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Lettori fissi

Magali

Magali
sabato 30 luglio 2011

Lo so che in questo periodo cucino poco e rifletto molto e di questo vi chiedo scusa, ma ho piacere di esternarvi le mie sensazioni,ho qualche ricetta “di scorta”, ma sono troppo pigra per scriverla e troppo assorta in mille pensieri e progetti , quindi spero vi accontenterete di mero cibo per l’anima.
Volevo dire a Voi tutti, ad ognuno di Voi che mi segue, indipendentemente dal fatto che lasci un commento o meno, che mi fa un enorme piacere e mi trasmette un’enorme carica.
Ne ho parlato con la mia confidente pelosa e lei mi ha detto: “Rifletti, non è solo questo” e dato che ho la grande fortuna di avere lei al mio fianco che mi “illumina” il cammino e me ne fa scoprire meravigliosi anfratti e meandri, ho seguito, come sempre, il suo consiglio e sono arrivata alla conclusione che per l’ennesima volta ha ragione. In effetti la cosa più importante, per me, è riuscire a trasmettere delle sensazioni, mi rende felice la consapevolezza di avere delle persone a me simili, che comprendono nel profondo ciò che scrivo.
E’ come se foste tutti ipoteticamente al mio fianco e, credetemi, non sto scherzando.
Anche io ho le mie incertezze e i miei momenti di sconforto e da quando ho scritto il post “andare avanti” non sapete quante volte l’ho riletto per non indietreggiare e l’avere certezza che qui e là ci siano altre persone che stanno camminando insieme a me, rende meno gravosa la salita.
Di primo acchito queste parole possono apparire prive di senso, ma io so perfettamente che chi, in questo momento, ha intrapreso una nuova strada o fatica su un percorso iniziato da tempo ha ben compreso quanto ho scritto, so che le mie parole non sono vane, forse, non siamo in molti, ma sicuramente uniti dallo stesso obiettivo.

Vi riporto delle parole, di un poeta a me molto caro, che trovo molto significative.

……..
e allora,
avendo ciò provato,
visto che siamo uguali
scrivo,
scrivo della tua vita e della mia, del tuo amore e dei miei,
di tutti i tuoi dolori,
e allora
siamo già diversi
perché, la mia mano sulla tua spalla, come vecchi amici
ti dico in un orecchio:
non soffrire,
il giorno sta arrivando,
vieni,
vieni con me,
vieni
con tutti
quelli che ti assomigliano,
i più semplici,
vieni,
non soffrire,
vieni con me,
perché anche se tu non lo sai, questo io lo so bene:
io so in che direzione andiamo, ed è questa la parola:
non soffrire
perché vinceremo, vinceremo noi,
i più semplici,
vinceremo,
anche se tu non lo credi, vinceremo.

Pablo Neruda – Ode all’uomo semplice - Da Ode alla vita ed altre odi elementari.
domenica 24 luglio 2011
Vi ricordate la torta sexy (basta scorrere in giù di qualche post per vederla) ... lo sappiamo è tardi, ma non potevamo non riportare il giudizio inerente alla quarta sfida, perchè da quando abbiamo iniziato l'avventura del blog abbiamo deciso di metterci in gioco condividendo con voi gioie e dolori. In questo caso l'evento è positivo, il merito maggiore di questa vittoria va a Magali che mi ha portato a riflettere e a creare la torta "Freud e il sesso", in effetti questo dimostra che, a volte, per il raggiungere il traguardo occorre condividere il cammino, fidarsi, completarsi a vicenda.
Ringraziamo sentitamente Beny e Marty per averci reso partecipe di questa meravigliosa e strabiliante avventura di Naso da tartufo’s kitchen
e la "giudichessa" ... ed ecco cos'hanno scritto di noi!


