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Magali

Magali
lunedì 31 maggio 2010
Ieri ho trascorso una bellissima giornata.
Sono andata a mangiare in un ristorante dove due amiche, Alice e Piera, si cimentavano come "chef per un giorno". Pubblicamente faccio loro i complimenti per come hanno cucinato, un'ottimo menù tutto a base di pesce. Non posso che dir loro "Brave" ed augurare loro molta fortuna, in questo momento per loro non facile.
Ringrazio loro ed anche, per la gradita compagnia, tutte le nuove e simpatiche persone, con cui abbiamo diviso il tavolo augurandoci di rivederci per altre scorribande!

Ed ecco le cuoche in compagnia della nostra amica Tamara.


Ed eccole arrivate alla fine della "prova", eccole posare per la foto ufficiale con il meritato attestato,
Ed ecco la nostra tavolata manca solo Tamara che scattava la foto.
Ed ecco la ricetta del giorno, siamo state rapide, come ogni tanto ci capita!


Frittata di fiori di zucca
Ingredienti:

300 g di fiori di zucca
2 uova
2 cucchiai di parmigiano
100 g di primosale di capra
sale
olio di oliva

Preparazione:
pulite, lavate e asciugate i fiori di zucca.
In un’insalatiera sbattete le uova con il sale, aggiungete i fiori di zucca e il parmigiano.
In una padella antiaderente (io ne ho usata una di 18 cm di diametro) fate riscaldare un po’ di olio di oliva e mettete a preparazione.
Fate cuocere a fuoco basso e dopo circa dieci minuti, quando la preparazione ha preso consistenza, giratela dall’altro lato con l’aiuto di un coperchio e fate cuocere per altri 10 minuti.
Togliete dal fuoco e fate intiepidire.
Tagliate il formaggio a forma di fiore e decorate secondo il vostro gusto.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

domenica 30 maggio 2010
Innanzitutto vogliamo ringraziare tutti i nostri sostenitori, voi non ci crederete ma vedere "una faccina" nuova ci fa sempre molto piacere!
Ora vi presentiamo un nuovo amico, che cercheremo di mettere stabilmente sul blog, è stata una gradevole ed inaspettata sorpresa, ci è stato regalato da mia sorella Erica, e quindi merita anche lui un posto di onore nel blog! E' un pensiero pensato proprio per noi, grazie.
Oggi abbiamo provato a fare il pane indiano, vi consigliamo di mangiarlo caldo, e qui di seguito vi illustriamo la ricetta


Chapati
Ingredienti:
225 g di farina integrale
1 ½ di acqua

Preparazione:
in una ciotola mettete la farina ed aggiungete dolcemente l’acqua in modo da ottenere un impasto morbido. Lavorarlo per 5 minute, coprite con un telo umido e lasciare riposare 30 minuti.
Fate scaldare una padella antiaderente, abbassate la fiamma.
Lavorare la pasta e dividetela in 10 porzioni, spianatela in dischi di circa 14 cm di diametro e spolverizzare di farina.
Scuotete i chapati per eliminare la farina e metteteli al fuoco nella padella antiaderente e cuocete 1 minuto da ciascuna parte.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
sabato 29 maggio 2010
Come sapete il fine settimana non vi annoiano con le nostre riflessioni, abbiamo passato giorni un po’ tristi che ci hanno fatto pensare oltre misura.
Oggi ci siamo tirate su con questo dolce che vi consigliamo!
Clafoutis alle ciliegie
Ingredienti:

3 uova
75 g di zucchero
1 bustina di vanillina
75 g di farina
2 dl di latte
250 g di ciliegie (io ho usato quelle in scatola)
2 cucchiai di brandy
cannella in polvere
burro per ungere la teglia
zucchero a velo

Preparazione:
sbattete le uova con lo zucchero fino a quando il composto non diventa più chiaro e spumoso, aggiungete il brandy e la vanillina.
Aggiungere la farina setacciata al composto e mescolare, poi poco alla volta aggiungete il latte.
In una teglia imburrata disponete le ciliegie denocciolate e versatevi sopra il composto.
Fate cuocere in forno a 180° per 40-50 minuti.
Togliete dal forno, lasciate raffreddare e spolverizzate con lo zucchero a velo.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
venerdì 28 maggio 2010
Grazie
... per avermi scelto tra tante casette quell’estate al mare potevi trovare altri umani con cui dividere la tua esistenza ed invece hai voluto intrecciare i nostri cammini
… per essere magica, anche se sei pelosissima non sono allergica alla tua pelliccia!
… per farmi ridere quando ti guardo e tu fai quelle espressioni buffe o quando alzi gli occhi al cielo!
… per essermi vicino quando sono triste, ogni volta allungo la mano e tu sei lì pronta a testimoniarmi il tuo affetto
... per avermi dimostrato che i cambiamenti possono avvenire e i sogni avverarsi
… per non volermi controllare, manipolare, gestire, cambiare
… per volermi bene perché io sono Helga
… per tutte le volte in cui giochiamo a nascondino
… per mantenermi giovane obbligandomi a saltare il muro per vedere dove stai scappando
ed infine grazie Magali: per esserci, per aiutarmi e spronarmi nel blog e perché al di là di futili parole ogni giorno mi dimostri un amore senza condizioni.

Sformato di zucchini
Ingredienti:

700 g di zucchini
1 cipolla
1 cucchiaio di basilico tritato
1 cucchiao di prezzemolo tritato
4 cucchiai di parmigiano grattugiato
2 uova
olio d’oliva
sale e pepe

Per la besciamella (guardare ricetta n° 346 di gennaio):
20 g de farina
20 g di burro
1,5 dl di latte
noce moscata
sale

Per la salsa al formaggio:
150 g di stracchino
4 cucchiai di parmigiano grattugiato

Preparazione:
lavate, pulite e tagliate gli zucchini con la mandolina.
Pelate ed affettate finemente la cipolla.
In una padella antiaderente con un po’ di olio fate soffriggere la cipolla ed aggiungete gli zucchini, aggiungete il prezzemolo e il basilico, salate e pepate. Fate cuocere per 10 minuti.
Preparate la besciamella ed incorporatela agli zucchini.
Aggiungete le uova e il parmigiano. Mescolate.
Mettete il composto in uno stampo a ciambella imburrato.
Mettete in forno caldo à 180° per 50 minuti.
Lasciate intiepidire e sformatelo.
In una padella antiaderente fate sciogliere lo stracchino e il parmigiano.
Servite lo sformato accompagnato dalla salsa al formaggio.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
giovedì 27 maggio 2010
Voi, sì diciamo proprio a tutti voi che ci leggete, non ci crederete, ma quando scriviamo sul blog, ci venite in mente tutti voi che ci seguite, i volti noti e immaginiamo quelli sconosciuti, le loro cucine, gli animali con cui dividono la loro vita, gli umani con cui coabitano che a volte non è facile sopportare. Quindi tra umani e non siamo proprio una bella tribù! Magali ovviamente è in testa e con il cucchiaio di legno in una zampa dirige tutti con la grazia e la risolutezza di un direttore d’orchestra!
In effetti quando cuciniamo lei si mette su una sedia ed osserva tutto nei minimi particolari, visto che lei parla solo in casi eccezionali, ha ormai messo a punto un codice di comunicazione, “Il codice di Mimi” (questo è il suo diminutivo):

