e lo yogurt, aggiungete dolcemente la farina con il lievito e pian piano le prugne con il loro sciroppo. Amalgamate il tutto molto bene.
Imburrate uno stampo da ciambella a cerniera, versatevi il composto.
Infornate in forno preriscaldato a 180° e fate cuocere per circa un'ora, tenete presente che la torta rimarrà al suo interno umida.
E come dice Magali: "leccatevi i baffi!"

domenica 20 ottobre 2013
In questa domenica uggiosa e grigia continuo con il mio tour estivo ...E oggi vi porto a Gordes, in Provenza, il tour continuerà anche la prossima volta, altrimenti mi odiate, perchè i miei post diventano troppo lunghi!
L'immancabile mercato
 
Qualche scorcio caratteristico
Gli incontri al caffé
Questa volta partecipando al contest The Recipe-Tionist di EliFla   
Sono andata a sbirciare a "casa" di Cristiana Valeria da cui ho tratto questo dolce, perchè mi incuriosiscono le ricette in cui "manca" qualcosa che abitualmente si usa nella preparazione.
Sono sincera, come d'abitudine, e parlo per mio gusto personale, questo dolce non mi è dispiaciuto, ma non mi ha entusiasmato, ma sono contentissima di aver provato. Nella preparazione, forse perchè ho utilizzato un tipo di farina differente, ho aumentato la quantità di succo rispetto alla ricetta originale ed, essendo, solo in due, a casa, ho dimezzato le dosi.


Vegan plumcake di Cristiana
Ingredienti:
120 g di farina 00
120 g di semola
60 zucchero di canna
30 g di cacao
1 pizzico di sale
1/2 bustina di lievito
1 banane mature
200 ml di succo di mela
40 ml olio di semi di girasole
noci sgusciate

Preparazione:
accendete il forno a 180°.
Con le fruste riducete in purea le banane con l'olio e il succo di mela.
In una ciotola mischiate la farina, lo zucchero, il cacao, il lievito e il sale.
Aggiungete la purea agli ingredienti secchi fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Unite una manciata di noci.
In forno per 35-40 minuti.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!"
lunedì 14 ottobre 2013
Come sempre sono indaffarata …
Ma questa volta non potevo assolutamente mancare per una serie di motivi …
Annalisa, che ha lanciato The Afternoon Tea Giveaway, è per me, una cara amica virtuale, ha un blog che leggo sempre, perché è variegato, con foto bellissime, narrazione di luoghi stupendi, vita quotidiana e poi lei è simpatica, solare, dolce, ma allo stesso tempo determinata ed ha molteplici interessi …
Amo il tea, ne sono direi dipendente, quanto ne bevo? Credo per lo meno due litri al giorno, ma anche di più, indipendentemente dalle stagioni, il mio preferito è Earl Grey, ma inizio la giornata con quello verde.
Non sono una che ama i dolci cremosi, adoro biscotti, crostata che si accompagnano benissimo a questa bevanda e ne sgranocchio a tutte le ore, ebbene sì lo confesso, in realtà, sono un criceto gigante.
Queste mi sembrano delle ottime ragioni per essere qui oggi a presentarvi la mia tavola del tea!
Non partecipo per vincere, anche se, lo confesso, mi piacerebbe molto. Ho pensato e ripensato tanto alla fotografia da proporvi ed alla fine ho capito che non poteva che essere questa: con la tazza o meglio bicchiere che uso abitualmente, il mio copriteiera, ma soprattutto il caos che regna sempre sovrano! Avrei potuto presentare una foto perfettina,  ma non mi avrebbe rappresentato, perchè io faccio tante cose in contemporanea, inizio e poi se mi viene in mente qualcosa devo prendere nota subito oppure faccio qualche schizzo di piantina o leggo un giornale ... e non c’è niente di più frequente che continuare a fare ciò che sto facendo e sedermi a sorseggiare e mangiucchiare … lo so sembra incredibile, ma è così.
Quindi, se non fosse, che per l’originalità e come diceva Totò, ma con una variante: “Vota Helga, vota Helga, vota Helga”, se avete piacere di votarmi andate qui e cliccate mi piace grazie!
E questa volta accompagno il tea, oltre che con l'English muffin avanzato da ieri, con dei dolcetti all'arancia di cui vi lascio la ricetta e che vi consiglio di provare, perchè sono davvero ottimi.