Helga squadra STEWART voto 10 ----> giudizio: "Questa torta mi ha fatto davvero morire, mi sono sentita davvero fiera di poterla ammirare, un'idea bellissima e molto arguta applicata in modo magistrale! l'idea delle diverse visioni dell'immagine mi ha assolutamente conquistato, appetibile e vagamente goduriosa ma con un'idea di base ragguardevole!" VINCITRICE
sabato 23 luglio 2011

Siamo in attesa dei risultati della quarta sfida, oggi siamo pigre, ma io desidero scrivere sul blog senza “obbligo di ricetta”. Mi trovo in un piccolo paradiso, sono assolutamente certa che esista la comunanza dei luoghi, ma so anche che se si ha l’animo tormentato qualsiasi posto, per quanto stupendo, diventa insopportabile e si desidera solo fuggire. In questo momento della mia esistenza sono molto serena, è stato un cammino lungo, durato anni, trascorsi quasi da eremita tra me e me, ma ora posso dire che sono molto migliorata, il passato doloroso esiste non lo nego, ma ora è in un angolo, dove non mi fa più soffrire. Ora sono di nuovo pronta a vivere, ad emozionarmi e ad accettare quello che il presente e il futuro mi possono offrire. Sono maturata, so cosa desidero e sono conscia di quello che non ho più né la voglia, né la forza di sopportare, sono perfettamente consapevole di quello che merito. Ho atteso per anni i cambiamenti altrui che ero convinta rovinassero il mio vivere, non sono avvenuti, perché solo chi ha una forte motivazione può mutare ed allora mi sono detta che solo io potevo volere il mio bene al punto tale da tirar fuori tutta la mia forza e cambiare me stessa. Non è semplice, è più facile incolpare gli altri, ma testarda come sono ce l’ho messa tutta ed ora dopo tanta salita sono arrivata quasi in cima. Non è stato indolore, lo confesso, molte volte avrei voluto mollare, avrei desiderato un incitamento, un abbraccio, ma pur in mezzo al mio prossimo, ero sola, perché è inutile raccontarsi ipocrisie, solo soffrendo in solitudine, si elabora, si metabolizza, si lotta e lentamente si arriva … qualche amicizia mi è stata vicina, ma non ho voluto pesare su nessuno, perché solo io conoscevo l’entità della mia sofferenza che mi aveva indebolito nel corso del tempo, ma mi spronava ad andare avanti a testa alta verso il nuovo. Il passato era dolore, il futuro poteva essere migliore e così sono giunta ad essere la persona che sono ora soddisfatta, pronta a scommettere sulla sua vita.
Forse qualcuno si chiederà perché vi racconto questo, lo faccio, ovviamente su consiglio di Magali gatta zen, perché può capitare a chiunque di trovarsi spauriti senza punti di riferimento, degni di tale nome, ed allora non vi disperate, guardate dentro di voi e tirate fuori anche solo un granello della forza che vi è rimasta e iniziate il cammino di risalita. Procedendo vi renderete conto che l'energia aumenta di pari passo, non vi nascondo che avrete giorni in cui penserete di non farcela, viveteli, prendete lo scoramento per mano e vedrete che il giorno dopo sarete pronti a ricominciare a camminare.
giovedì 21 luglio 2011
Volendo partecipare al contest del blog Il rifugio di zia Topolinda siamo entrate in crisi, perché noi non siamo mai state a dieta …, mi correggo in questo momento non ci crederete ne sto facendo una ingrassante … quindi che cucinare? Ne ho parlato con la pelosotta e lei mi ha detto che qui va di gran moda la dieta Dukan che consta di quattro fasi 2 per dimagrire e 2 per stabilizzare il peso raggiunto:
1 - Una fase di ATTACCO breve e folgorante, dai risultati immediati. Durante questa fase la dieta è composta da 72 alimenti a base di proteine pure.
2 - Una fase di CROCIERA che porta direttamente al Giusto Peso. Durante questa fase, la dieta prevede l'alternanza di giornate di Pure Proteine alimentari (Fasi PP) e giornate di Proteine accompagnate dalle 28 Verdure raccomandate (Fasi PV).
3 - Una fase di CONSOLIDAMENTO da 10 giorni per chilo perso che segna un primo ritorno verso un'alimentazione equilibrata. Una libertà controllata il cui obiettivo è far consolidare questo peso recentemente conquistato e ancora vulnerabile. Questa fase vede il ritorno progressivo di alimenti di piacere con i due pasti di gala.
4 - Una fase di STABILIZZAZIONE definitiva basata su 3 regole semplici, concrete, poco fastidiose ma non negoziabili. Questa fase è la parte più facile, ma allo stesso tempo la più indispensabile del nostro metodo per dimagrire perché il 95% delle persone che seguono una dieta recupera poi il peso perduto.

Siccome Magali ed io siamo quasi due scimmie siamo andate a curiosare e abbiamo scoperto questa ricetta, ovviamente dietetica, che abbiamo modificato solo variando il tipo di spezie. Ognuno di voi le potrà calibrare e integrare secondo il proprio gusto.