SE STRIZZA GLI OCCHI IL PIATTO E’ VENUTO COME LEI SI IMMAGINAVA
SE LI ALZA AL CIELO SIGNIFICA CHE SIAMO PROPRIO IN CATTIVE ACQUE ...

SE IL PELO LE VA ALL’INSU’ (ACCADE RARAMENTE) L’ESECUZIONE HA SUPERATO OGNI SUA IMMAGINAZIONE!


Con questo lei ha voluto insegnarmi, che quando esiste un’intesa non è necessario sprecare inutili parole, purtroppo gli esseri umani non le sanno calibrare o ne abusano perdendosi in logorroici discorsi o se le tengono strette nel più profondo del loro essere chiudendosi in torri inespugnabili. La sintonia, l’armonia, l’essere sulla stessa lunghezza d’onda, non è semplice e nella vita si prova raramente, ma tutti coloro che hanno vissuto questa sensazione riescono perfettamente a comprendere queste nostre parole.
E’ una magia, e come ben sapete, Magali di queste cose se ne intende!

Oggi vi presentiamo un piatto semplicissimo, ma di effetto parola di Magali!


Pollo incartato
Ingredienti per 4 persone:
4 fette di petti di pollo
2 carote
2 zucchini
sale
½ bicchiere di vino bianco

Preparazione:
pulite e grattugiate le carote e zucchini, salateli.
Tagliate 4 cerchi di carta da forno di circa 20 cm di diametro.
Su ogni disco di carta mettete una fetta di petto di pollo e sopra un po’ di verdure grattugiate.
Chiudete il cartoccio e mettete in una pirofila.
Aprite delicatamente ogni cartoccio ed irrorate con il vino, richiudete.
Fate cuocere in forno a 180° per 20 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

mercoledì 26 maggio 2010
Ieri ho trascorso una bellissima giornata, unico neo mancava Magali.
Sono andata in Liguria a pranzo nel ristorante dove lavora Diego, facente parte dell’allegra brigata (vedi ricetta gramigna). Voglio ringraziare lui e la signora del Ristorante Fiorentina di Pietra Ligure per la gentilissima e squisita ospitalità.

Tutto questo mi fa apprezzare sempre di più i rapporti semplici, schietti, spensierati, il cibo unito alle risate sono convinta che sia un connubio inestimabile.
Questo mi fa riflettere su come si possano vivere rapporti in modo così semplice, paragonati alla complicazione di altri …
eppure questo non è possibile con la pluralità degli esseri umani … o perché si ha difficoltà ad andare d’accordo con tutti o perché subentrano fattori come l’orgoglio o il sentirsi inferiori …
per questi ed altri motivi spesso mi rintano in casa con Magali e tentiamo di isolarci un po’ dal mondo … Ed ora ecco una foto di gruppo ...

Ed ora la ricetta del giorno ovviamente a base di pesce
Lumaconi slurp
Ingredienti per 4 persone:

20 lumaconi (o conchiglioni)
2 filetti di branzino
1 zucchino
1 peperone rosso
1 scalogno
1 porro piccolo
5 cucchiai di brodo vegetale
50 g di panna
1 albume
50 g di parmigiano grattugiato
2 cucchiai di besciamella
sale e pepe
30 g di burro
olio di oliva

Preparazione:
pulite lo zucchino e il peperone e tagliateli a piccoli pezzi. Pulite e affettate scalogno e porro.
In una padella antiaderente mettete un po’ di olio, il porro e lo scalogno. Aggiungete le altre verdure, il brodo e fate cuocere per 15 minuti. Salate e pepate.
Lessate al dente la pasta.
Tagliate a pezzetti i filetti di pesce e metteteli nel frullatore con la panna, l’albume e una presa di sale.
Amalgamate questa crema alle verdure aggiungendo la besciamella.
Riempite la pasta e adagiatela in una pirofila imburrata. Irrorateli con il restante burro fuso, cospargeteli di grana e mettete in forno a 200 per 15 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.

martedì 25 maggio 2010
Eccomi qui, come vedete il caldo mi distrugge, quando mi distendo così è per far capire a Helga che è ora di partire, voglio scappare dalla città, ho bisogno di aria fresca, questa pelliccia diventa a diventare un po' pesante! Vorrei tanto avere una cerniera lampo sulla panciotta per potermela togliere! Ho comunque ottemprato ai miei doveri preparando la ricetta del giorno, ma che fatica stare ai fornelli!
Oggi un primo a modo mio!


Pizzoccheri
Ingredienti per 4 persone:
320 g di pizzoccheri
100 g di pancetta a dadini
10 fiori di zucca
1 cipolla bianca
besciamella (vedere ricetta n° 346 di gennaio)
sale e pepe
olio di oliva

Preparazione:
pelate e affettate finemente la cipolla.
Pulite, lavate et asciugate i fiori di zucca.
In una padella antiaderente fate soffriggere con poco olio la cipolla, aggiungete la pancetta e fate saltare per qualche minuto e aggiungete i fiori, fate cuocere qualche minuto. Aggiungete la besciamella mescolate e togliete dal fuoco.
Fate cuocere la pasta in acqua bollente salata, scolate e condite con la salsa. Mescolate e pepate.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
lunedì 24 maggio 2010
Oggi inizia una nuova settimana, per fortuna qui all’insegna del bel tempo …
Qui di seguito vi abbiamo scritto una favola diteci che ne pensate …