 


Dolcetti all’arancia
Ingredienti per 20 dolcetti:
150 g di farina
75 g di mandorle tritate
65 g di burro alleggerito 25%
60 g di zucchero
1 uovo
1 arancia
1 cucchiaino di lievito per dolci
Burro per ungere
Per la glassa:
50 g di zucchero vanigliato
3 cucchiaini di succo d’arancia

Preparazione:
grattugiate la scorza dell’arancia.
Prelevate la polpa di metà arancia e la buccia grattugiata e mescolate alle mandorle in una terrina.
In un’altra scodella mettete il burro a temperatura ambiente con lo zucchero e amalgamate bene il tutto ed aggiungetelo alle mandorle. A questo composto aggiungete l’uovo e amalgamate bene, aggiungete pian piano la farina con il lievito.
Formate delle palline con l’impasto di circa 20 g l’una ed adagiatele sulla placca del forno una teglia foderata con cartaforno imburrata.
Fate cuocere per 20 minuti in forno preriscaldato a 180°.
Sfornate e lasciate raffreddare su una gratella.
Per preparare la glassa mettete lo zucchero vanigliato setacciato nella scodella con il succo di arancia.
Prendete un dolcetto per volta ed immergetelo, per un attimo, a “testa in giù” nella glassa e rimettetelo sulla gratella, fate così per tutti i dolcetti.
Lasciate asciugare bene la glassa, finchè non si indurisce.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
domenica 13 ottobre 2013
Vi devo raccontare ancora di una gita estiva strepitosa e di un amico parigino davvero speciale, ma lo farò prossimamente, perchè se no 'sto post rischierebbe di diventare epico!
E’ stato terribile, ‘ste uova benedette …
Se l’altro mese per le raviole avevo il capo coperto di cenere, questa volta ne sono completamente sepolta!
Ce l’ho messa tutta, figuratevi se non mi impegnavo …
Essendo sabato sera, le abbiamo pappate per cena, ovviamente negozi chiusi ... avevo terminato le uova: le mie, quelle dei vicini, quelle degli amici vicini … Magali si è rifiutata di trasformarsi in gallina, dice che è una gatta magica, ma tutto ha un limite e stavolta, vi garantisco, io ho superato quello della sanità mentale … sono proprio lì lì …
Unico vantaggio che questa volta sono riuscita a pubblicare all’inizio così non ho ancora visto le meraviglie che voi tutti sicuramente avrete preparato.
Quindi partecipo ringrazio Roberta e mi inchino, pure Magali si genuflette, innanzi la sua bravura e la ringraziamo per le sue indicazioni, pensate se non le avessimo avute!
Partecipiamo l'avete capito tutti all'MTC pregandovi di essere clementi!
Magali questa volta ha seguito tutto passo passo ...
e un aiutante d'eccezione!


Ed ecco cos'abbiamo combinato ...

Uova benedette!
Ingredienti:
uova
bacon
salmone

English muffin
450 g di farina forte per pane
225 ml latte
55 ml di acqua
7 g lievito di birra secco
2 cucchiaini di zuccehro
1 cucchiaino di sale

Salsa olandese
Ingredienti:
4 tuorli
il succo e la scorza grattugiata di 1/2 limone
1 pizzico di sale
120 g di burro fuso, meglio se chiarificato

Budino alla zucca
Ingredienti per 4 budini:
220 g di zucca
35 g di zucchero
2 uova
200 ml di latte
cannella
Per il caramello:
4 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di acqua