Quiche di verdure e tofu
Ingredienti per 4 persone:
2 zucchine
2 carote
1 cipolla
220 g di tofu
3 uova
rosmarino tritato
zenzero in polvere
cumino in polvere
sale e pepe
olio di oliva

Preparazione:
sbucciate e grattugiate finemente le carote, le zucchine e la cipolla. Far rosolare le verdure in una padella con poco olio d’oliva. Mettere il tofu morbido in una ciotola e battere fino ad ottenere una pasta liscia. Aggiungere le uova, un pizzico di zenzero e di cumino, il rosmarino tritato, il sale e il pepe e mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo. Incorporare le verdure, poi versare il composto in uno stampo . Cuocere in forno a 180°, servire tiepido.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

giovedì 14 luglio 2011
Eccoci alla quarta sfida di Naso da tartufo’s kitchen


SFIDA BARBONCINO
Svergogniamoci : una sfida sul pornocibo...quanto potete osare? Realizzate una ricetta che in qualche modo sia "sessualmente evocativa" ed ovviamente del tutto commestibile. Può essere un dolce, un piatto di carne etc. Si può usare qualunque tipo di cibo e decorazione commestibile, pornocibo o "food porn" significa (cito da wikipedia) "fotografie o scritture riguardo al cibo in cui si definisce o descrive il cibo eroticamente.nella sua sensualità ed appetibilità"

Ho iniziato a navigare in internet, spulciando qua e là, ma la musica in merito era sempre quella, una serie indescrivibile principalmente di tette e poi di tutto il resto …
Voi non mi conoscete, ma fin quando non trovo una soluzione a qualsiasi questione, trascorro notti insonni, perché diventa un chiodo fisso … ma nulla non riuscivo a venirne a capo.
Allora ho chiesto aiuto a Magali, proponendole il quesito della sfida e lei mi ha risposto: “I pensieri, talvolta, diventano fissi, fino a coinvolgere tutta la tua mente … rifletti”.
Nel sentire questa risposta, per me per nulla esaustiva, mi sono detta, ma non è ciò che sto facendo?
Lo so che la nostra preparazione doveva essere non banale, originale e chic, molto facile a dirsi, in questo campo basta un attimo per scivolare nel volgare …
Questa sfida mi ha dato conferma, ancora una volta, di quello in cui credo da sempre e cioè che alimentare il cervello, imparare cose nuove, leggere, studiare, a qualsiasi età, non può che essere positivo … voi direte e cosa ci azzecca? Beh per farla breve, l’anno scorso ho aiutato mio nipote nella preparazione della tesina (qualcuno ricorderà i miei posts demenziali di quel periodo) e tra i vari argomenti lui presentava Freud, che tra l’altro ha scritto “Tre saggi sulla teoria sessuale”, di colpo mi è sovvenuto alla memoria un suo ritratto … che vi propongo in versione dolce. Trovata la soluzione mi sono rivolta a Magali: “Chi meglio di lui può rappresentare questa sfida e poi mi sembrava in pieno stile con gli studi delle nostre nasine!”, la pelosotta mi ha ricambiato con uno sguardo sornione, contenta in cuor suo, che ancora una volta avessi ben compreso il suo consiglio.
Sempre su suo suggerimento, ho osato nella presentazione dando sfogo un po’ alla mia follia, perché “Semel in anno licet insanire” (una volta all’anno è lecito impazzire), ho cercato di calarmi nella parte e avere il coraggio di cucinare la ricetta proprio come mi vedete qui sotto …









Ed ecco la nostra creazione !

Freud e il sesso
Ingredienti:

Per la base:
650 g di farina
5 uova
1 ½ bustina di lievito
180 g di burro
180 g di zucchero
1 bicchiere di latte

Per la copertura:
500 g di pasta di mandorle
Coloranti artificiali: nero, rosa, verde