Il vento, quella notte, sembrava rincorresse i prati, gli alberi, le foglie, come se volesse cambiar di posto a tutto quello che incontrava sulla sua strada. Dopo aver creato mulinelli, vortici e folate fantasiose, come per incanto si placò. Tutto era sottosopra, scompigliato, come dopo aver trascorso una notte movimentata!
Un piccolo seme, trasportato dalla furia del vento, si trovò nell’incavo di una roccia, non stava troppo male, perché anche della terra era stata sospinta insieme a lui. Passò del tempo, pioggia e sole si alternarono e qualcosa iniziò a mutare all’interno della fessura. Con forza e tenacia iniziò a germogliare, lo stelo pian piano s’innalzò accompagnato da foglie sinuose, un fiore sbocciò e tutto questo sapeva un po’ di miracolo. Era una calla e si trovava un po’ a disagio in quell’ambiente così ostile, non c’era null’altro che roccia intorno e lei, spesso, si domandava cosa ci facesse lì.
Si consolava nelle giornate di sole quando i raggi la scaldavano e facevano risplendere la sua corolla, allora si perdeva e fantasticava immaginando luoghi lontani, il suo più grande desiderio era di andar via alla scoperta di nuovi mondi. All’improvviso un leggero vento iniziò ad aleggiare e lei udì una voce “sono il folletto del vento”. All’inizio pensò di sognare, perché non vedeva nessuno, ma sentiva solo l’aria che delicatamente si spostava. Si sentì di nuovo ripetere “sono il folletto del vento e sono qui da te perché devo rimediare un danno. La notte in cui il tuo seme fu trasportato violentemente in questa pietraia desolata, fu commesso un grande errore, uno dei miei fratelli era talmente arrabbiato che sollevò qualsiasi cosa ostacolasse il suo cammino. Tu non dovevi nascere qui, questo non è il tuo posto, quindi ora per ripagarti potrai esprimere un desiderio”. Il fiore si era sempre sentito a disagio in quel posto così desertico e in cuor suo aveva sempre avuto la consapevolezza che qualcosa sarebbe cambiato, certo che esprimere un desiderio era proprio una bella sorpresa! Riflettè un attimo e poi esordì con tutta la forza che aveva “vorrei essere una tigre e trovarmi in un posto verdeggiante”.
Il folletto del vento si concentrò, fece piroette, giravolte e poi un vortice sempre più intenso intorno al fiore. Come per incanto tutto mutò. Eccola finalmente tigre: felice, con la sua pelliccia morbida e pulita, il naso volto ad annusare l’aria, le zampe che non sapevano dove andare, quale sentiero nuovo intraprendere per primo! Era consapevole di essere stato fiore costretto, dal movimento impedito e proprio questo le dava questa gioia indescrivibile, di correre assaporando ogni piccola sfumatura di quel gesto, vivendolo come sensazione unica ! Poteva respirare a pieni polmoni! L’aria, il movimento rappresentavano la libertà tanto desiderata! Non sapeva cosa le potesse riservare il futuro, situazioni belle o brutte, ma in quel momento solo una cosa aveva importanza: era finalmente libera, senza costrizioni: ora era felice.

Helga e Magali

Ed ecco la ricetta del giorno
Focaccia al formaggio
Ingredienti:

400 g di farina Manitoba
350 gr. di stracchino (io ho usato quello di capra, è più magro, ma forse si scioglie meno)
8 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
sale
1 ½ dl di acqua minerale naturale

Preparazione:
in un’insalatiera impastate la farina e il sale. Aggiungete dolcemente l’acqua tiepida e 5 cucchiai di olio, continuando ad impastare.
Quando l’impasto è omogeneo mettete a riposare in luogo caldo per un’ora circa.
Con un matterello stendete due sfoglie molto sottili, mettetene una in una teglia unta di circa 26 cm di diametro.
Dividete lo stracchino in pezzetti e metteteli sulla sfoglia. Coprite con l’altra sfoglia di pasta e con le dite fate aderire prima tutti i bordi esterni e poi forate casualmente la pasta con una forchetta.
Cospargete con 3 cucchiai di olio la superficie e salate in superficie.
Preriscaldate il forno a 220° e infornate per 20 minuti.
Servite caldo.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
domenica 23 maggio 2010
Per Magali oggi è proprio domenica!

Questa è la ricetta preparata finora che mi ha fatto più ridere: avevo della farina integrale e abbiamo deciso di fare dei biscotti, seguendo una ricetta, che poi ho modificato mettendo il fruttosio al posto dello zucchero, aggiungendo uno yogurt che voleva essere naturale poi per sbaglio ne ho messo uno ai mirtilli. Per farla breve appena sfornati li ho assaggiati erano morbidi e croccanti, poi è arrivato Fabio che li ha mangiati ormai freddi e mi fa “che sono questi?” e io gli ho risposto “biscotti per caso, perché sono partita con una ricetta che poi ho cambiato in corso d’opera” e lui mi fa “non biscotti per caso, ma per cani!”.
Morale della favola se li volete più umani, mettete burro al posto dell’olio e usate farina 00. A noi sono piaciuti così, ma noi siamo un po’ strane e non amiamo molto i dolci dolci.


Biscotti per caso o per ...
Ingredienti:

200 g di farina integrale
1 uovo
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
40 g di fruttosio
1 vasetto di yogurt al mirtillo
1 cucchiaino di lievito per dolci
burro per la placca del forno

zucchero vanigliato

Preparazione:
in un’insalatiera impastate la farina, l’uovo, l’olio, il fruttosio, lo yogurt e il lievito. Ottenete un impasto morbido e stendete con il matterello.
Tagliate i biscotti con delle forme e metteteli sulla placca del forno imburrata.
Preriscaldate il forno a 200° e infornate i biscotti per 15 minuti.
Una volta cotti, fate raffreddare e spolverizzate con zucchero a velo.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

sabato 22 maggio 2010
Chi ci segue sa che il sabato e la domenica riposiamo il cervello e non riflettiamo, in questo momento Magali è sul balcone a godersi il sole, in effetti più che altro l'ombra, penso sia uno dei rari gatti, che non ama nè il sole, nè stare acciambellata vicino al termosifone in inverno. Oggi abbiamo trascorso una giornata tra cucina e commissioni e il tempo come sempre è volato!
Eccoci qua con questa buonissima crostata, volutamente non abbiamo voluto usare la pasta frolla per la base, in quanto la farcitura è già sostanziosa, così abbiamo optato per una pasta senza uova. Come tutte le nostre ricette vi consigliamo di provarla, perchè è da leccarsi i baffi!
Crostata di ricotta
per la pasta:
200 g di farina
100 g di burro
7 cl di acqua
2 cucchiaini di zucchero
1 pizzico di sale

per la farcia:
350 g di ricotta
1 uovo intero e 1 tuorlo
110 g di zucchero
50 g di uvetta sultanina
50 g di frutti canditi assortiti
50 g di mandorle a lamelle
la scorza grattugiata di un limone
1 bicchierino di brandy