Caffè
noce moscata
cannella

Preparazione:
Per gli English muffin:
in un pentolino, unite il latte e l'acqua e fate intiepidire a fuoco dolce. Versate il lievito nel liquido insieme ai due cucchiaini di zucchero, Mescolate rapidamente con una forchetta o una piccola frusta per far sciogliere il lievito e lasciate riposare per una decina di minuti, finche' in superficie si sara' formato un sottile strato di schiuma.
Setacciate la farina in una terrina e versate nel centro il liquido con il lievito, mescolando dapprima con una forchetta e poi con le mani, incorporando a poco a poco la farina fino a che avrete un impasto non troppo sodo. Versate l'impasto sul piano di lavoro infarinato e incorporate a questo punto il sale. Impastate energicamente per almeno dieci minuti, unendo pochissima altra farina se dovesse risultare troppo appiccicoso. Alla fine dovrete ottenere un panetto liscio e vellutato come il culetto la gota di un bambino. Ungete una di burro una capace ciotola, rotolateci dentro il panetto e ponete a lievitare in luogo tiepido per almeno un'ora o finche' non sara' raddoppiato di volume.
Rovesciate nuovamente l'impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato e appiattitelo con le mani, facendo uscire tutta l'aria, fino ad uno spessore di circa 1,5 cm, ma non di piu'.
Con un taglia biscotti di 7,5 cm di diametro, ricavate dei dischi di pasta che metterete su una placca da forno infarinata. Rimpastate i ritagli e ricavate altri dischi fino ad esaurimento della pasta. Lasciate riposare i muffins per 15/20 minuti, coperti da un panno o da un'altra teglia rovesciata.
Scaldate a fuoco medio una padella antiaderente a fondo spesso o, ancora meglio, in ghisa.
Disponeteci 4 muffins alla volta, riducete la fiamma e fateli cuocere per 4 o 5 minuti per ogni lato.
Devono rimanere molto soffici e non seccarsi, ma se avete l'impressione che non si siano ben cotti all'interno o sui bordi, potete trasferirli in forno a 180 gradi e farli cuocere per altri 3 o 4 minuti.
Per la salsa olandese:
in una ciotola di acciaio o che comunque sopporti le alte temperature, mescolate energicamente i tuorli con il succo di limone e un pizzico di sale. Ponete la ciotola sopra una pentola con acqua in leggera ebollizione: la ciotola non deve toccare l'acqua! Mescolando continuamente, fate scaldare i tuorli, poi versate a filo il burro fuso, sempre mescolando. Continuate a mescolare, in modo delicato e costante, fino a quando la salsa si sara' rappresa. Aggiustate di sale e pepe, unite anche la scorza grattugiata e servite subito.
Per quanto riguarda la cottura delle uova:
ci sono diversi metodi ed il piu' diffuso e' quello di mescolare energicamente l'acqua per creare un vortice nel quale adagiare l'uovo che, trascinato dal movimento dell'acqua, rotolera' su se stesso avvolgendosi nel suo albume mentre questo si solidifica. A me questo metodo ha sempre dato poche soddisfazioni, mentre mi sono trovata meglio con il seguente:
In una casseruola da 24 cm di diametro, versate circa 5 cm di acqua e scaldate a fuoco medio fino alla comparsa delle bollicine sul fondo e sui bordi della pentola.
Rompete le uova in ciotoline separate, un uovo per ogni ciotola, eliminando quelli con il tuorlo rotto.
Versate delicatamente le uova, una alla volta, sulla superficie dell'acqua, lasciando che vadano dolcemente a fondo. Lasciate abbondante spazio tra un uovo e l'altro, cuocendone non piu' di tre o quattro alla volta. Lasciatele cuocere indisturbate per 3 o 4 minuti, usando una spatola di gomma per staccare delicatamente le uova dal fondo della pentola, se fosse necessario.
Con un mestolo forato togliete le uova dall'acqua, una alla volta, scolandole molto bene e se dovete servirle subito, tamponate il fondo del mestolo con un pezzo di carta da cucina per assorbire tutta l'acqua in eccesso. Potete conservarle in frigorifero fino a 3 ore, avendo l'accortezza di deporle su un piatto coperto di carta da forno. Al momento di servirle, bastera' scaldarle per 35 o 40 secondi in acqua in leggera ebollizione.
Per il budino di zucca:
togliete la buccia alla zucca, tagliatela a pezzi e mettetela in forno a 180° per 20 minuti, fate intiepidire e passate al mixer. Unite lo zucchero, la cannella, le uova, il latte e amalgamate il tutto.
Mettete 4 cucchiai di zucchero con un cucchiaio di acqua in un pentolino, quando si è formato il caramello ripartitelo nei quattro stampini.
Versate il composto negli stampini.
Fate cuocere a bagnomaria in forno a 180° per 30 minuti circa.
Togliete dal forno, fate raffreddare e mettete in frigorifero.
Per comporre l'uovo benedetto o Egg benedict, dividete ogni muffin a meta' e scaldateli in una padella antiaderente fino a che risulteranno leggermente tostati. Deponete su ogni meta' muffin, eventualmente leggermente sacaldata in un uovo in camicia e nappate di salsa olandese ancora calda. Accompagnate con bacon ben rosolato o salmone.
Sformate il budino.
Ho accompagnato le uova benedette con il budino alla zucca e con caffè lungo aromatizzato con noce moscata e cannella.
E come dice Magali "leccatevi i baffi!".
domenica 6 ottobre 2013
Preparatevi: come vi ho accennato nei post precedenti, per varie ragioni, a volte, non ho tempo per pubblicare più frequentemente, nonostante ciò ho sempre tante cose da dirvi, quini anche stavolta il post è un po' lunghetto!
Voglio iniziare con una foto delle zucche della mia amica Tina, non le trovate bellissime? Sembrano fatate o forse lo sono! Lei è la mamma di Stefania, anche lei amica mia, ve ne ho già parlato più volte nel blog, bravissima cantante vi consiglio vivamente di andare a vedere i suoi video, è assolutamente fantastica! Quando vado da loro so che, nonostante i problemi quotidiani, trovo sempre ad accogliermi calore, ospitalità, gentilezza e fa sentire bene incontrare delle persone così, soprattutto oggigiorno.
Sono appena tornata da Parigi (non mi invidiate, vi prego, ero lì per lavoro), ma  continuo con le foto estive, perché? Perché qui a Torino in questi giorni il tempo è già così grigio e freddo
non ho voglia di essere catapultata già nell’inverno … quindi proseguo imperterrita con i ricordi estivi.
Finiamo la "tappa" a Saint Remy de Provence, ecco alcuni scorci nelle vie del paese.
Ed ora gli scatti di una festa che si tiene a cavallo di ferragosto, praticamente ci va solo la gente del luogo, ma io, ovviamente, non potevo mancare. C'è  la banda, la cena a tema ...
... e la foto con il cuoco!

