Finalmente ho letto questo libro 44 Scotland Street di Alexander McCall
Oltre un anno fa la sua recensione mi aveva attirato “Confortante come una cioccolata, caldo come una maglia di lana, questo romanzo è proprio quello che un medico consiglierebbe per le fredde serate invernali” – The Times e queste parole mi avevano profondamente incuriosito.
In questo periodo avevo proprio bisogno di qualcosa di rassicurante, un amico silenzioso che mi stesse vicino e aprendo qualche imprevedibile cassetto della memoria ho trovato “44 Scotland Street” che non fa altro che descrivere la vita degli abitanti di questo palazzo di Edimburgo. Le loro esistenze si intrecciano portando a nuove amicizie, semplici conoscenze, utopici o futuri amori. L’ho letto, praticamente, nell’arco di 24 ore, giunta alla fine, o meglio, alla non fine ho trovato quello che cercavo. Sono riuscita ad estraniarmi dal mio quotidiano entrando a far parte anche io del vecchio condominio scozzese, a conoscere i suoi abitanti e le persone a loro legate, il carattere, il turbamento della loro anima, i loro sogni, ma soprattutto la loro indecisione, il ricercare qualcosa di nuovo non ancora identificato, ma come dice Domenica, una colta antropologa, dirimpettaia di Pat , la protagonista, che divide l’appartamento con il narciso Bruce, “Mai sottovalutare il potere dell’intuito, è una guida utilissima da seguire nei casi più disparati, compresa la via del bene. L’intuito ci aiuta a capire cosa è bene e cosa è male, se il tuo intuito ti dice ce qualcosa è male, probabilmente lo è. E quando metti in moto le tue facoltà morali per stabilire come mai è male, capisci che il tuo intuito aveva visto giusto”.
Lo stile diretto e puntuale di McCall, non può che sortire l’effetto di farti affezionare a Domenica, Pat, Bruce, al piccolo Bertie ossessionato da una madre impositiva, bambino prodigio che vorrebbe solo vivere i suoi cinque anni giocando con i trenini, ad Angus Lordie, ritrattista accompagnato sempre dal suo pastore scozzese con un dente d’oro che fa l’occhiolino alle signore e molti altri e di giungere all’ultima pagina accompagnati da una sottile tristezza nel dover abbandonare tutti gli inquilini, ma … la cosa più bella che il libro non ha una fine, perché, ho scoperto che le avventure continuano in altri romanzi, quindi non resta che farsi coinvolgere, con estremo piacere, nelle loro vicende.
E ora passiamo in cucina con la sfida Ponti
Il tema di questa volta è "Ho il giardino, facciamo il brunch?" consisteva nel preparare qualcosa per il brunch, ovviamente con degli ingredienti "vincolati" ed ecco cosa, Magali ed io, abbiamo preparato. Abbiamo ipotizzato di condividerlo con i nostri amici scozzesi e per questo l'abbiamo chiamato così!
L'invitata d'onore, ovviamente, non poteva che essere Magali, ultimamente mi rimprovera di non darle molto spazio e, allora, per non contraddirla ... eccola un pochino stordita dal caldo.
Ed ecco il nostro sandwich!
Sandwich Club del 44
Ingredienti per 4 persone:
pane per tramezzini
bresaola
80 g di robiola cremosa
2 cucchiai di yogurt bianco
2 cucchiani di aceto DolceAgro Ponti
3 cetriolini all’aceto di vino Ponti
Preparazione:
far tostare il pane.
In una scodella mescolare la robiola, lo yogurt, i cetriolini ridotti in piccoli pezzi.
Spalmate le fette di pane, mettete la bresaola, componete il sandwich e tagliate in triangoli.
Noi l'abbiamo servito accompagnato da tea freddo home made.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
Cara Helga, i tuoi succerimenti cinematografici li ho segnati tutti, e qualcuno anche visto, ora mi appunto anche questo titolo che a letture confortanti e rassicuranti sto sempre scarsina:
RispondiEliminaComplimenti per il sandwich e buona estate a te e Magalì, la mia procede quasi normalmente, tanto che tra un pò ce ne andremo al mare, solo per una settimana, ma meglio di niente!
baci
un vero confort food il tuo sandwich, un abbraccio SILVIA
RispondiEliminaMa che bellaaaaaaaa!! elegantissima e molto raffinata. Assomiglia davvero tantissimo alla Maggye, solo che lei ha il musetto ancora un pochino piu' da cucciola.
RispondiEliminaGrazie per la dritta del libro, non ne avevo mai sentito parlare e la descrizione che ne hai fatto mi intriga molto. Lo metto nella lista delle letture per le vacanza.