Preparazione:
per la pasta: nel robot mettete la farina, il burro freddo di frigo, l’acqua fredda, lo zucchero e il sale. Avviate alla massima potenza e nel giro di pochi minuti si formerà una palla. Avvolgete nella pellicola alimentare e mettete in frigo fino al momento di utilizzarla.
Per la farcia: fate rinvenire l’uvetta in una scodella con dell’acqua tiepida e il liquore.
Scolate e asciugate.
In un’insalatiera mescolate bene la ricotta con lo zucchero, l’uovo e il tuorlo, la scorza grattugiata di un limone, l’uvetta, i canditi e le mandorle.
Togliete la pasta dal frigorifero, tenetene un po’ da parte, e stendete il resto. Foderate uno stampo da crostata di circa 28 cm di diametro imburrato precedentemente.
Versate la crema, formate con la restante pasta delle liste e fate la “griglia”.
Preriscaldate il forno a 180° e infornate la torta per 40 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
venerdì 21 maggio 2010
Oggi vi chiedo scusa se l’ante ricetta sarà breve, forse voi penseranno “menomale!”, ma sono un po’ stordita credo dalle allergie primaverili …
Qui segue un messaggio della pelosotta per il figlio di una nostra cara amica, questo ragazzo appartiene alla schiera di coloro i quali fanno la differenza e questo ovviamente ci riconcilia con l’esistenza, perché ci fa sperare in un futuro di persone valide e consapevoli, quindi non possiamo non farne menzione sul nostro blog come di solito facciamo con tutti coloro i quali dimostrano impegno e forza di volontà.
Oggi visto che mi sentivo veramente stordita, Magali ha detto: “Non ti preoccupare, alla ricetta ci penso io”, ovviamente, io un po’ titubante, l’ho lasciata fare e, devo ammettere, che ha superato se stessa.
Quindi da ciò traggo, ovviamente, una riflessione che, a volte, ci crediamo insostituibile, ma non è vero, con un po’ di fantasia e buona volontà si può arrivare ad un buon risultato.
Ed ora ecco cosa ci ha preparato Magali oggi!


Flan di piselli
Ingredienti per 4 persone:

per i flans:
350 g di piselli (pesati con il baccello)
125 ml di panna da cucina
2 uova intere
sale e pepe

per l’accompagnamento
500 g di piselli (pesati con il baccello)
10 g di burro
1 cipolla bianca fresca
1 flûte di spumante brut
2 cucchiai di panna da cucina

Preparazione:
per i flans:
preriscaldate il forno a 160°, sgusciate i piselli e frullateli con la panna, le uova, sale e pepe.
versate il composto in stampini imburrati e cuocete a bagno maria in forno per 35 minuti.
per l’accompagnamento:
pelate e tritate la cipolla.
Mettete nella pentola a pressione, perché così i piselli freschi rimangono più morbidi, il burro e fate soffriggere la cipolla, aggiungete i piselli sgusciati, lo spumante e il sale, chiudete e fate cuocere 5 minuti dal fischio. Scoperchiate aggiungete la panna , mescolate e fate consumare la salsa.
Rovesciate ogni flan su un piatto individuale e servite con la salsa ai piselli.

Ecome dice Magali "leccatevi i baffi!"
giovedì 20 maggio 2010
Oggi a Magali e me è venuto un dubbio ed allora, dizionario alla mano, siamo andate alla voce vergogna: turbamento e timore che si provano per azioni, pensieri o parole che sono o si ritengono sconvenienti. (da il nuovo Zanichelli).
Tempo fa questo termine era utilizzato ed ora appare scomparso dal lessico comune. In effetti questo sentimento lo si dovrebbe provare quando si è consci di avere compiuto un atto che è condannato dalla coscienza morale. Ma anche quest’ultima esiste ancora? Evidentemente anche questa è stata venduta in cambio di agi, vantaggi, potere …
Si arriva al punto di mentire dapprima a se stessi e poi agli altri, illudendosi di essere irreprensibili ed arrivando al punto di non provare alcun rimorso. Ma se nessuno provoca il male, se siamo tutti buoni, allora neghiamo l’esistenza di Caino.
Prendiamo possesso del valore della coscienza, assumiamo la consapevolezza di commettere azioni scorrette, favoritismi … riabituiamoci ad arrossire.
Forse penserete che siamo bigotte, ma non è così. Cominciamo tutti noi a prendere decisioni sulla base di più moralità e meno interesse, ai giovani insegniamo l’onestà e non la furbizia. Solo così guardandoci allo specchio dell’anima non ci vergogneremo di noi stessi. Oggi non è facile avere il tempo di “osservarsi interiormente” e provare rimorso è sempre più difficile, visto che se ci guardiamo intorno vediamo sempre qualcuno che agisce peggio di noi, ma io sono convinta che vi sia, in ognuno di noi, ancora una scintilla di questo sentimento, un lampo di coscienza, un fremito di colpa che fa sperare Magali e me in un essere UMANO e in un mondo che abbia sempre più questa connotazione e dove vi sia costantemente una netta distinzione tra bene e male, giusto e ingiusto, onesto e scorretto, e che questi vocaboli non si offuschino, dietro una coltre di giustificazioni, fino ad avere la stessa valenza.
Guardate Magali, finalmente sono riuscita a farle le fotografie, come vedete oggi aveva molta sete!



Ed ecco la ricetta del giorno, oggi ha cucinato Magali.

Filetto al pepe verde
Ingredienti per 4 persone:
4 filetti di vitello
4 cucchiai di whisky
6 cucchiai di panna
pepe verde macinato fresco
sale
olio di oliva