Durante il mio viaggio a Parigi ho avuto il tempo di fare un piccolo giro e ho acquistato un libro di cucina “Pâtisserie sucrée et salée” di Michel Roux, io aggiungerei senior. Non compro spesso libri sull’argomento, ma questo aveva un prezzo attraente e poi dalla prima pagina mi ha stregato in cui Michel dice che lui ama impastare a mano, certo, e prosegue dicendo che certo è molto più semplice acquistare una pasta già pronta in un supermercato, ma se ci si sofferma per un attimo a leggere i componenti emulsionanti, conservanti, grassi, coloranti … questo è il motivo per cui è stato scritto questo libro e per trasmettere i segreti che ha appreso e il sapere che ha affinato.
Di ricette ce ne sono davvero moltissime, ma questa è stata la prima che mi ha colpito, si tratta di una pasta sfoglia che a differenza di quella classica è più rapida da preparare e come risultato è paragonabile al 75% a quella classica.
La dose della ricetta era per 500 grammi di farina (per 1,2 kg di pasta) io l’ho più che dimezzata ed è stata più che sufficiente per uno stampo da 26 cm.
Lo chef scrive che avvolta nella pellicola alimentare si conserva perfettamente 3 giorni in frigorifero e 4 settimane, almeno, nel congelatore.
Il ripieno è di nostra invenzione e per una volta possiamo anche noi scrivere, come l’Araba felice, torta salata furba. Scusate le foto, ma era sera tardi, tardi e poi ce la siamo pappata!



Torta salata furba
Ingredienti per uno stampo di 26 cm di diametro:
Per la pasta sfoglia furba:
200 g di farina
200 g di burro freddo, tagliato a dadi (io ho utilizzato quello alleggerito con 25% di grassi in meno)
2 g di sale
10 cl di acqua ghiacciata

Per il ripieno:
300 g di fagiolini
2 patate piccole
80 g di robiola
2 uova
100 ml di panna di soia
noce moscata grattugiata
parmigiano grattugiato fresco
basilico fresco tritato
sale

Preparazione:
mettete la farina su un piano di lavoro e formate una fontana. Disponete al centro il burro e il sale. Lavorate gli ingredienti al centro con una mano in punta di dita e con l’altra mano rimettete poco a poco la farina al centro. Quando i cubi di burro sono dei piccoli pezzi e la pasta è diventata granulosa, incorporate l’acqua poco a poco e mescolate per ottenere un’omogeneità, senza lavorare troppo la pasta. Formate una palla, avviluppatela nella pellicola alimentare e mettetela in frigorifero per 20 minuti.
Infarinate il piano di lavoro, abbassate la pasta con il matterelo e formate un rettangolo di circa 40 cm x 20 (ovviamente se utilizzate meno di 500 g di farina, come ho fatto io le dimensioni saranno inferiori). Piegarla in tre e poi ancora in due, stenderla nuovamente con il matterello ottenendo nuovamente un rettangolo e ripiegarlo in tre. Questo costituisce i primi due giri. Avviluppare nella pellicola alimentare e mettere in frigorifero per 30 minuti. (Inserisco una foto del libro sulla piegatura, visto che ho dimenticato di fotografarla mentre la facevo, tanto ormai lo sapete che sono svampita)
Infine effettuate due altri giri (una volta complessivamente) seguendo il metodo sopra descritto.
Si raccomanda di tenere la pasta in frigorifero per lo meno 30 minuti prima di utilizzarla.
Pulite i fagiolini e lessateli in acqua bollente salata. Scolateli, fateli raffreddare e tagliateli a pezzetti.
Pelate le patate, lavatele, asciugatele e affettatele con la mandolina. Fatele lessare in acqua bollente salata per due minuti. Scolatele.
In una terrina sbattete le uova con un pizzico di sale, amalgamate robiola, noce moscata, parmginaino e panna, amalgamate bene il tutto. Aggiungete i fagiolini e mescolate.
In una scodella mettete 3 cucchiai di parmigiano grattugiato fresco mescolati al basilico fresco tritato.
Stendete la pasta su un foglio di carta forno imburrato e foderate lo stampo.
Mettete l’impasto nello stampo e poi mettete, in modo circolare, le fettine di patate.
Mettete in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti circa.
Aprite il forno, spolverizzate con il parmigiano e basilico, fate dorare qualche minuto.
E come dice Magali “Leccatevi i baffi!”

ELENCO RICETTE

ELENCO RICETTE
clicca sul micio!

Cerca nel blog

Archivio blog