Preparazione:
lavorare il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema, aggiungere un uovo alla volta e la farina setacciata ed il lievito, pian piano aggiungete il bicchiere di latte.
Stendete la pasta di mandorle e coprite tutta la torta, ritagliate la sagoma ed appoggiatela, dipingete i capelli, decorate con i cuori.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

mercoledì 13 luglio 2011
Prima di tutto volevo aggiungere una mia (anzi nostra, se non scrivo così poi la pelosotta si offende) riflessione su questo contest: credo che il vivere non sia fine a se stesso, ma è significativo della nostra evoluzione ed ogni accadimento ha, sicuramente, un risvolto più profondo e, a volte, differente dal suo apparire. Naso da Tartufo’s kitchen, per me e Magali, finora è stata una bellissima esperienza, perché unisce persone sconosciute attraverso una passione comune, una squadra che si pone un obiettivo e per ciò si contatta, si organizza, si consiglia … Le sfide proposte sono, per noi, stimolanti e se le si affrontano con occhio attento fanno emergere tante riflessioni, per nulla banali. Insomma noi siamo contente di partecipare, perché tutto ciò aguzza la nostra fantasia, il nostro ingegno, sopperiamo la mancanza di pratica con l’originalità, andiamo a scovare nei cassetti della nostra memoria tutto ciò che ci può essere utile, insomma, è un modo per mettersi alla prova e per uscire dalla routine di cui, onestamente, tutti siamo vittime. Concludiamo ringraziando ufficialmente, per il loro rilevante impegno, Benedetta e Martina, le nostre care nasine, che hanno messo in atto questa tenzone e veramente, da quando loro sono entrate nella nostra vita, in cucina non ci siamo mai divertite tanto!

Eccoci alla quarta sfida di Naso da tartufo’s kitchen (nei prossimi giorni vi proporrò la ricetta sexy)

Ecco in che cosa mi dovevo cimentare:

SFIDA COCKER SPANIEL
Cosa sapete cucinare senza usare le mani? Va bene qualunque tipo di ricetta qualunque tipo di preparazione, qualunque lunghezza e qualunque pasto. Potete usare qualunque parte del vostro corpo che non siano le mani...come quando avete le mani sporche o bagnate! In questa sfida è obbligatoria la presenza di un passo passo fotografico di qualcuno che vi segue o ancora meglio di un video.

Devo ringraziare Benedetta e Martina, perché queste prove della quarta sfida a cui abbiamo partecipato ci hanno veramente stuzzicato e hanno tirato fuori la nostra, soprattutto mia, follia, Magali, come ben sapete, è molto zen. Questo ci ha fatto comprendere dell’immensa fortuna che abbiamo nel poter usare tutti i nostri arti, nell’essere sane e solo per questo motivo siamo contente di essere al mondo, di respirare, di poter vedere cose belle. Scrolliamoci tutti e bandiamo le elucubrazioni mentali che non portano a nulla e se vi sentite tristi, cucinate senza mani, dopo, tutto vi sembrerà veramente splendido, anche la cosa più banale!
Non è stato semplice, anche perché d’istinto mi veniva sempre di “mettere le mani avanti”, ma alla fine tra una risata e l’altra sono riuscita ad arrivare fino in fondo ed ecco qui sotto il risultato, poi se volete le prove ecco il video


Ed ecco la versione finale



Uovo galleggiante
Ingredienti per 4 persone:
4 uova
3 zucchine
Sale
Basilico

Preparazione:
far cuocere le uova alla coque o sode, come preferite.
Far cuocere in acqua bollente salata le zucchine tagliate a pezzi.
Passarle al mixer con po’ di acqua di cottura e delle foglie di basilico, se volete potete unire anche due cucchiai di panna da cucina.
Tagliare le uova in due parti.
Ripartire la mousse nei piatti, in ciascuno adagiare l’uovo e guarnire con foglie di basilico.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

martedì 12 luglio 2011
Chi ci segue e ci conosce, sa che Magali è una vera lady, una micia molto zen, ma qui assume una personalità opposta vi mostro il suo sport preferito: non vede l’ora di saltare il muro del nostro giardinetto per andare a rotolarsi ripetutamente sul marciapiede di cemento polveroso che si trova al di là e vi assicuro che, per lei, questa è l’espressione massima della felicità!
Devo confessarvi che anche io, sulla scia del suo esempio, sto allentando molto i miei freni e mi sto coccolando molto




Questa ricetta la dedichiamo a Emil un ragazzino molto simpatico, che ama la nostra cucina, si sottopone volentieri ai nostri esperimenti e, non ci crederete, finora non ne ha bocciato neanche uno! Cogliamo l’occasione per salutarlo e per mandargli un bacione e un ronron speciale!
Con questa piatto partecipiamo al contest del blog Pan per focaccia .