Preparazione:
in una padella antiaderente con poco olio far saltare i filetti a fuoco vivo per qualche minuto.
Togliere dal fuoco e tenere al caldo.
Nella padella mettete la panna, il whisky, sale e fate cuocere qualche minuto, rimettete i filetti in padella e spolverizzate da ambo le parti con il pepe verde. Il tempo di cottura dipende dal vostro gusto.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

mercoledì 19 maggio 2010
Innanzitutto Magali ed io vogliamo fare i nostri complimenti per la sua tenacia, per il suo impegno ad una nostra amica, siamo veramente contente per il traguardo che è riuscita a raggiungere!!!
Magali ed io abbiamo controllato il peso di Fabio, nonostante il blog,confermiamo che è di 82 kg . La pelosotta ed io siamo più snelle, forse, perché cucinare toglie l’appetito!
Oggi Magali ed io ci domandavamo se la fantasia è ancora presente, soprattutto, nei bambini e nei ragazzi.
S’inventano ancora giochi, favole, situazioni avventurose?
In me, nonostante l’età avanzata, risiede una notevole dose di immaginazione, ma ci rendiamo conto che sempre più spesso va a braccetto con utopia, illusione, sogno, ma questo è così negativo?
Cercare di crearsi un proprio mondo in cui le fate si riparano dalla pioggia sotto i fiori e gli elfi rendono i boschi luoghi magici, è così sbagliato?
Se non avessi intensamente creduto alla magia, come avrei potuto incontrare Magali, unica gatta a cui non sono allergica?
Vi preghiamo, apprezzate quando chi vi sta vicino, grande o piccino, vi guarda con sguardo sognante e non percepisce neanche ciò che gli state domandando, non è lì con voi, fluttua nel suo mondo ovattato, in cui tutto è possibile, in cui non esistono ingiustizie, malattie e morte, ma solo esseri invincibili e pieni di entusiasmo sempre pronti a cimentarsi in nuove imprese, non lo rimproverate, non lo riportate drasticamente alla realtà. Pensateci bene cosa avete da offrirgli in cambio?
Vi preghiamo di alimentare l’inventiva, perché è segno di genio, credeteci anche voi e fate sì che l’iridata fantasia non ceda la sua i in cambio di una m per diventare uno scialbo fantasma, relegato a girovagare senza meta in tetri castelli alla ricerca di un sogno che non potrà mai realizzare, ma soprattutto a cui non potrà neanche ambire.
Ed ecco la ricetta del giorno, come ben sapete Magali si sta leccando i baffi!


Fish and onions
Ingredienti per 4 persone:

800 g di nocciolino o spinarolo
4 cipolle bianche
prezzemolo tritato fresco
1 limone
olio di oliva extra vergine
sale

Preparazione:
tagliate a fette il nocciolino e mettetelo a macerare per 5 ore nel succo di un limone con sale prezzemolo e 4 cucchiai di olio di oliva.
Pelate ed affettate finemente le cipolle.
In una padella antiaderente fate soffriggere le cipolle e fate cuocere per 5 minuti.
Aggiungere il pesce, salate e aggiungete il succo della marinatura.
Fate cuocere per 15 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
martedì 18 maggio 2010
Innanzitutto salutiamo Mariangela, una cara amica di mia sorella, che ci segue quotidianamente.
Oggi vi presento mio marito, il più felice da quando il blog è iniziato, perché si delizia con tutto quello che Magali ed io cuciniamo!
Molti di voi già lo conoscono, ma per gli altri segue una breve descrizione

Nome: Fabio
Razza: umana
Peso: 82 kg
Altezza: 1.80
Pregi: disponibile, intelligente, onnivoro
Difetti: ridere raramente, troppo impegnato

Al di là di tutto Magali ed io gli vogliamo bene, anche perchè senza di lui chi mangerebbe i piatti del giovedì?
Per noi convivere con un'altra persona non è semplice, anche dopo tanti anni, perchè siamo esplosive e avremmo sempre voglia di novità ". Io apparentemente sono impaziente e molto brusca, ma in realtà sono una persona molto tollerante. Credo che nonostante tutti i miei difetti, questo pregio li annienta tutti! Se ce la fate vi diamo un consiglio: cercate anche voi di abbozzare ogni tanto, discutete solo delle cose importanti. Ieri sera, di getto dopo aver visto il telegiornale, avevamo scritto qualche riga sulle scia delle notizie, ma poi ci sembrava scontato, lo so più di una volta appaiamo come coloro le quali vivono in un mondo ovattato, ma vi assicuriamo che non è così, cerchiamo solo di renderlo più roseo e appetitoso e il seguire il telegiornale ci fornisce quotidianamente uno strumento per valutare la nostra immensa fortuna fatta di piccole cose che ci fanno stare bene, questo ci aiuta ad avere più rispetto per gli altri.
Questo discorso, ovviamente, non è riferito a Magali, che è perfetta!
Per domani vi promettiamo una riflessione coi fiocchi!
Questo discorso, ovviamente, non è riferito a Magali, che è perfetta!



Ed ecco la ricetta del giorno ...


Risotto primavera
Ingredienti per 6 persone:
400 g di riso (carnaroli o arborio)
200 g di asparagi
100 g di piselli freschi sgusciati
200 g di zucchini novelli
10 fiori di zucca
1,5 l di brodo vegetale (potete anche usare un dado)
1 cipolla bianca
5 cucchiai di olio di oliva
20 g di burro
50 g di stracchino (io ho usato quello di capra)
sale

Preparazione:
pelate e affettate sottilmente la cipolla.
Pulite, lavate gli zucchini , gli asparagi e tagliateli a tocchetti.
Pulite e lavate i fiori di zucca.
In una pentola mettete l’olio e fate dorare la cipolla mescolando con un cucchiaio di legno.
Aggiungete i piselli, gli asparagi, gli zucchini e i fiori, mescolate. Aggiungete il riso e mischiate bene il tutto, aggiungete un mestolo di brodo, fatelo assorbire, proseguite così fino alla fine della cottura del riso. (il tempo di cottura dipende dalla qualità del riso che avete utilizzato). Quando il risotto è pronto aggiungete lo stracchino e la noce di burro. Mescolate.
Coprite e lasciate riposare per un minuto fuori dal fuoco.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

lunedì 17 maggio 2010

Ci sono due modi di vivere la propria vita: l'uno è vivere come se nulla fosse un miracolo, e l'altro è vivere come se tutto fosse un miracolo.
A. Einstein

Prendiamo spunto da questa frase, che divide gli uomini in due categorie di pensiero, Magali ed io siamo convinte che, a volte, nella vita succedano eventi che hanno una valenza soprannaturale, che ti fanno sentire speciale come se qualcuno ti facesse un regalo inaspettato.
Dobbiamo essere così bravi da riuscire a leggere sempre tra le righe della nostra esistenza, identificare ed apprezzare “i doni” che ci vengono elargiti e ringraziare per essi.
Il riceverli non sappiamo da cosa possa dipendere, dobbiamo solo accettarli e fare di tutto per impegnarci nel corso della nostra esistenza a disobbligarci con altre persone, dando, così, valore ai magnifici presenti che abbiamo ricevuto.
Fermatevi solo per un attimo a pensare se ognuno di noi ricambiasse sotto forma di gentilezza, quegli accadimenti particolari ed inattesi ricevuti rarissime volte nel corso della vita, forse, così facendo si creerebbe una fitta rete di bene.
Lo so, sicuramente, qualcuno penserà che Magali ed io siamo strane, ebbene sì lo siamo, ma la nostra vita è stata sconvolta da vicende negative ed all’ultimo momento il finale è stato stravolto e l’epilogo si è rivelato positivo, quindi riflettendo, a posteriori, questo ci sa un po’ di miracolo!