Volevamo creare qualcosa di diverso dalla solita torta salata o insalata da portare ad un picnic ed allora pensa che ti ripensa abbiamo inventato questa ricettina, che, ovviamente, il nostro sommo esperto Emil ha provato e ha trovato deliziosa.


Per Emil
Ingredienti per 4 persone:
8 funghi champignon grandi
4 cucchiai di quinoa
2 uova piccole
1 mollica di pane ammorbidita in acqua con poco aceto
Timo
1 bicchiere di vino bianco
Sale
Pane grattugiato
Prezzemolo tritato

Preparazione:
risciacquate la quinoa sotto l’acqua corrente.
Buttate la quinoa in due volte il suo volume di acqua fredda salata. Portate ad ebolizione, coprite e lasciate cuocere per circa 12 minuti, finchè i semi della quinoa non siano “esplosi” (praticamente si devono aprire),
se vedete che manca acqua aggiungetela finchè non arrivate alla cottura.
Strizzate e tritate la mollica di pane.
Pulite i funghi privateli del gambo che taglierete a pezzettini e farete saltare in padella per qualche minuto con poco olio di oliva e sale. Togliete dal fuoco e fate raffreddare.
In una scodella mescolate l’interno dei funghi, la quinoa, le uova, la mollica di pane, il timo e il sale.
Mettete il ripieno all’interno delle teste dei funghi precedentemente salate.
Cospargete con pane grattugiato e prezzemolo.
Mettete in una pirofila, irrorate con un filo d’olio ed aggiungete il bicchiere di vino, un pizzico di sale e fate cuocere a 180° per 20 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
sabato 2 luglio 2011
Da qualche giorno ho deciso di far di tutto per vivere felicemente, sto cercando di farmi guidare dal mio istinto, di allentare un po’ il senso del dovere e di buttarmi in quella mischia chiamata “vita”. Ora sono qui al mare, in quello che io chiamo il mio rifugio, un luogo magico che, credo, esalti il meglio di me.
Rifletto e agisco, mi rendo conto di essere una persona molto diversa dal mio prossimo, ma questo già lo sapete, e che lo scorrere monotono e ripetitivo dell’esistenza, per me, è paragonabile al nulla. Io vorrei essere come molti la cui quotidianità dà loro sicurezza e serenità, io non sono così ho bisogno di cimentarmi in nuove sfide, di annusare l’aria, curiosare, vivere emozioni, forse effimere, ma intense.
Ne ho parlato a Magali e lei mi ha guardato e mi ha detto: “Sei proprio come gli orsi!” In effetti ha ragione, vado in letargo durante l’inverno e poi … in primavera, ops è estate, mi devo affrettare!
Chi ci segue da un po’ sicuramente si ricorderà del caro Giacomo, il micio rosso del mare, che sono venuta a nutrire ad intervalli regolari durante l’inverno ed ora eccolo qui ospite fisso anche quattro o cinque volte al giorno … non gli sembra vero! Non è simpatico?



Ed ora ecco la ricetta, in realtà c’era questo seitan che “girava” in frigorifero da un po’ di tempo e ogni volta che aprivo la porta sentivo una vicina che proveniva in lontananza tra un sacchetto di pomodori e uno di cipolle che mi diceva: “Sono qui … che ti sei dimenticato di me?” Io non mi ero dimenticata e che proprio non avevo voglia di cucinarlo nei soliti modi … Una sera la voce è diventata più insistente ed allora presa dalla disperazione ho preso tutto quello che avevo in frigo ed insieme alla pelosotta abbiamo preparato questa ricetta. Qualcuno di voi, leggendomi, penserà che il caldo mi ha dato alla testa e, sinceramente, non posso che dargli ragione! Dimenticavo un saluto a tutte le mie caviette ... mi mancate!



Seitan della disperazione
Ingredienti:

220 g di seitan
3 zucchine
Una manciata di capperi sott’aceto
Una manciata di olive verdi farcite con le acciughe
1 spicchio di aglio intero
Olio di oliva
Sale
Salsa di soia a piacere

Preparazione:
tagliate a tocchetti il seitan.
In una padella antiaderente fate soffriggere lo spicchio di aglio intero spellato in po’ di olio di oliva, aggiungete gli zucchini affettati sottilmente con la mandolina, dopo cinque minuti aggiungete il seitan, i capperi precedentemente sciacquati e scolati, le olive, salate e fate cuocere altri dieci minuti.
A vostro piacere aggiungete la salsa di soia.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

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