La ricetta di oggi è … invitante … originale … adatta sia ad un apericena che come antipasto


Strati sfiziosi
Ingredienti per 4 persone:
400 g di patate
100 g di prosciutto cotto
1 mozzarella
2 pomodori
1 cipolla di tropea piccola
1 uovo
2 cucchiai di pesto
1 cucchiaio di farina
basilico fresco
sale e pepe
olio di oliva

Preparazione:
lessate le patate, pelatele e schiacciatele.
Pelate e affettate finemente la cipolla rossa.
In un’insalatiera mescolate le patate, la cipolla e il pesto, salate e pepate, aggiungete dolcemente l’uovo sbattuto e mescolate bene.
Avviluppate il composto nella pellicola alimentare e mettetela nel frigorifero per 30minuti.
Scolate, asciugate e tagliate la mozzarela a fette di 2 mm di spessore.
Lavate e tagliate i pomodori a fette.
Togliete il composto dal frigorifero. Formate con le mani delle schiacciatine, infarinatele leggermente.
Mettete dell’olio di oliva in una padella antiaderente e fate scaldare. Aggiungete le schiacciatine e cuocetele 3 minuti da ogni lato, mettete su una carta assorbente.
Disponete le schiacciatine su un piatto da portate, aggiungete la mozzarella, i pomodori (salate), il prosciutto e il basilico fresco.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.
domenica 16 maggio 2010
Innanzitutto ringraziamo tutti coloro che ci hanno votato e continueranno a farlo al concorso del caffè, c’è tempo fino alla fine di giugno …
Ecco un messaggio di Magali per una nostra cara amica …

Come promesso nessuna riflessione, ma abbiamo una cosa da raccontarvi …
Ieri Magali ed io abbiamo vissuto un’avventura indimenticabile in seguito ad una serie di fortuite coincidenze …
Al mattino siamo andate a fare una passeggiata, siamo passate dalla libreria ad ordinare dei libri e lì mio marito mi ha regalato “la cucina di Amelie” di Juliette Nothomb, sorella della scrittrice Amelie .
Nel tardo pomeriggio eravamo affaccendate ai fornelli, quando Fabio mi dice che alle 20 (erano le 19) da Fnac c’è proprio l’autrice del libro con la famosa sorella.
Accondiscendo di buon grado ad andare all’incontro con Amelie e Juliette, mentre mio marito toglie l’auto dal garage io mi vesto di corsa, chiudo la porta e ops ho dimenticato il libro, per fortuna me ne ricordo riapro di corsa e lo prendo al volo per un insperato autografo. Tutto accade sotto gli occhi attoniti di Magali, che è dovuta, purtroppo, rimanere a casa.
Di corsa ci precipitiamo in centro e … troviamo parcheggio, non in divieto di sosta, proprio dietro la libreria.
Ed eccoci in coda praticamente non era una presentazione dell’ultima opera, ma l’autrice firmava i suoi libri … ebbene io in coda … non quella di Magali … ecco è il mio turno e le chiedo una dedica a nome di “Pâtes et Pattes”, allora incuriosite loro mi chiedono cos’è ed io spiego del blog, della nostra avventura, parlo di Magali, dò loro il mio biglietto da visita della versione francese, loro appaiono stupite ed entusiaste e chissà forse daranno un’occhiata …
Tornata a casa racconto l’accaduto a Magali, che mi guarda con i suoi occhi cangianti e la sua aria sorniona mi dice “lo so che un giorno saremo famose!”. Io non voglio disilluderla, l’accarezzo e le dico che a me, affinchè la vita sia meravigliosa, basta che lei sia al mio fianco.
Ops dimenticavo le foto sono sfocate, ma avevo dimenticato la macchina fotografica …


Ed ecco la ricetta di oggi … avevamo voglia di qualche tenerezza.


Biscotti per coccolarsi
Ingredienti:

200 g di farina
80 g di zucchero
1 uovo
100 g di burro
2 cucchiai di cacao
burro per la placca del forno

Preparazione:
impastate la farina con lo zucchero, l’uovo e il burro.
Dividete la pasta in due e in una metà aggiungete il cacao setacciato e mescolate. Avvolgete nella pellicola alimentare e mettete in frigorifero per 30 minuti.
Togliete la pasta dal frigorifero e stendetela.
Tagliate i biscotti con delle forme e metteteli sulla placca del forno imburrata.
Preriscaldate il forno a 180° e infornate i biscotti per 15 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”

sabato 15 maggio 2010
Oggi ci è venuta un po' di nostalgia di Parigi, la città che adoriamo, questo è Mickey un gattone di 18 anni che vive nella brasserie "Le Select" in boulevard Montparnasse ed ogni volta che siamo in città, come d'abitudine, passiamo a trovarlo.

Oggi sabato non si riflette, si cucina e si pappa solamente! L’uso di due marmellate e dello stampo quadrato rendono questa crostata originale, ad una festa anziché tagliarla a quadretti, anzichè a fette.



Crostata bicolore
Ingredienti:
200 g di farina
80 g di zucchero
1 uovo
100 g di burro
confettura di albicocche
confettura di ciliegie

Preparazione:
impastate la farina con lo zucchero, l’uovo e il burro. Avvolgete la pasta nella pellicola alimentare e mettete in frigo per 30 minuti.
Stendete la pasta (tenetene un po’ da parte), mettetela in una teglia imburrata (vi consiglio di usarne una quadrata o rettangolare) mettete la confettura in modo alternato (vedi foto), formate con la restante pasta delle liste e fate la “griglia”.
Fate cuocere in forno a 200° per 40 minuti.
E come dice magali “leccatevi i baffi!”
venerdì 14 maggio 2010
Sono rimasta molto toccata dal comportamento dilagante dei ragazzi che hanno meno di vent’anni, all’apparenza educati e poi quando sono in gruppo o comunicano tramite il computer il loro lessico è un intercalare continuo di parolacce. Mi ha scioccato e penso a tutti i genitori e mi domando se vedendo i loro figli, a cui sicuramente hanno insegnato sani principi, possano immaginare un tale loro comportamento.
E se lo sanno … non hanno gli attributi per prendere provvedimenti giustificando il fatto che “si usa così”.
Ebbene sono tornata indietro nel tempo e mi sono rivista a quell’età e ho cercato di ricordare com’ero.
Ero una ragazza ribelle, controcorrente, ma avevo degli ideali, andavo alle manifestazioni, attaccavo i manifesti di Amnesty International, fotografavo, leggevo molto …
Non colpevolizzo i giovani, mi rattristano solo molto, perché questa è l’età in cui dovrebbe pulsare in loro la ribellione contro le ingiustizie, il voler cambiare il mondo e invece hanno davanti continui esempi di una televisione spazzatura, in cui si dà importanza solo all’esteriorità, ai fenomeni da baraccone, al cinismo, all’indifferenza verso la sofferenza altrui …
Dai media si evince solo il desiderio delle persone mediocri di apparire, di riuscire a conquistare anche solo un granello di popolarità e allora ragazzi che vi posso dire depilatevi, “palestratevi”, gonfiatevi le tette, non imparate l’italiano, le parolacce sono sufficienti, vi prego agite così se il vostro unico fine è questo, siete sulla strada giusta.
Magali ed io vogliamo credere che ci sia, e rari esempi li conosciamo, qualche ragazzo che aspiri ad altro, abbia ambizioni più alte, noi vorremmo solo dire che anche se si sente emarginato dal gruppo, questo significa solo che è lui ad essere nel giusto. Vogliamo dirgli “Non desiderare di essere come i tuoi coetanei, coltiva le tue passioni e sappi che questo ti aiuterà a superare le difficoltà che potrai incontrare nel corso della tua esistenza”.
La pelosotta ed io ringraziamo tutti i ragazzi diversi, lo sappiamo, a volte, vi sentite soli, ma per sentirvi più forti, non cambiate per uniformarvi alla massa, cercate solo altri a voi simili, non sarà semplice, ma siamo sicure che ci riuscirete.
Scusate se la ricetta di oggi è rapida, ma a pranzo siamo andate a pranzo fuori con l’allegra brigata (vedi foto di martedì) ed allora stasera restiamo leggere, domani, però, vi promettiamo un dolce da leccarvi i baffi!

Misto fresco
Ingredienti pour 4 personnes:

2 patate
300 g di cipolle bianche fresche
200 g di piselli freschi sgusciati
200 g di zucchini novelli
olio di oliva
sale

Preparazione:
pelate le patate, pulite gli zucchini e tagliatele a piccoli pezzi.
Pelate e affettate finemente le cipolle.
In una padella con un po’ di olio di oliva e fate soffriggere le cipolle, aggiungete le patate e i piselli, fate cuocere per 10 minuti e aggiungete gli zucchini, salate. Fate cuocere per 15 minuti.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
giovedì 13 maggio 2010
Non vi è mai capitato di aver voglia di gridare alle ingiustizie … forse a tutti voi quando eravate più giovani, a noi accade ancora adesso.
Cerchiamo di aiutare chi non è in grado di reggersi sulle proprie gambe o sta attraversando un momento difficile, perché ha perso il lavoro in seguito alla crisi o a chi sente il bisogno solo di essere ascoltato: lo facciamo volentieri, ma tutto ciò non è risolutivo.
Oggi ci sentiamo un po’ smarrite e, riflettendo, abbiamo pensato che come i personaggi dei Promessi sposi, non ci resta che affidarci alla divina provvidenza.
Ci sorge un dubbio? Esisterà davvero? Magali mi guarda e mi chiede: “Divina di nome e Provvidenza di cognome”?
Non le sto a spiegare che è solo un riferimento a cui gli umani si appigliano, quando non sono in grado di darsi risposte più concrete. Ebbene oggi abbiamo deciso di credere, vogliamo intensamente pensare che se esiste un’entità superiore, indipendentemente dal credo religioso, possa venire in soccorso di coloro che conosciamo ed aiutarli ad andare avanti, possa intervenire e sollevarli in modo che l’ostacolo da superare sia più lieve.
Perché dovrebbe verificarsi qualche fortuita coincidenza?
Semplicemente, perché siamo brave persone e crediamo che in codesto paese in cui regna la disonestà, il menefreghismo, l’avidità questo sia un segno distintivo.
Magali ha molta più fiducia, forse perché è più limpida, con meno sovrastrutture, ma lei è convinta che come nelle migliori favole “vissero felici e contenti”.
Voglio seguire il suo esempio e voglio credere anch’ io che , di lassù, qualcuno possa aiutare tutti coloro ai quali vogliamo bene.
Allora non ci resta che concludere chiedendo a chi fa capolino tra le nuvole di tendere una mano a chi ha bisogno, perché Magali ed io vogliamo continuare a credere ai miracoli.


Qui da noi piove a dirotto e la temperatura è bassa, allora oggi abbiamo cucinato questa ricetta, non molto primaverile, che ci ronzava in testa da un po’ di tempo …


Stufato alla Guinness
Ingredienti per 4 persone:

800 g di spezzatino di vitello o manzo
50 g di farina
noce moscata grattugiata
2 ucchiai di olio di oliva
25 g di burro
2 grosse cipolle
1 cucchiaino di zucchero
2 lattine di birra Guinness (66 cl) il succo e la scorza di 1 arancia
sale e pepe

Preparazione:
setacciare la farina, mescolare sale, pepe, noce moscata ed infarinare i pezzi di carne.
Pelare ed affettare finemente le cipolle.
In una casseruola scaldare l’olio d’oliva con la metà del burro e fate rosolare la carne per qualche minuto. Trasferite la carne in un piatto.
Nella casseruola aggiungere il resto del burro e fate soffriggere le cipolle per 5 minuti. Aggiungere lo zucchero e far cuocere per un altro minuto.
Aggiungete la carne, la birra, il succo e la scorza d’arancia, mescolando ogni tanto e far cuocere a fuoco basso per un’ora e mezzo circa. Se il liquido si asciuga aggiungete un po’ di acqua.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”
mercoledì 12 maggio 2010
Innanzitutto un grazie a chi ci segue, chi ci manifesta il proprio affetto e a chi ci stimola a proseguire in questa nostra strampalata impresa.
Innanzitutto un salutone a Valentina e qui vi presentiamo il suo pelosissimo compagno, Magali è un po’ invidiosa della sua bellissima e folta pelliccia e poi anche il suo nome è magico: Grattastinchi. Magali mi ha rivelato che in comune con lui, ovviamente oltre al fatto di essere due felini, possiede la dote innata di distinguere al primo sguardo le persone buone da quelle malvagie, e … scusate se è poco.
Tanto per smorzare un po’ i toni seri che , a volte, assume un po’ il nostro blog, Magali ed io ci siamo posti la domanda: “Ci seguono più pelosotti od umani?” A voi la risposta …

Dedichiamo il post di oggi ad una nuova amica, che ha già fatto breccia nel nostro cuore.
Decidiamo di scriverle pubblicamente, perché siamo convinte che le nostre parole, dirette espressamente a lei, possano far bene anche ad altri. Oggi l’intera riflessione, perché vorremmo tanto che si sentisse importante, perché lei è importante.
Nella vita, spesso, possiamo credere di non aver realizzato nulla, di aver solo accumulato una serie spropositata di fallimenti, ma noi siamo convinte che non è così.
Nella tua vita vediamo che hai fatto tante cose belle: aver cura delle persone che compongono la tua famiglia, amare gli animali, anche quelli che non sono tuoi e, in questo momento, riuscire a far emozionare Magali e me leggendo le tue mails.
Tu, solo tu, puoi pensare che non ti esprimi in modo appropriato, che scrivi sconclusionatamente, ma siamo noi che ti leggiamo e ti assicuriamo, senza incrociare né dita né zampotte, che riesci a trasmetterci forti emozioni.
Sei autentica, siamo sicurissime che se ti metterai, anche solo per un attimo davanti allo specchio, riuscirai a vedere, come vediamo noi al di qua di questo impersonale monitor, una persona splendente e fantastica, che riesce ad arrivare dritta al cuore delle persone, anche sconosciute.
Non sei tu che devi ringraziarci per quanto scriviamo nel blog, siamo la pelosotta ed io che grazie a te, e alle molte belle persone che ci seguono, riusciamo a percepire quanto sia bello avere qualcuno che, anche se distante e senza volto, sia a noi così vicino per ideali, sensazioni, emozioni e che ci fa comprendere ogni giorno di quanto le parole, di cui con estrema leggerezza e facilità ne sottovalutiamo il valore, possano dimostrarsi un validissimo strumento per unire … come il nastro colorato di cui vi ho parlato in un vecchio post.
Il mercoledì Magali è sempre contenta … chissà come mai?


Timballi con sorpresa
Ingredienti per 4 timballi monodose:

150 g di taccole
2 fette di nasello piccole
1 albume
50 ml di panna
sale e pepe
beurre

Preparazione:
pulite e lessate le taccole. Scolatele e asciugatele.
Scaldate il forno a 180°.
Frullate le fette di nasello, private delle lische e della pelle, aggiungete l’albume, sale e pepe. Aggiungete la panna al composto e montate con la frusta elettrica, finchè aumenta di volume.
Imburrate 4 piccole pirofile individuali e foderate sia il fondo che il perimetro di ognuna con le taccole.
Dividete il composto al centro di ogni pirofila. Mettetele in una teglia a bagnomaria ed infornate per 25 minuti. Rovesciate ogni timballo su un piatto individuale.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”.

martedì 11 maggio 2010
Oggi Magali ed io abbiamo ricevuto una bellissima mail da parte di un’amica sconosciuta, ma che ci ha fatto ricordare momenti di vita … tra le righe ho rivissuto l’apprensione che avevo quando mi sono laureata in architettura, dopo aver affrontato uno splendido e variegato percorso formativo, mi sentivo smarrita nei confronti del futuro lavorativo. Credo di aver studiato molto di più dopo il raggiungimento di questo traguardo che durante i cinque anni di università. Quanti concorsi ho preparato, innumerevoli colloqui e corsi di specializzazione, poi alla fine tramite la chiamata pubblica dell’ufficio di collocamento, ho trovato un lavoro per sei mesi, che si è tramutato in una serie di collaborazione che si sono trasformate in un lavoro fisso. Vi racconto tutto questo, perché dalla mail mi son resa conto che molti seguendoci si rispecchiano nelle nostre parole o per questo “spicchio” di vita o per un altro ed allora dico a te, proprio a te che mi stai leggendo, non disperarti, segui il tuo istinto e sicuramente come noi arriverai dove devi arrivare. Non sarà facile, ma di sicuro quando alla mia età ti volterai indietro, capirai che sei una bella persona, perché nella vita nessuno ti ha regalato nulla e ringrazierai per tutte le difficoltà che hai dovuto affrontare. Non sempre riuscirai a vincere, com’è capitato anche a noi, ma sicuramente troverai in te la forza di rialzarti e di proseguire più agguerrito di prima.
Magali dice che seguendo il suo istinto è riuscita a trovarmi (vedi storia di Magali in alto vicino a HOME) e quindi vi consiglia di far vibrare i vostri baffotti, rizzare le orecchie e annusare l’aria, così capirete subito da che parte dovete andare e, se lo dice lei, dovete crederci.
Oggi il blog è denso di fotografie, alla fine delle quali, come d’abitudine troverete la ricetta del giorno! Iniziamo con un messaggio di Magali!

La ricetta di oggi va preceduta da un doveroso prologo: mio marito e i suoi prodi si sono recati a Bologna per lavoro e al ristorante hanno mangiato questo formato di pasta che da noi, in Piemonte, non è utilizzato e né Magali né io conoscevamo.
In un grande supermercato siamo riusciti a trovarla e ne abbiamo comprato in quantità industriale: sia al farro che di grano.
Fabio, mio marito, l’ha portata in ditta e lì Diego, il cuoco del gruppo, l’ha cucinata con un sugo a base di salsiccia e stracchino.
Qui di seguito potete vedere le foto dell’allegra brigata con Publi che fa da guardiana al “forte” (molti di voi già conoscono le sue disavventure a lieto fine)








Ed ecco la nostra versione per me ovviamente (essendo vegetariana) non ho utilizzato la pancetta e ho spolverizzato con del peperoncino.



L’invasione della gramigna
Ingredienti per 4 persone:
320 g di gramigna al farro
200 g di pancetta dolce tagliata a dadini
300 g di fave fresche sgusciate
1 cipolla
ricotta salata grattugiata
olio di oliva extravergine
sale e pepe

Preparazione:
fate cuocere in acqua bollente salata le fave. Scolatele, fatele raffreddare e pelatele.
Pelate e affettate finemente la cipolla.
In una padella antiaderente con un po’ di olio fate saltare la cipolla, aggiungete la pancetta e fate cuocere 5 minuti, aggiungete le fave mescolate e fate cuocere ancora qualche minuto.
Fate cuocere la pasta in acqua bollente salata, scolate e fatela saltare in padella con il sugo.
Spolverizzate con la ricotta salata grattugiata e servite.
E come dice Magali “leccatevi i baffi!”




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